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Nell'articolo si parla di BECMI 🙂

Immortal Rules/Weapon Mastery/Gazetteers non sarebbero comunque rilevanti perché Crane e i suoi amici giocano in quell'occasione la scatola rossa e il modulo accluso, e alcuni degli altri moduli B - quindi sempre scatola rossa. La scatola rossa è tanto Old School quanto lo si può essere.

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18 minuti fa, Ji ji ha scritto:

Crane e i suoi amici giocano in quell'occasione la scatola rossa e il modulo accluso

E allora è Moldvay, non Menzter, magari Crane ha fatto confusione, non saprei. 🙂

Anche il basic di Moldvay è una scatola rossa, però è l'unica scatola rossa ad avere incluso il modulo B2 (a partire da una certa ristampa in poi, se ricordo bene). 🙂

23 minuti fa, Ji ji ha scritto:

La scatola rossa è tanto Old School quanto lo si può essere.

D'accordissimo!

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13 ore fa, Checco ha scritto:

Guarda, ti dirò, io sono più che altro un appassionato della storia di D&D e tra l'altro il BECMI mi piace a prescindere da qualunque etichetta gli si voglia attribuire.

...nel complesso non mi pongo poi tanto il problema: mi piace e ci sono emotivamente molto legato.

11 ore fa, Checco ha scritto:
12 ore fa, Ji ji ha scritto:

La scatola rossa è tanto Old School quanto lo si può essere.

D'accordissimo!

Concordo... ho cominciato a giocare a D&D col Becmi, quindi per me è QUELLO "l'old school"!

 

13 ore fa, Checco ha scritto:

Fatta questa premessa, posso dirti che alcuni "puristi" della vecchia scuola, alcuni dei quali sono giocatori che hanno effettivamente giocato sin dagli albori di D&D, non considerano il BECMI old school per la presenza di certe opzioni (per esempio, le regole sugli immortali, la weapon mastery, le skills che uscirono con i Gazeteers, etc.) che lo discostano dall'impianto originario del gioco, quello degli anni '70-primissimi '80, per intenderci.

Ammetto che, dal Master in poi, c'erano cose che complicavano un pò il gioco... ma bastava non usarle!

  • Le regole sugli immortali non le abbiamo mai usate... non avevamo il manuale, e non siamo mai arrivato così in alto di livello (per noi era più divertente giocare ai livelli medio-bassi, da 1 a 14 circa, anche per non penalizzare troppo inutili i pg semi-umani).
  • Usavamo le nuovi armi e armature (tranne la cerbottana... troppo op!), ma non abbiamo mai usato le "weapon mastery" (sebbene fossimo tentati di farci una prova... ma il gruppo si è separato prima di poterlo fare).
  • Le skill le usavamo solo nelle avventure cittadine (25% del totale), e anche in quel caso raramente; è la cosa che abbiamo apprezzato di più, perchè aggiungeva spessore ai personaggi senza essere invadente (come accade invece in 3/3.5/PF).
  • Le "scuole di magia" presenti nel gazetter su Glantri non le abbiamo mai usate... ci sembravano troppo strane, troppo specialistiche, e troppo legate all'ambientazione (avevamo il manuale, ma in realtà non l'abbiamo mai usato).

 

13 ore fa, Checco ha scritto:

Così come non considerano old school la seconda edizione di AD&D (e su questo punto, sopratutto quando è incominciata a uscire una marea di splatbooks, concordo).

Questo è l'unico punto su cui posso essere d'accordo anche io.
AD&D 2 edizione aveva molte idee buone (9 allineamenti invece di 3, separazione tra razza e classe, maggior numero di classi, maggior numero di armi e armature, con il manuale "Player's Options: Skills & Powers" la possibilità di personalizzare maggiormente razza e classe del pg), ma ha anche reso il gioco molto più complicato e lento.
Inoltre (mi sembra) c'erano un numero molto maggiore di avventure cittadine (con risvolti investigativi e sociali), rispetto a quelle di puro "dungeon crawling".

 

13 ore fa, Checco ha scritto:

Il fatto che poi da un punto di vista editoriale il BECMI (per non parlare della seconda edizione dell'AD&D e della fase di declino della prima) coincida come tempi grosso modo con l'ascesa di Dragonlance e con la fine dell'era Gygax alla TSR, per alcuni è un ulteriore punto a suo (loro) sfavore.

Con tutto il rispetto, ma imho Becmi era persino migliore di OD&D e di AD&D 1: molto più semplice (su alcune cose forse troppo, ma sono gusti personali), molto più veloce (non solo da giocare, ma anche da preparare per il master, cosa non da poco), perfetto per introdurre nuovi giocatori (soprattutto quelli giovani) al mondo di D&D.

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10 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

Con tutto il rispetto, ma imho Becmi era persino migliore di OD&D e di AD&D 1: molto più semplice (su alcune cose forse troppo, ma sono gusti personali), molto più veloce (non solo da giocare, ma anche da preparare per il master, cosa non da poco), perfetto per introdurre nuovi giocatori (soprattutto quelli giovani) al mondo di D&D. 

Il fatto è che tra l'OD&D e il BECMI ci passano altre 2/3 edizioni di D&D: la Holmes (il primo, vero Basic Set, uscito nel '77), e soprattutto Moldvay (la prima, vera scatola rossa, uscita nel 1980) e poi Cook (scatola blu, anche questa del 1980, mi pare). Il BECMI di Mentzer o, meglio, la parte Basic + Expert del BECMI, non è altro che una revisione del B/X di Moldvay/Cook - infatti, la regola del morale nasce con Moldavy e Mentzer la riprende praticamente uguale (tranne che per la parte sul "quando va tirata").

Questo è uno dei motivi del perché per certi versi il BECMI non è considerato davvero "old school": la sua parte old school (Basic + Expert) non è innovativa, non è altro che Moldvay/Cook riveduto e corretto, ma non aggiunge nulla di davvero nuovo (perfino il colore delle scatole è uguale al Moldvay/Cook!); quello che aggiunge di nuovo è il materiale a partire dal Companion dove, appunto, comincia a distaccarsi lentamente dall'impianto originario del gioco degli anni Settanta.

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