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Il 10/4/2018 alle 10:04, Dadone ha scritto:

ma i nostri incantatori arcani @DarkSight e @Arantic forse si sono persi la notifica dell'apertura del club? :smile:

La scuola mi uccide😂 Il mio PG arriva stasera, ho aggiornato background e altre cose e fatto la scheda. Devo solo fare una revisione ed avere il tempo di mettermi al computer

Edit: Citato il messaggio sbagliato, non avevo visto l'ultimo 😅

Modificato da Arantic
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Nome Mikael Angelov

Età 17 anni (nato il 12 di Sarenith)

Aspetto La sua pelle è di un colore inusuale, persino per un Aasimar, sembra fatto di giada ed i suoi occhi brillano di un color smeraldo. Porta i lunghi capelli bianchi raccolti in una coda grazie ad un elastico blu che gli fu regalato dalla madre. La sua bellezza innaturale attira tante persone intorno a lui rendendogli difficile passare inosservato. Si copre con un mantello i vestiti vecchi e sporchi, e col cappuccio nasconde la faccia per non attirare troppo l'attenzione usando anche incantesimi e trucchi per nascondere il suo aspetto quando deve parlare direttamente con qualcuno.

Personalità Un tempo si circondava di persone amiche ma dopo i terribili avvenimenti degli ultimi anni preferisce nascondersi alla vista della gente. Nonostante si tenga lontano dagli altri fa sempre il possibile quando vede qualcuno in difficoltà per aiutarlo. Apprezza molto la compagnia nonostante difficilmente lo dimostri e spesso si ritiri in solitudine anche in presenza di altre persone. Adora conversare e fare discorsi di teologia e raccontare ciò che ha imparato in anni di studio e confrontarsi con le idee altrui.

Background

La nascita di Mikael fu un avvenimento straordinario nella sua famiglia, e non sarebbe stato l'ultimo della sua vita. Nato fra le mura del piccolo tempio dedicato al Signore Empireo Ragathiel dove paladini possono ricevere addestramento dal capo del tempio e riposarsi se in viaggio. Mikael è il figlio maggiore della famiglia Angelov, da sempre protetta dal loro Signore si dice poiché il padre fu un paladino leggendario. Forse fu proprio la sua nascita a dare conferma di queste voci, quando la madre diede alla luce un Aasimar dalla pelle come la giada e gli occhi splendenti come smeraldi.

Fu educato dai dieci fino ai dodici anni allo studio delle arti del combattimento, ma poiché non era chiaramente portato per esse come sperato cominciò un percorso come chierico. Non sembrava andar bene nemmeno quello ed i genitori cominciavano a pensare di stare sbagliando qualcosa, ma fu proprio allora che avvenne un altro miracolo. All'età di tredici anni il ragazzino fece un sogno incredibile: "Mi trovavo nel regno dell'Empireo e vagavo libero fra gli angeli e gli azata, ma mentre camminavo vidi uno di quegli angeli molto simile a me, aveva la pelle come la giada e gli occhi color dello smeraldo. Provai ad avvicinarmi e chiedergli chi fosse e lui girandosi mi guardò con un grande sorriso, mise le sue mani sulla mia fronte e svanì. Non ricordo cosa accadde dopo ma dev'essere un segno!". Il sogno era assurdo, eppure dove diceva di essere stato toccato da esso: a troneggiare sulla sua fronte il simbolo di Ragathiel, una spada bastarda avvolta in un'ala, illuminava debolmente di una luce bianco-turchese. Poco tempo dopo quel sogno si rivelò il significato del simbolo. Quando un uomo tentò di mettere le mani su di lui per rapirlo una luce come quella scaturita dalla sua fronte ma molto più forte illuminò il vicolo che stava attraversando, rivelando la figura di un angelo dalla pelle bronzea e gli occhi di fuoco, armato di una lunga spada che teneva con entrambe le mani. Langelo si scaglio presto sull'uomo spaventato eliminandolo con facilità. La magnificenza di questa scena fece comprendere al ragazzo il suo scopo. cominciò dunque ad allenarsi con il suo nuovo compagno insieme al padre ma questa felicità non durò a lungo.

Era una sera tranquilla, gli allenamenti erano terminati e Mikael era uscito con gli altri studenti per fare un po' di sparring sulla terrazza di casa quando d'improvviso scoppiò un incendio. Tutto attorno a loro c'erano fiamme e non sapevano come andarsene, la caduta sarebbe potuta essere fatale. Alla fine non fu possibile far nulla per salvare gli altri. Si buttarono tutti giù, pregando di non morire. due di loro rimasero paralizzati, tre morirono e gli unici a salvarsi furono Mikael ed il suo eidolon.

L'incendio non si espanse ulteriormente e nel corso della mattina successiva era ormai estinto. Le voci dicevano che il padre avesse dato fuoco alla casa in preda alla follia. Nessuno provò a dimostrare il contrario, non c'erano prove. Quasi compiuti quindici anni Mikael fu costretto a seppellire ciò che rimaneva della sua famiglia. Era adirato, ma decise di proseguire con le volontà del padre e non cercò vendetta ma giustizia. Non riusciva a credere a quelle storie o voci che fossero. Doveva indagare sulla verità. Gli ci volle un intero anno prima di scoprire chi avesse messo in giro queste storie, definendosi un testimone oculare. Fu facile tirare fuori a quel pescatore la verità, ma non altrettanto facile sarà trovare i suoi obiettivi. Deve agire in maniera diversa ora, farsi più furbo. Troverà le prove e ripristinerà l'onore della famiglia, anche se questo dovesse costargli la vita.

Ora vive per strada ma non è difficile trovare dei lavoretti da fare per guadagnarsi da vivere e solo quando ci sono gravi problemi si trova costretto a richiamare il suo compagno. Tira avanti col minimo indispensabile ma non si preoccupa di questo, ormai la povertà è normale e non avere lo stomaco pieno la sera non lo preoccupa. Fra un lavoro e l'altro continua a dedicarsi alla ricerca di coloro che gli hanno rovinato la vita.

 

 

La scheda arriva domani pomeriggio, ho avuto difficoltà tecniche per metterla online.

Modificato da Arantic
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5 hours ago, Pentolino said:

@Arantic ho capito bene? Il tuo pg è tutto di colore verde scuro?

Così ha scritto....immagino possa starci, anche se non é la tipica caratterizzazione degli asimar. Non so perché; ma io  me la figuro, una creatura celestiale verde60822FEA-D695-4588-A474-6E565DC19E31.thumb.jpeg.521be84783647884b648fe64ddc9f19b.jpeg

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Ho pensato proprio al Planetar. Su Blood of Angels trovi l'Aasimar di origini specificamente angeliche.

L'idea sarebbe che l'angelo che è mio ancestor sia il Planetar visto in sogno che mi avrebbe inviato uno dei suoi sottoposti come compagno e aiutante vedendo le mie difficoltà nel mio addestramento da paladino.

La descrizione del bestiario del Planetar dice che hanno la pelle color smeraldo, mi sono preso la libertà di prendere un colore più di mio gradimento 😂

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Modificato da Arantic
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Shui Jiang

Aspetto
Jiang è un Tiano di quarant'anni di altezza e statura media per quelli della sua gente. Occhi e capelli sono neri, anche se questi ultimi cominciano a mostrare alcune ciocche bianche, a testimoniare il numero di primavere vissute dal guaritore. Porta baffi e pizzetto alla moda Tiana, e ci tiene che siano sempre ben curati. Nonostante abbia abbandonato la sua terra natia da circa un decennio, continua a vestire in maniera tradizionale, rifornendosi da un sarto orientale suo amico.

Carattere
Jiang si vergogna tremendamente del suo passato e fa tutto il possibile per cercare di compensare il male che ha fatto da giovane. Jiang cerca di essere un esempio positivo per la comunità e fornisce medicamenti, erbe e cure a bassissimo prezzo, giusto quanto gli basta per pagare l'affitto del suo "studio". In quanto seguace di Qi Zhong, Jiang è anche promotore della cultura e della conoscenza: la sua casa è piena di libri e pergamene e ogni tanto si occupa di insegnare a leggere, scrivere e far di conto a chi glielo chieda, siano essi bambini o adulti illetterati. Una delle cose che più manca a Jiang della sua terra è il the: quello che si trova a Korvosa ,a suo dire, è pessimo mentre quello di importazione Tiana costa troppo per le sue tasche. In compenso, ha scoperto una particolare predilezione per il sidro.

Background
Nato in un piccolo villaggio del Lingshen, Jiang è sempre campato di espedienti. Accortosi di possedere un certo carisma e una parlantina abbastanza sciolta, decise di fare della truffa il suo pane quotidiano. Per esser certo di trovare gente disposta ad abboccare a tutto quello che diceva, il giovane si rivolgeva soprattutto ai disperati. In particolare agli ammalati: di quelli infatti non c'è mai penuria. Nacque così la leggenda di Jiang il guaritore. Il tiano iniziò dunque a viaggiare di villaggio in villaggio, spacciando erbe di campo e decotti inventati alla bell'e meglio come rimedi per i mali più gravi. Un po' di fumo negli occhi qui, qualche termine forbito là ed ecco che Jiang riusciva a trovare ospitalità e qualche moneta d'argento. Ovviamente i suoi rimedi erano tutt'altro che efficaci, ma Jiang riusciva sempre a farla franca grazie a due fattori. Il primo, è che non si fermava mai a lungo in uno stesso villaggio, ma fuggiva sempre prima che qualcuno potesse nutrire sospetti. Il secondo, è che sceglieva sempre di operare in villaggi isolati, in modo che una volta scoperto l'inganno, per i bifolchi non fosse facile avvisare gli altri insediamenti. La fortuna gli voltò le spalle quando, esibendosi in uno dei suoi monologhi attira creduloni, Jiang venne preso di peso da due soldati armati e condotto al castello del generale Shen, uno dei figli di re Huang. La moglie del generale era affetta da un male misterioso e finora nessuna cura aveva sortito effetto. I due soldati, sentito Jiang vantarsi delle sue doti da guaritore, decisero bene di portarlo dal loro padrone. Il truffatore non poteva certo ammettere davanti al generale di essere un disonesto che viveva gabbando i suoi sudditi, quindi non gli rimase che fare buon viso a cattivo gioco. I giorni passavano, la moglie del generale continuava a peggiorare, Shen diventava sempre più impaziente e Jiang temeva sempre di più per la sua testa. Un giorno, a palazzo, giunse un soldato malaticcio. Jiang sbiancò nel vederlo: si trattava dell'ultima persona che aveva truffato prima di venir portato di peso al cospetto di Sheng. Sentì il militare raccontare ai colleghi di come era stato truffato da un sedicente guaritore che corrispondeva alla descrizione di Jiang. Il tiano fece in fretta i bagagli e sgattaiolò via prima che le guardie facessero due più due. Nei giorni che seguirono, Jiang si sentì come un animale braccato: Shen era venuto a conoscenza dell'inganno e aveva indetto una caccia all'uomo in tutta la sua prefettura e anche in quelle governate dai suoi fratelli e sorelle. Manifesti col suo ritratto vennero appesi in ogni villaggio e questo obbligò Jiang a dormire dove capitava e cibarsi del poco che trovava per strada. Fuggì e si nascose per circa un mese, poi alla fine, crollò per la stanchezza. Quando riprese i sensi, Jiang scoprì di esser stato raccolto e curato da un eremita che viveva ai margini della Foresta Wu Kai. Il vecchio fedele di Qi Zhong si prese cura per diversi giorni di Jiang, che nel frattempo stava pensando a cosa fare della sua vita. Il vecchio capì che Jiang aveva paura di tornare fuori, quindi gli propose di rimanere con lui e diventare il suo assistente. Nei mesi che seguirono Jiang imparò a riconoscere le erbe e a fare decotti e tisane rigeneranti. Mentre imparava a fare quello che per una vita aveva solo finto di essere, qualcosa in lui iniziò a mutare. Diventava sempre più affascinato dai vari metodi per curare i mali e dalla filosofia di Qi Zhong. Il ragazzo non aveva assolutamente intenzione di consegnarsi alla giustizia, ma decise che avrebbe messo le sue nuove conoscenze mediche al servizio dei bisognosi, e questa volta i suoi rimedi avrebbero funzionato. Jiang passò ben 6 anni al servizio del vecchio guaritore, aiutando tutti quelli che si avventuravano fino a quella remota capanna in cerca di aiuto. Nel frattempo Jiang aveva anche sviluppato alcuni poteri clericali, segno che Qi Zhong guardava con benevolenza il suo cambiamento di vita. Il tiano sembrava aver ritrovato il suo equilibrio, fino a quando i soldati di Shen riuscirono a trovarlo. Probabimente una delle persone che veniva a chiedere aiuto doveva averlo riconosciuto e denunciato. Il vecchio eremita fece del suo meglio per tenere alla larga i soldati e per tutta risposta fu trafitto al cuore con un colpo di lancia. La capanna venne data alle fiamme, ma Jiang riuscì a scappare grazie ad un passaggio secondario e, grazie alla sua conoscenza della foresta dietro la casa, fece perdere le sue tracce. Ormai di nuovo in fuga, il chierico capì che per salvarsi doveva lasciare non solo la nazione, ma anche l'intero Tian Xia. Si unì dunque ad una carovana diretta verso l'Avistan e si rese utile prestando cure mediche durante i mesi di viaggio. La spedizione attraversò mezzo Tian Xia, la Corona del Mondo, le Terre dei Re Linnorm ed infine la Varisia, facendo capolino a Korvosa. Separatosi dai suoi compagni di viaggio, Jiang decise di mettere radici a Korvosa, dove acquistò un modesto casolare in cui curare chi ne aveva bisogno. Nel corso del tempo, il sacerdote fece amicizia con Zao, un sarto tiano che aveva scelto Korvosa come nuova sede del suo laboratorio tessile. Quando gli affari di Zao iniziarono a peggiorare, per combattere lo stress il sarto iniziò ad abusare dello shiver, tenendo nascosta a tutti questa sua dipendenza. Jiang la scoprì per caso, quando il sarto gli crollò davanti in preda alle convulsioni. Jiang riuscì a salvarlo per miracolo e si offrì di aiutarlo a smettere con quel vizio. Ma Zao non era l'unico ad essere caduto vittima dello shiver, e Jiang capì che il solo modo per aiutare veramente tutte le persona dipendenti da quella droga, era trovare chi la spacciava.

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11 hours ago, Arantic said:

Ho pensato proprio al Planetar. Su Blood of Angels trovi l'Aasimar di origini specificamente angeliche.

L'idea sarebbe che l'angelo che è mio ancestor sia il Planetar visto in sogno che mi avrebbe inviato uno dei suoi sottoposti come compagno e aiutante vedendo le mie difficoltà nel mio addestramento da paladino.

La descrizione del bestiario del Planetar dice che hanno la pelle color smeraldo, mi sono preso la libertà di prendere un colore più di mio gradimento 😂

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Grazie per la spiegazione, era pura e semplice curiosita' :) 

Inviato

Scusate ma oltre ad avere un sacco di lavoro in questi giorni sto anche poco bene. So che vi sto facendo penare nell'attesa ma vi assicuro che non ho intenzione di mollare il pbf prima ancora di farlo partire.

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Inviato
On 4/18/2018 at 10:56 AM, Vind Nulend said:

Scusate ma oltre ad avere un sacco di lavoro in questi giorni sto anche poco bene. So che vi sto facendo penare nell'attesa ma vi assicuro che non ho intenzione di mollare il pbf prima ancora di farlo partire.

Daje tutti Vind! rimettiti per bene che mi serve un Scania al 100% :D 

Inviato
14 ore fa, Vind Nulend ha scritto:

I primi post sono un po' a rilento ma c'è un motivo, presto sarete tutti assieme e andremo più veloci 

ciao! ho risposto .. scusate il ritardo con i giorni di festa è stato un pò il delirio:)

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