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Capitolo III: Scuotiterra


Bellerofonte

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58 minuti fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiduesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 21:20 | -110 giorni alla partenza della Eurus 

Loggia di Capo Ventura

Naesala si volta verso di te, curiosa. "Certo che l'esecuzione avverrà. E' un traditore, ha finanziato colei che vi avrebbe uccisi tutti pur di arrivare a Nero. Anche se speravo che avremmo fatto appello all'infermità mentale per farlo chiudere in carcere a vita, ma...ormai è fatta."

"Soltanto io e Kerberos sappiamo dov'è. Crescerà lontana dalla Loggia, da Capo Ventura e dai suoi problemi." ti si avvicina, mettendoti le sue mani leggiadre e rugose sulle spalle. "Sarò felice di appoggiarti nella tua richiesta, quando tornerai. La bambina si è affezionata a te."

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Sandrine Alamaire

"Salutatemela tanto, madama, ve ne prego. Ditele che la sua signora alata vorrebbe tanto rivederla e che spera di tornare presto dai suoi viaggi nel cielo. E...", dico, interrompendomi per fare un disegno di una bambina con le ali di farfalla, "datele questo, per piacere!".

Due lacrime scappano dai miei occhi, impertinenti, disegnando la forma morbida delle mie guance. 

"Mi... mi dispiace, per Von Trier. Non... lo meritava e non posso fare a meno di sentirmi responsabile. Come... come siamo fragili e deboli...".

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4 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiduesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 21:25 | -110 giorni alla partenza della Eurus 

Loggia di Capo Ventura

Naesala estrae un fazzoletto dalla tasca e ti asciuga le lacrime, prendendo il disegno e facendolo sparire magicamente tra le sue dita. "La vita è fatta anche di questo. Pensa alla vita di Mia, però: potrà di nuovo tornare alla normalità un giorno, invece che vivere da fuggitiva. E sono sicura che se sarà felice di ricevere il dono dell'angelo che l'ha salvata." indugia sul tuo volto mentre finisce di asciugarti, sorridendoti ed alzandoti il mento all'insù perché la luce soffusa della stanza possa nuovamente riflettersi con orgoglio sulla tua pelle.

I suoi occhi si spostano su una teiera di metallo nerissimo e un contenitore di ceramica lilla ornato da disegni d'edera e alloro, ripieno di biscotti. Questi si spostano magicamente attraverso la stanza, apparecchiandosi insieme a tovaglioli, cucchiaini e zuccheriere sul tavolino di fronte al divano a sinistra dell'entrata. "Tisana al mandarino benigno e biscotti al cioccolato nero di Saramar. Serviti pure, mentre sistemo alcune cose in sospeso." 

L'elfa ti lascia alle leccornie, mentre ripone telecineticamente alcuni fogli di carta in diversi cassetti dopo averli visionati.

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Sandrine Alamaire

Mi appoggio, rilassata, sulla morbida poltrona, gli aromi dell'infuso un sollievo per le mie tensioni. Guardo Naesala affaccendata, sempre così affaccendata, mentre sbocconcello qualche dolcetto ed immergo il volto nelle volute di vapore e profumi. Vedo l'antica incantatrice instancabilmente impegnata tra le sue carte e le sue magie, le sue conoscenze ed i suoi doveri, mentre il tepore della tazza coccola le mie mani e culla i miei sensi. 

Chissà se ha dei figli? Non glielo ho mai chiesto. E la Contessa Alamaire, un giorno, neanche tanto lontano, avrà dei figli?

Sento il sonno avvolgermi, gli occhi che si intorpidiscono e velano di spossatezza e rilassamento, mentre le palpebre scivolano, lentamente. Appoggio la tazza e sussuro: "Madama...".

E so già che sognerò mia madre, chiunque ella sia veramente. 

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8 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

???

Piano Onirico

Alexis Antoine Alamaire passeggia per i giardini fioriti della residenza di famiglia in una calda giornata di sole. Una bambina dai capelli corvini, coperta da vesti principesche che pare quasi una bambola di porcellana gli tiene educatamente la mano e indica una farfalla dai colori sgargianti che volteggia intorno a lei. Osservi le due figure da dietro, quando improvvisamente la bambina ti vede: "Mamma!" ti corre incontro e ti abbraccia, tuo padre sorridente. La tua reazione istintiva è di accarezzarle il volto, esattamente come faceva Naesala la sera prima.

Quando ti rendi conto di ciò che personifichi, ti guardi attorno alla disperata ricerca di uno specchio. Lasci la bambina a suo padre, che inizia a piangere, le sue lacrime distanti. Ti si spezza il cuore, ma devi assolutamente conoscere il tuo volto. Uno stagno nel giardinetto fa esattamente al caso tuo, ma quando lo raggiungi, nell'acqua non viene riflesso niente. Solo a quel punto i pianti, i tuoi pianti diventano familiari. "Mamma se n'è andata" mormora tuo padre. Vorresti tornare indietro, vorresti dire che non è così, che sei ancora lì e non li abbandonerai mai, ma quando ti volti non c'è nessuno. Li senti, lontani, ma non sai più dove sono.

L'ansia ti attanaglia, insieme al senso di colpa. Poi, all'improvviso, dalla bocca dello stomaco sale qualcosa: un senso quasi di pericolo, come se qualcosa fosse fuori posto. 

"E' un bel posto, Chateux-Blanc." Tiberius si palesa al tuo fianco, guardandosi attorno. "O forse la tua nostalgia lo dipinge meglio di quello che è realmente." L'elfo accarezza placidamente i fiori del tuo giardino, facendone sbocciare alcuni con il suo solo tocco. 

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Sandrine Alamaire

"I ricordi di una bambina sono la bellezza, mastro Tiberius. La bellezza assoluta. 

Ma Chateaux-Blanc è un paradiso in terra. La sua perdita è uno dei tre dolori più grandi della mia vita", rispondo, sincera. Mio padre aveva reso tutta Vaudemont un piccolo sogno di armonia, tanto che, anche in sua assenza, la Contea prosperava in giustizia ed equità. Ma Chateaux-Blanc era la perla della Nazioni Costiere che si affacciavano sulla gigantesca Baia dei Tre Venti, un piccolo principato arroccato come una corona candida su una enorme collina fiorita, tessuta di incanti protettivi, che la difendevano dalle predazioni delle creature, dallo scorrere del tempo e dalle incurie delle stagioni. Solo un matrimonio tra l'ultima principessa del Castello ed un Conte della confinante Vaudemont aveva permesso l'unione dei due potentati, ormai indissolubilmente legati nella loro reciproca perfezione. A quanto pare, assai bramata 

Asciugo una lacrima, calda e salata, dal mio viso senza forme, né contorni, cercando di mascherare la mia debolezza alla invadenza dell'Elfo. 

"Posso domandarvi il motivo di questa improvvisa apparizione?".

Modificato da Ghal Maraz
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1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

???

Piano Onirico

"Immagino che vogliate tornarci, prima o poi. Per restaurare la sua momentanea, effimera, bellezza. Una causa nobile, cercare di preservare la bellezza di un luogo pur sapendo che è destinato alla rovina, come ogni altro luogo governato dagli umani."

Il fiore tra le mani di Tiberius appassisce quando questi smette di toccarlo, guardandosi attorno.

"L'Oblio è un piano di transizione, pericoloso per chi attira a sé forze che non riesce a controllare. Mi assicuro che tutto vada per il meglio mentre sognate." 

Nel viale alberato dove vi trovate, sovrastato da platani e betulle, il sole viene a tratti offuscato dalle nuvole dei tuoi pensieri. In mezzo alla strada deserta, a circa sei metri davanti a te, un piccolissimo oggetto fuori posto ti mette improvvisamente a disagio: un pedone, preso direttamente dagli scacchi. Un pedone di legno nero lucidissimo, piazzato esattamente a metà strada. 

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5 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

???

Piano Onirico

"Di cosa stai parlando...?" Tiberius realizza in una frazione di secondo: "Qualcosa si è inserito nel tuo sogno. Un demone. Qui non è più sicuro."

L'elfo ti si para davanti, spingendoti telecineticamente all'indietro e facendoti lo sgambetto col bastone.

"Svegliati."

 

Cita

Ventitreesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 07:30 | -109 giorni alla partenza della Eurus 

Laboratorio di Naesala, Loggia di Capo Ventura

"Svegliati, pigra d'una contessa! Il tè si raffredda!" Naesala ti osserva sorridente mentre apri i tuoi occhi al mondo un'altra volta. Una coperta trapuntata di stelle ti copre interamente, ed il divano si è trasformato magicamente in un comodo, piccolo baldacchino, che ti ha ospitato durante la notte. Di fronte a te, l'aroma di rosa severina e pistacchio nullo placa ogni tuo tormento: Tiberius...? E' andato via. Durante il sonno hi preso in mano istintivamente il medaglione che Naesala ti ha regalato, e lei lo guarda quasi con orgoglio. 

Modificato da Bellerofonte
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5 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventitreesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 07:35 | -109 giorni alla partenza della Eurus 

Laboratorio di Naesala, Loggia di Capo Ventura

"Ssssh..." Naesala ti accompagna con tutta calma mentre ti alzi. "Sapessi quante volte si è addormentato Randal, qui sopra...! Tranquilla, eri evidentemente molto stanca."

L'elfa ti porge una tazza. Ancora non ti è chiaro cosa è successo (e soprattutto, se è successo davvero). Per quanto ne sai, potrebbe perfino essere una macchinazione di Tiberius per indurti a fare ciò che vuole lui, o una tua autosuggestione in seguito allo stress dell'avvicinarsi della partenza. 

Fortuna che ci sono i biscotti.

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Sandrine Alamaire

"Madama, io... stanotte ho fatto un sogno", racconto, in un sussurro.

"Credo un... ricordo. Di quando io ero piccola. Di quando... mamma se ne è andata. Solo che... ero io, mamma. E vedevo me stessa da fuori. Però, i pensieri erano i miei... e vedevo me stessa, infante, in lacrime, abbandonata. 

Non... non sono riuscita a vedere il mio... il suo... volto. Io... non me lo ricordo più. Non so nemmeno come sia fatta. 

...

Naesala... voi pensate che io possa essere una buona madre?".

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1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventitreesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 07:40 | -109 giorni alla partenza della Eurus 

Laboratorio di Naesala, Loggia di Capo Ventura

"Saggezza di Boccob" esclama elegantemente Naesala, prendendoti entrambe le mani e sorridendoti. "Sandrine. Eri piccolissima quando tua madre se ne andò, è normalissimo. Noi della Loggia stiamo continuando a cercarla, prima o poi la troveremo, stanne certa. Magari quando tornerai dall'oriente, potresti trovarla al molo ad aspettarti! Chi lo sa?

E non ti crucciare sul tuo futuro. Il tuo spirito è giovane, avrai tempo per pensarci più in là. Onestamente non so dirti se sei una buona madre, ma sono certa che sei una figlia meravigliosa. Se tua madre fosse qui, sarebbe fiera di te."

 

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Sandrine Alamaire

Abbraccio Naesala, grata, mentre il ricordo dell'improvviso terrore onirico si affievolisce. 

Finisco di consumare la colazione, che mi scalda corpo e cuore, poi ringrazio la mia figura materna sostitutiva preferita e scivolo nei miei appartamenti, a rassettarmi un po' e a cambiarmi, prima che possa arrivare Len. 

Tiberius... questa faccenda va conclusa. In fretta. 

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1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventitreesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 08:30 | -109 giorni alla partenza della Eurus 

Loggia di Capo Ventura

La prima incantatrice resta a guardarti sull'uscio mentre scendi ai piani inferiori, salutandoti con un cenno della mano. 

Passa meno di un'ora, e alle otto e trenta precise, l'hin si presenta di fronte alla tua porta, bussando tre volte; il suo cappello ornato della piuma più azzurra che mai copre i capelli ricci e rossicci che vi stanno sotto. Ha lo sguardo di chi ha iniziato a compiere malefatte al porto sin di prima mattina e suono di monete tintinnanti (probabilmente non sue) che lo accompagnano in ogni passo.

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9 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventitreesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 08:35 | -109 giorni alla partenza della Eurus 

Loggia di Capo Ventura

"Grazie contessa, ma ho già fatto colazione con Miranda. 

Se mi avete convocato per la questione dei mercenari, mi dispiace ma nessuno di loro si è dimostrato all'altezza della spedizione. Alla fine abbiamo trovato il governatore da soli, io e Sig."

Len prende il suo spazio su una sedia, arrampicandosi come farebbe un bambino per starci seduto comodo sopra. Lì, in quell'esatto punto, si era seduto Kiltus più di duecento giorni or sono.

 

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Sandrine Alamaire

"Siete stati davvero bravi, ma avevo pochi dubbi che vi sareste dimostrati ampiamente all'altezza. Si dice che non accada nulla a Capo Ventura, senza che messere Famir lo venga a sapere", inizio. 

"Ovviamente, non è vero. Ci sono anche tutte le altre cose che scopre la Contessa di Zefiro". Sorrido. 

"Comunque no, Len, non ho chiesto di te per questo. Ho un'altra faccenda che mi interessa. Necessito di entrare in possesso di un oggetto di un certo, considerevole valore. Che non è, attualmente, nella mie disponibilità. Ma, il tutto, legalmente. Forse tu puoi aiutarmi".

Procedo poi a descrivergli il bene che mi interessa e da chi è possibile procurarselo.

Modificato da Ghal Maraz
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3 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventitreesimo giorno del primo mese dell'anno 1491, ore 08:40 | -109 giorni alla partenza della Eurus 

Loggia di Capo Ventura

"Contessa, Pioniere Famir al suo umile servizio!" Len scende dalla sedia, solo per esibirsi in un maestoso inchino. "So chi è il mercante di cui state parlando, e posso procurarvi tutto in meno di sei ore. Ma a meno che non abbiate da parte quattromila monete d'oro, forse dovremmo sorvolare sulla parte della legalità."

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Sandrine Alamaire

"No, Len. No. Questa faccenda non è così importante da dovere arrivare a mettere in difficoltà una persona onesta", scuoto la testa. 

"Piuttosto, trovami un modo - onesto - per procurarmi la somma, se esiste. Non sono forse io la Contessa dello Zefiro e la Contessa del Popolo?".

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