Nereas Silverflower Inviata 23 Novembre 2018 Segnala Inviata 23 Novembre 2018 (modificato) Eccovi un'introspettiva sulle tendenze di vendite e marketing nell'industria dei GdR. Spesso paragono la scrittura e la pubblicazione dei romanzi con lo sviluppo e la pubblicazione dei giochi. In entrambi i casi si tratta di lavori creativi che si somigliano in molti modi, specialmente nel caso dei giochi da tavolo e della parte maggiormente di nicchia dei videogiochi, nei quali una singola persona crea l’intero gioco. Per eseguire un raffronto con il libro che ho scritto, ossia Game Design: How to Create Video and Tabletop Games, Start to Finish (2012 McFarland), ho voluto scoprire quanto vende un libro medio non di fiction durante il suo intero ciclo di vita (ho scoperto che si parla di circa 2,000 copie). Lungo la strada sono incappato in “10 terribili verità sulla pubblicazione dei libri”, un articolo online del presidente dell’editore Berrett Koehler scritto nel tardo settembre 2016. Riguarda i libri, ma se cambiate alcune parole, otto di questi dieci punti riguardano anche i giochi, specialmente i GDR (che, dopo tutto, sono libri). I GDR affrontano gli stessi problemi, in gran parte per le stesse identiche ragioni. Parafraserò e parlerò di queste “Verità” in termini di GDR: Il numero di libri (o GDR) pubblicati è accresciuto notevolmente. In conseguenza di ciò, ciascun singolo titolo vende meno copie anche se il mercato nella sua totalità sta crescendo. McFarland, la casa editrice del mio libro, che è un grande editore indipendente, ha reagito a ciò pubblicando molti più libri. La reazione di molti editori di giochi è di pubblicare molti più titoli di gioco, anche se possono vendere meno copie di ciascuno di essi. Stanno provando ad evitare un calo delle vendite totali. Ma il risultato è che è vengono pubblicati ANCORA più titoli. Inoltre, nel caso dei GDR nel corso del tempo diventa sempre più facile autopubblicarne uno grazie al crowd-funding (che è particolarmente utile ai giochi da tavolo di ogni tipo) e alla stampa digitale, che rende le piccole tirature di stampa molto più semplice da gestire grazie alla Stampa su Richiesta. Le vendite complessive dell’industria dei libri sono stagnanti nonostante l’esplosione di titoli pubblicati e la crescita delle vendite degli e-book. (Cont.) Attualmente le vendite dei GDR stanno crescendo, ma ciascun singolo sviluppatore o editore al di sotto di quelli di punta ottiene un pezzo decisamente piccolo della torta. Le vendite medie del singolo libro (GDR) sono sorprendentemente basse e si esauriscono in fretta. Ciò risulta vero anche nel mondo dei giochi da tavolo in generale. In questo caso considero il termine "media" come ad intendere la mediana, non la media matematica, poiché le grandi uscite nei GDR stravolgono la media matematica. Pensate alle centinaia di GDR autopubblicati: in genere il Kicksterter ha attratto non migliaia, ma centinaia di sostenitori. Talvolta finiscono nei canali di distribuzione primaria, talvolta no, ma in ogni caso il numero dei sostenitori che ottengono coincide con l’ammontare delle vendite fatte. 500 (non migliaia) è un valore che va bene per la vendita indipendente di giochi, moduli e ambientazioni. Un libro (GDR) ha meno dell’1% di possibilità di essere disponibile nella libreria media. Andate in un negozio di giochi e paragonate i GDR che essi hanno disponibili in negozio con il numero di GDR e supplementi che vengono pubblicati. In molti casi i GDR negli scaffali del negozio sono stati pubblicati anni fa, non lo scorso anno. Ogni anno diventa sempre più difficoltoso vendere libri. Nel caso dei giochi, ogni anno perdiamo molti apprezzati negozi di gioco locali, nonostante i profitti che derivano da Magic: the Gathering tendano a mantenere i negozi a galla. Ci sono così tanti giochi nuovi che escono che le persone non prestano attenzione ai vecchi per molto tempo, e lo stesso vale per i rivenditori. Spostano il loro interesse verso le nuove uscite. Il “Culto del Nuovo” è molto forte. Dunque il gioco vende quando è stato rilasciato (ammesso che venda), non in seguito. Molti libri (GDR?) oggi vendono solamente nelle comunità dell’autore e dell’editore. La possibilità di essere scoperti è un grosso problema. Questo essenzialmente significa “se non sanno che il vostro GDR esiste, non possono comprarlo”; è difficile ricevere l’attenzione dei compratori. (Esempio: quanti lettori sanno che ho pubblicato un libro sullo sviluppo dei giochi, sebbene sia stato menzionato precedentemente in questa sede e sia in vendita da sei anni?) Gran parte del marketing di un libro (GDR) oggi viene fatto dai suoi autori, non dagli editori. Questa cosa è sicuramente vera per i GDR indipendenti. Pensate a ciò dal punto di vista di uno degli editori maggiori: vendono poche copie di ogni titolo, dunque hanno meno soldi per promuovere i giochi, per cui devono utilizzare molto attentamente le loro risorse, il che in genere significa che le utilizzano per qualcosa che pensano sarà un successo. Da ciò consegue che solo pochi potenziali successi ricevono un trattamento di riguardo, dunque gli sviluppatori devono andare sui social media, sui blog, nei podcast e così via semplicemente per far sapere alle persone che il loro gioco esiste. Le recensioni potrebbero non fare molta differenza. Nessun’altra industria vede l’introduzione di così tanti prodotti come quella dei libri. [Quella videoludica potrebbe vederne di più, e in essa i prezzi sono veramente ridotti, con molti prodotti che sono free-to-play.] Nel caso dei GDR ciò non è vero, questo perché si tratta di una piccola parte dell’industria dei giochi da tavolo e non raggiungono gli stessi numeri di rilascio di nuovi prodotti di quella libraria. Ma il volume di pubblicazione dei GDR potrebbe comunque essere ritenuto molto elevato se comparato all’effettiva domanda. Uno stato di agitazione senza fine. Si tratta di un stato caotico, con il mercato che cambia rapidamente. Se i GDR siano o meno in uno stato di agitazione analogo non risulta chiaro. Ci sono delle differenze, ovviamente. I GDR differiscono fortemente dai libri in relazione al fatto che molti supplementi e avventure, e anche gran parte dei giochi stessi, sono dipendenti dal successo di D&D. Talvolta la verità spaventa, ma è meglio conoscerla che agire sulla base di presupposti errati. Articolo di riferimento: Le terribili verità nella loro forma originaria. Link all’articolo originale: http://www.enworld.org/forum/content.php?5787-Worlds-of-Design-Eight-Awful-Truths-About-RPG-Marketing Visualizza articolo completo Modificato 23 Novembre 2018 da Pippomaster92 1
Dracomilan Inviato 23 Novembre 2018 Segnala Inviato 23 Novembre 2018 Condivido in pieno. Alla luce di questa analisi sono molto felice dei miei risultati con Alfeimur. 😊 3
Marlon Inviato 24 Novembre 2018 Segnala Inviato 24 Novembre 2018 La cosa più terribile di queste 8 verità?....che sono 10 😂 1 3
Ji ji Inviato 24 Novembre 2018 Segnala Inviato 24 Novembre 2018 Dei prodotti indipendenti pubblicizzati su DL dall'autore, Alfheimur è uno dei pochi che io ricordi. Ci sono senz'altro dei motivi identificabili. Dracomilan ne ha parlato per anni prima dell'effettiva pubblicazione. Ha spiegato, alla sua introduzione, per quale motivo un giocatore sarebbe dovuto essere interessato al prodotto. E ha garantito in maniera credibile che Alfheimur era un prodotto vivo destinato a crescere e a essere supportato dai suoi creatori. Sono piccole cose che fanno la differenza. Sì, ci sono molti prodotti GdR che vengono pubblicati, ma si distinguono a malapena l'uno dall'altro. La base del marketing è che il tuo prodotto può essere simile agli altri ma migliore, oppure distinguersi ed essere insostituibile. I punti sopra sono tutti molto validi e le due strategie che evidenzio sono un ulteriore problema che per di più sta a monte. 2 1
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