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Inviato

Radagast il Verde

Appena arrivò dai nani il Druido e Huan si fiondarono sul cibo. Erano davvero molto affamati. Soprattutto il Druido era affamato di patate. Non contento, dopo aver spazzolato le patate, il druido si allontana per qualche metro dal campo diretto alle radici di un albero. Ne riesce fuori con una pianta scura in mano, a forma di pannocchia ma fatta di foglie arrotolate che spacca a metà e corre a farla cuocere sulla brace per poi gustare allegramente. Mentre cuoceva questa strana pianta Radagast ascoltò le parole della piccola Eike e cominciò a rimuginare su quel posto. Di certo era molto lontano dalla sua foresta, ma si sforzò comunque di cercare nella sua mente qualche ricordo lontano su quel posto.

@DM

Spoiler

E' possibile fare delle prove in conoscenze per sapere se ricorda qualche storia lontana o trasentita?

 


Inviato

Wilhelm

Il paladino restò taciturno per gran parte del tempo, concentrato sul lavoro. Quel lavoro però non portò i risultati sperati: l'amuleto non fu ritrovato e neppure indizi che rivelassero la sua possibile sorte. I nani avevano diligentemente collaborato e tutto gli diceva che il mistero non era da cercare tra quel popolo industrioso. Eppure Wilhelm continuava ad avere la sensazione che qualcosa di fondamentale fosse stato tralasciato...
Quando avete dissotterrato la base della torre? chiese distrattamente ad Isembeard.
E disse a Caspar Che mi dici del vento del Chaos nella base della torre? A cosa sono dovuti quei residui? Magari hai una magia per rintracciare la fonte che genera l'aura...

@ tutti

Spoiler

 

Non mi torna una cosa. L'ingresso segreto verso l'esterno che abbiamo trovato era coperto da folti rampicanti che non credo siano cresciuti da qualche settimana, neppure da qualche mese. Ma se hanno dissotterrato la base della torre con l'inizio dei lavori, da quanto ci stanno lavorando? Sono compatibili le due cose o no?

@dalamar78 mi riferisco ad un'individuazione del magico per trovare le auree, la posizione e la loro forza.

 

 

Inviato

Caspar

Confermo che i residui del Dhar sono riscontrabili praticamente solo all'interno della torre stessa dico al paladino indicando la costruzione All'esterno sono pressochè inesistenti. Quanto a cosa siano dovuti posso solo ipotizzare: probabilmente chi usava magie legate al caos lo ha fatto per molto tempo o ha richiamato forze molto potenti ma è impossibile rilevare la fonte diretta, sono passati troppi anni

Inviato

Wilhelm

Non gli piaceva gettare la spugna. Mai. Ma in questa situazione aveva ormai esaurito ogni idea e spunto.
Sbuffò, terminando il suo pasto non per fame, ma perchè sin da piccolo gli avevano insegnato a non lasciare avanzi.
Eike, pensi di poter tracciare la rotta ideale per proseguire il viaggio?
Ovunque andassero, ripartivano con più domande che vere risposte.
 

Inviato

Eike la cantastorie

Mentre aspetto ansiosa l'eventuale risposta di Isembeard alle mie domande sperando che le stesse stuzzichino il suo interesse dato l'argomento sul quale vertono, rispondo a Wilhelm dicendo "In verità direi che in primo luogo dobbiamo scegliere dove andare... Come avevo proposto in precedenza nei sotterranei, se vogliamo andare in cerca di risposte, dovremmo raggiungere una biblioteca e sperare di ottenere l'accesso alla stessa, il che potrebbe essere difficoltoso... In quel caso la soluzione più semplice probabilmente sarebbe continuare lungo il fiume con la barca al fine di raggiungere Kemperbad e vedere se in uno dei templi in città hanno dei libri... Altrimenti dovremmo o tornare ad Altdorf oppure proseguire spingendoci fino a Nuln, ma... Quest'ultima città è ben oltre la destinazione verso la quale siamo diretti... Se invece volete orientarvi verso mete altre, ditemelo e ci penserò su... Fintanto che saremo nelle terre del Reikland, dovrei potervi guidare poiché le conosco, almeno in parte... Il vero problema insorgerebbe qualora volessimo spingerci oltre il Reikland poiché le mie conoscenze dei luoghi al di là dei confini diventano molto più rade..."

Inviato

Bezahltag 11 Pflugzeit 2512 i.c. - Mezzodì. [Parzialmente Nuvoloso]

Isembeard guardò la ragazza come per capire cosa avesse in mente la giovane: poi rispose.

"Ragazza mia, Karaz Ankor, l'Impero dei nani come voi umani lo chiamate, esiste ancora. Non è una cosa del passato: e il nostro Alto Rè regna ancora da Karaz-a-Karak su tutte le World Edge Mountains. Tuttavia non ha più il fasto di un tempo, con le fortezze conquistate durante la grande guerra e diviso dalle fortezze delle Black Mountains e delle Gray Mountains che si sono separate. Ma continua a combattere per recuperare le fortezze conquistate dai pelleverde e a fermare le razze caotiche che abitano al di là delle montagne"

"La vecchia strada dei nani fu costruita quando Karaz Ankor rappresentava la protezione contro i pelleverde che noi nani davamo  al vostro Impero dopo l'alleanza che fu stipulato dal nostro Alto Re e il vostro primo Imperatore: quel Sigmar che voi ora adorata come Dio. Portava dalla nostra capitale, passando attraverso il Black Fire Pass fino alle principali città umane dell'epoca - Averheim e Talabheim - per poi unirsi alla vecchia strada della foresta fino al porto di Marienburg."

"Ma pariamo di più di 1000 anni fa.  La geografia dell'Impero è cambiata con il potere che si è spostato ad ovest verso Altdorf ed il Reikland e lontano da Karaz-a-Karak. Ora la sua importanza è molto diminuita e in molti punti è solo un sentiero"

@Radagast

Spoiler

 

Il vecchio druidi ripensò a cosa sapeva su sull'antica strada dei nani ma nulla gli sovvenne.


 

Poi rispose al templare "Ci  abbiamo messo un momento a capire che ci fosse una torre li sotto. Alberi, cespugli o terra ricoprivano i lati quasi fino alla sommità. Quando abbiamo iniziato a disboscare per fare le fondamenta abbiamo trovato i resti. Ormai più di un mese fa direi.

Si fermò ad ascoltare la risposta sul Dhar di Caspar con un fare dubbioso come di chi non capisse di cosa stessero parlando. Poi aggiunse. "Vedo che volete partire: io vi devo pagare allora". Estratta una borsa lasciò sul tavolo 34 Corone d'Oro.


@All

Spoiler

Ha detto "Quando siamo arrivati questa torre era quasi completamente sotterrata da arbusti e terra". Non era tutta sepolta di terra. Forse non si capiva dalla mia frase: trasparentemente è solo un mio modo forse non chiaro di esprimermi. Senza fare metagaming vi confermo che non ci sono incongruenze su questo punto della storia raccontata da Isembeard

 

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Inviato

Radagast il Verde

Dopo averci pensato un po Radagast si accorse di non avere una buona memoria storica. Non sapeva proprio tutte queste storie di uomini. Beh in effetti,  nel cuore della foresta non arrivavano molte notizie dall'esterno. Solo notizie di stravolgimenti cosmici e/o magici e basta. Per cui continuò ad arrostire la pianta raccolta. Quando essa fu ben arrostita prese un pizzico di sale ed iniziò a gustarsela sgranocchiandola. Non partecipava molto alle discussioni, ma seguiva tutti i movimenti. Aveva un occhio sornione ma molto vigile.

Inviato

Eike la cantastorie

Poggio l'indice il pollice della mano sinistra sotto il mio mento ponendo al contempo l'indice sopra le mie labbra ponendomi in posizione di ascolto così da sentire meglio Isembeard mentre mi risponde. Non appena il nano inizia a parlare, ascolto affascinata le sue parole mentre queste pian piano mi avvolgono come una fiamma viva che alimenta il mio interesse nei confronti della storia e a poco a poco vengo trascinata dalla mia immaginazione che mi lascia sognare ad occhi aperti vive immagini di ciò che questi descrive. Luoghi che non ho mai visto come per magia compaiono dinanzi a mie occhi avvolti non dalle correnti dei venti, ma da quelle della fantasia, e a poco a poco gli stessi vengono arricchiti da dettagli che Isembeard non descrive ma che vengono ivi posti dal continuo fluire dei miei pensieri che li plasmano come una tela... Una tela che un pittore a poco a poco adorna con le tinte dei suoi colori... "Eppure saranno davvero così quei luoghi? Oppure l'immagine che emerge nella mie mente non è altro che il filtro luminoso che la mia fantasia appone alle sue parole?" penso tra me e me persa nel mio fantasticare. Presa dall'incanto quasi mi sembra di non essere più nell'accampamento nanico, bensì di trovarmi in terre più lontane e più esotiche... Terre che magari un giorno riuscirò a visitare. La mia mente ormai persa altrove smette di guizzare tra i sogni e viene richiamata nelle pianure del reale solamente quando Isembeard smette di raccontare e risponde a Will, a quel punto dico "Scusate, mi ero persa... Mi ero persa in un luogo molto lontano da qui... Persa in una meravigliosa passeggiata... Ero qui e allo stesso molto lontana trascinata dalla descrizione che ci è stata fatta... Persa tra le strade della storia a sognare eventi passati e luoghi che mai avevo visto e che pure mi hanno preso... Ponendomi come in un incanto... Un incanto baciato dalla fantasia...". Quando il nano ci dice che ci vuole pagare per quanto abbiamo fatto, gli rispondo con tono gentile "Apprezzo sinceramente il fatto che tu ci voglia pagare, ma... Credimi, almeno nel mio caso, beh, mi hai pagato molto prima di tirar fuori quelle monete... E in moneta ben più preziosa che semplice oro... Mi hai infatti pagato con la moneta dei racconti... E a me tanto basta..." poi ci penso un attimo e dico "Sicuramente una parte di quelle monete spetterà a me... Scegliete voi come dividerle, ma... Della parte che mi spetta, lasciate che due monete rimangano ai nani... Forse non sarà molto, ma vorrei che venissero destinate a prestare assistenza alle famiglie dei due nani che hanno trovato la morte a causa degli orrori che abbiamo affrontato... Non so sei d'accordo Isembeard, ma... Questa è la mia scelta e questa è la cosa che reputo più giusta alla luce dei fatti... Anche perché non sono molto interessata all'oro... A questo mondo ci sono molti tesori... Alcuni decisamente elusivi agli occhi di chi non sa guardare o ascoltare... Tesori però ben più preziosi dell'oro e delle gemme e ben più sfuggenti e rari da trovare... Tesori in grado di avvolgere un cuore e trasmettere emozioni aprendo la strada agli orizzonti della mente e della fantasia... E sono proprio quei tesori ciò che interessano a coloro che hanno scelto la mia strada ben più del denaro..."

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Inviato (modificato)

Wilhelm ascoltò rapito le parole di Eike. La ragazza aveva un talento straordinario per le parole, ma soprattutto era in grado di condividere con gli ascoltatori la passione che la animava.
Chissà che il nostro compito non ci porti a visitare un giorno le sale di Karaz-a-Karak, Eike.
Quanto al compenso, apprezzò enormemente il gesto di generosità della barda, ma il paladino aveva un animo assai più pragmatico. Non solo quelle monete erano frutto di un accordo legittimo, ma soprattutto la lotta verso il Chaos aveva bisogno di menti salde, braccia forti... e conio per sostenerle. Quelle trentaquattro corone sarebbero state messe a buon frutto.
Annuì infine in direzione del nano. In tal caso, è davvero giunto il momento di partire per noi. Ho un'ultima raccomandazione, Isembeard: se doveste mettere le mani su un medeaglione come questi e gliene mostrò uno sappiate che dovrete custodirlo con grande cura. Sono oggetti pericolosi che le creature che hanno recato la morte ai vostri consanguinei portavano al collo. Non permettete che finisca in mani meno sicure delle vostre.
Ciò detto, il paladino si voltò verso i suoi compari di viaggio. Prepariamoci, proseguiamo lungo il fiume verso Kemperbad e poi da li a Grissenwald.

@ tutti

Spoiler

32 corone d'oro in saccoccia in cassa comune, se per voi va bene.
Quanto alla destinazione, riprendo la trama originale con cui Wil è arrivato alla torre dei nani, per cercare "
notizie di quella Etelka Hertzen che aveva mandato il rituale demoniaco a Teugen di Bogenhafen e che soprattutto compariva nella lista insieme al sosia di Radagast".

 

Modificato da Dmitrij
Inviato

Radagast il Verde

Quando vide che Wil stava soppesando le monete, il Druido si riscosse dal suo silenzio annoiato e affamato.

"Wil, forse è il caso che tu metta quelle monete da parte, non si può mai sapere...il futuro è nelle mani degli dei. E dei loro capricci..."

Detto questo tornò a rosicchiare come un topo il suo cibo cotto alla brace. Huan invece, adesso giaceva accovacciato vicino al fuoco. Poi Radagast parlò ad Eike:

"Piccola Eike, ti piacciono molto le storie, e le sai anche raccontare! Sei una brava chiacchierina...ahahaha... non ti preoccupare, ne ho davvero tante io di storie da raccontare, e se continuerai a viaggiare con me, tante ne sentirai e tante ne vivrai di storie, come quella che abbiamo appena vissuto! Tito il picchio di Fossolargo sarebbe davvero contento di ascoltarla, anche se lui ha qualche storia triste da raccontare, tipo in gamba quel Tito!"

Inviato

Bezahltag 11 Pflugzeit 2512 i.c. - Mezzodì. [Parzialmente Nuvoloso]

Isembeard sorrise ad Eike "Non sei male come pareva al primo colpo, ragazza" disse "Apprezzare il ricordo e la memoria è una cosa importante, che molti della vostra razza hanno dimenticato."

Poi annuì a Wilhelm "Non temere, ho già subito abbastanza perdite. Fare come dici"

Salutato il nano i compagni si diressero verso la loro barca. Lì il giovane Ludwig li stava aspettando mangiando un pezzo di focaccia cotta sulla brace. "Eccovi" disse "disperavo che tornasse. E' venuto a cercarvi un grosso guerriero dicendo di conoscervi..." poi osservando Wilhelm aggiunse "E' lui! Ma allora è proprio vostro amico?!"
Poi chiese "Partiamo? proseguiamo per Kemperbad?"

Inviato

Eike la cantastorie

Rispondo benevola alle parole di Rad dicendogli "Come ti avevo già detto, sono ben curiosa di ascoltare i racconti che desideri narrarmi! Appena se ne presenterà la possibilità, perché no? Magari davanti ad una bella tazza di the e a dei biscotti!". Poi giunge infine il tempo di congedarci dai nani e tornare alla barca e, prima di separarci da Isembeard, mi rivolgo a questi "Spero di poterti rincontrare un giorno... Magari in condizioni più tranquille rispetto a quelle in cui ci siamo incontrati in quest'occasione... Così che tu possa narrarmi altro sul tuo popolo e sulla sua storia!" e, pronunciate queste parole, lo saluto con un rispettoso cenno del capo. Una volta giunti nuovamente alla barca, incontriamo Ludwig intento a mangiare che si mostra preoccupato per via del fatto che abbiamo impiegato molto tempo a tornare. Al che gli rispondo "Innanzi tutto, beh, buon appetito! Come seconda cosa, spero che almeno tu questa notte sia riuscito a dormire... Io penso che durante la traversata passerò almeno una parte del tempo a riposarmi..." perdendomi in un profondo sbadiglio dovuto alla stanchezza che pesa sulle mie spalle per poi ricominciare a parlare "Comunque sì, direi che, almeno per me, possiamo riprendere la nostra traversata fluviale proseguendo alla volta di Kemperbad... Se al momento non avete più bisogno di me, ne approfitterò per dormire un po'..." e aspetto di vedere cosa dicono gli altri prima di recarmi verso le distese mondo del sogno.

Inviato

Wilhelm

Il paladino salutò il barcaiolo e gli offrì aiuto per il lavoro nella traversata, poi sistemò i suoi averi sulla barca. Proseguiamo per Kemperbad gli confermò.

Inviato

Radagast il Verde

Il Druido ed il cane tornarono baldanzosi verso la nave ed una volta a bordo salutarono affettuosamente Ludwig. Poi senza dire parole si diressero al loro solito posto sulla punta della nave in attesa di partire. Radagast seduto a terra a gambe incrociate, con lo sguardo fiero in avanti ed il bastone poggiato sulle gambe. Huan accovacciato tipo sfinge al suo fianco. Erano pronti per ripartire.

Inviato (modificato)

Bezahltag 11 Pflugzeit 2512 i.c. - Mezzodì. [Parzialmente Nuvoloso]


Mollati velocemente gli ormeggi il gruppo si rimise in viaggio risalendo il Reik, la più grande via di comunicazione dell’Impero di Sigmar. 

Il viaggio proseguì senza problemi: spesso durante il giorno barche venivano incrociate e Ludwig governò il naviglio senza problemi. In quel tratto la Grande Strada del Nord - che collegava Middenheim Altdorf e Nuln - affiancava il fiume sulla riva alla destra della barca, quella del Gran Principato del Reikland, e lo seguiva. L’altra riva, quella del Gran Ducato di Talabecland era molto più selvaggia e non mostrava infrastrutture di alcun genere.

Proprio per il grande traffico che si sviluppava soprattutto sul fiume, su quel lato erano state costruite delle river inn distanziate ciascuna un giorno di distanza dall’altra, permettendo ai compagni di rifornirsi di cibo e birra per la sera. 
La vicinanza relativa a Castle Reikguard si sentiva e molte delle voci si riferivano alla famiglia dell’Imperatore. Oltre alle già sentite notizie sul fatto che il Principe della Corona Wolfgang Holswig-Abenauer, figlio dell’Imperatore, fosse malato, adoratore del Caos o corrotto, qui se ne aggiungeva una ulteriore più preoccupante. Si diceva che l’Imperatore Karl-Franz avesse una malattia sconosciuta: la preoccupazione era legata alla possibile reazione degli altri Principi Elettori alla eventuale morte del regnante, in quanto il figlio, considerato dai più un stolto, non sarebbe stato accettato come nuovo Imperatore.
Dal Nord invece giungevano voci di sull'agire dei Witch Hunter e dell'azione decisa di questi spesso non amata dalla popolazione: un ex chierico di Sigmar, ora dedito alla caccia alle streghe, si raccontava che fosse stato linciato in Shoppendorf, una piccola città del Middenland

Verso il tramonto del quarto giorno la barca giunse in fine in vista della loro destinazione: Kemperbad.

Festtag 15 Pflugzeit 2512 i.c. - Tramonto. [Parzialmente Nuvoloso]

Già da metà giornata l’ambiente circostante pareva essere cambiato: sul lato del Reikland, lungo la Grande Strada del Nord si vedeva un piccolo villaggio e qualche fattoria, mentre sul lato del Talabecland il livello del terreno avava iniziato ad alzarsi formando una scogliera a picco sul Reik alta quasi 200 metri

Il sole stava quasi tramontando ad ovest dietro le alte Gray Mountains quando Kemperbad comparve alla vista dei compagni

Era costruita sul lato del Talebecland, in cima alla scogliera a 200 metri dal fiume nel punto dove nel Reik si immetteva lo Stir. Questo che costituiva anche il confine fra il Talabecland, a nord, e lo Stirland, a sud, aveva scavato un canalone affluendo nel Reik non come una cascata ma con delle rapide veloci che gli imperiali avevano domato con alcune chiuse per permettere a piccole barche di immettersi nello Stir
Una parte più piccola della città era stata costruita sul lato sud dello Stir ed era connessa all’altra parte con un ponte di corde.

A livello del Reik era stato costruito, ai piedi della città, un porto collegato alla riva  del Reikland, quella sinistra, dove vi era la Great North Road da traghetto

Stupefacenti alla vista era un sistema di ascensori, costituite da delle piattaforme senza parapetto, che grazie a pulegge e contrappesi permettevano di sollevare fino in città persone e cose.

Il porto era trafficato da barche che approdavano per la notte.

@all

Spoiler

 

Immagine
https://drive.google.com/file/d/1tHL3CRtC9qvgM0ni-c0SGAhHJ7QcWof7/view?usp=sharing

Mappa della città
https://drive.google.com/open?id=13GBOw0D1qujh69lMM1or16-xHz4KtqRH

Mappa della parte ovest dell'Impero: in basso al centro trovate Kemperbad, tra le città di Altdorf e Nulla. La torre di segnalazione era sul tratto di fiume poco prima del punto dove questo affianca la strada. Grissenwald si trova appena sopra Nuln proprio alla punta  biforcazione, dove il fiume Grossen (a sx) si immette nel Reik
Per la cronaca vedete Delberz (dove la campagna è partita) sopra a dx di Altdorf, e Bogenhafen alla sinistra di Altdorf verso le montagne
https://drive.google.com/open?id=1mx8osyGYNZjtk-CNpw7xhjWHqHX_qjn5


Il riassunto è quasi finito: appena riesco faccio anche un foglio con le "voci" sentite dalla gente durante i viaggi.

 

 

Modificato da AndreaP
corretto link all'immagine
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Inviato

Radagast il Verde

Il viaggio fu lungo, e molto noioso per Radagast. Non poté fare molto se non pregare e scrutare l'orizzonte. Ne approfittò però per entrare più in contatto con la Grande Madre. Condivideva con la sua dea pensieri, emozioni e fatti. Ma i giorni passarono comunque molto lentamente e molto noiosamente. Arrivarono in una nuova città portuale al tramonto ed attraccarono. Appena attraccati Radagast e Huan ne approfittarono per scendere e sgranchirsi le gambe. Il Druido ed il Sanbernardo iniziarono così a correre rincorrendosi per tutto il molo. Gridando e strepitando fra le varie casse di merci.

Inviato

Wilhelm

La vista della grande caduta a ridosso del Reik lo aveva riempito di stupore, ma Kemperbad lo lasciò letteralmente a bocca aperta. L'industriosità degli uomini era stupefacente e pareva aver prodotto qualcosa di grandioso. Così come speva che la grandezza degli uomini corrispondeva, spesso, alla loro più grande fragilità.
Radagast e Huan corsero giù dal ponte verso il molo, letteralmente sguinzagliati. Il paladino li guardò sorridendo, poi porse la mano ad Eike per aiutarla a scendere e andò finalmente a toccare terra.
Sembra un città piena di vita, mi chiedo come sia lassù. Era divertito all'idea di provare il sistema di ascensori che li avrebbero condotti alla città vera e propria.

Inviato

Eike la cantastorie

Alla fine risaliamo sull'imbarcazione e riprendiamo il nostro viaggio. Non appena siamo a bordo, ne approfitto per recuperare le travagliate ore di sonno vissute la notte precedenti tra veglie e piccole volpi curiose. Con aria assonnata e sbadigliante ho giusto il tempo di mettermi in una posizione comoda che di soprassalto mi assopisco cadendo in un sonno profondo e che al tempo stesso mi è così dolce cominciando il mio viaggio tra le distese oniriche. Nel mondo del sogno vedo vorticare intorno a me leggiadre chiavi di violino mentre a poco a poco delle note si dispongono su uno spartito, riempiendolo progressivamente al suono della musica di una ribecca. Un suono che ricorda quasi una soave ninnananna e mi culla accompagnandomi tra spirali sognanti. Quando mi risveglio, mi sento decisamente meglio e mi accorgo che è ormai sera. Sopra di me vedo il cielo stellato la cui luce si irradia sulla foresta dall'altro lato del fiume tra la danza delle piccole fiammelle di luce emesse da alcune lucciole che volano spensierate vicino ad una delle rive del fiume. Colta dall'ebrezza di questi attimi e dal sogno fatto, prendo la mia ribecca, mi siede su un punto del ponte della barca dal quale posso osservare la foresta e mentre rimiro la sua bellezza notturna, comincio ad esercitarmi nelle arti musicali, quasi a voler riprodurre la musica che il mio cuore ancor più che la mia mente ha ascoltato nel sogno. E mentre osservo la natura che si dirama intorno ai miei occhi, sospiro sussurrando alcune parole, con lo sguardo ancora oscillante tra questo mondo e quello dei sogni "Che bella la quiete notturna immersa nel mare di stelle!". Immersa nel magico mondo delle note, perdo totalmente la cognizione del tempo, e se ai miei occhi sembra siano passati solo pochi minuti da quando ho iniziato a suonare, invece è passato molto più tempo e me ne rendo conto solo quando gli altri mi fanno notare che è ormai molto tardi. A quel punto mi affaccio oltre il bordo della barca e comincio ad osservare lo scintillio delle lucciole in lontananza provando a seguirlo con le dita e lasciando volare la mia immaginazione mentre lo faccio mi sembra quasi di tracciare delle figure, tavolta un fiore, talvolta una stella, talvolta una nuvola, talvolta un cuore. Poi alla fine la stanchezza mi prende di nuovo e mi reco nuovamente a dormire e a sognare bagnandomi di nuovo nelle distese del fantastico. Quando mi sveglio, questa volta è mattina e mi sento accarezzare dal tepore dei primi raggi solari come se questi stessero baciando dolcemente le mie mani. In quel momento accanto alla nostra imbarcazione ne vedo passare altre che osservo con aria pensieriosa interrogandomi sui loro passeggeri e su cosa li spinga a viaggiare: se lavoro, piacere o semplice desiderio di libertà. Sarei tanto desiderosa di parlare con loro e scoprire le loro storie così da poter continuare ad apprendere e poter tessere nuovi racconti ornandoli con i ricami sognanti della trafila della fantasia di una ragazza. E nel mentre continuo a scrutare al di là del fiume nella speranza di vedere alcuni dei piccoli figli della foresta. In alcuni frangenti mi sembra di veder correre piccole volpi tra le piante, poi scoiattoli giocare sui rami e anche una coppia di cervi innamorati con acconto un piccolo cerbiatto. Ispirata da queste visioni, questa volta non suono, ma mi metto a cantare come un inno di lode alla natura e, mentre lo faccio, mi avvicino all'anziano Rad osservandolo con aria ammicante, quasi a chiedergli di accompagnarmi in questa fioritura di versi. Ad un certo punto attracchiamo ad una delle locande che costeggia il fiume per fare rifornimenti e mentre siamo in sosta nella stessa sentiamo delle voci, voci che pare non dicano nulla di buono riguardo alla successione imperiale, voci che mi lasciano decisamente inquieta. Sulla base delle stesse, il caos rischiava di soggiacere non più solo nei venti, ma anche nei fatti e addirittura di insediarsi sul trono imperiale... E questo sarebbe senza ombra di dubbio un problema poiché avrebbe rischiato di portare conflitti e con essi la maligna tela della distruzione che si sarebbe abbattuta sugli innocenti alimentata dallo zelo, dalla paura e dalla sete di potere. Risalgo sulla nave con viso rabbuiato e molto preoccupata da quanto ho udito, tanto che la mia preoccupazione si trasfigura in una musica inquieta e addolorata attraverso il suono della ribecca, una musica che costituisce un requiem, questa volta non per guidare morti, bensì per far da monito ai vivi e che sembra quasi conformarsi ai battiti del mio cuore. Nel mentre nella mia mente si fa strada un pensiero "Shallya, che la tua mano benevola e misericordiosa possa frenare eventuali venti di guerra! Forse... Forse sarà il tuo amore la chiave di volta per cambiare tutto questo..." e mentre ci penso, il mio sguardo malinconico un po' si addolcisce e dinanzi ai miei occhi compare il chiarore di una flebile speranza che non si arrende ed è ancora lungi dall'estinguersi nonostante le forze avverse. Quando finalmente mi riprendo dalla mia malinconia, do una mano sulla nave al meglio delle mie possibilità nonostante non abbia molta esperienza in ambito nautico. Quella stessa notte vengo accompagnata da turbamenti e sogni inquieti dovuti alle notizie del giorno e a quello che le stesse potrebbero significare, tanto da svegliarmi più volte di soprassalto e con il cuore in trepidazione nel corso del mio sonno trovandomi più volte stretta alle coperte. Ad un certo punto non riesco più neppure a riaddormentarmi tanta è la paura e mi avvicino ad una dei lati della barca a piangere mentre con lo sguardo ancora una volta seguo le lucciole. La mattina dopo sono nuovamente molto spossata, quasi come lo ero il giorno prima, seppur per ragioni differenti, se infatti nel primo caso i miei turbamenti allora erano esterni al mio stesso sonno, adesso le mie inquietudini mi avevano seguito fin nello stesso. Quando gli altri finalmente si alzano, do loro un amaro buongiorno, non perché voglia essere scortese, bensì perché sono stata male e ho dormito ancor peggio. Nel corso della navigazione, cerco di ritrovare nuovamente conforto nel paesaggio naturale che scruto al di là della barca e un po' la cosa sembra funzionare. Quando gli altri sostano nuovamente in una delle locande, io sono ormai senza forze e mi lascio andare nuovamente al sonno, tanto che mi addormento sul ponte avvolta dai raggi del sole che parzialmente filtrano tra le nuvole. Sembra che questa volta i miei sogni siano però meno pressanti e riesco a riposarmi un po' di più. Quando finalmente mi risveglio apro gli occhi e dico agli altri "Spero di non avervi fatto preoccupare, ma questa notte non ho dormito benissimo e sono stata presa di soprassalto dalla stanchezza..." Poi noto che il mio sguardo è volto al cielo, sto osservando la forma delle nuvole mentre un po' di vento mi accarezza i vestiti. Le nuvole sembrano essermi amiche, infatti nelle loro forme non scruto visioni che ispirano paura, ma cose molto più rasserenanti, vedo infatti un piccolo gatto, delle rose e una colomba. La cosa mi conforta e non poco. Nel mentre cerco ancora una volta di seguire quelle figure con le dita tracciandone a mia volta di simili nell'aria usando le stesse. Improvvisamente tra l'altro passiamo vicino ad una piccola macchia fiorita posta vicino ad uno dei margini della foresta e la stessa ispira la mia sensibilità e ristora, in parte, la mia vitalità. Presa ancora una volta dall'ispirazione, mi metto nuovamente a tessere trame e, fantasticando, ne compongo una d'amore che parla di come una ragazza fu onorata con tre rose: una rossa, una bianca e una rosa. Il sonno la notte successiva è ben più sereno, infatti sogno le rose io stessa. Il giorno dopo, nuovamente riposata accompagno nuovamente gli altri in una delle locande e ancora una volta giungono al mio orecchio voci. Questa volta sento parlare di questioni riguardanti cacciatori di streghe e mi sento personalmente coinvolta poiché a causa delle mie capacità rischio costantemente di trasformarmi in un bersaglio per loro e il loro zelo se non faccio attenzione e so bene che era un problema che aveva anche la mamma poiché ha le mie stesse capacità di attingere a scintille del magico. La cosa che mi preoccupa però è che le voci sembrano trasmettere la sensazione di una corsa alla paura poiché se da un lato i cacciatori cacciano noi, talvolta il popolo caccia loro. Io sono cosciente che non tutti gli utilizzatori della magia sono cattivi e io stessa sono un esempio di ciò, ma fintanto che sarà la paura a prevalere, certe cose non potranno cambiare. Una volta di nuovo sulla nave, i miei pensieri si volgono alla mamma e mi sembra quasi che sia accanto a me con la sua mano delicato posta sulla mia spalle mentre sta cantando. Presa dalla nostalgia, mettto nuovamente alla mia ribecca e comincio a cantare a mia volta, questa volta non una canzone a caso, ma una di quelle che la mamma mi aveva insegnato, una canzone dal motivo allegro e piacevole. Quando finisco, do ancora una volta una mano sulla nave e, giunto la sera, dopo aver fantasticato ancora una volta di quello che si cela oltre la riva e aver volto nuovamente il mio sguardo alle lucciole, mi addormento. Questa volta il mio sonno non è inquieto, anzi, sogno bene, infatti sogno la mamma e sogno di duettare insieme a lei. Anche questa volta mi sveglio presto e mi metto ad osservare lo scorrere del fiume mentre mi rimiro nello stesso come in uno specchio appoggiandomi alla cabina e lasciandomi accarezzare dalla brezza ed esclamando con voce gioiosa "Ah, che bel venticello!". Quando gli altri finalmente si svegliano, questa volta li saluto decisamente di buon umore mentre mi lascio andare canticchiando un po'. Durante la giornata, con il permesso di Rad, gioco un po' con Huan inseguendolo per il ponte e finendo per coinvolgere lo stesso anziano druido nei nostri giochi. La giornata sembra passare tranquilla e finalmente mi sento bene e più tranquilla avvolta da un vortice di spensieratezza. Quando infine giunge il tramonto, siamo finalmente in vista di Kemperbad e da lontano vediamo muoversi degli ascensori. I congegni meccanici immediatamente attirano la mia curiosità e spero di poterci fare un giro sopra quanto prima mentre la barca a poco a poco è sempre più vicina ad attraccare al molo. "Sembra che almeno per ora il nostro viaggio stia per giungere a termine..." penso con aria sospirante mentre poggio i gomiti su una delle ringhiere di appoggio della barca mentre osservo il panorama urbano che progressivamente si fa più vicino mentre dico "Chissà cosa troveremo in città..."

Inviato

Caspar

La vista della città mi lascia senza parole: è un'insieme di costruzione difficile da concepire e il sistema stessa di ascensori per raggiungere la città vera e propria è qualcosa di decisamente insolito e stupefacente

Direi che questa città è decisamente fuori dal comune

Ospite
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