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[TdG] Something Wicked This Way Comes


Ghal Maraz

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Alrik Ranulfsson

Three in a magic number

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Rido di gusto al racconto di Wekar; quello shadaki sapeva passare dal catatonico al simpatico in pochi istanti, un vero artista del cambiamento

Punto l'indice sul petto del ragazzo

"Quello che dice questo pazzo shadaki è vero, ragazzetto. Tieni sempre gli occhi aperti e non basarti solo sulle rigide regole che vi impongo qui dentro" dico roteando la mano "le regole sono importarti, ma è prpprio quando che ti ritroverai a camminare su percorsi dove quelle stesse regole non esistono nemmeno, allora capirai...."

I miei occhi "viaggiano" indietro, nel percorso tra le numerose regione da me attraversate dopo aver lasciato casa in cerca di fama e fortuna

"C'è un giusto equilibrio in tutto, ragazzo, sta a te cercarlo e farlo tuo" estraggo la pipa, poggiandomi ad uno dei secolari muri di pietra

"Allora....di quali regioni vuoi sentir parlare? Della mia bella natia Bor...." dico con un sospiro di nostalgia "...o delle Terre Tormentate, per caso? La pericolosa Ogia, quei montanari del Magador o i civilizzati liryani.....questo qui può dirti si è no come sono le Isole Lakuri!" dico indicando Wekar,facendomi una grassa risata

 

  • Confuso 1
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Fistandantilus
 

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Seguo la giovane fino ai miei alloggiamenti e le sorrido

Lieto di fare la tua conoscenza Volpe Danzante, il mio nome è Fistandantilus ma puoi abbrevaiarlo come meglio credi, so che si tratta di un nome molto lungo e particolare dico alla giovane Beh.. anche io non avrei mai pensato che un giorno sarei stato ospite del Monastero Kai. Tu sei una novizia?

 

 

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Quercia Ardente

Solo

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Rinfrancato dal tepore dell'acqua della tinozza e dalla morbidezza della lana verde della divisa dei Kai, appositamente 'confezionata' per essere comoda anche nelle situazioni più difficili, prendo la via per la stanza del maestro. Solo in un'altra occasione vi ero entrato, non vado fiero di quell'evento. Effettivamente l'avevo combinata un po' grossa ferendo gravemente, durante un allenamento, un altro giovane iniziato.
Ricordo ancora la sua ramanzina, le parole che però più mi rimasero impresse sono 'Non mettere mai la passione prima dell'essenziale. O si perde in partenza. Le lezioni sull'equilibrio non sono servite per la battaglia ma per la vita. Tutto ha un suo equilibrio nella vita.' poi chiaramente mi ordinò di andare a chiedere scusa e rimanere al capezzale del compagno.

Busso e aspetto.

 

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9 Ansus 5000, Mentdag. Metà mattina (soleggiato)

Monastero Kai

Fistan.

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"Tredici anni compiuti, signore! Fra un paio di anni al massimo avrò finito il mio addestramento!", rispose la giovane iniziata, tra l'orgoglioso e l'imbarazzato.

"Posso fare qualcos'altro? In ogni caso, ripasserò tra un mezzo ciclo, signore, così potrò condurla al refettorio", concluse la ragazza, col suo solare sorriso. 

I trettre

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Il ragazzo, resosi conto di essere stato preso in giro, divenne subito tutto rosso, per poi mettersi a ridere: "Avete ragione, signori... ma non vedo davvero l'ora di finire l'addestramento e poter cominciare a viaggiare... solo quando avrò completato il mio noviziato mi daranno degli incarichi. Ed allora sì, che vedrò il mondo! Vorrei tanto che mi raccontaste ogni cosa, ma se perdo troppo tempo, dovrò passare tutta la notte a pulire la cucina e le stalle! Ora vi accompagno alla vostra stanza, poi spero tanto che restiate a lungo e possiate narrarmi tutto!", concluse il giovane, aprendo la porta di un piccolo dormitorio. La stanza, non tanto spaziosa ma ordinata ed odorante di pulito, conteneva in tutto quattro letti, già approntati, un semplice tavolo, con sopra appoggiato un lume, e un paio di sedie. In un angolo erano stati appoggiati anche un bacile ed una caraffa. 

Il Kai invitò i tre stranieri ad entrare, con un gesto della mano, mentre si scostava di lato, in modo da permettere loro l'ingresso. 

"Ripasserò tra mezzo ciclo circa, signori. Sistemativi con calma".

Q.A.

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Subito Quercia Ardente sentì un invito ad entrare proveniente dall'interno. Riconobbe la voce ferma ma profonda del maestro, perciò scostó la porta, senza esitare. 

Il maestro sedeva ad una scrivania in legno, intento alla scrittura di qualcosa (probabilmente un rapporto o una consegna) su di un rotolo di pergamena. 

Non appena riconobbe Quercia Ardente, l'uomo mostrò un sorriso benevolo e gli fece cenno di sedersi accanto a lui, non prima di averlo salutato: "Bentornato, ragazzo! Corvo Tagliente ci aveva avvisati del tuo rientro e della tua inusuale compagnia... ho già letto il suo resoconto e non desidero sapere nient'altro sul tuo incarico a Toran. Ti sei portato bene, e tanto basta: ben fatto. Mi interessa piuttosto il tuo parere sugli uomini che hanno viaggiato con te... Corvo Tagliente raramente sbaglia a giudicare le persone, ma tu hai comunque trascorso qualche giorno in loro compagnia. Dimmi: che impressione hai avuto?".

 

Modificato da Ghal Maraz
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Wekar figlio di Noak

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Wekar si gettò subito sul letto dopo essersi tolti gli stivali. "Ahh, non ce la facevo più" disse "ora manca solo una birra ed una donna, e potrei dirmi un uomo felice"

Lo Shaddaki pareva intenzionato a starsene a letto fino a quando non li avessero chiamati.

 

 

Modificato da Ghal Maraz
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Quercia Ardente

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Dopo aver salutato con la giusta riverenza il Maestro, invitato a farlo, si mise comodo senza sbracarsi ovviamente ma rimanendo molto composto. Chiaramente la situazione lo metteva un po' a disagio, era pur sempre il Kai più anziano del monastero.

Si soffermò qualche secondo sul pensiero degli uomini che aveva condotto con se, cercando le giuste parole.
"Il barbaro del nord, Knut, sembra un tipo feroce. E' però fiero, questo senza dubbio anche se non ho potuto valutare quanto onorevole. Credo lo sia a modo suo... di questo ne sono quasi certo poiché sembra aver contratto un qualche debito col Drodarin, Alrik. In effetti i due sembrano piuttosto affiatati. Se non ho mal compreso questo debito è di sangue, un legame forte. Sono certo che fino a quando non lo avrà estinto seguirà l'odore della polvere da sparo di Bor coprendo le spalle al nano." assunse un'espressione più pensierosa "Del Mago della Confraternita ho potuto afferrare poco. Fistandantilus è un tipo silenzioso. Non saprei, ma suppongo la Confraternita sia una garanzia anche sulla sua persona. E' giovane e inesperto come me ma sembra abbia una forte volontà." quindi gli venne quasi da sorridere al pensiero dell'ultimo elemento "Wekar, il moro, lo Shadaki, figlio di Noak. Ho sentito che lo hanno chiamato così. Beh lui sembra il più misterioso. Di certo con una buona paga le sue abilità sono garantite. Tenderei però a osservare bene ogni sua mossa, gli uomini di quelle terre hanno una fama particolare. Lui al contrario degli altri sembra però il meno dotato di tenacia e pazienza."
Schioccò la lingua infine, come volesse concludere "Sono stravaganti ma penso saranno persone affidabili. Certo dipende anche un po' dal tipo di missione che faremo. Di fronte a tentazioni forti non so quanto la loro parola potrà valere."
 

 

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Knut

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Il ragazzino era curioso, smaniava dalla voglia di conoscere il mondo. Il barbaro non capiva il motivo di starsene chiusi in un edificio di p, se si voleva imparare qualcosa si doveva andare in giro per il mondo ad affrontare nemici e vivere avventure non  nascondersi dietro muri di pietra con vecchi maestri raggrinziti.

Entrato nella stanza scelse un letto e vi poggio' sopra le sue cose, si sfilo' l armatura con la giubba e la casacca e si diresse verso il bacile.

Aveva promesso all uomo orso di presentarsi al loro scontro rituale pulito e cosi avrebbe fatto, prese un pezzo di sapone ed una brusca ed inizio' a lavare via la sporcizia del viaggio.

 

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Alrik Ranulfsson

nella suite royal

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Mi appoggio anche io al letto, posando la pipa e togliendomi i vari strati protettivi da dosso

"Ah...un bel bagno caldo sarebbe davvero l'ideale....con qualche bella signorina che ti versa la birra e ti massaggia le spalle.....ehi, Knut, vedi di non consumarla tutta quell'acqua! Anche se mi sono lavato con molto meno, non vuol dire che voglio rimanere sporco eh!?" dico verso il grosso kaltese

Attendo quindi il ritorno del ragazzino

 

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9 Ansus 5000, Mentdag. Metà mattina (soleggiato)

Monastero Kai

Fistan.

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Il tempo passò velocemente e la giovane Kai bussó delicatamente alla porta, conducendo poi subito il Confratello al refettorio. 

Pippo, Palla e Pertica

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Trascorsa la mezza clessidra, i tre compagni sentirono bussare alla porta. L'iniziato Kai li stava attendendo fuori dalla porta, dove aspettò che fossero completamente pronti, per poi condurli subito al refettorio. 

Quercia Ardente

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"Mmhhhh... molto bene. Ottimo lavoro, ragazzo. Ora puoi andare. Decidi tu se preferisci unirti ai tuoi nuovi compagni, per il pranzo, o se desideri mangiare assieme agli altri Kai"", concluse il Maestro, congedando Quercia Ardente con un sorriso. 

Landar

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Canto della Tempesta NON è il Kai più anziano del Monastero. 

Decidi pure liberamente come far mangiare Quercia Ardente.

 Tutti

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Post interlocutori conclusivi per riunirvi. Stiamo, finalmente, per terminare il prologo. 

 

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Quercia Ardente

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Annuì, non mostrandosi troppo soddisfatto. In realtà era come sentisse la sensazione avesse dimenticato qualche cosa ma non affiorava più nulla da dire.
"Dovrò iniziare veramente a sentirmi del gruppo e farli sentire allo stesso modo. Penso starò con loro per pranzo, anche per studiarli ulteriormente."

Si congedò come convenuto tra i Kai "E che Ishir mantenga sempre la Pace."

GM

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Mangio con loro.
Ah chi è il più anziano?

 

 

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Alrik Ranulfsson

I Tre tre

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Mi alzo dal letto,più fresco e profumato per le narici dei kai, di certo non avvezzi al piacevole odore della polvere nera e della pirite

Seguo poi il ragazzo,con po stomaco che brontola 

"Speriamo che non seguano gli insegnamenti di certi monaci che mangiano solo pane e acqua....ci rimarrei molto male,e peggio il mio stomaco" dico toccandomi la pancia

 

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9 Ansus 5000, Mentdag. Metà mattina (soleggiato)

Monastero Kai

Il primo a arrivare nella sala adibita a luogo di ristoro fu Fistandantilus, che trovò un paio di novizi ancora intenti ad imbandire. Il giovane mago fu invitato a sedersi, mentre la sua guida tornava ai suoi altri doveri, un sorriso timido ma orgoglioso sul volto. 

Poco dopo giunsero, in maniera molto più chiassosa, i tre stranieri, che stavano chiacchierando col loro anfitrione, riempiendolo di improbabili discorsi su viaggi nel Magnamund Meridionale. Al loro ingresso, la tavola era ormai pronta ed i due novizi, adibiti ad inservienti, si dileguarono rapidamente, un cenno di saluto sul volto, presto imitati da Martello della Bruma. 

Giunse infine anche Quercia Ardente, da solo, il passo affrettato ed il respiro un po' pesante di chi pareva aver appena corso. 

La stanza era a completa disposizione dei cinque compagni, il pranzo semplice ma invitante che pareva avere risvegliato nei loro stomaci il ricordo del lungo cammino appena concluso. 

Modificato da Ghal Maraz
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Quercia Ardente

Arrivò trafelato ma appena udì le voci dei tre più rumorosi rallentò il passo e respirò profondamente per riprendere fiato. Li guardò tutti accennando appena un sorriso "Ben ritrovati. Spero il pasto sarà di vostro gradimento." si sentì in dovere di fare gli onori di 'casa', aveva deciso di sedere a tavola con loro anziché coi propri confratelli.

"Vi siete riposati? Sono certo arriverà anche della birra fresca a breve."

 

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Knut

Guidati dal profumo del cibo e dalle chiacchiere del giovane accolito, i tre giunsero nella sal dove avrebbero a breve consumato il loro pasto.

"Un po di digiuno ti farebbe bene fratello, nel Kalte si dice che a furia di ingozzarsi poi viene la malattia dell agnello...cresce la pancia e cala l uxxello!"

disse producendosi poi in una grassa e rumorosa risata

 

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Wekar figlio di Noak

Wekar aveva ancora la faccia di uno che si fosse appena svegliato. Aveva dormito quasi tutto il tempo, dedicandosi alla pulizia solo negli ultimi minuti

"Speriamo che arrivi presto da bere" disse "l'acqua serve per nuotarvici dento non per bere"

Quindi afferrò un tocco di pane e iniziò a mangiarlo

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9 Ansus 5000, Mentdag. Metà mattina (soleggiato)

Monastero Kai

Il pranzo proseguì nella più perfetta quiete (escludendo le esplosioni di apprezzamento di Knut ed Alrik), soprattutto dopo l'arrivo della birra, eccezionalmente portata in tavola vista la presenza degli ospiti. Era una buona birra chiara, fresca e leggera al gusto, che scivolava bene sulla lingua e nel palato: niente di paragonabile alla forza di una Bor, ma decisamente adeguata per un pasto a base di pane nero, carne stufata e cipolla cotta.

Gli inservienti andavano e venivano silenziosi come delle ombre, ma i piatti erano sempre ben pieni: persino il vorace appetito di Knut e di Quercia Ardente fu ben presto domo. 

I viaggiatori stanchi poterono rilassarsi, le loro membra che già cominciavano a sentire il torpore dato dal cibo e dal ritrovato calore. 

Fu solo allora che la quiete venne interrotta dall'arrivo di una giovane Kai, bassa di statura e dai corti capelli ramati, che si presentò con un leggero inchino, schiarendosi la voce: "Il Maestro Canto della Tempesta desidererebbe conferire con voi. Vi prego di seguirmi".

Era evidente come non si trattasse di un invito, ma di una vera convocazione. 

Tuttavia, spettava ai commensali decidere se accettarla o meno.

Con l'esclusione di Quercia Ardente, ovviamente, privo di scelta al riguardo. Perlomeno, però, Rugiada Silenziosa gli aveva sorriso. 

Tutti

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Chiarisco, si tratta di una chiamata ufficiale: fatemi sapere se qualcuno se ne disinteressa. 

 

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