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Inviata (modificato)

24 Aprile 1421

Villaggio di Cassano Magnago (contado del Seprio - Ducato di MIlano)

I tiepidi raggi del sole mattutino filtrano attraverso le finestre della vostra camera, inondando di luce la grossa stanza adibita a dormitorio comune e svegliandovi dal vostro sonno. 

Siete partiti il giorno prima da Milano, dove vi siete conosciuti e avete deciso di fare insieme il viaggio in direzione del contado del Seprio. Eravate arrivati a circa un'ora di cammino dalla vostra meta, quando un forte temporale nel tardo pomeriggio vi ha costretti a fermarvi nel villaggio di Cassano Magnago. Qui avete trovato una modesta locanda, appena sotto alla bassa collinetta sulla quale è edificato un piccolo castello visconteo. Rifugiativi all'interno, avete subito messo ad asciugare le vesti bagnate di fronte a un fuoco caldo, avete consumato una cena frugale e scambiato qualche chiacchiera con l'oste. Quindi siete andati nel dormitorio per riposarvi.

Recuperati i vostri vestiti, ormai asciutti, preparate le vostre cose e finalmente scendete al piano terra per mangiare qualcosa e studiare l'ultima parte del percorso. Vi sedete attorno a un grosso tavolo rettangolare e consultate una piccola mappa della zona. Castelseprio e il vicino monastero di Torba, si trovano qualche chilometro a nord-est da voi, a circa un'ora e mezzo di cammino. 

 

TUTTI

Spoiler

Direi di fare un primo giro di post nel quale presentate un po il vostro personaggio (magari mettendo anche una breve descrizione fisica in spoiler). Chiacchierate un po tra voi in modo da delineare un po la vostra personalità e le relazioni che si stanno creando tra di voi.

 

Modificato da Loki86
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Inviato

Λεοντεύς

Mi sono aggregato a alcuni viandanti, con cui condivido la strada da fare, d'altronde è sempre più sicuro viaggiare in comitiva, soprattutto adesso con due uomini d'arme. In questo momento mi ritrovo con gli altri a far colazione in una locanda.

"Καλημέρα, scusate, buongiorno!

Riposato bene? Certo non mi aspettavo questo temporale ieri, anche perchè non mi sono ancora acclimatato del tutto qui: dalle mie parti a Creta o Candia, come preferite chiamarla, il tempo d'aprile è solitamente già una vostra estate."

@ Personae Descriptio

Spoiler

Leonteus ha il tipico aspetto mediterraneo: capelli mori, occhi scuri, carnagione olivastra e altezza media. Si rade la barba e tiene i capelli corti come molti soldati, ma quel che ne denota inequivocabilmente la professione sono l'elmo a barbuta e la corazzina di piaste simile ad una brigantina indossata sopra un usbergo di maglia ferrata oltre alle tre lame di diverse dimensioni che porta: spada, spadone e pugnale. Porta abiti semplici e resistenti adatti al viaggio e alla vita d'avventura.

 

Inviato

Flavio Malaspina

Mi sveglio all'alba, e dopo aver indossato di nuovo la calzamaglia asciutta, e il vestiario da viaggio, prima di fare colazione mi reco nell'attigua stalla, a controllare se Brandimarte ha ricevuto la giusta foraggiatura. Accarezzo il muso del cavallo, salutandolo; mi accompagna da ormai circa tre anni, l'ultimo regalo di mio padre prima che lasciassi le tenute di famiglia in Lunigiana. Di certo non all'altezza dei grandi stalloni francesi o germanici, ma un buon compromesso tra velocità e resistenza.

Torno quindi all'interno, dove noto che gli altri sono scesi per fare colazione. Saluto tutti con un gesto della mano, prendendo posto ad uno dei tavoli

"Salute a te, Leonteus. Benissimo, direi. E per il tempo, non dirlo a me!" ammetto con sincerità "non conosco Creta, ma so per certo che qui il tempo varia da zona a zona. Magari oggi sarà una splendida giornata". Il viaggio da Milano era stato relativamente tranquillo, e la presenza di un altro uomo d'arme all'interno dello strano gruppetto formatosi mi garantiva maggior sicurezza. Attendo che anche gli altre due scendano, sbocconcellando un po' di pane nell'attesa

Descrizione

Spoiler

Flavio Malaspina, ventitré anni. Alto sopra il metro e ottante,per circa una settantina di chili, è uno slanciato ragazzo proveniente dalla famiglia Malaspina in Lunigiana, precisamente tra Massa e Carrara. Occhi castani e capelli nero corvino, con dei baffetti sbarazzini ed una mosca sopra il mento; indossa dei vestiti da viaggio, avendo per ora tolto l'armatura il giorno prima. Una corazza di piastra di prima scelta, fatta forgiare personalmente dal fabbro di Carrara per ordine di suo padre, con la quercia spinosa incisa sul pettorale. Come armamentario, ha il classico "arsenale" proprio dei capitani di ventura di questo periodo; uno zweihander tedesco, che porta legato a Brandimarte, il suo fido destriero. Una pregevole balestra genovese, fatta su misura,con ricercati intarsi e lo stemma di famiglia sul calcio, e poi la sua spada bastarda, di ottimo acciaio di Toledo, di valore inestimabile per Flavio, dalla quale non si separa quasi mai. Sul destriero sono inoltre presenti altri due strumenti di difesa; un solido scudo ed un elmo a celata, che usava solo in battaglia. Si reputa un'ottimo stratega di campo, nonché valido uomo d'arme, e sta cercando di farsi un nome nel ducato di Milano

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Pinamonte da Brembate

Quando raggiungo la sala comune, i miei compagni di viaggio sono già al tavolo mentre servono la colazione.
Buongiorno fratelli esordisco, con un cenno della mano invitandoli a non alzarsi. Prendo posto accanto a loro e quando giunge il cibo, mormoro una breve preghiera e mi segno la fronte prima di spezzare il pane. Confido che il Signore ci regali una giornata più clemente di quella di ieri. In ogni caso, con la sosta abbiamo goduto dell'ospitalità di questo villaggio e questo è un dono. Arriveremo a destinazione già prima di metà mattinata, sono ansioso di conoscere l'abate Alberto, ha nome di grand'uomo.
Accompagno le parole, scandite lentamente, con leggeri sorrisi, anche se lo sguardo che punta sempre quello altrui rivela un carattere deciso sotto la coltre di ben educata cordialità.

Descrizione

Spoiler

Immagine

Pinamonte indossa la tunica bianca e nera dei domenicani e, sotto al cappuccio, la tonsura tipica dei monaci.
E' un uomo che ha sicuramente ricevuto un'educazione rigida e l'anello che porta al dito, modesto ma pur sempre un gioiello, reca il simbolo di una famiglia poco importante delle zone di Bergamo. E' l'unico vezzo in un uomo altrimenti morigerato, spesso ben disposto con chiunque e con un acuto spirito d'osservazione.
Porta con sé un enormità di carte e scartoffie, che rivelano il suo essere uomo di lettere.
Fin dal principio ha mostrato uno spiccato interesse per la lingua di Leonteus, di cui padroneggia a malapena l'alfabeto e qualche parola.

 

Inviato (modificato)

Mi infilo in fretta e furia i miei logori vestiti, quasi inciampando mentre infilo la gamba sinistra nei pantaloni. Sto morendo di fame! Ti prego, dimmi che servono il cinghiale al pepe nero! 

Ruzzolo giù dalle scale facendo non poco rumore con i miei stivali e mi siedo al tavolo senza fare troppi complimenti. Appoggio lo strumento a terra, un mandolino color noce, ed impugno le posate come fossero armi da guerra ed attendo con impazienza che ci venga servita la colazione. Cosa!?! E questa schifezza sarebbe la... Non finisco la frase in preda alla fame, incominciando ad agitare le posate. Nel frattempo i miei compagni si presentano ed io, con la bocca ancora piena, esordisco nel modo più regale che conosca: Alzando il mento  e scrutando velocemente tutti loro: Mi chiamo Sir. Massimo Guareschi. Musicista delle più alte corti del Ducato, cavaliere di ventura e rinomato studioso. 

Inghiotto il boccone e mi pulisco mentre tento di afferrare il boccale di birra per rinfrescarmi. 

Spoiler

M. Guareschi è un ragazzo sulla trentina di media statura. Capelli lunghi e biondi che porta sciolti. Solo un accenno di barba, anch'essa bionda, su un volto pallido ed appuntito. Il suo tratto distintivo non è di certo la corporatura esile, ma due occhi azzurri poco sopra delle labbra sottili.

I suoi abiti sono sgargianti, soprattutto per il cappello color grigio con tanto di piuma, ed uno scialle blu che porta sempre attorno al collo. Con sé ha il suo fedele mandolino.

Spoiler

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Modificato da Sir. Soccio
Inviato

Pinamonte da Brembate

Benvenuto a questo tavolo di uomini timorati di Dio, Guareschi. Studioso dite? Studioso di che cosa... chiedo sinceramente incuriosito, mentre lentamente sbocconcello del pane e bevo latte.

Inviato

Pinamonte da Brembate

No, in realtà. Ma sarò lieto di ascoltare ciò che avete da insegnarmi, messer Guareschi. Conoscete anche la lingua di quei paesi lontani?
Concludo la domanda spezzando un altro po' di pane e indugiando sul burro fresco, con cui guarnisco prima di addentare.

Inviato

Sfortunatamente, mio piccolo abate, non conosco la nobile lingua dell'est. Mio padre fece arrivare nella nostra magione i testi più pregiati ed accuratamente tradotti. Commento sorseggiando un altro po' di birra. Sembra piscio di cavallo. 

Inviato

Mentre discutete tra voi, l'oste, un uomo non troppo alto, dal viso smunto con un folto paio di baffoni, vi osserva di sottecchi da dietro il bancone. Quando nota che avete finito le vostre colazioni ne approfitta per avvicinarsi. Raccoglie le stoviglie usate e si schiarisce la voce "Buongiorno Padre Pinamonte" esordisce, accennando un piccolo inchino riverente all'ecclesiasta ".. E salve anche a lor signori, spero che abbiate trovato un buon riposo nelle mie stanze! Ad ogni modo, se siete diretti al monastero di Torba, forse potrebbe interessarvi il fatto che il conte Berengario del Seprio è alla ricerca di validi uomini. Uno strillone è passato da qua stamattina presto, pregandomi di affiggere quello al muro.." dice, indicando un volantino appesa alla parete di fianco al bancone. "Da queste parti, ultimamente, non passano molti avventurieri, ma quando ne vedo so riconoscerli e voi ne avete tutte le caratteristiche.." aggiunge poi, sollevando dal tavolo le stoviglie e apprestandosi a lasciarvi soli.

Inviato

Flavio Malaspina

Finisco la colazione, e seguo il discorso tra il domenicano e lo studioso, come si autodefinisce il signor Guareschi; mi è sempre piaciuta la cultura, ma ho dovuto lasciare spazio anche alle mie capacità marziali, per cui ho una buona infarinatura ma non posso giustamente eccellere come Pinamonte, come egli non può nel duellar di spada.

In medio stat virtus.....

Nel mentre, arriva il locandiere, che parla di un volantino appeso dal conte Berengario

Mi alzo, incuriosito

"Beh, diamo una lettura a questo manifesto" dico avvicinandomi

Inviato

@Karl_Franz

Spoiler

Ti avvicini al manifesto affisso e lo leggi velocemente. Non dice molto più delle poche informazioni che vi ha già comunicato l'oste. Berengario Castiglioni, conte del Seprio, è alla ricerca di uomini valorosi ai quali assegnare un compito non ben specificato. Coloro che sono interessati devono solo recarsi al castrum di Castelseprio dove riceveranno ulteriori informazioni. Sembra sia prevista una ricompensa, anch'essa non ben specificata.

 

Inviato

Pinamonte da Brembate

Mi lusingate, Guareschi. Non posso di certo fregiarmi del titolo di abate... Non avendo un'abbazia. Nè la vita del cenacolo è quando Nostro Signore ha previsto per me, almeno per ora.
Il proprietario della locanda dirotta la conversazione su un altro argomento.
Buongiorno a voi, oste. Ci avete onorati con la vostra ospitalità. Grazie per l'informazione, ne terremo conto
Attendo curioso che Malaspina legga quanto affisso.

Inviato

Flavio Malaspina

Ritorno al tavolo per ragguagliare gli altri

"Beh,non dice niente di più di quello.che ha già accennato il buon oste. Il Conte,Berengario Castiglioni,è alla.ricerca di validi avventurieri per un non meglio specificato compito. Non so voi,ma visto che siamo diretti da quelle parti,potremmo fare un salto per vedere di cosa si tratta. Personalmente sono interessato" dico cominciando a preparare le mie cose

 

Inviato

Pinamonte da Brembate

Fratello Malaspina, ci tengo solo a ricordare che abbiamo già un committente e un incarico che ci aspetta, all'abbazia. Ciò non di meno, se strada facendo avremo l'opportunità di chiedere, non v'è male che possa venirne. Vi chiedo solo di non assumere altri impegni prima di aver onorato quelli che già abbiamo preso.

Inviato (modificato)

Massimo Guareschi

Per quanto mi riguarda, fare una capatina da questo Castiglioni non mi dispiace. Potremmo sempre rifiutare il suo incarico qualora fosse troppo gravoso. Potremmo sempre scroccargli una cena! 

Modificato da Sir. Soccio
Inviato

Pinamonte da Brembate

Ridacchio cominciando a capire il carattere del bardo. Approfittarsi della gentilezza altrui è peccato. E dovresti sapere che non è semplice dire di no ad un nobile... Ma sia, facciamo questa visita.

Inviato

Flavio Malaspina

Annuisco verso il domenico

"Ma certo, fratello Pinamonte, ci mancherebbe. Però consideravo l'ipotesi di prendere due piccioni con una fava, ecco tuto" dico sorridendo

"Dopotutto il luogo è lo stesso, e ci vorrà davvero poco per capire di cosa si tratti" finisco di sistemare i bagagli ed esco a caricare Brandimarte, per poi una volta terminato, rientrare all'interno

"Direi di partire appena finito di sistemare le vostre cose" mi avvicino quindi al locandiere, pagando la mia quota per il pernotto e il cibo

Inviato (modificato)

Finite di sistemare le vostre cose e, non appena siete pronti per partire, vi congedate dal locandiere pagandogli il pernotto e ringraziandolo per l'ospitalità e le informazioni. Lui vi saluta cordialmente invitandovi a fermarvi nuovamente da lui qualora vi ritrovaste ancora nei paraggi in futuro.

Fuori dalla locanda l'aria è frizzante e le temperature si sono abbassate in seguito al temporale della sera prima. Un timido sole cerca di fare capolino tra le nuvole residue, ma ampi spazi di sereno vi lasciano ben sperare che la giornata di oggi sarà buona. Vi mettete in cammino, lasciandovi alle spalle il villaggio di Cassano Magnago. Percorrete la larga strada battuta che prosegue rettilinea in mezzo a campi e prati incolti in direzione del monastero di Cairate. Incrociate poca gente, ma dalle facce di quei pochi potete ben capire quanto sia difficile la situazione in queste terre. Non bastavano le guerre combattute dai Visconti contro Venezia e Firenze ad impoverire i territori del Ducato, negli ultimi mesi ci si è messo pure questo nuovo morbo. "La Peste Nera", come viene chiamata dal popolo, sta flagellando ulteriormente la povera popolazione.

Incrociate un paio di monaci che indossano una mascherina col becco allungato. Sono accompagnati da due uomini che sembrano avere l'aspetto di persone che si sono appena riprese da una brutta malattia. Li riconoscete come monatti, gli addetti pubblici che hanno il compito di portare i malati nei lazzaretti. 

Li salutate mestamente, quindi proseguite per la vostra strada. Davanti a voi, a circa un chilometro, scorgete il profilo di un villaggio nel quale si distinguono il campanile di una chiesa e, poco a lato, una grossa costruzione a due piani che immaginiate essere il monastero di Cairate.    

Modificato da Loki86

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