Vai al contenuto

Messaggio consigliato

Inviato
1 ora fa, Mezzanotte ha scritto:

Per me può andare. Ora non è che la tua vitae curi normalmente il cancro... solo che in questo caso sembra averlo fatto.

In realtà pensavo piú ad una cosa del tipo che il sangue di vampiro ha "congelato" il cancro, non curandolo. Fintanto che rimane un gohul non peggiora e non muore...


Inviato
2 ore fa, 1701E ha scritto:

In realtà pensavo piú ad una cosa del tipo che il sangue di vampiro ha "congelato" il cancro, non curandolo. Fintanto che rimane un gohul non peggiora e non muore...

Non insisterei troppo sulle qualità oncologiche del sangue di vampiro. Il succo è che le hai salvato la vita, no? E poi un ghoul è fondamentalmente un tossico-dipendente, con il suo padrone cainita nel ruolo dello spacciatore. Dopo averti assaggiato difficilmente vorrà far a meno di te.

Inviato (modificato)

I pdf editabili vanno bene. O anche se volete fare tutta la scheda in doc/rtf.  Gradirei inseriste un ritratto del vostro piggì, e poi bisogna scrivere il background.

Preferisco avere le schede in locale, su myth in passato ho avuto problemi.

Ho creato la gilda della cronaca

Bruci la Città

Aggiungerò altro materiale mano a mano che metabolizzo il manuale su Los Angeles.

P.S

non riesco a smettere di ascoltare Light Up the Night. Ormai è la colonna sonora della cronaca e come tale sono stato costretto ad inserirla nella gilda. La ascolto e non riesco a non immaginare un Brujah rocker che cerca di convincere (cantando e ballando!) un fratello vampiro ad unirsi a lui per fare la rivoluzione e dare fuoco a tutto, tipo musical .-O

 

Modificato da Mezzanotte
  • Haha 2
Inviato (modificato)

Qualche info in più sulla creazione del personaggio.

*Nessun limite alla Generazione (o meglio, se spendete punti potete arrivare fino all'Ottava).

*Potete, se volete, prendere 1 Merito e/o 1 Difetto.

è un mondo violento. Se potete dotate il personaggio di un meccanismo di fuga/difesa/offesa efficace per tirarvi d'impaccio se le cose si mettono male.

Modificato da Mezzanotte
Inviato

Io non ne avevo preso neanche uno... possiamo prendere un Merito... fino a quanti punti?

21 minuti fa, Mezzanotte ha scritto:

è un mondo violento. Se potete dotate il personaggio di un meccanismo di fuga/difesa/offesa efficace per tirarvi d'impaccio se le cose si mettono male. 

Credo si sia capito che io abbia optato per la modalità di difficoltà Hard del giuoco. Mi va bene, live fast die young bad Malkavians do it well

Inviato (modificato)
13 minuti fa, SNESferatu ha scritto:

live fast die young bad Malkavians do it well

Stavo per scriverti "cerca di farti amico qualcuno" poi ho letto "Malkavian" ed ho preferito lasciar perdere 😂

Modificato da Fog
Inviato
54 minuti fa, Mezzanotte ha scritto:

è un mondo violento. Se potete dotate il personaggio di un meccanismo di fuga/difesa/offesa efficace per tirarvi d'impaccio se le cose si mettono male.

Io punterò su intimidire/far combattere qualcuno al posto mio/scappare:grinning-old:.

Inviato
1 ora fa, Mezzanotte ha scritto:

è un mondo violento. Se potete dotate il personaggio di un meccanismo di fuga/difesa/offesa efficace per tirarvi d'impaccio se le cose si mettono male.

Il mio pg è un Gangrel...il suo metodo è artigli e danni aggravati...

Ps: @Mezzanotte sono in vacanza solo col cell...per ora ti sto facendo la scheda su mith per controllarla, poi la passo su pdf appena torno

Inviato
2 ore fa, Fog ha scritto:

Solo e soltanto 1? Io mi ero tenuto largo 😅

Pregi e difetti possono incasinare. Se sono tanti si tende a dimenticare di averli/ruolarli o rendono le situazioni ingestibili. Credo che così sia un buon compromesso. Fornendo agganci al background del PG con ricadute sul gioco, ma senza esagerare.

2 ore fa, SNESferatu ha scritto:

Credo si sia capito che io abbia optato per la modalità di difficoltà Hard del giuoco. Mi va bene, live fast die young bad Malkavians do it well

Basta che ne siate consapevoli e adattiate il gioco con intelligenza, se possibile. Ho avuto giocatori che volevano fare a botte senza averne i numeri, e quando venivano impietosamente pestati dal primo balordo che incontravano ci rimanevano malissimo .-P

2 ore fa, 1701E ha scritto:

Il mio pg è un Gangrel...il suo metodo è artigli e danni aggravati...

Ecco qualcuno che ha recepito alla perfezione l'antifona! .-D

Non dico dobbiate essere tutti macchine da guerra, ma se riuscite fin dalla fase di creazione ad immaginare come il vostro PG potrebbe gestire alcune situazioni tipo sarebbe tutto di guadagnato.

Inviato

Tutti hanno rivelato il pg! Memo.male che siamo tutti Camarilla dai! (Forse) 😅

Io interpreterò un Tremere... Spero non abbiate paura del fuoco... 😋

Inviato

Veramente il mio pg appartiene ad una coterie anarchica delle baronie di L.A., se il Master me lo approva

Background

Spoiler

Sarah Mendel
Sarah é originaria di L.A., oppure di un altro paesino della California o - chissà - di qualche altra parte del mondo. Ed é nata piú o meno a metà degli anni '60. Un po' vago, dite?
In effetti non avete torto, ma il fatto é che non si sa nulla di Sarah prima del 1980. La ragazza - poco meno di una adolescente, all'epoca - fu ritrovata viva con una grave commozione cerebrale tra le rovine del disatroso terremoto che colpí la Città degli Angeli e buona parte della California l'8 novembre. I medici riuscirono a salvarle la vita, ma la sua memoria era una tabula rasa e a nulla valsero i tentativi degli assistenti sociali di ricollegare un nome al viso di quella bambina bionda dai lineamenti esili e delicati.
Venne cosí chiamata di nome Sarah, in onore di Santa Sara cui era particolarmente devota la suora che l'assistette, e di cognome Mendel, come il famoso biologo che aveva dato il nome all'ospedale dove venne curata. Risolte le formalità del nome, Sarah venne affidata ad un orfanotrofio dove trascose circa tre anni, imparando un mucchio di cose che le sarebbero poi state utili nella vita e anche dopo: fare fotografie, aprire porte chiuse, non farsi notare, scoprire segreti e spaccare il naso agli impiccioni.
Quando ebbe compiuto i 18 anni (o il loro equivale secondo la data di nascita presunta che  le assegnarono) la ragazza lasció l'orfanotrofio per andarsene per la sua strada, prendendo poco dopo una licenza da investigatrice privata e specializzandosi in tradimenti e ritrovo di ragazzi problematici.
In questo tempo ebbe anche una relazione lunga e burrascosa con un giovane ispettore di polizia di nome Matthew "Matt" Hisman, una relazione che oscilló svariate volte tra il lasciarsi dopo violentissime litigate per i motivi piú svariati ed il progettare di scappare a Las Vegas per sposarsi senza dire nulla ad amici e conoscenti.
Una relazione che, agli inizi del 1986, portó a Sarah una nuova forma di consapevolezza di sé e del mondo data da due striscioline parallele su di un test di gravidanza. Era peró una delle fasi calanti della sua relazione con Matt (in realtà una fase in cui i due neppure si parlavano), cosí la ragazza decise - in modo molto infantile, in realtà - di posticipare il problema a quando sarebbe divenuto evidente.
Ma altre crisi, di natura ben diversa e di certo piú cruenta, stavano attraversando L.A. in quelle notti: nelle tenebre della notte, infatti, un gruppo di vampiri appartenenti al Clan Gangrel e provenienti  dalle Riserve - guidato dalla loro Primogena Aleksa -aveva ormai avviato i preparativi per conquistare la città, sottraendola al controllo delle Baronie. Per portare a termine il suo piano Aleksa si era insediata nell'estrema periferia della città con alcuni dei suoi figli piú fidati e aveva comandato che molti ignari uomini e donne venissero Abbracciati in barba alle antiche leggi, al fine di costruire branchi forti a sufficienza da colpire in una sola notte le principali Baronie, costruendo cosí un Principato della Camarilla nella parte sud est della città.
Anche Sarah fu una vittima di questi eventi: una notte stava dando la caccia ad un marito fedifrago per immortalarlo con la sua Canon quando, nel vicolo buio in cui si era appostata, si rese conto di non essere sola. Qualcosa - l'istinto da cacciatrice, probabilmente - la avvertí che un'ombra pericolosa incombeva su di lei e la ragazza tentó di sfuggirle. Quasi due ore duró la cacia, esaurendosi infine a Santa Monica, non lontano dall'appartamento sulla spiaggia che Matt aveva affittato dopo che si erano lasciati. Sarah lottiló con tutte le sue forze, usando lo spray al peperoncino, i pugni ed anche le unghie, ma non aveva speranze contro la Primogena Gangrel, che dopo averla sopraffatta la portó nel covo del branco tra le colline e fece di lei una vampira.
Fu un trauma per Sarah: di solito i vampiri hanno anni per abituarsi a ció che sono, a ció che non sono piú e a ció che hanno perso (nel suo caso anche un embrione di figlio che non poteva piú crescere nel suo corpo morto e che non era abbastanza grande per sopravvivere fuori da esso), i Neonati ebbero appena un mese, prima che venisse il giorno fatidico.
Ma Sarah non ci stava. Capiva che, con ogni probabilità, sarebbe morta. In questo Aleksa era stata chiara: dovevano essere pronti a combattere perché gli Anarchici non avrebbero accettato la loro presenza a Los Angeles e la Camarilla non avrebbe tollerato l'esistenza di quegli Infanti, ameno che non le avessero offerto una grande vittoria. 
Ma a Sarah non importava. Odiava il suo Sire, colei che l'aveva ridotta come era. La odiava in maniera cosí forte e totale che non le importava neppure della sua esistenza. Cosí una notte, durante l'ultima caccia di addestramento prima della grande notte, scappó riuscendo ad eludere le guardie del branco e raggiungendo il piú vicino luogo di raduno dei vampiri Anarchici (li conoscevano tutti, dato che l'attacco era stato a lungo pianificato).
Qui riveló al Barone localei piani del Clan, causando un brutale attacco a sorpresa effettuato durante il giorno dai Gohul degli Anarchici che uccise buona parte del Branco, costringendo Aleksa e i pochi superstiti a fuggire lontano, rifugiandosi verso le grandi zone boschive delle Riserve Indiane.
A quel punto si trattava di decidere il destino di Sarah. I Baroni si riunirono: quasi tutti erano concordi circa il fatto che la traditrice avesse impedito una guerra sanguinosa, ma come ci  si poteva fidare di lei? Come permettere di girare libera ad una infante che non sapeva nulla del mondo dei vampiri e nonaveva un Sire che la istruisse?
Alla fine fu Xxxx  - il Barone Bruja della zona di Santa Monica - a prendere la decisione che le salvó la vita. Egli, infatti, decise di annetterla alla sua Baronia e si occupó di istruirla sugli usi dei vampiri.
Iniziò così la sua vita da vampira, divisa tra i doveri della Baronia ed un lavoro da investigatrice privata portato avanti - principalmente - in un tentativo di restare aggrappati alla propria esistenza mortale. Negli anni trascorsi è sempre rimasta fedele al Clan Bruja che la accolse come una Sorella - e in più occasioni si è dimostrata un utile messaggero nei confronti delle altre Baronie dato che, per i suoi trascorsi, molti dei Baroni non la considera con la stessa ostilità del resto dei loro vicini e tollera la sua presenza nel loro territorio.
Verso la metà del 1989, poi, Sarah conobbe Martha. Era una notte come tante e la Gangrel stava camminando per le vie di Downtown quando udì uno stridere di freni. Fu questione di un attimo: guardando la strada vide una donna immobile sulle strisce pedonali ed una macchina che le stava giungendo addosso ad alta velocità. Il suo scatto - alimentato dalla Vitae che le scorreva nelle vene - fu probabilmente una lieve violazione della Masquerade, ma un istante dopo lei e la donna erano in salvo in mezzo alla strada, mentre la macchina aveva arrestato la dua corsa contro un muro.
Solo che la donna - il suo nome, scoprì dopo, era Martha West - non le fu affatto grata, anzi, scoppiò a piangere e la riempì di maledizioni fino alla terza generazione scappando praticamente via dal luogo dell'incidente.
Stupefatta - e pure un po' inca**ata - Sarah decise di seguirla per avere spiegazioni. La trovò in lacrime seduta contro un bidone della spazzatura un isolato più in là e, con qualche parola, la convinse a parlarne di fronte ad un bicchierino. Scoprì così che Martha era una giornalista del Los Angeles Times e una ragazza madre, e che sua figlia si chiamava Kelly e aveva 8 anni. Scoprì inoltre che qurllo che aveva sventato non era un incidente, anzi: Martha era rimasta più di mezz'ora in attesa dell'auto giusta (un enorme suv lanciato a più del doppio del limite di velocità consentito) per buttarcisi sotto. Lo scopo, le spiegò al terzo rhum, era quello di morire in un incidente stradale e permettere a Kelly di intascare la sua cospicua assicurazione sulla vita. Martha era infatti malata, malata terminale a causa di un tumore al cervello. Se fosse morta per quello - destino ormai certo e garantitole entro l'anno - l'assicurazione non avrebbe mai pagato nulla alla figlia, che avrebbe dovuto vivere con la sola pensione della nonna (con la quale, peraltro, Martha non parlava molto) e con quel poco che lei era riuscita a mettere da parte.
La storia della donna colpì molto Sarah che, per qualche motivo, decise di starle accanto. Le due divennero amiche e Sarah iniziò ad accompagnarla alle sedute di chemioterapia (che la giornalista aveva ricominciato, dopo essersi resa conto di non riuscire a tentare nuovamente il suicidio). Una notte, dopo averla riaccompagnata a casa e messa a dormire, si ritrovò davanti Kelly che - molto seriamente - le chiese se la madre stesse per morire.
Per Sarah fu un trauma. Fino a quel momento aveva pensato che la bambina non sapesse della gravità della malattia della madre ma - guardandola ora - comprese che lo sapeva, e da un pezzo. Sarah non sapeva da dove le vennero le parole, o l'idea dietro di esse, ma le rispose che "stavano per iniziare una nuova terapia molto promettente" e se ne andò.
Quella nottè cacciò con furia, entrando in una zona malfamata e bevendosi quasi a morte un pappone trovato a pestare una prostituta, ma la notte dopo era calma e decisa. Nonostante fosse conscia dei rischi, portò Martha nel suo rifugio e le disse la verità. La verità su di lei, sulla Camarilla e tutto il resto. E poi le offrì una possibilità: non sapeva se la sua Vitae - che pure aveva grandi poteri taumaturgici sugli umani che la bevevano - potesse curare la sua malattia, ma era una possibilità, soprattutto ora che i medici avevano chiarito che, se entro sei mesi non l'avesse uccisa il male, lo avrebbe fatto la chemio.
Le spiegò anche le controindicazioni, ovvero il fatto che il suo sangue sarebbe diventato per lei una dipendenza. Ma Martha accettò comunque.
Alla fine scoprirono di aver avuto un successo a metà: la Vitae non aveva il potere di curare il tumore, ma la sua forza riuscì in qualche modo a congelarlo, arrestandone l'espansione e mantenendo temporaneamente bloccato il "countdown" del tempo che restava a Martha.
 

 

Inviato
3 ore fa, 1701E ha scritto:

Veramente il mio pg appartiene ad una coterie anarchica delle baronie di L.A., se il Master me lo approva

Background

  Contenuti nascosti

Sarah Mendel
Sarah é originaria di L.A., oppure di un altro paesino della California o - chissà - di qualche altra parte del mondo. Ed é nata piú o meno a metà degli anni '60. Un po' vago, dite?
In effetti non avete torto, ma il fatto é che non si sa nulla di Sarah prima del 1980. La ragazza - poco meno di una adolescente, all'epoca - fu ritrovata viva con una grave commozione cerebrale tra le rovine del disatroso terremoto che colpí la Città degli Angeli e buona parte della California l'8 novembre. I medici riuscirono a salvarle la vita, ma la sua memoria era una tabula rasa e a nulla valsero i tentativi degli assistenti sociali di ricollegare un nome al viso di quella bambina bionda dai lineamenti esili e delicati.
Venne cosí chiamata di nome Sarah, in onore di Santa Sara cui era particolarmente devota la suora che l'assistette, e di cognome Mendel, come il famoso biologo che aveva dato il nome all'ospedale dove venne curata. Risolte le formalità del nome, Sarah venne affidata ad un orfanotrofio dove trascose circa tre anni, imparando un mucchio di cose che le sarebbero poi state utili nella vita e anche dopo: fare fotografie, aprire porte chiuse, non farsi notare, scoprire segreti e spaccare il naso agli impiccioni.
Quando ebbe compiuto i 18 anni (o il loro equivale secondo la data di nascita presunta che  le assegnarono) la ragazza lasció l'orfanotrofio per andarsene per la sua strada, prendendo poco dopo una licenza da investigatrice privata e specializzandosi in tradimenti e ritrovo di ragazzi problematici.
In questo tempo ebbe anche una relazione lunga e burrascosa con un giovane ispettore di polizia di nome Matthew "Matt" Hisman, una relazione che oscilló svariate volte tra il lasciarsi dopo violentissime litigate per i motivi piú svariati ed il progettare di scappare a Las Vegas per sposarsi senza dire nulla ad amici e conoscenti.
Una relazione che, agli inizi del 1986, portó a Sarah una nuova forma di consapevolezza di sé e del mondo data da due striscioline parallele su di un test di gravidanza. Era peró una delle fasi calanti della sua relazione con Matt (in realtà una fase in cui i due neppure si parlavano), cosí la ragazza decise - in modo molto infantile, in realtà - di posticipare il problema a quando sarebbe divenuto evidente.
Ma altre crisi, di natura ben diversa e di certo piú cruenta, stavano attraversando L.A. in quelle notti: nelle tenebre della notte, infatti, un gruppo di vampiri appartenenti al Clan Gangrel e provenienti  dalle Riserve - guidato dalla loro Primogena Aleksa -aveva ormai avviato i preparativi per conquistare la città, sottraendola al controllo delle Baronie. Per portare a termine il suo piano Aleksa si era insediata nell'estrema periferia della città con alcuni dei suoi figli piú fidati e aveva comandato che molti ignari uomini e donne venissero Abbracciati in barba alle antiche leggi, al fine di costruire branchi forti a sufficienza da colpire in una sola notte le principali Baronie, costruendo cosí un Principato della Camarilla nella parte sud est della città.
Anche Sarah fu una vittima di questi eventi: una notte stava dando la caccia ad un marito fedifrago per immortalarlo con la sua Canon quando, nel vicolo buio in cui si era appostata, si rese conto di non essere sola. Qualcosa - l'istinto da cacciatrice, probabilmente - la avvertí che un'ombra pericolosa incombeva su di lei e la ragazza tentó di sfuggirle. Quasi due ore duró la cacia, esaurendosi infine a Santa Monica, non lontano dall'appartamento sulla spiaggia che Matt aveva affittato dopo che si erano lasciati. Sarah lottiló con tutte le sue forze, usando lo spray al peperoncino, i pugni ed anche le unghie, ma non aveva speranze contro la Primogena Gangrel, che dopo averla sopraffatta la portó nel covo del branco tra le colline e fece di lei una vampira.
Fu un trauma per Sarah: di solito i vampiri hanno anni per abituarsi a ció che sono, a ció che non sono piú e a ció che hanno perso (nel suo caso anche un embrione di figlio che non poteva piú crescere nel suo corpo morto e che non era abbastanza grande per sopravvivere fuori da esso), i Neonati ebbero appena un mese, prima che venisse il giorno fatidico.
Ma Sarah non ci stava. Capiva che, con ogni probabilità, sarebbe morta. In questo Aleksa era stata chiara: dovevano essere pronti a combattere perché gli Anarchici non avrebbero accettato la loro presenza a Los Angeles e la Camarilla non avrebbe tollerato l'esistenza di quegli Infanti, ameno che non le avessero offerto una grande vittoria. 
Ma a Sarah non importava. Odiava il suo Sire, colei che l'aveva ridotta come era. La odiava in maniera cosí forte e totale che non le importava neppure della sua esistenza. Cosí una notte, durante l'ultima caccia di addestramento prima della grande notte, scappó riuscendo ad eludere le guardie del branco e raggiungendo il piú vicino luogo di raduno dei vampiri Anarchici (li conoscevano tutti, dato che l'attacco era stato a lungo pianificato).
Qui riveló al Barone localei piani del Clan, causando un brutale attacco a sorpresa effettuato durante il giorno dai Gohul degli Anarchici che uccise buona parte del Branco, costringendo Aleksa e i pochi superstiti a fuggire lontano, rifugiandosi verso le grandi zone boschive delle Riserve Indiane.
A quel punto si trattava di decidere il destino di Sarah. I Baroni si riunirono: quasi tutti erano concordi circa il fatto che la traditrice avesse impedito una guerra sanguinosa, ma come ci  si poteva fidare di lei? Come permettere di girare libera ad una infante che non sapeva nulla del mondo dei vampiri e nonaveva un Sire che la istruisse?
Alla fine fu Xxxx  - il Barone Bruja della zona di Santa Monica - a prendere la decisione che le salvó la vita. Egli, infatti, decise di annetterla alla sua Baronia e si occupó di istruirla sugli usi dei vampiri.
Iniziò così la sua vita da vampira, divisa tra i doveri della Baronia ed un lavoro da investigatrice privata portato avanti - principalmente - in un tentativo di restare aggrappati alla propria esistenza mortale. Negli anni trascorsi è sempre rimasta fedele al Clan Bruja che la accolse come una Sorella - e in più occasioni si è dimostrata un utile messaggero nei confronti delle altre Baronie dato che, per i suoi trascorsi, molti dei Baroni non la considera con la stessa ostilità del resto dei loro vicini e tollera la sua presenza nel loro territorio.
Verso la metà del 1989, poi, Sarah conobbe Martha. Era una notte come tante e la Gangrel stava camminando per le vie di Downtown quando udì uno stridere di freni. Fu questione di un attimo: guardando la strada vide una donna immobile sulle strisce pedonali ed una macchina che le stava giungendo addosso ad alta velocità. Il suo scatto - alimentato dalla Vitae che le scorreva nelle vene - fu probabilmente una lieve violazione della Masquerade, ma un istante dopo lei e la donna erano in salvo in mezzo alla strada, mentre la macchina aveva arrestato la dua corsa contro un muro.
Solo che la donna - il suo nome, scoprì dopo, era Martha West - non le fu affatto grata, anzi, scoppiò a piangere e la riempì di maledizioni fino alla terza generazione scappando praticamente via dal luogo dell'incidente.
Stupefatta - e pure un po' inca**ata - Sarah decise di seguirla per avere spiegazioni. La trovò in lacrime seduta contro un bidone della spazzatura un isolato più in là e, con qualche parola, la convinse a parlarne di fronte ad un bicchierino. Scoprì così che Martha era una giornalista del Los Angeles Times e una ragazza madre, e che sua figlia si chiamava Kelly e aveva 8 anni. Scoprì inoltre che qurllo che aveva sventato non era un incidente, anzi: Martha era rimasta più di mezz'ora in attesa dell'auto giusta (un enorme suv lanciato a più del doppio del limite di velocità consentito) per buttarcisi sotto. Lo scopo, le spiegò al terzo rhum, era quello di morire in un incidente stradale e permettere a Kelly di intascare la sua cospicua assicurazione sulla vita. Martha era infatti malata, malata terminale a causa di un tumore al cervello. Se fosse morta per quello - destino ormai certo e garantitole entro l'anno - l'assicurazione non avrebbe mai pagato nulla alla figlia, che avrebbe dovuto vivere con la sola pensione della nonna (con la quale, peraltro, Martha non parlava molto) e con quel poco che lei era riuscita a mettere da parte.
La storia della donna colpì molto Sarah che, per qualche motivo, decise di starle accanto. Le due divennero amiche e Sarah iniziò ad accompagnarla alle sedute di chemioterapia (che la giornalista aveva ricominciato, dopo essersi resa conto di non riuscire a tentare nuovamente il suicidio). Una notte, dopo averla riaccompagnata a casa e messa a dormire, si ritrovò davanti Kelly che - molto seriamente - le chiese se la madre stesse per morire.
Per Sarah fu un trauma. Fino a quel momento aveva pensato che la bambina non sapesse della gravità della malattia della madre ma - guardandola ora - comprese che lo sapeva, e da un pezzo. Sarah non sapeva da dove le vennero le parole, o l'idea dietro di esse, ma le rispose che "stavano per iniziare una nuova terapia molto promettente" e se ne andò.
Quella nottè cacciò con furia, entrando in una zona malfamata e bevendosi quasi a morte un pappone trovato a pestare una prostituta, ma la notte dopo era calma e decisa. Nonostante fosse conscia dei rischi, portò Martha nel suo rifugio e le disse la verità. La verità su di lei, sulla Camarilla e tutto il resto. E poi le offrì una possibilità: non sapeva se la sua Vitae - che pure aveva grandi poteri taumaturgici sugli umani che la bevevano - potesse curare la sua malattia, ma era una possibilità, soprattutto ora che i medici avevano chiarito che, se entro sei mesi non l'avesse uccisa il male, lo avrebbe fatto la chemio.
Le spiegò anche le controindicazioni, ovvero il fatto che il suo sangue sarebbe diventato per lei una dipendenza. Ma Martha accettò comunque.
Alla fine scoprirono di aver avuto un successo a metà: la Vitae non aveva il potere di curare il tumore, ma la sua forza riuscì in qualche modo a congelarlo, arrestandone l'espansione e mantenendo temporaneamente bloccato il "countdown" del tempo che restava a Martha.
 

 

Ne parliamo via PM.

Se non lo sapete potete spendere i Punti Liberi in fase di creazione per prendere discipline esterne a quelle del vostro clan in modo da creare personaggi un po' più versatili.

Inviato
1 ora fa, Mezzanotte ha scritto:

Ne parliamo via PM.

Se non lo sapete potete spendere i Punti Liberi in fase di creazione per prendere discipline esterne a quelle del vostro clan in modo da creare personaggi un po' più versatili.

Infatti volevo chiederti se l'aderirire a un clan Bruja bastasse a giustificare di background un punto in velocità e/o in potenza...

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora

×
×
  • Crea nuovo...