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ZU-997 - La fede e il ferro


Nightmarechild

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Lo scalpello dalla punta arroventata dell'artimago picchiettava con costanza sulla spalla di ZU-997, seduto a terra nella piccola bottega in North Market. Il forgiato non badava più di tanto all'opera dell'uomo: la sua attenzione era attirata da una sottile colonna di formiche che avanzava fuori dalla porta aperta e si arrampicava fino ad una crepa sul muro del negozio. Osservava la loro ordinata fatica, la loro perfetta disciplina, i loro sforzi collettivi puntati al solo scopo di vivere e si stupiva nel trovarsi così simile e nel contempo così diverso da loro. I forgiati non sono nati per pensare, discutere o decidere, infatti i maggiorenti del casato Cannith li avevano modellati nel corpo e nella mente per essere soldati obbedienti, fedeli e letali, dedicati esclusivamente alla guerra e al massacro. Nessuna esitazione o eccezione era tollerata, pena il trasferimento dalla prima linea a compiti minori, in attesa del riciclo: un destino che ZU-997 rischiò di sperimentare, dopo che per la sua riluttanza ad uccidere fu riassegnato dalle prime linee della frontiera del Thrane alla protezione per i medici sul campo di battaglia, aspettando lo smantellamento. Un giorno, però, tutto questo cambiò. Un forgiato si alzò più in alto degli altri, prendendo il destino della sua razza sulle sue sole spalle, divenendo il primo eroe della loro storia: Bastion. Era stato un semplice soldato, distintosi nel combattimento fino ad entrare nella guardia personale di re Boranel del Breland, divenendo persino amico personale del sovrano. Fu lui che, dopo il Cataclisma e la fine della guerra, convinse re Boranel a battersi perchè nel Trattato di Fortetrono fossero sancite libertà e indipendenza per i forgiati in tutto il Khorvaire. Così, invece di essere distrutto, ZU-997 si ritrovò libero, ma senza scopo. Come altri forgiati vagò in cerca di un destino, di una causa da abbracciare, senza trovarla mai del tutto. Dopo essere giunto a Sharn, iniziò a lavorare come guardiano per conto dell'Università di Morgrave, per riuscire ad avere i soldi necessari per la manutenzione che il suo corpo necessitava: una vita da formica, senza una spinta più alta della semplice sopravvivenza. Poi, infine, arrivarono i predicatori. Giungevano dai punti più disparati del mondo, forgiati ricoperti di polvere e dalle corazze rovinate, ma con gli occhi pieni di una cosa nuova: fede. Insegnarono ai loro fratelli la parola del Dio-che-Diviene, il loro dio, il dio a cui loro stessi avrebbero dato corpo e vita. Fu una realizzazione nuova per ZU-997: uno scopo oltre il semplice esistere. Il picchiettio era terminato, lo scalpello posato. Il forgiato pagò l'artimago ed uscì dalla bottega, facendo attenzione a non pestare le formiche, il simbolo dell'occhio del dio che brillava sulla sua spalla. Estrasse dalla sacca che portava a tracolla un bigliettino con un indirizzo. senza una parola, si mise a camminare per la via, verso il centro del quartiere.

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Principali partecipanti

ZU-997

Chissà se anche ai primi Cannith sono venute in mente le formiche. O se magari l’idea per crearci gli è venuta proprio guardandole penso mentre pago e mi incammino fuori dalla bottega e poi, “pensare”, perché ci hanno dato questa possibilità? Perché non crearci come i golem? Qualcosa deve averli influenzati, non le ciance che vanno a raccontare, il soldato perfetto eccetera. Forse davvero un qualche dio è nato con noi, o forse noi siamo nati con lui...

per l’ennesima volta mi domando se quelle che mi passano per la testa sono le lezioni dell'università sentite di nascosto, o i sermoni di un sacerdote del Dio-che-Diviene. Do giusto uno sguardo al simbolo che adesso mi adorna il braccio, per poi riprendere a camminare a passo spedito verso l’indirizzo, stando attento a non urtare persone o cose

E poi... un nome. Si, un nome. Lettere e numeri vanno bene per le macchine, un uomo ha bisogno di un nome. E una macchina uomo?  

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Mentre avanzi nel quartiere rileggi il biglietto su cui è scritto l'indirizzo della libreria Calamaio Dorato, piazza Ettercap n 23, North Market. Sul retro del biglietto, una lista numerata di titoli di libri con la scritta "Da ritirare":

1-"Costrutti, l'arte di creare" di Hadran d'Cannith

2-"Trattato di metallurgia e meccanica applicate" di Ermunn Barbaferro

3-"Il mio viaggio a Xen'drix" di Aridril Renveral

4-"Compendio della magia arcana, terza edizione" di Garyx ir' Titanor

5-"Elementali vincolati: il potere di Zilargo" di Nilen Ianvin Rilten

Queste righe sono scritte con grafia semplice ma ordinata, al contrario dell'ultima, che sembra essere stata aggiunta in fretta.

6-"Enciclopedia completa degli insetti del Khorvaire" di Hector Dannel

In fondo al foglio, una firma quasi illeggibile, anche se ti viene velocemente in mente quale potrebbe essere il professore dell'università che ha bisogno di tutti questi libri.

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ZU-997

entro nella libreria per svolgere la mia commissione, e magari ritagliarmi qualche momento per dare una letta veloce a qualche titolo interessante. Il primo, ad esempio, è un libro che leggerei molto volentieri 

Magari potrei convincere il professore a prestarmelo. Certo, sarebbe meglio poter parlare con un Cannith. E ne avrei di domande da fargli 

l’ultimo libro mi pare non essere in relazione con nient’altro dell’elenco, e quindi mi viene il dubbio che abbia letto male. Ma dopo un poco mi convinco e ritiro anche quello

forse stanno iniziando un corso sugli insetti all'università. Se gli orari non sono impossibili, magari potrei andare a seguire qualche lezione 

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Mettendo i libri nella bisaccia, ti incammini verso l'università, mentre osservi la gente per strada ultimare i preparativi della città per la Corona di Aureon , una celebrazione al dio della conoscenza della Schiera Sovrana prevista per il giorno successivo. Ormai è tardo pomeriggio quando ti ritrovi sul ponte coperto che collega le torri degli alloggi studenteschi al corpo centrale dell'università, sormontato dalla grande cupola dorata al cui interno si trova la biblioteca Morgrave. Senza perdere altro tempo, ti dirigi verso l'ingresso, per riconsegnare il biglietto e sapere a quale aula vanno consegnati i tomi. Appena entrato, riconosci subito la persona dietro il bancone: Talina Wraid. ZU-997 aveva sentito parlare di lei di sfuggita, mentre pattugliava i corridoi. Una donna solare, prima di perdere il fratello in guerra. Ora disprezzava ogni cosa le ricordasse il suo lutto, soprattutto i forgiati. Quando arrivi al bancone, gli occhi grigi della donna si piantano su di te, un'espressione di rabbia e disgusto sul viso.

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ZU-997

Corona di Aureon, il dio della conoscenza, la Schiera. Ogni Fede ha i suoi giorni sacri, forse anche la nostra dovrebbe averne almeno un paio. E quali però? Il giorno in cui il primo forgiato ha aperto gli occhi? Quello della fine della guerra? E come si potrebbe fare per divulgarli?

perso anche in questi pensieri, vado verso la signora Wraid. So bene di essere l’ultima persona -o ultima cosa- che vuole vedere, ma purtroppo ho anche io i miei doveri Signora Wraid, buongiorno. Devo consegnare dei tomi, può indicarmi in quale aula vanno posti, per cortesia? Dico con la mia voce metallica, porgendole il biglietto 

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L'umana non ti degna di un saluto mentre prende il biglietto. Confronta la firma con un foglio che ha di fronte, trovando rapidamente il nome che cercava, mentre l'espressione di fastidio sul suo volto si accentua. Infine, ti rivolge la parola. Quantomai appropriato. Aula T-3, ala est, del "professor" Tzenm Kech Volaar: lo sgorbio verde e il suo mostro metallico. Ora sparisci. Senza aggiungere altro, ricomincia a occuparsi dei documenti sul suo bancone. Mentre percorri i corridoi verso l'aula, ti metti a pensare al tuo rapporto col professor Tzenm. L'avevi incontrato per la prima volta fuori dal comprensorio, quando in pochi secondi si era presentato ed aveva cominciato a tempestarti di domande su di te, sul tuo passato, sulla tua struttura metallica, il tutto con fare affabile, gli occhi luminosi e un gran sorriso, come un bambino umano con un nuovo giocattolo. Dopo quel giorno vi eravate incontrati ancora, soprattutto nelle pause tra le lezioni. Era sempre cordiale con tutti, anche con i forgiati. Forse era per via della sua specializzazione, la Scienza dei Costrutti. O forse perché era l'unico professore goblin dell'istituto. Forse aveva semplicemente voglia di parlare. Dopo qualche minuto, arrivi all'aula T-3. Dopo una bussata leggera, entri, passando tra i banchi posti ad emiciclo intorno ad una cattedra. Sopra, impegnato a lucidare alcune parti metalliche di omuncolo, stava il professor Tzemn, abbigliato con la tunica nera dei docenti di Morgrave, il monocolo di precisione sull'occhio sinistro. ZU-997, vecchio mio! Avvicinati pure, poggia pure i libri qui sulla cattedra. Oh, e hai un'altra novità, eh? Dice, indicando verso il simbolo sulla tua spalla.

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ZU-997

Per fortuna, almeno potrò parlare con tranquillità. Spero solo non rivoglia controllarmi tutti i cavi, l’ultima volta le braccia non hanno funzionato per un mese 

Lieto di vederla, professore. Dico posando i libri dove richiesto si, ho deciso di farmi incidere il simbolo del Dio-che-Diviene, mi pare giusto mostrare il simbolo della divinità dei forgiati. Posso chiedere come s’inserisca il tono sugli insetti nel suo corso? 

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Ah, che movimento affascinante! Esclama il goblin. I culti dei forgiati sono sempre stati incredibilmente interessanti: sono la prova dell'anima dei costrutti? O sono solo suggestioni? Intrigante, indubbiamente... In quanto alla tua domanda... continua, raccogliendo il libro dalla cattedra, per disdetta mi sono accorto che la biblioteca dell'Università possiede ben tre copie di questo tomo, e come sai non c'é modo di avere un rimborso sulle spese affrontate di tasca propria. Se solo ci fosse qualcuno desideroso di conoscere qualcosa di piú sugli insetti e pieno di tempo libero durante il turno di guardia notturno al magazzino... Il professore ti porge il libro, con un occhiolino é un sorriso. Farai meglio a sbrigarti, é quasi ora.

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ZU-997

La ringrazio professore, vedrò di renderle il denaro quanto prima. Ecco... almeno spero di poterlo fare, nel senso che sia giusto renderle i soldi dico interdetto, e volendo che anche la mia faccia si potesse piegare in un minimo di mimica 

Da quando sono stato attivato, questa è la seconda volta che qualcuno mi fa un... “dono”? Si dice così?  

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  • 2 settimane dopo...

Non c'è fretta amico mio, non c'è fretta. Ora vai, o i retrogradi del cosiglio di facoltà avranno una scusa in più per criticarci. Salutato il professore, ti dirigi rapidamente verso il magazzino dei reperti da catalogare, una grande area sul retro dela Torre Ovest dell'università, ingombra di casse piene di reperti provenienti dai luoghi più disparati, soprattutto da Xen'drik. Il turno di guardia è un lavoro semplice, ma noioso: occorre stare ore ed ore dinanzi ad una porta, con solo i giri di ronda a spezzare la monotonia. Per fortuna,  hai il libro: augurandoti che sia una notte tranquilla, inizi a leggere, appostato sotto la tettoia dell'entrata del magazzino, per  difendere le pagine del tomo dalla pioggia tropicale che ha iniziato a rovesciarsi sulla città delle torri. Mancano solo nove ore all'alba.

Fine prologo

Modificato da Nightmarechild
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