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18 - 02 - 1958

 

@Michele

Quindi… puoi farti crescere i capelli? Chiede Sonia socchiudendo gli occhi.
La sua è stata una domanda istintiva che rivela un suo piccolo desiderio. Restate a parlare fino all’aurora. L’ex portavoce, prima di addormentarsi, ti chiede di darle del tempo per poter riflettere da sola per poter elaborare la notizia della tua "vera natura". Prima di lasciarti però ti dice che la Zingara si spaccia per la domestica del signor Sibillini.

Durante la mattina, uno dei tuoi tre conversi si è sentito male ed è stato portato all’ospedale. Gli altri due uomini non dicono nulla ma hai capito a cosa stanno pensato… credono infatti che è stata la strega a lanciargli qualche sorta di maleficio. Del resto l’uomo ammalato è stato colui che voleva violentarla nelle prigioni di Vercelli.

@Vittorio

Ti svegli poco prima di mezzogiorno e passi un’inaspettata giornata tranquilla.
Le tre donne girano come fantasmi nella tua casa. Vogliono abituarsi alle “novità” e capire quanto possono sentirsi al sicuro tra le tue mura.

Al calar della notte però esci dalle mura per recarti al luogo dell’appuntamento (seguendo le indicazioni dell’orologio). Lì, dove hai trovato la stella infuocata, ora trovi una torcia elettrica.

 

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  • Carrie.4794
    Carrie.4794

    @ nuovo giocatore Michele Della Torre  

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Michele Della Torre

@ flashback

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Ripenso alla domestica di Sibillini, mi ricordo di averla vista una volta. Il suo nome era Sabrina? Non credo sia un caso che sta con quella palla di lardo foderata di soldi. Lei lo starà manipolando? Devo andare da Sibillini per avere più informazioni, ma senza far capire alla Zingara che so chi è.

Vado in camera mia e, sopra agli abiti normali che portavo già, mi rimetto la tunica bianca con gli scapolari neri e il cinturone di cuoio dov'è appesa la spada. Ripesco anche il grosso crocefisso d'oro che porto di solito al collo, finito nella vasca quando mi sono lavato la scorsa sera e da allora rimasto lì. Sono pronto per andare ma un converso inizia a stare male. 

Mi rivolgo quindi agli altri due: La strega è in nostro pugno e non sarebbe così sciocca da innervosirmi dato che io decido del suo dolore. Quindi frenate le congetture. Quasi niente è come sembra, dovete imparare ad abituarvici in questo lavoro. dico con fermezza per infondergli calma. Adesso andate in ospedale e informatemi su come va. il mio sguardo si indurisce. E tenete la bocca chiusa, se qualcuno vuole sapere qualcosa lo chiederà a me. Vi raggiungo tra poco.

Quando se ne sono andati, vado da Isabella. 

@ Master

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Edited by Carrie.4794

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Massimo

Dove và quel bastardo?

Cerco di dividere anche gli altri due cadaveri per poi avvinarmi a spina e farla allontanare dai morti

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@Michele

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I due conversi obbediscono ai tuoi ordini e si recano subito all’ospedale.
Vai a trovare Isabella e per farlo devi passare di fronte la porta di Sonia. E’ chiusa. L’ex portavoce non è mai uscita dalla sua stanza. Non si sente alcun rumore se non qualche passo della donna.

Entri nella camera della strega.
La vedi che sta finendo di preparare un piccolo zaino. Appartiene a uno dei tuoi conversi ma a Isabella serve per poter andare con te a Sanità. Allora… dice con una vena di entusiasmo …si va?

@Massimo

Tranci a metà i due morti di fronte a te.
Le loro budella putrefatte si riversano al suolo provocando un disgustoso rumore. Spina intanto colpisce di nuovo il cadavere di fronte a se con la sua nuova mazza… e questa volta riesce a spappolargli il cervello.
In questo momento, mentre Mozart inizia ad allontanarsi, da una finestra vengono lanciate nel magazzino due granate. Non sono esplosive ma iniziano a rilasciare un gas.
Spina urla qualcosa mentre si tappa la bocca… ma la donna inala il gas e cade a terra addormentata. Un morto si china su di lei.

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Michele Della Torre

Quando passo davanti alla porta di Sonia mi fermo un momento lì davanti, in silenzio. Sono indeciso se entrare oppure no.

Entrare per dirle cosa?... mi pare di averle già detto fin troppo. E poi vuole stare un po' sola... Con un gesto di stizza mi scuoto dal torpore e proseguo verso la camera di Isabella, eppure non riesco a togliermi di dosso un senso di esasperazione e nervosismo. Nonostante la frustrazione per non aver soddisfatto il mio desiderio carnale, reputo di aver fatto bene ad essere stato sincero con lei. Non dubito che sarebbe stato peggio se fosse venuta a sapere, dopo, di aver condiviso il letto con un morto che le aveva spudoratamente mentito... tuttavia la possibilità di aver creato un muro invalicabile tra noi mi spaventa e mi rende indeciso. E io detesto essere indeciso. Basta. Passerò da lei prima di partire per Santià.

Arrivato nella camera di Isabella vado diritto al punto. Sono stranito, non ho nessuna voglia di girarci attorno. Il converso che voleva violentarti nella prigione di Vercelli si è improvvisamente ed inspiegabilmente sentito male. Non sono qui per fare accuse, non so cosa gli è preso, ma se c'entri qualcosa allora smetti. Quegli uomini mi servono. Ieri sera ha per caso fatto qualcosa che ti ha indispettita?

Edited by Carrie.4794

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Vittorio Manfredi

Di nascosto ed in silenzio esco dalla mia villa cercando di non destare sospetti e domande. 

Monto in groppa al mio cavallo e mi dirigo dove c'era la notte prima quella stella infuocata.

Arrivato sul posto trovo una torcia elettrica. Mi guardo intorno e poi mi abbasso a prendere la torcia.

Sono le tre in punto. Sento il campanile rintoccare.  Sposto il mio sguardo verso la foresta, accendo la luce della torcia e lancio un segnale luminoso in quella direzione. Coprendo con la mano la luce di tanto in tanto in modo tale che il segnale sia intermittente.

Vittorio... secondo te chi può averci rubato il nostro orologio?

Non lo so... ma chiunque sia stato... molto probabilmente sa che siamo morti in Francia quel giorno... e probabilmente sa di LaFayette e degli altri.

Vittorio... chiunque sia... non dovrà rivedere il giorno.

Lo affogherò con le mie stesse mani. Non c'è perdono per ladri e traditori. Il suo sangue sarà il mio vino di domani.

Vittorio, conquistiamo la sua fiducia... ascoltiamo quanto deve dirci... e poi... 

E poi questa notte... queste stelle... saranno testimoni silenziosi del mio dolore. Perchè... niente potrà restituirmi il respiro... la mia vita... il mio futuro.

Il mio pensiero torna a Miriam. Niente... 

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@Michele


Isabella risponde: ah già… ho sentito del vostro servitore.
Gli altri due credono che sia stata opera mia. E’ molto comodo avere una strega nei paraggi… così puoi dargli la colpa per ogni cosa cattiva che accade nel mondo. Hanno parlato di polmonite, vero?
Non è così strano ammalarsi di polmonite in inverno.

Non sono una bambina… non mi metto a lanciare i malocchi alle persone.
Ieri sera i tuoi uomini non hanno fatto nulla… e comunque non rispondo in maniera così esagerata a qualche piccola provocazione.
Ora il suo tono di voce si fa più rauco e la strega inizia a parlare a denti stretti: di certo avrei avuto l’ardore di far ammalare un uomo… se quest’uomo avesse proposto al suo superiore e ad altri due suoi colleghi di violentarmi. Legarmi a un palo o a una sedia e stuprarmi fino allo stremo delle loro forze… cosa che succedeva quotidianamente nelle prigioni di Agenore.

La strega si calmca. Ti scruta per poi tornare a parlare: ma tu mi sembri addirittura più stressato di me.
Appoggia la sua (unica) mano sulla tua spalla per poi girarti attorno: non posso mica portare alla Città di Dite in queste condizioni. Dobbiamo calmarci entrambi.

 

@Vittorio

Nella direzione che hai puntato la torcia (il bosco) appare una luce.
Anche in questo caso la fonte di luce proviene da una torcia elettrica. Chiunque l’abbia accesa sta comunicando con te accendendo e spegnendo lo strumento. Non sta usando il codice morse ma sta solo attirando la tua attenzione. Decidi di avanzare.

Chiunque ti ha chiamato sta ora controllando i tuoi movimenti.
Si allontana prima che tu possa vederlo per poi accendere la torcia nella sua nuova posizione. Fa così altre quattro volte fino a quando non ti conduce in una baita nella foresta.
E’ una piccola casetta di legno marcio.
Entri al suo interno. E’ un luogo vetusto e inquietante. Senti dei rumore provenire dalla cucina.

Dirigendoti in quel luogo scopri la presenza di un uomo che non avevi mai visto prima.
Potrà avere circa cinquant’anni. E’ alto, magro, con la barba corta, capelli castani e ricci e occhi verdi. Ha appena stappato una bottiglia di vino. Riempie due calici per poi voltarsi verso di te.
Ti indica i due bicchieri, un invito a bere con lui.

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Michele Della Torre

Per quegli uomini tu sei qualcosa che va oltre la loro comprensione, perciò è molto probabile che ti provochino. E tu stessa hai detto di non saper controllare la reazione dei tuoi poteri. la guardo con un mezzo sorriso. Oppure non riesci a controllarti solo quando sei con me?

Lascio che la donna mi giri intorno, ma mantengo in sospeso le sue allusioni. Se ti decidessi a dirmi a cosa stiamo andando incontro in quel cimitero, sarei decisamente più calmo.  

è pazza come credo oppure sta solo cercando di manipolarmi.

Edited by Carrie.4794

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Vittorio Manfredi

Mi siedo al tavolo e osservo i due calici.

Sa che sono morto. Ha messo l'orologio in bocca al morto per essere sicuro che solo un morto potesse prenderlo senza restare ferito.

Potrebbe darsi che questi bicchieri siano avvelenati... tanto nella mia situazione... non mi danneggerebbero... ma se fossi vivo probabilmente ne morirei...

Guardo i bicchieri. 

Vuole assicurarsi che la persona che è qui è un morto. 

Vittorio... non possiamo esporci tanto. Non sappiamo chi c'è dietro a tutto questo.

Aspetta... questo significa... che non ha visto chi ha sottratto l'orologio. Quindi non sa se sono stato io o meno... e vuole esserne certo. 

Prendo un bicchiere facendolo leggermente roteare nella mano. Valutandone la consistenza. 

Poi in silenzio lo bevo tutto di un fiato.

Solo all'ultimo faccio cadere il bicchiere a terra e mi afferro una mano alla gola. Mentre collasso seduto sulla sedia con il capo reclinato da un lato.

@Master

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@Tutti

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@Michele

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@Vittorio   

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@Riccardo
 

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@ nuovo giocatore

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Michele Della Torre

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Riccardo De Santis 

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Vittorio Manfredi

Aspetto che la donna finisce di parlare e poi tento di buttarla a terra.

Uno che non perdona.

 

@Master

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@Michele

So usare il coltello… ma non sono un soldato, non aspettatevi nulla di eccezionale da me.
Risponde Isabella poco prima di prendere lo zaino e aprirlo di fronte a te: è vuoto. Ma uno zaino può sempre farmi comodo… ad esempio: se voglio trasportare degli ingredienti per un rituale userei senza dubbio uno zaino poiché credo che con un bagaglio attirerei troppe attenzioni.
I bagagli sono per i turisti e viaggiatori… e nessuno viene a far visita a Ivrea… o sbaglio?

Dai indicazioni a Isabella.
Lei ti aspetterà al piano terra di questo edificio perché non può uscire da sola.
Vai nella stanza di Sonia.
Lei ti apre la porta. Ha i capelli scomposti e gli occhi socchiusi. E’ chiaro che si è appena svegliata.

@Vittorio – (Riccardo)

Vittorio riapre gli occhi e afferra la caviglia della donna per poi torcerla.
Lei cade così al suolo.
E’ sorpresa. Con la gamba libera inizia a colpire Vittorio alla testa e alle spalle. Lui allenta la presa così la donna inizia a strisciare sul pavimento.
Urla una parola in una lingua straniera. Un istante dopo, il morto dal collo spezzato si muove per spingere una sedia verso la donna. Quel cadavere torna poi all’immobilità.
Lei intanto agguanta la sedia e la usa come clava contro Vittorio, spezzandola dopo averlo colpito per tre volte. Afferra poi una gamba di quella sedia e urla con grinta al suo assalitore: guarda che te la faccio mangiare!

 

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Michele Della Torre

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Edited by Carrie.4794

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Riccardo De Santis

@Dm@Vittorio

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Vittorio Manfredi
 

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@Massi-master (scusa ma non avevo letto che c'era una parte me)

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@Vittorio@Dm

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Edited by MaxEaster93

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@Michele

Esci dall’edificio dopo aver parlato con Sonia.
E’ notte fonda e la luna piena è parzialmente coperta dalle nuvole. Fa molto freddo e un vento gelido si solleva da nord. Isabella si è coperta con un pesante cappotto e ha tirato su il cappuccio. Per raggiungere il luogo dell’appuntamento usate un auto. Si tratta di una macchina acquistata ultimamente a Torino.

Per tutto il viaggio Isabella non ha aperto bocca.
E’ serena e i suoi occhi sono coperti da una benda. Si spaccia infatti per una donna che si è infortunata recentemente e deve tenere gli occhi a riposo.
Fermi l’auto quando raggiungi il cimitero di Santhia, l’unica struttura rimasta ancora in piedi di questa città. Sei molto vicino a Vercelli e anche al famoso mattatoio in cui è stata catturata Isabella giorni fa.
Risallati, ti dice lei quando fermi la macchina.
Le luci di due torce illuminano un punto del cimitero, suggerendoti quindi dove devi andare.
Tra quelle inquietanti lapidi fanno capolino tre uomini e una donna.
Indossano abiti pesanti e cappucci neri. Uno di loro però porta sul capo una testa di caprone.
Sono armati pesantemente con fucili di vario calibro.
Attendono la tua mossa.

@Riccardo – Vittorio

L’entrata in scena di Riccardo ha spiazzato Rebecca: vuoi parlarmi? Neanche ti conosco! Dice lei a denti stretti.
Non sa come reagire di fronte a quella pistola puntata contro la sua persona.
Fissare quell’arma la fa distrarre da Vittorio e quest’ultimo ne approfitta per agguantare la donna e bloccarla a terra. Lei reagire pronunciando una parola in una lingua a voi sconosciuta.
Vittorio, nell’udire quel suono, si sente strano e ha come l’impulso di lasciare la presa da Rebecca… ma resiste alla tentazione.

Scambiate tra di voi un paio di battute.
Vittorio si rialza dal terreno e stringe la mano a Riccardo mentre rinfodera la pistola.
Rebecca balza in piedi in mezzo a voi.
Non sembra essere minacciosa. Si toglie la polvere dal vestito e i sistema i suoi capelli biondi. Tira un sospiro di sollievo per poi dire: allora… chi diavolo siete voi due?

Edited by darteo