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Inviata

Allora, visto che le razze create stanno iniziando a diventare tante e ben caratterizzate, apro questa discussione per postare in libertà una minima descrizione dei popoli, magari anche di qualche uso e costume se si vuole, oltre che dei bonus che hanno 

Metto l’elenco delle razze:

Oceanidi: uomini-piovra anfibi che abitano il mare, migrando al seguito dei banchi di pesci, capaci di manipolare le acque

Krogox: uomini-lucertola che abitano le giungle tropicali del sud, dalla loro capitale di Itzca, insensibili al dolore ed alle emozioni 

Diadi: spiriti dei boschi che vivono nelle città nascoste nelle foreste, in comunione con la natura ed abili con la magia druidica

Fungoidi: funghi antropomorfi che vivono in alcune città all’interno della palude

Omakude: insettoidi antropomorfi, che abitano in varie città nelle grandi caverne del nord, abili entropomanti e studiosi di necromanzia 


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Principali partecipanti

Inviato

Dando l'esempio per gli altri, posto una descrizione generale degli Oceanidi

Descrizione fisica: gli Oceanidi sono umanoidi alti circa sul metro e ottanta di media, e molto ben piazzati. non presentano peluria sul corpo, e la loro pelle squamosa e oleosa assume tinte dal violaceo al bluastro, gli occhi sono solitamente giallastri, con rari casi rossi, di solito considerati una benedizione divina. la caratteristica più evidente sono i quattro tentacoli che coprono la bocca, lunghi fino ad una trentina di centimetri e vagamente prensili, usati di solito per trattenere il cibo

Società: gli Oceanidi vagano in vasti gruppi famigliari detti "banchi", ogni banco è guidato da un triumvirato che comprende, di solito, il capo dei pescatori, il capo sacerdote, ed un membro particolarmente anziano del gruppo che funge da memoria storica del banco stesso. i membri del triumvirato sono scelti in maniera tra i maschi e le femmine, per acclamazione da parte dei gruppi a cui fanno riferimento, in caso di indecisione la scelta viene decisa da un combattimento, nella maggior parte dei casi non mortale. le decisioni del triumvirato devono essere prese all'unanimità, e poi sottoposte all'intero banco per l'approvazione, in realtà il triumvirato delibera solo su pochi argomenti, come faide di sangue giunte almeno alla quinta generazione, la necessità di spostarsi verso altri banchi di pesci, o eventuali guerre irrisolte tramite duelli rituali. capita infatti che alcuni banchi possano trovarsi a contendersi gli stessi banchi di pesci, ed in quel caso, se i due gruppi entrano in conflitto la cosa si risolve con un duello all'ultimo sangue. occasioni particolari di cooperazione tra banchi sono le grandi cacce alle balene, ritenute una delle prede più ambite dei mari, o i grandi raduni per celebrare giorni sacri comunitari. i banchi migrano annualmente attorno all'isola, fermandosi almeno per una settimana nei pressi della Fossa del Kraken, dove l'avatar di Mothral riposa, spesso durante questi soggiorni è pratica comune che alcuni dei migliori nuotatori del banco si sfidino a scendere nella Fossa per recuperare i coralli che vivono sul fondo, ad una profondità che può risultare fatale perfino per gli Oceanidi, e col rischio di essere divorati dagli abitanti della Fossa.   

Inviato (modificato)

Finalmente, ecco qui la mia descrizione degli Omukade. Fanno sembrare i Drow degli hippie pacifisti. Inoltre ho deciso il nome per la regione delle grotte. D' ora in poi sarà conosciuto  come "Scudo della notte"

Anatomia

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: Gli Omukade sono una razza taurica di medie dimensioni, caratterizzati da un busto umanoide e un corpo simile a quello di una scolopendra.  La parte inferiore del corpo è lunga in media un metro a mezzo, a cui pero’ va poi aggiunto il  busto, che li fa alzare da terra fino  ad un metro. Il colore è estremamente pallido, a causa della mancanza di pigmenti. Gli Omukade infatti, vivendo nelle caverne, hanno quasi completamente perso ogni traccia di colore nei propri corpi, con l’ eccezione delle placche dorsali del corpo insettoide, che sono rimaste di un bel rosso ruggine. Quando sono emozionati o eccitati (eventualità alquanto rara) la loro faccia puo’ assumere un colore violaceo, per via dell’ afflusso di emolinfa viola.

Se la parte inferiore del corpo differisce da quella delle scolopendre solo nella taglia, lo stesso non si puo’ dire del torso e della testa, alquanto differenti da quelli umani. Anzitutto, non sono ricoperti da pelle, ma dallo stesso esoscheletro che copre il resto del corpo, anche se più sottile, che viene cambiato periodicamente.  Gli Omukade compiono infatti diverse mute nell’ arco della loro vita, e non smettono mai di crescere, aggiungendo segmenti man mano che invecchiano. Gli esemplari più grandi e vecchi possono essere anche il doppio della media della razza, ma ben pochi arrivano a queste età avanzate. La muta è un momento di estrema vulnerabilità per l’ Omukade, che è praticamente indifeso durante il processo, ma è anche uno dei pochi momenti in cui è al sicuro dai suoi simili. Nessun Omukade attaccherebbe mai un’ altro suo simile durante la muta, consapevole che gli toccherebbe lo stesso destino durante il suo momento di massima debolezza.

Anche l’ apparato sensoriale è molto diverso. Gli Omukade sono infatti completamente ciechi. In compenso, le loro antenne gli donano un sensibilissimo senso dell’ olfatto e del tatto, e dei peli sulle gambe gli consentono di percepire le vibrazioni dell’ aria. Questo fa sì che gli Omukade possano essere cacciatori attivi e rapidi anche nell’ oscurità più assoluta.

Gli Omukade sono infatti carnivori obbligati, e si cibano di ogni animale che riescono a trovare, dai pipistrelli agli artropodi giganti delle caverne. La carne dei loro simili ,in particolare, è considerata una delicatezza. Gli Omukade infatti non sono mai disarmati. L’ ultimo paio di zampe, posto vicino alla bocca, sopra le braccia umanoidi, si è infatti trasformato in zanne velenose. Il veleno è citotossico e neurotossico, e causa un dolore lancinante e persistente che puo’ durare ore, ammesso che la vittima sopravviva.

Riguardo alla differenza tra i sessi, le femmine sono in genere un po’ più grandi dei maschi. Entrambi i sessi non posseggono alcun istinto sessuale, visto che la riproduzione non prevede il contatto fisico diretto. I maschi depositano una spermatofora, che verrà poi raccolta dalla femmina. La femmina depone decine di uova, che poi protegge e pulisce avvolgendole col suo corpo fino alla schiusa. Gli Omukade appena nati sono bianchi e molto più piccoli degli adulti. Ci vogliono circa dieci anni, e molte mute, prima che raggiungano la maturità sessuale e psichica. Gli Omukade possono vivere anche 200 anni, ma  raramente muoiono di morte naturale.

 

 

Cultura e Società

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Gli Omukade sono una specie molto fertile, che vive in un ambiente molto duro. Come risultato, sono diventati una specie altamente competitiva. Ogni individuo sa che dall’ istante in cui lascia l’ abbraccio della madre, tutti i suoi compagni, persino i suoi fratelli non aspettano che l’ occasione di distruggerlo. Gli Omukade mostrano infatti la loro essenza di predatori cannibali anche a livello sociale. Nel momento in cui uno di loro mostra un segno di debolezza, quelli che gli stanno attorno non esiteranno un  momento ad attaccarlo e, spesso, divorarlo vivo. Questo fa sì che buona parte della cultura Omukade si basi sul mostrare di essere forti, a prescindere dalla propria forza effettiva. Gli scontri diretti sono infatti molto più rari di quanto ci si aspetterebbe. Ogni scontro infatti porta il rischio di uscirne visibilmente indeboliti, e quindi di finire immediatamente vittima dei propri compagni. Di conseguenza, la società Omukade si regge su una rete di intrighi e inganni, e continue (e a volte vacue) manifestazioni di forza.

Il primo periodo della vita di un Omukade è sicuramente il più pacifico. Il momento della cova e della cura dei piccoli è infatti uno dei due soli momenti in cui un Omukade è inattaccabile. Fare del male a una madre in cova è infatti uno dei pochi tabù tra gli Omukade, ma è rispettato in maniera ferrea. Nessuno potrebbe attaccare una madre e aspettarsi di sopravvivere, non solo perché le madri Omukade sono tra i più feroci e pericolosi abitatanti del sottosuolo, ma perché tutti gli atri Omukade attaccherebbero il colpevole con selvaggia determinazione.

Protetto dalla madre e stretto ai propri fratelli, è in questo momento pacifico che gli Omukade imparano a parlare e a relazionarsi con gli altri. Tuttavia quando compiono la loro prima muta, tutto cambia. Sono portati nelle classi, grossi raggruppamenti di centinaia, a volte migliaia di Omukade, divisi per fascia di età. Qui i piccoli, separati dai propri fratelli, vengono per la prima volta a confronto con la brutalità della società Omukade. Liti e combattimenti sono incoraggiati, e gli istinti predatori degli Omukade prendono presto il sopravvento. Ogni classe ha decine di insegnanti, che si premurano di insegnare le basi teoriche e pratiche necessarie alla vita in società ai giovani Omukade, una volta che la situazione iniziale si è stabilizzata e si sono formati i vari clan.

L’ unità sociale fondamentale degli Omukade non è la famiglia, ma il clan, un gruppo di dimensioni variabili che puo’ andare da meno di una decina di individui, a diverse dozzine. Buona parte delle interazioni sociali e dei conflitti di un Omukade avviene tra i membri del proprio clan. I clan nascono quando gli individui che li compongono sono giovani, e raramente aggiungono singoli membri, anche se capita abbastanza spesso che clan più piccoli si fondano tra di loro e clan più grandi si frammentino . Solitamente, i clan sono composti da individui con una certa affinità di interessi e prospettive, che ha fatto nascere tra loro quanto di più simile gli Omukade hanno all’ amicizia. Un patto di rispetto e protezione reciproca contro le minacce esterne. Ovviamente nessun Omukade rispetterebbe un debole, e i deboli non possono proteggere nessuno, ed è da qui che la cultura dell’ apparire degli Omukade ha origine.

I membri di un clan vivono insieme, nelle stesse caverne, e generalmente lavorano insieme. Tra di loro i clan hanno relazioni di rivalità o alleanza bizantine, e per un non-Omukade sarebbe estremamente difficile tenere traccia delle centinaia di gruppi con cui ogni membro ha a che fare durante la propria vita, ma questo agli Omukade viene naturale.

Gli Omukade hanno un sistema assolutamente meritocratico nella loro società. Ognuno è libero di fare quello che vuole della propria vita…ma non si deve aspettare che gli altri lavorino per lui. Di conseguenza, se un membro del clan viene visto come un freeloader, che si approfitta del lavoro dei suoi compagni senza contribuire, questo viene spesso ucciso. Il baratto è la principale forma di scambio, specialmente nei clan più piccoli, che spesso si specializzano in una sola area di competenza (come la caccia o la magia) per poi scambiare i frutti del loro lavoro con altri piccoli clan.

La riproduzione degli Omukade è un processo alquanto particolare. Gli Omukade non possiedono infatti un concetto di genere, né nella loro lingua né nella loro società o psicologia. Maschi e femmine sono infatti assolutamente indistinguibili, eccezion fatta per le dimensioni, rendendo le femmine indistinguibili da un maschio un po’ più vecchio.

Ogni insediamento Omukade possiede una camera delle spermatofore, una caverna a due entrate solitamente situata in un luogo particolarmente secco per prevenire le infestazioni di funghi. Quando una femmina desidera avere figli essa deposita su un’ entrata dei feromoni che segnalano ai maschi la sua volontà. A quel punto i maschi che desiderano accopparsi entrano dall’ entrata opposta, depositando nella caverna una spermatofora ricca di feromoni, e un dono per la femmina, che ne dimostri la qualità come partener. La femmina a quel punto entrerà di nuovo nella stanza (rigorosamente solo dopo che il maschio se ne sarà andato. ) e, se ritiene l’ offerta soddisfacente, lo divorerà e si feconderà con la spermatofora, altrimenti le lascerà lì a marcire (o a disposizione di una femmina meno esigente) .  

Durante la cova delle uova le femmine entrano in una specie di trance, che le porta ad assumere un comportamento molto più primitivo. Diventano estremamente aggressive, ed estremamente protettive nei confronti delle loro uova. La comunità si occupa di loro in questo periodo, dando a ogni femmina con le uova un riparo, acqua e cibo fino al completamento del loro compito. Dopo la cova e la cura dei figli, le femmine spesso non ricordano nulla dell’ esperienza, o hanno solo ricordi molto vaghi.

 

Città

Spoiler

Sopra abbiamo visto i fondamenti comuni a ogni città Omukade. Tuttavia diversi insediamenti hanno sviluppato nel tempo diverse culture.  

Mikaboshi: La più grande e antica delle città, cresciuta direttamente dal vomito di Xtrebeel, Madre della Notte.  Gli abitanti di Mikaboshi hanno un’ alta opinione di sé stessi e della propria città, che considerano il pinnacolo della cultura Omukade, e hanno il potere arcano e politico per supportare questa affermazione. A Mikaboshi è infatti presente il famoso Collegium Nullum, il più grande centro di studi di magia al mondo. Qui arrivano gli Omukade più intelligenti da tutto lo Scudo della Notte. Gli studenti rinunciano al proprio clan, per formarne un altro tra i propri pari al Collegium. L’ ambiente è, se possibile, ancora più competitivo che nel resto della città, e il ricambio dei professori è frequente. Dopotutto, se uno studente è riuscito a strappare l’ anima dall’ esoscheletro del proprio professore, significa che quello non aveva più nulla di importante da insegnargli.

Erebos: La seconda città ad essere creata, Erebos è quanto di più vicino gli Omukade hanno a un tentativo di collettivismo. Erebos è infatti sede della prima vera armata Omukade, creata principalmente per proteggersi dai propri vicini, e dalle grandi bestie che infestano queste caverne. Questo a causato una divisione netta tra i “Clan Guerrieri” e i “Clan Civili”. I primi sono suddivisi in una rigida gerarchia, che si basa su numero di soldati, tempo di addestramento e numero di nemici uccisi. Nonostante questa gerarchia sia molto mutevole, gli abusi di potere sono estremamente rari. La cultura meritocratica è ancora più forte qui che nelle altre città, e maltrattare un sottoposto capace per semplice vendetta comporta un’immediata dichiarazione di guerra da arte degli altri clan pari grado, con conseguenze mortali per l’ oppressore. I clan civili invece provvedono ai bisogni dei clan militari. Per assicurarsi un certo bilanciamento, la percentuale soldati/civili è costante. Ogni eccesso da una parte e dall’ altra viene risolto col tradizionale metodo degli Omukade. L’ eliminazione del più debole. La magia è malvista a Erebos, è vista come “barare”. Ovviamente i rapporti con Mikaboshi e Kekunet non sono dei migliori.

Kekunet: Se Mikaboshi è la città della magia, Kekunet è certamente la città della negromanzia. La percentuale di necromanti tra le sue mura è molto più alta che altrove. Questo fa si che i compiti di base, come lo scavo di nuove caverne, siano spesso affidato ai non-morti,liberando gli Omukade dalla tirannia del lavoro e permettendogli di dedicarsi a obbiettivi più intellettuali. Buona parte della ricerca tecnologica degli Omukade avviene qui, come dimostra la loro creazione delle prime vere navi Omukade. Gli abitanti di Kekunet, sono un popolo di esploratori, intellettualmente e fisicamente, e grazie alle uova della notte anno iniziato a spingersi sempre più lontano dalla costa sulle loro  Navi Nere, con equipaggio spesso almeno parzialmente non-morto. Questo riduce di molto i requisiti di cibo e acqua da portare durante il viaggio, e le navi degli Omukade si stanno spingendo sempre più lontano, alla scoperta di meraviglie che i loro cugini terrestri non possono neanche immaginare.

Nutt: Gli abitanti di Nutt sono decisamente particolari. Sono infatti gli unici tra gli Omukade a passare tutta la vita in superficie. Grazie allo Yin di Pangu, il più grande uovo della notte mai realizzato, la città di Nutt si erge totalmente all’ aperto, su una vasta pianura in riva a un fiume. Il fatto di dover dipendere dal costante rinnovamento notturno della magia dell’ uovo per la propria sopravvivenza ha fatto sì che la visione della magia e degli incantatori a Nutt sia completamente diversa da quella delle altre città. Qui gli entropomanti sono un numero fisso, sempre 100, il doppio di quanti ne servono per ricaricare l’ uovo. L’ unico modo per diventare entropomante è subentrare a un entropomante morto di morte naturale (eventualità rara) o ucciderlo in un combattimento singolo.  Una volta diventati entropomanti pero’ si è assolutamente intoccabili. Solo i nuovi sfidanti possono uccidere gli entropomanti, e solo in duello. Ogni trasgressore viene rapidamente trovato, giustiziato e mangiato. Ovviamente lo stesso vale anche per gli entropomanti, che sono tenuti separati dai cittadini comuni. La visione della magia a Nutt è molto più mistica e ritualizzata rispetto all’approccio inquisitivo e scientifico del Collegium Nullum. Qui la magia è visto come un dono di Sseriulym e Xtrebeel, da onorare e rispettare. I necromanti sono visti come  uno spreco di potenziale magico, e non sono bene accetti in città.

 

Modificato da Theraimbownerd
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