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MAGNIMAR - INIZIO DELLA CROCIATA

 

La Città dei Monumenti è cambiata parecchio nelle ultime settimane. La presenza di così tante creature del Bene ha spinto la feccia della città ad una fuga precipitosa: tutti i servitori del male, i criminali più incalliti e crudeli e gli esseri maligni si sono allontanati per evitare di essere spazzati via.

La gente comune si aggira per le strade cercando di continuare la propria vita quotidiana, ma invano: tutti sembrano come immersi in un sogno, gli occhi sgranati al vostro passaggio o a quello delle legioni di angeli e arconti che pattugliano i confini della città. 
Con la fine del mondo apparentemente vicina i templi sono gremiti di fedeli desiderosi di mondarsi dalle colpe, e i sacerdoti sembrano aver surclassato la legge secolare. Ma nonostante questa situazione peculiare e quasi instabile, la presenza stessa di potenti esseri della giustizia e del bene sembra tenere in piedi Magnimar. Vi è ben chiaro che la città non è sull'orlo del tracollo, ma anzi si fa più salda e ben difesa ogni giorno che passa. 

Le forze del male hanno perso tempo all'inizio della guerra, a quanto vi è stato detto lottando tra di loro, e ormai la loro occasione di assalire una Magnimar senza protezioni è sfumata. Probabilmente trascorreranno settimane di preparazione per entrambe le forze, prima dello scontro vero e proprio. Sempre che la battaglia decisiva si tenga tra voi e la Regina Dannata di Korvosa (o meglio tra voi e i burattinai che muovono la regina del Cheliax). 

Infatti si mormora che dalla Piaga del Mondo siano giunte notizie preoccupanti e forse è proprio in merito a questa situazione che siete stati convocati da Amavien, Arconte Tromba al servizio diretto di Ragathiel. Fino ad ora i mortali sono stati solo contattati da angeli e arconti per brevi riunioni militari, e poco altro. Voi personalmente non avete ancora interagito molto con le forze del bene, ma siete qui solo da pochi giorni. Comunque ciascuno di voi ha ricevuto un invito scritto e firmato dall'arconte in persona, su una pergamena profumata di gelsomino e arancio.

Rispetto ai suoi confratelli e alle sue cosorelle vi è parso che Amavien sia un individuo dall'aria meno marziale, anzi appare come una donna abbastanza pacifica e piacevole, spesso allegra e infinitamente premurosa. Eppure è la scudiera personale del signore empireo in persona! Fino ad ora l'avete solo vista da una certa distanza, ma sembra proprio che a breve avrete la possibilità di conoscerla personalmente. 

L'arconte vi ha chiesto di raggiungerla al Forte di Indros, che si trova nel nord della città, e le avete obbedito prontamente guidati da un poco loquace arconte lanterna. Questi vi annuncia non appena le grandi porte vengono socchiuse per farvi passare. 
Al vostro arrivo Amavien vi viene incontro con un largo sorriso e vi guida in una stanza che ha l'aria di essere stato il salotto privato del comandante della fortezza. Per rispetto nel vostri confronti la scudiera ha chiuso le ali e vi precede camminando sul terreno. 

Amavien

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"Benvenuti, e perdonatemi per avervi richiamato con così poco preavviso. Ma, ho pensato, se siete qui è perché volete aiutarci, giusto? Ecco, certo è per questo che vossignori sono qui, ma ancora mi sento un po' in colpa per essere stata così maleducata. Bene, bene...sedetevi tutti e mettetevi comodi, dobbiamo discutere del vostro futuro apporto alla nostra crociata. Volete rinfrescarvi? Vino, frutta? Non fate complimenti" ad un suo gesto tre Prescelti dell'Elysium emergono da un tendaggio portando vassoi con alcune delicatezze e una bella bottiglia di cristallo riempita di vino violetto.
Assieme ai guerrieri dei tre Piani del Bene sono giunti anche diversi Supplicanti, come questi Eletti, desiderosi di prestare il proprio aiuto alle terre che hanno calcato in vita. 

Amavien aspetta che vi siate sistemati e poi si accomoda a sua volta con un altro sorriso cordiale. Lo stesso profumo che si trovava sulle lettere aleggia leggero nella stanza: è la donna ad emanarlo naturalmente ad ogni movimento delle ali piumate. Prende la parola con voce chiara "Immagino che voi mi conosciate già per nome, e non voglio fingere modestia: sono ben nota in questa città da quando le nostre forze sono giunte qui su Golarion. Ahimé non avrei immaginato di ricevere tutte queste attenzioni, ma il mio signore è un grande condottiero e un guerriero dal cuore puro...ma non è altrettanto abile o paziente quando si ha a che fare con l'aspetto organizzativo. E perciò mi sono ritrovata più in vista di quanto mi aspettassi" sembra prendere la cosa con grande filosofia, però è chiaro che preferirebbe una posizione più periferica nella gerarchia di Magnimar "Comunque non fatevi impressionare: vorrei fare conoscenza con voi, capire chi siete e capire se posso affidarvi un certo compito...perciò vi chiederei di presentarvi singolarmente, con ordine. Mi piacerebbe davvero saperne di più di su di voi anche a livello personale: siete pur sempre tra i più validi eroi di Golarion!" 

DM

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Edited by Pippomaster92

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Tade Pongor

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La convocazione di un celestiale così presto dopo il mio arrivo in città mi stupisce, ma non mi faccio attendere. Avevo intenzione di studiare i piani esterni in futuro, ora invece sembra che i piani esterni siano venuti a me. Seguo Amavien nel salotto privato e afferro volentieri una mela verde dal vassoio, che addento subito mentre mi siedo, pensando di avere tempo a sufficienza per finirla mentre il celestiale parla. E invece Amavien ci cede la parola molto in fretta. "Oh... uhm..." bofonchio mentre deglutisco rapidamente il morso. "Eh-ehm, io sono Tade Pongor, studioso di magia antica presso l'Arcanamirium di Magnimar. Ad essere onesto non me la sento di definirmi un eroe, ma sono lieto di mettere a vostra disposizione la mia conoscenza e la mia esperienza." La mela rotola nervosamente fra le mani, le dita non riescono a restare ferme. "Che altro posso dire... Ecco, ho già detto che studio magia antica, e anche se il mio sogno è riuscire a collezionare ogni possibile incantesimo esistente, per poterlo tramandare alle generazioni future, al momento sono specializzato soprattutto nella creazione di varie forme di energia e nell'evocazione di creature dagli altri piani, per fornire aiuto. E... uhm... ecco, credo sia tutto." concludo con la vaga sensazione di aver dimenticato qualcosa.

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Lelei La Lelena

aspetto

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Sono arrivata a Magnimar da pochi giorni e già vengo convocata Amavien. Spero che ci dia già l'ordine di attaccare, non sopporto questi giorni di stasi. Noto, con un misto di disappunto e curiosità, di non essere l'unica ad essere stata convocata. Veniamo accompagnati alla fortezza della città e fatti accomodare in un appartamento che non ha affatto l'aspetto marziale che mi aspetterei, come anche l'offrire del vino... il vino annebbia la menta e rallente i riflessi: un nemico in battaglia... tranne nel caso non si voglia fare un'azione suicida. Ma non è nemmeno un salotto di alto livello degno di accogliere un arconte come la nostra ospite. Ospite stupenda e dal dolce profumo che gentilmente ci chiede di presentarci; il primo a  parlare è un certo Pongor, che a quanto pare non è avvezzo nè all'ordine militare, nè agli usi nobiliare che servirebbero considerata l'origine della nostra ospite.

Quando tocca a me scatto in piedi facendo battere sonoramente i tacchi degli stivali e mettendomi sull'attenti.

Sergente Lelei La Lelena, mia graziosa Signora. Giunta fin qui da Absalom in quanto non posso restare immobile quando all'orizzonte si profile un simile cataclisma. Giungo qui per donare a lei, alla città e al futuro la mia forza, la mia lama e se occorresse il mio corpo affinchè ci possa essere la vittoria. Sia lei che chiunque combatterà al mio fianco potrà sempre contare sulla mia protezione e il mio valore. Nulla passerà! Esclamo con tono marziale quasi tutto d'un fiato. poi mi porto l'avambraccio poco sotto il petto e faccio un mezzo inchino.

E in qualità di nobile di Absalom, ed erede della famiglia Lelena, la ringrazio per la cortese ospitalità offerta e per l'onore di incontrarla, e mi perdoni il mio ardire se le chiedo se fosse possibile poter bere qualcosa privo di alcol.

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Rey Mendous 

Descrizione

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Seguendo le istruzioni della mia dea sono giunto a Magnimar giusto in tempo per essere chiamato in consiglio.

Adoro, mia dea, la capacità che hai di farmi essere dove devo quando è giusto che io ci sia. Penso in una sorta di preghiera verso la mia dea.

Seguo quindi colui che mi ha chiamato fino ad incontrare Amavien e altri avventurieri. 
Beh già le persone che sto incontrando sembrano veramente interessanti. Non saprei dire se è più interessante l'umana o la Arconte. Penso tra me e me.

Infine mi siedo versandomi un po' di vino in maniera composta dopo che ho ricevuto l'offerta di prenderne un po' e ascolto ciò che hanno da dire gli altri. Poi con un sorriso che increspa qualche cicatrice sulle mie guance replico:

Buongiorno a voi, sono Rey Mendous, chierico della dea Reymenda. È e sarà un piacere aiutare tutti voi. Non si scusi per il preavviso, la mia dea mi aveva già avvisato che sarei dovuto arrivare qui oggi. Non so se Ella stessa abbia fatto un accordo con il suo signore ma sono felice di poter servire alla causa. 

E concludo il mio discorso alzando il bicchiere a mo' di brindisi e bevendone un sorso.

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Amor' Ra

descrizione

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Appena giunto in città, mi muovo per le strade come se non me ne fossi mai andato. Qui ho vissuto vari anni, lungo la mia storia itinerante, mentre tentavo di ritrovare me stesso. E' solo giusto che il Generale della Vendetta abbia istituito qui la sua base, perciò da alcuni giorni continuo ad avere una sorta di sorriso ad illuminare il volto: se Ragathiel è sceso su questo piano, non ci vorrà molto prima che scateni la sua furia su quei poveri stolti demoniaci, ed io sarò in prima fila a bearmi del dolce sapore della sacra furia e della vendetta.

Quando mi viene ordinato di presentarmi al cospetto di Amavien non sto nella pelle e passo quasi una intera giornata a pulire e lucidare la mia arma e la mia armatura.

Finalmente al suo cospetto, lascio che siano gli altri invitati a presentarsi per primi, alzandomi in piedi per ultimo e piegando un ginocchio, la testa comunque alta mentre guardo l'inviata del mio Signore: Che gli occhi del Generale della Vendetta veglino su di noi, e le sue ali ci facciano da scudo! Mi alzo quindi in piedi, aggiungendo: Il mio nome è Amor' Ra, fedele servitore del Signore Empireo. La mia Lama è sempre pronta per la giusta vendetta delle forze del bene!

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Amavien ascolta le vostre presentazioni prestandovi la massima attenzione e ringraziando ciascuno con un cenno del capo e un sorriso di gratitudine. Ciò viene interrotto solo quando Lelei chiede una bevanda senza alcol. L'arconte sembra terribilmente dispiaciuta e si affretta subito a porre rimedio "Mi spiace, non avevo pensato a questa evenienza...vi assicuro, nobile La Lelena, che il vino è molto leggero, ma vi farò portare qualcosa di adatto, se lo volete" si volta verso uno degli Eletti, che con un lieve inchino si ritira, prontamente ringraziato dall'arconte. Poco dopo il Supplicante ritorna con una brocca tempestata di smeraldi e piena di un liquido ambrato e dal profumo di fiori e miele "Ambrosia, mia signora" spiega l'Eletto, un giovane umano con una piccola aureola dorata. 

Una volta risolta questa faccenda, l'arconte torna a rivolgersi a tutti voi "Sono davvero lieta di avere persone di tal valore tra le schiere del bene. Siete proprio il genere di eroi che stiamo cercando. Vedo che ciascuno di voi è ricco di coraggio e forza d'animo" lo sguardo rassicurante si posa su Pongor per qualche istante in più, per poi passare su ciascun presente. "Purtroppo i tempi correnti sono tali da richiedere grandi sacrifici e grandi sforzi a coloro che più meriterebbero riposo e gloria. Noi arconti, gli angeli, gli azata e anche gli agathion siamo qui per combattere per i mortali, ma temo che anche voi dobbiate fare la vostra parte. Dopo tutto...che valore avrebbe una vittoria per la quale non avete contribuito? Ebbene, voglio tagliare subito ogni discorso superfluo, per quanto personalmente mi piacerebbe molto chiacchierare ancora con voi" si volta verso Mendous e poi verso Ra "I vostri signori, cui avete prestato giuramento, sono entrambi impegnati nella crociata. Il vostro, caro Amor'Re, è anche il mio signore e generale: può essere che in futuro abbiate la possibilità di incontrarlo di persona, ma purtroppo non in questi giorni. Noi stiamo lavorando duramente per assicurarci che i mortali sopravvivano alla catastrofe che si sta abbattendo su Golarion: per farlo stiamo selezionando dei luoghi sicuri e li stiamo rafforzando e proteggendo. Un lavoro molto impegnativo" 
Sembra, per qualche istante, stanca. Alla fine anche un esterno può affaticarsi, nonostante la sua potenza e la sua natura. Ma Amavien riprende subito il discorso e al contempo sembra rinfrancarsi e rafforzarsi "Nel frattempo però le forze corrotte e maligne non se ne stanno con le mani in mano. Certo sono divise e litigiose ma sono anche più numerose di noi. Mentre noi cerchiamo di creare porti sicuri per i mortali, qualcuno dovrà occuparsi di alcune situazioni di apparente minor importanza. Fidatevi di quel che vi dico: ogni tassello di questo mosaico è importante, ogni azioni di questa guerra concorre verso la vittoria o la sconfitta. Per questo non possiamo affidare certi compiti a individui inadatti o non abbastanza temprati. 
Vorrei affidarvi una di queste missioni parallele, sarà un'azione di disturbo che se avrà successo porterà un duro colpo al nemico. Tutti voi avete di certo sentito parlare della Piaga del Mondo, e di cosa è diventata di recente. Temo di dovervi comunicare che tutte le comunità che sorgevano nelle vicinanze sono cadute sotto gli assalti delle forze abissali, e solo Mendev sembra tenere ancora qualche fortezza. Abbiamo perso innumerevoli eroi" 
una lacrima di puro oro cola dall'occhio dell'arconte, che però non interrompe il discorso "E non possiamo lasciare gli innocenti a loro stessi. La capitale del Regno di Mendev, Nerosyan, è sotto assedio e va protetta affinché diventi una testa di ponte per le nostre forze. Siete disposti a lottare per la città?"

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Lelei La Lelena

Alle parole di Amavien setto un stretta alcuore, subito sostituita da un fuoco interno e dall'ardore per il combattimento.

Alla sua proposta scatto in piedi colpendomi il petto con il pugno chiuso ed assumendo il massimoa spetto marziale che posso.

Anche un lemure in meno è un nemico in  meno mia Signora. Sono pronta a dare la vita e acombattare anche oltre se questo può dare anche un solo secondo in più a Golarion. E se anche il mio sacrificio si rivelasse inutile, le giuro che porterò con me il maggior numero di nemici e che non avrò alcun rimpianto sul mio operato. Per Golarion! Esclamo con enfasi battendomi nuovamente il pugno al petto.

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Rey Mendous 

Sentire qualcun altro parlare con così tanta stima della mia dea mi riempie il cuore e mi inorgoglisce mentre un flebile desiderio di poter incontrarla su un campo di battaglia mi solletica l'idea eccitandomi come un bimbo a cui hanno appena proposto di andare ad un parco giochi.

Sul mio volto un sorriso quasi innocente si disegna contornato da uno sguardo vitreo tipico di chi sogna ad occhi aperti. Ma le parole piene di tristezza e la commozione che ne segue mi riportano indietro alla triste realtà.

Troppa gente sta soffrendo e io devo fare qualcosa subito. 

Finisco di ascoltare i discorsi di tutti per poi esordire con un: Prima di parlare di morte e sacrificio lasciate che io faccia il mio dovere. Più vivremo più potremo aiutare il prossimo e liberarlo di qualsiasi cosa immonda vomiti quello schifo di piaga.

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Amor' Ra

Quando l'arconte nomina il mio Signore e accenna alla possibilità di incontrarlo, i miei occhi si illuminano, e quando ci parla delle sofferenze delle popolazioni di Mendev mi si riempie il cuore di giusta ira, e rispondo con una domanda alla richiesta di Amavien: Mia signora, chiede ad un umile servitore del Generale della Vendetta se è disposto a sterminare legioni di demoni dell'Abisso? E voglio sentire chi mi dirà che salvare degli innocenti dalla più orrenda delle sorti è una missione di minore importanza!

Nonostante le parole accese, comunque, rimango serio e concentrato: so bene che per sconfiggere i demoni non si può correre in avanti mulinando la spada. Quindi aggiungo: Avete altre informazioni che possono aiutarci nella missione? Per quanto mi riguarda, posso partire anche in questo istante, se qualcuno di voi ha la possibilità di portarmi li.

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Rey Mendous 

Sentendo l'ultima frase di Amor'Ra rispondo. Se volete io oggi non ho ancora chiesto alla mia signora di riceve le magie della giornata. Per il trasferimento potrei pensarci io nel caso.

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Lelei La Lelena

La città è sotto assedio. E noi siamo in quattro. Il nostro apporto per quanto importante e utile non penso sia determinante. Amavien, ci sta forse chiedendo di trovare un via per infiltrarci, recare disturbo e distogliere lo sguardo del nemico dalla città?

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"Oh, non sarete da soli: Nerosyan ha ancora dei validi difensori, uomini e donne retti e coraggiosi. Ma sono, ahimé, quasi inermi contro le forze del male. Orde di demoni assaltano la città in ogni modo, e i soldati di Mendev non riescono a spezzare l'assedio. Avrete tutta la libertà di azione che vorrete, ma la mia richiesta è che aiutiate Nerosyan a sopravvivere e troviate un modo per scacciare il nemico. Quando la città sarà fuori pericolo potremo creare un portale per le nostre forze, ma come ben sapete tali passaggi sono a doppio senso e aprirne uno ora sarebbe eccessivamente rischioso per Magnimar. Per il vostro viaggio fino a Mendev non dovete preoccuparvi: possiamo usare la magia per portarvi fino ai pressi della città. Non al suo interno, perché i saggi maghi del regno hanno posto una serie di protezioni contro effetti di trasporto e convocazione..."

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Amor' Ra

Mmm... Spezzare un assedio... Non vedo l'ora! Rifletto qualche istante prima di aggiungere: Dovremo ragionare un po' su cosa fare di preciso con qualcuno che sappia in grande dettaglio la situazione li, poi possiamo tranquillamente andare, da parte mia... E vedrete, quando la furia del Signore Empireo e dei suoi servitori si abbatte sui demoni è uno spettacolo decisamente interessante! Sorrido, accarezzando l'impugnatura dell'enorme falchion che mi pende fra le scapole alate.

 

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Amor' Ra

Sorrido, felice di trovarmi davanti tanta competenza: Senza dubbio ci servirà una mappa della città e dei dintorni, sempre che il nostro amico non abbia un modo alternativo per procurarla. E poi ci servirebbe sapere bene lo stato delle forze della città in cui ci dobbiamo dirigere e, ovviamente, se ci sono delle informazioni sulle forze nemiche.

  • Author
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"La mappa, certamente" subito uno degli Eletti si fa avanti, aprendo un portamappe d'oro e argento e srotolando una bella pergamena davanti a voi. 
Amavien comincia ad indicarvi i vari punti della città:
"Il punto nevralgico della città è la Torre della Guerra, a nord, dove si trova il centro di comando delle forze armate. Siccome è il luogo più difendibile della città, è anche dove il sovrano e la sua famiglia si sono riuniti. La popolazione è comunque ben difesa dalle mura e dal mare che circonda in parte la città. Dai flutti non giungono minacce dirette per Nerosyan, ma ci sono alcune creature marine demoniache che infestano questi punti" tocca tre punti della mappa "Perciò non è possibile per gli abitanti fuggire in nave. Né è possibile far arrivare in sicurezza aiuti da quel fronte. Tornando alle difese della città, dopo la Torre della Guerra il punto più critico resta il Ponte del Mercante: hanno provato a farlo crollare, ma non ci sono riusciti ed ora è un facile passaggio per le truppe appiedate dell'Abisso. Quella sezione di mura è in grave pericolo, secondo i nostri osservatori. Infine, le forze nemiche: i demoni hanno radunato un gran numero di forze, per lo più si tratta di mortali dalla Piaga del Mondo, ma ci sono anche numerosi abissali. Le forze d'invasione sono preponderanti, parliamo di circa duemila difensori contro assalitori sei volte più numerosi...ma c'è una buona notizia: l'esercito abissale non è unito sotto un'unica guida"

Questa volta l'arconte indica due diversi punti della mappa, due accampamenti. Il primo è vicino alla torre orientale, il secondo vicino al Ponte del Mercante.
"Qui sono radunate le forze fedeli a Nurgal, per lo più orchi, e sembra non desiderino altro che continuare l'assedio all'infinito...per questo non sembrano voler approfittare dell'ottima posizione strategica in cui si trovano. Probabilmente prima o poi entreranno in città, ma vogliono prolungare l'assedio il più a lungo possibile. Non se ne stanno a poltrire, comunque: scagliano massi e incantesimi contro le mura e spesso oltre le mura stesse, hanno già fatto molte vittime. Sembra però che il generale di Nurgal, un potente gallu di nome Khalimann, sia in forte opposizione con il generale del secondo esercito infernale. Ne invidia l'ottima posizione, che permette uno scontro con le difese più resistenti e impenetrabili della città. Dal canto suo sembra che il comandante che si trova qui a nord..." indica il secondo accampamento "...si trovi in difficoltà. É un katpaskir di cui non conosciamo l'identità, e le sue forze sono fedeli a Deskari. Sono formate da numerosi insetti demoniaci, chasme, coloxus e altre creature simili. Sciami di esseri immondi che però non hanno modo di entrare attraverso la barriera magica della città. Perciò per ora non fa altro che mandarle a morire ogni giorno, sperando di indebolire i difensori erodendone le forze lentamente. E ci sta riuscendo, ma almeno ci concede il tempo necessario per radunare dei difensori -voi- per schiacciarlo" 

Nuovamente Amavien vi guarda con sguardo amorevole, ma anche un po' afflitto "So bene che sembra una situazione disperata, e forse pensate di essere troppo pochi per risolverla da soli. Probabilmente è vero, ed è una missione terribilmente pericolosa...vi accompagnerei io stessa, ma ho ricevuto altri ordini. Però io credo fermamente nel valore e nella forza dei soldati di Mendev, e credo che con la vostra guida possano ribaltare le sorti della battaglia...le premesse ci sono tutte: nemici divisi, difensori valorosi, eroi di provato valore..." sospira "Mi sento in dovere di chiedervelo di nuovo: ve la sentite?"

Tade

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Tutti quanti

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Lelei La Lelena

Osservo con attenzione la mappa, già immaginando possibili manovre.

Bene. Pensavo peggio. I due accampamenti non si possono dare man forte l'uno con l'altro anche per la presenza del fiume che li separa. Gli insetti sono molti ma contro una dura barriera. Gli orchi hanno un buon punto ma tergiversano. Abbaimo solo l'imbarazzo della scelta. Il mio capitano soleva dire "per colpire ciò che è forte distruggi ciò che è debole". Avrei già delle idee, ma preferirei vedere con i miei occhi. Chiedo scusa per la domanda forse stupida e superflua. Quanti verranno con noi? E dove giungeremo esattamente?

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Tade Pongor

Arrossisco quando vengo chiamato eroe, di certo non mi sento tale. "Fa molto piacere che le forze celestiali si siano unite per combattere insieme a noi, ma giustamente questa è la battaglia per il nostro mondo e dobbiamo essere noi i primi a combatterla." L'ardore delle risposte degli altri nella sala è quasi imbarazzante, ma preferisco non dire nulla a riguardo.

Ascolto con attenzione tutte le informazioni fornite e studio la mappa con cura. "Se ricordo bene, Deskari ha dei legami con Pazuzu e Baphomet. So che per gli abitanti dell'Abisso possono non significare molto, ma se ci sono notizie sui loro movimenti e sulle loro attività, potremmo sapere se aspettarci di vedere arrivare dei rinforzi da questi due Signori dei Demoni. E visto che siamo in tema, ci sono notizie del coinvolgimento di forze provenienti da Axis o dal Maelstrom? Non è facile sapere con chi si schiereranno, ma potrebbero cambiare le sorti del nostro mondo se intervenissero." Rifletto ancora per un momento sul problema dell'evacuazione prima di domandare di nuovo: "Da un punto di vista strategico non sarebbe conveniente evacuare i superstiti in Paradiso? Se i demoni dovessero riuscire a passare per il portale si troverebbero in un terreno estremamente sfavorevole a loro. In seguito i profughi possono essere ricollocati in tutta sicurezza a Magnimar."

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Amor' Ra

Studio la mappa con attenzione, rimanendo in silenzio mentre l'arconte spiega dettagliatamente i punti critici della struttura difensiva e le presunte debolezze dei sudici demoni che la minacciano. Ascolto quindi il parere del saggio Tade, rispondendo quindi soltanto una volta messo ordine nei miei pensieri: L'idea di Tade è buona: non avere i civili da difendere ci permetterebbe una molto maggiore libertà di azione in termini di manovre... Per esempio, potrebbe essere più semplice attirare i demoni in una trappola fingendo di far cedere le difese della città. In ogni caso, credo che la nostra forza qui sia soprattutto nella loro debolezza. Dobbiamo sfruttare il fatto che sono divisi, e che stiamo parlando di demoni, e non certo dei più astuti! A mio parere, il punto debole del loro schieramento è qui e indico il tratto del ponte, rivolgendomi poi a Tade: So che voi uomini di magia spesso riuscite a trovare soluzioni che noi semplici guerrieri possiamo soltanto immaginare... Secondo te potrebbe essere possibile fare saltare in aria il ponte? Perché ho una bozza di piano in mente, che potrebbe liberarci di una buona quantità di quelle bestie. A quel punto poi dovremmo occuparci soltanto delle libellule di Deskari, ma avremmo la possibilità di organizzare una doppia sortita e prenderli dai due lati, oltre che attaccare direttamente dalle mura. Gli occhi si illuminano mentre parlo, la lingua che passa sui canini ben definiti mentre sembro già assaporare la battaglia e la vittoria contro quelle orrende creature di malvagità e orrore.

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Tade Pongor

Mi gratto la barba pensoso. "Non ho nulla di specifico per distruggere un ponte. Fino a pochi giorni fa mi trovavo nei pressi dell'Occhio di Abendego per studiare la formazione delle tempeste ed ero arrivato abbastanza vicino ad ottenere dei risultati, ma purtroppo ho dovuto interrompere il lavoro e venire qui. Se avessi potuto alzare a sufficienza il livello del fiume, la natura avrebbe fatto il lavoro per noi. Molto dipende anche da come è costruito il ponte. Avrei bisogno di studiarne la struttura, ma se siamo fortunati posso invertire la gravità e il ponte crollerà verso l'alto. Se non fosse possibile, invece... forse..." Guardo un punto del soffitto per quasi un minuto, tracciando alcuni segni nell'aria e interrompendomi di colpo varie volte. "Sì, forse so come possiamo fare. Un treant. Sono grossi, robusti e sanno fare un sacco di danni alle costruzioni. Posso evocarne uno per quasi tre minuti, un tempo sufficiente a distruggere adeguatamente il ponte. C'è solo un piccolo problema, un albero animato alto quasi dieci metri è piuttosto vistoso e il treant è abbastanza... sensibile al fuoco, per cui molto probabilmente dovremo difenderlo mentre porta a compimento il lavoro. E poi ci sono questi demoni acquatici nel fiume che potrebbero crearci problemi." Guardo le facce che mi attorniano per vedere se mi stanno seguendo tutti. "Avete domande o dubbi?"

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