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Inviato (modificato)

Michele Della Torre

@ tutti (descrizione)

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DESCRIZIONE: uomo sui quarant'anni molto alto e di bell'aspetto, con penetranti occhi neri. Ha lineamenti decisi e capelli corvini pettinati all'indietro tenuti rasati ai lati della testa, senza tonsura. La pelle dell'intero braccio destro, leggermente visibile tra il guanto e la manica, è coperta da una cicatrice da ustione causata dall'incendio dell'ospedale di Ivrea. La sua corporatura è atletica e muscolosa.

Michele era un militare e tutt'ora mantiene l'atteggiamento deciso e coraggioso tipico di un soldato di professione, tuttavia è anche irascibile, cinico ed incline alla violenza. È inoltre molto abile nell'incutere timore e dolore... E la cosa gli piace al punto da essere un esperto di interrogatori e tortura. È molto legato ad una sua collaboratrice, Sonia, che farebbe di tutto per proteggere.

Proviene da Trento, nel nord Italia, ed è stato ucciso cinque anni fa durante l'agguato di una setta chiamata Braccamorte nella sua città natale.

SIGILLO: un'aquila coronata che dilania un serpente tra i suoi artigli.

ARMA A MOTORE: La Ferrea Virgo è una doppia corona spinarum il cui corpo principale è costituito da una vergine di ferro all'interno della quale si trovano il motore e il serbatoio dell'arma. Sul petto della vergine di ferro è incisa la frase “Nessuna carne sarà risparmiata”. 
La parte terminale dell'arma riproduce un conglomerato di strumenti di tortura dai quali fuoriescono due lame circolari uncinate sulle quali è raffigurato un Lucifero intento a cibarsi delle carni dei dannati.

Ascolto il messaggio che l'excubitor viene di corsa a riferirmi. La mia espressione si incupisce all'istante. 

Rientro rapidamente nella palazzina che ospita il mio quartier generale, chiudendo la porta senza nemmeno congedare l'excubitor.

Torino è sotto attacco, non sappiamo né da chi né perché. Preparate le armi. Dobbiamo raggiungere la piazza di Ivrea e coordinarci con le altre forze della città. Dico seccamente ai miei uomini coricati al piano terra, troncando sul nascere ogni forma di cortesia.

Mentre salgo le scale mi carico in spalla l'arma a motore e infilo una lunga scure nel cinturone di cuoio che indosso. Raggiungo il secondo piano, dove alloggiano due donne. Le mie due donne. Con espressione greve, mi rivolgo ad una delle due passandole un braccio intorno alla vita e voltandola piano verso di me. Sonia a Torino... Sono sotto attacco. Dobbiamo prepararci.

Modificato da Carrie.4794
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Gabriele Josè Fernàndez De La Rosa Ramirez

@Tutti

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Padre spagnolo e mamma italiana, Gabriele è un uomo di circa una quarantina d'anni. Alto e ben piazzato è vestito sempre con un grande cappello a falda larga e un abito gessato curato nei minimi dettagli: cravatta sempre ben annodata, maniche della camicia fuori l'estremità della giacca, piega ordinata sopra calzature eleganti. I capelli sono lunghi e tirati dietro tranne che da alcune ciocche che coprono metà del suo viso per nascondere la cicatrice che marca la sua bellezza un tempo candida. Iridi di colore diverso: una nera come naturalezza catalana derivata dal padre mentre l'altra azzurra e senza pupilla data invece dallo smembramento del cervello per via del suo "tentato" suicidio. La parte sinistra del suo viso è cicatrizzata e per questo coperta. E' un motivo di vergogna per Gabriele che preferisce non parlarne. E' una persona apparentemente molto posata, raffinata e mansueta. Mai volgare, ha un leggero accento spagnolo ed è molto colto. Ha il vizio di fumare, infatti nel taschino del suo gilet non manca mai una custodia in avorio e metallo con all'interno sigarette dal filtro bianco. La parte più curiosa di questo personaggio è la valigetta che porta con se: nera con risvolti dorati nasconde al suo interno una doppia corona, una sega-circolare dove è inciso il nome "Minosse" ovvero il giudice dei morti nell'inferno di Dante Alighieri. La sua giustizia è data dalla personale moralità. L'aneddoto che racconta sempre per spiegare tale giustizia è:

"Se rubi del denaro per aiutare a mantenere la tua famiglia, sei un ladro ma un altruista.
Se rubi del denaro per soddisfare il tuo io, sei un ladro ed un egoista.
Entrambi avete rubato ma solamente a uno dei due verranno recise le proprie mani in modo da non poter rubare mai più.
Io sono colui che decide chi dei due smetterà di peccare. 
Io sono la giustizia divina sulla terra"

Nella fondina nascosta tra gilet e camicia vi è una revolver cal 22 dove sulla canna vi è inciso "Radamanto" ovvero un altro giudice del inferno di Dante.
Ha un crocifisso appeso al collo fatto da due bossoli. Uno è quello che ha ucciso suo padre e l'altro e quello con cui si è sparato in testa.
Nella tasca esterna della giacca, all'altezza del petto, al posto della rosa ornamentale, porta una bibbia in miniatura che scruta ogni volta che deve commettere un omicidio.

Gabriele uccide solamente chi ritiene impuro per poi saziarsi della sua vittima. Non uccide mai solo per fame.
Ex inquisitore al servizio della chiesa dopo la propria morte è divenuto un giudice degli Abitanti di Dite.

L'ennesima giornata cupa e senza sole ad Ivrea. Non ricordo nemmeno l'ultima volta che sono uscito fuori da quelle mura ma meglio così. Infondo qui non mi manca nulla ed è un buon punto dove poter tenere a bada la mia sete. Dopo essere stato davanti la cripta che contiene le reliquie di San Besso cammino con passo deciso ma posato per la navata centrale dell'edificio. Gli ornamenti in stile barocco rendono per un attimo più vivace una città piccola, stretta, soffocante per tutti gli abitanti della stessa provincia ma sopratutto per me. Varcato l'uscio della portone le colonne in stile romanico fanno sfondo alla mia alta figura elegante e scura. Mi fermo, alzo il bavero del mio soprabito per poi con un gesto rapido sistemo i miei capelli in modo da nascondere il mio viso. Il cappello a falda larga non permette di certo di farmi vedere in volto ed è l'effetto che desidero tenere ogni volta che cammino in compagnia di altra gente. Stretta nel mia mano guantata destra vi è la mia valigetta; ormai sembra un prolungamento nel mio corpo. Nell'altro arto tengo già accesa una sigaretta che fumo avidamente ogni manciata di passi che mi portano verso il luogo che mi sono prefissato di raggiungere. C'è movimento in piazza e noto una certa preoccupazione. Ovviamente io so cosa è successo da poco a Torino;

Un attacco interno alle mura. Troppa morte. Anime portate via ingiustamente e strappate a questa terra per pagare il peccato di gente corrotta dall'apocalisse che questo mondo sta vivendo.

Mi avvicino sempre di più notando come la voce si sia sparsa in fretta. Mi tengo in disparte accendendo l'ennesima sigaretta.

Ivrea hai tutta la mia attenzione.

Modificato da Largo
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Inviato

Massimo Alfieri

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Massimo è un uomo di altezza nella media , con un fisico scopito e massiccio, capelli con taglio militare e barba folta, ha 43 anni , ma ne dimostra meno, essendo templare solitamente gira con la divisa dell'ordine , ma non è strano vederlo in "borghese" con delle normali camicie e un paio di pantaloni.

Figlio "d'arte" è diventato templare poco dopo suo padre e poco dopo il giorno del risveglio.

Diventato Adepto Massimo ha fatto costruire il suo Expiator "l'arcangelo" che raffigura l'arcangelo Michele con la lancia e le scritte "divina virtute in infernum detrude" e "il signore castiga chi ama".

Massimo è uno spirito libero che difficilmente sta fermo, deve sempre occupare il suo tempo con qualche attività, combattente specializzato nell'utilizzare la spada , cosa di cui si vanta spesso. Ama l'avventura e si trova sempre in prima linea quando il combattimento chiama, Massimo essendo morto da diversi anni è arrivato all'idea che chiunque sia nelle sue stesse condizioni è un essere superiore alle persone normali, questo lo ha porta a sottovalutare ii pericoli infatti difficilmente indossa l'armatura classica del suo ordine, secondo lui è di gran lunga superiore e lo fà diventare al quanto spavaldo. E' anche facile all'ira , una delle poche persone che lo possono testimoniare è Giulio Gambali, l'unico sopravvissuto alla strage dei Gambali , portata a termine proprio da Massimo stesso.

Guardo il fabbro che mi restituisce la mia spada.

Un ottimo lavoro, come sempre amico mio, ma ti dovrò chiedere anche un arma più grande, mi serve per le occasioni "speciali", gli do una pacca sulla spalla.

Quando vengo a sapere della notizia mi fermo per un istante.

Si torna in azione, sarà il caso di organizzare le difese anche qui, non vorrei che si approfittasse dellla nostra distanza per attaccare prorpio Ivrea.

Vado a chiamare gli altri 2 templari

Inviato

Padre Dante

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Padre Dante è un uomo alto e massiccio, indossa sempre il suo saio marrone con la corda in vita, sempre pronto ad aiutare il prossimo con compassione ed entusiasmo, lo si vede quasi sempre a maniche rimboccate sulle braccia robuste e pelose. Ha una folta barba castana, occhi marroni sotto spesse sopracciglia e corti capelli mossi con la tonsura in cima alla testa.

All'età di 28 anni (tre anni fa) padre Dante morì durante una sessione particolarmente cruenta di auto flagellazione, tuttavia il suo immediato risveglio a non morto cosciente non ha diminuito la sua fede, al contrario lo ha convinto che Dio ha un piano per lui e lo ha prescelto grazie alla sua devozione. 

Da allora devolve tutto se stesso ad aiutare il prossimo come medico nelle Misericordie e nelle spedizioni.

Avanti ragazzo mordi qui

No! NO! Ti prego! Padre no!

Infilo un pezzo di legno di traverso in bocca al giovane Giuseppe come un morso da cavallo assicurandomi che stia ben saldo tra i denti. Faccio segno a Suor Cosima di tenere fermo il ragazzo e subito la corpulenta sposa del signore stringe le grosse braccia intorno al ragazzo seduto sul tavolo operatorio. 

Giuseppe continua ad agitarsi ma la mia mano ha una presa troppo forte sulla gamba malata e la stretta della suora limita i suoi movimenti al minimo.

Ci vorrà solo un attimo figliolo, il Signore ti è vicino.

Senza perdere altro tempo, poggio la lama dell'accetta circa dieci centimetri sotto il ginocchio per prendere la misura. 

Il colpo è feroce e pulito, al primo colpo osso e carne vengono separati. 

Lascio che il ragazzo gridi il suo dolore, mascherato solo dal pezzo di legno pregando che lo shock lo faccia svenire prima di finire l'intervento. 

Dio ascolta le mie preghiere usando Cosima come strumento della Sua benevolenza, la donna infatti con una forte presa del braccio sul collo del giovane riesce a fargli perdere i sensi approfittando della distrazione data dal dolore. Il resto dell'intervento è una passeggiata, la pelle avanzata grazie al taglio trasversale viene ripiegata e ricucita sopra il moncherino che guarirà in modo pulito. Lascio le medicazioni finali a Suor Cosima mentre mi dirigo fuori dalla stanza operatoria dove mi attende un excubitor a darmi notizia dell'attacco a Torino e della possibile missione di soccorso. 

Preparo subito le scorte, mandate a chiamarmi quando siete pronti. 

Inviato

Vittorio Manfredi

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Vittorio Manfredi è un uomo di trent'anni più o meno. Sua madre è francese e suo padre è italiano. Di nobili natali, è stato un partigiano attivo sul fronte franco-tedesco durante la seconda guerra mondiale. Ha una villa, nota in Piemonte come Vittoriale ricca di opere d'arte di ogni genere. 

E' piuttosto alto circa un metro e ottanta, ha capelli castani lunghi fino alle spalle. Una leggera barba scura copre le guance dell'uomo. Gli occhi sono castani e il naso dritto.

Stratega, calcolatore e lucido combattente, si distingue per la sua abilità con le armi bianche.  

Il suo carattere è mutevole. In genere riflessivo e calmo, può diventare aggressivo e violento se soggetto a specifiche condizioni.

Gli excubitores bussano alla porta della mia villa e Claudia gentilmente li fa entrare.

Sono seduto nella serra quando i due uomini mi informano su quanto accaduto a Torino. Un attacco dall'interno. Sorseggio la bevanda di fronte a me, mentre guardo LaFayette. Congedo i due uomini e quando sono abbstanza lontani mi rivolgo alla donna.

Un attacco dall'interno a Torino... il mio pollaio preferito. La volpe va stanata. Io non condivido il mio territorio.

Appoggio la tazza sul tavolo mentre un sorriso si prepara sul mio volto. Questo pomeriggio si sta rivelando più interessante del previsto. Vuoi unirti a me?

Almeno mi distraggo un po'... i miei pensieri sono tutti per la cacciatrice siciliana e il nostro tacito accordo. Non mi pare ci siano clausule per quanto riguarda situazioni di emergenza. La fame inizia a farsi sentire. E in una situazione come questa... una ragazza in più... una in meno chi le conta... 

Torno nel mio studio e prendo una mappa della città di Torino.

Una volto pronto insieme a LaFayette mi dirigo da Michele e Massimo.

Inviato

Riccardo De Santis 

@tutti

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Riccardo è un giovane uomo di trent'anni. Altezza poco sopra la media, corporatura robusta ma con una muscolatura non troppo esagerata.Capelli biondo scuro, corti e tirati all' indietro, rasati dietro la nuca e in entrambi i lati. Occhi marroni, viso pulito e di bell'aspetto. Nato in un piccolo paesino marchigiano da una famiglia di umili origini. Ha vissuto i primi anni della sua infanzia in una casa in campagna con sua madre e sua sorella maggiore, il padre disperso in guerra. Per via dell'assassinio di sua madre e sua sorella da parte di alcuni soldati tedeschi causato da una lite dovette trasferirsi dalle zie a Novara, ancora oggi non nasconde il suo rancore verso il popolo tedesco. A Novara fece amicizia con una ragazza di nome Dorotea Diamanti che negli anni questo rapporto crebbe ed in fine diventarono amanti. Lavorò nell'ente della giustizia locale nel ramo investigativo per poi trasferirsi a Venezia occupando lo stesso impiego. Pensava di poter trascorrere una vita normale fino a quando Dorotea non venne rapita da una setta locale. Lasciò tutto per cercarla, le sue ricerche lo portarono ad immischiarsi con persone pericolose, così fu assassinato all'età di 27-28 anni. Riuscì poi ad entrare a fare parte della Culla delle Bestie come infiltrato e grazie alle informazioni che ne ricavò riuscì a salvare Dorotea. Ora vivono insieme ad Ivrea e lavorano entrambi come cacciatori di non morti. 

Per via dei suoi trascorsi tende a non fidarsi di chi non conosce, con loro è spesso freddo e insensibile ma il suo carattere è ben diverso con chi ha avuto modo di conoscere a fondo. Non sembra esser portato per combattere ma il suo passato addestramento e la sua esperienza ingannano le apparenze. Preferisce armi da fuoco e da taglio leggere per potersi muovere più agilmente durante uno scontro. La sua più grande qualità è l'intuito, un 'abile osservatore sempre calcolatore e riflessivo. Raramente è impulsivo, preferisce raccogliere indizi e studiare il nemico prima di affrontarlo ma questa qualità può essere ingannata in base a circostanze difficili. 

Esco fuori da mio balcone, accendo una sigaretta appoggiando la schiena sul cornicione. Osservo le strade di Ivrea dall'alto, c'è trambusto per via della notizia dell'attacco a Torino.Che sia opera loro? Un' attacco interno, non c'è dubbio... Devo parlarne con gli altri.  So già che dovrò partire per difenderla, cerco quindi di godermi in tutta calma questi ultimi momenti ad Ivrea. Getto la sigaretta per strada per poi rientrare in casa. Prendo il revolver, con un gesto faccio roteare il tamburo per controllare se è carico per poi inserirlo nel fodero della mia cintura. Indosso la mia giacca e sono pronto a partire. Dory... È ora che raggiunga gli altri. Dico a voce alta trovandomi in un 'altra stanza rispetto a lei. Suppongo tu voglia venire, preparati partiremo a breve. 

Inviato

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@Michele

Una volta raggiunto il piano più alto dell’edificio, trovi Sonia in una camera mentre sta aiutando la strega ad alzarsi da una poltrona. Nonostante l’impressionante recupero delle condizioni fisiche da parte di Isabella, la donna necessita di qualche aiuto quando si tratta di rimettersi in piedi.
Informi Isabella e Sonia degli attacchi di Torino.
State per uscire dalla stanza ma la strega si ferma sul porto. Ha un’espressione corrucciata e perplessa mentre fissa il vuoto che c’è tra lei e il pavimento.
E’ pensierosa e la sua repentina immobilità incuriosisce sia te che Sonia.
Lentamente Isabella alza la testa verso di voi. Una lacrima le esce dall’occhio sinistro. E’ una lacrima di sangue che le lascia una scia rossa sul volto.
Isabella è consapevole del suo pianto e dalla sua espressione capite che non riesce a controllarlo.
Sonia si avvicina verso di lei con l’intento di rivolgere delle domande.
Ma la strega si volta verso la finestra che si affaccia verso la zona occidentale di Ivrea… e lì lo vedete.
Non sapete il perché ma il vostro istinto vi suggerisce che la lacrima di sangue di Isabella è in qualche modo collegata a ciò che state vedendo sulla porta di San Felice.


@Vittorio   

Ti alzi dalla sedia e non appena ti volti verso l’uscita della serra trovi Miriam sull’uscio della porta. Indossa una camicia di un colore leggero, i suoi capelli sono raccolti in uno chignon e porta dei grandi e rotondi occhiali da vista. Lei ti guarda impietrita poiché ti ha sentito mentre paragonavi Torino a un pollaio.
Anche LaFayette si alza e si rivolge a Miriam dopo aver sospirato: è quello che sono, signorina Astore. E’ quello che sono per noi.
Miriam apre bocca per replicare ma la LaFayette, raggiungendola, le mette una mano sulla spalla: c’è un’emergenza che richiede la massima priorità, va a cambiarti… si volta poi verso di te …vado a prendere la mia maschera, mentre lo dice ha una sensazione di un nodo allo stomaco.
Colpa dei fantasmi del vostro passato.


@Riccardo

Dorotea stringe tra i denti la sua sigaretta appena accesa.
Le dà fastidio il fatto di doverla spegnerla subito. E’ seduta vicino al letto mentre è intenda ad indossare i suoi anfibi neri. Finisce di vestirsi in fretta per poi passare al suo armamentario: infila il bowie nello stivale, carica le sue pistole e le mette nelle fondine ai suoi fianchi, posiziona il machete nel fodero dietro la sua schiena, nasconde la granata dietro il bavero della sua giacca e infine carica il suo fucile, mette il primo colpo in canna e controlla il mirino.
Preme la sigaretta sul posacenere e sbuffa il fumo: andiamo.


@Tutti

Oramai tutta Ivrea è a conoscenza dell’attacco di Torino.
La popolazione si sta riversando nella piazza, dove Gabriele è appena giunto.
I tre templari sono appena usciti dalla loro “rocca” (anche se in realtà si tratta di un normalissimo palazzo a tre piani) e Raffaele non fa altro che lamentarsi di Alessandro che è sempre in ritardo.
Dante invece è appena uscito dall’ospedale vicino al duomo.
Chiunque in questo momento si accorge che il cielo si sta tingendo di rosso. Qualcuno inizia a indicare le mura occidentali della città, in direzione della porta di San Felice.
Riuscite a vederlo anche voi: un uomo si è appena alzato su quelle mura.
E’ solo una nera figura in lontananza e sembra osservarvi con attenzione. E’ da solo e dopo qualche secondo inizia lentamente a sollevare le braccia.
Poi il boato.
Un esplosione che abbatte la porta di San Felice, aprendo così una breccia nelle mura di Ivrea.
Grida di terrore e le campane iniziano a suonare l’allarme.

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Inviato

Massimo

Guardo l'uomo con stupore per poi coprirmi istintivamente il volto durante il boato

Rimango per qualche momento immobile ad osservare la scena,

Un altro assalto ad Ivrea.. spero che non sia come l'altro..

Dobbiamo...cerco di riprendermi

Dobbiamo reagire subito.

Guardo gli altri due , dobbiamo andare immediatamente da quell'uomo!

 

Inviato (modificato)

Michele Della Torre

Mi accorgo del sangue che scorre sul volto della strega. La fisso. Che cosa vuol dire, Isabella?!

Un boato irrompe nella stanza. Mi giro di scatto. Giusto in tempo per vedere l'uomo sulle mura e la porta di San Felice sostituita da una voragine. 

Maledizione... Di nuovo... nella mia città! Ben presto alla sorpresa si sostituisce la rabbia.

Afferro gli occhiali scuri di Isabella e mi rivolgo a lei. Mettiteli. Nessuno deve vedere i tuoi occhi. poi passo un braccio dietro alla sua schiena e l'altro sotto le sue ginocchia sollevandola da terra per portarla di sotto, altrimenti impiegherebbe troppo tempo a fare le scale con le sue gambe.  

Non posso portare la strega con me. Non sa combattere e non si muove agilmente, sarebbe un bersaglio troppo facile.

Raggiunto il piano terra inizio a dare ordini. Carlo tu resta qui con Isabella. Proteggila e se le cose si mettono male non fare né l'idiota né il martire: scappa e portala con te in un posto più sicuro.

Mi volto infine verso Sonia e Giovanni, indicando al converso di prendere i cavalli nella rimessa a fianco del palazzo. Tendo la mano all'ex portavoce con un leggero ghigno in volto. Noi tre invece andiamo a dare il benvenuto. 

@ Master

Spoiler

Se occorre uso Impartire ordini (10) sui conversi

Protezioni:

Gorgiera (5 punti protezione al Collo)

Conchiglia (5 punti protezione all'Inguine)

Guanti in cuoio (1 punto protezione alle Braccia)

Giubbotto antiproiettile (5 punti protezione a Ventre e Torace)

@ tutti (descrizione conversi)

Spoiler

Carlo Neri è un molisano alto 1.80, robusto e sgraziato. Ha occhi marroni e capelli scuri lunghi quasi fino alle spalle, sempre legati in un codino. Il suo viso è piuttosto sgradevole: una parte del sopracciglio destro, del naso e del labbro superiore non ci sono più e al loro posto si allunga una grossa cicatrice dovuta ad un colpo di spada ricevuto in piena faccia.

Giovanni Doria è un genovese con capelli marroni a spazzola e occhi verdi su un viso dai tratti forti e non molto eleganti. È alto quasi 1.90 ma ha un fisico scattante.

 

Modificato da Carrie.4794
Inviato

Gabriele

Giunto in piazza mi limito a guardarmi intorno. Molta di quella gente è preoccupata per l'attacco accaduto a Torino. Noto padre Dante non molto lontano dalla mia figura. Mi avvicino destreggiandomi tra folla. Una volta davanti a lui bacio le sue mani e con un esagerata riverenza cerco con un elegante insistenza la sua benedizione. Non pronuncio nemmeno una sillaba rimanendo in silenzio. Non conosco bene questa gente e tutta Ivrea non mi ha accolto come "uno di loro", infatti, non sono di grandi discorsi ne di sicuro faccio trapelare il minimo sentimento. La maggior parte delle giornate le passo all'interno del duomo che ha aperto solo per me la cripta anche nelle ore notturne così da ritirarmi in preghiera oppure a consultare le reliquie di San Besso o i manoscritti dei frati, preti e vescovi passati di li nelle ere passate.

@Tutti

Spoiler

Gabriele nella sua giovane età preferì rifugiarsi e frequentare un seminario piuttosto che andare in guerra. Non tollerava la sadica giustizia imposta dal fascismo. E' parecchio religioso e un grande lettore. Ama informarsi su tutto ciò che lo circonda. E' un tipo solitario, mite e quasi del tutto cupo e/o apatico. Questo è almeno l'impressione che si ha su di lui infatti nessuno lo conosce e questa situazione a lui va più che bene.

Non passa molto tempo prima che la figura sulla porta di San Felice alza le braccia al cielo. Un cielo tinto di sangue. Il boato fa cadere la piazza nel panico e mentre le persone corrono disperate a destra e a manca mi limito a rimuovere con assoluta tranquillità la polvere dal mio soprabito. Fisso per un secondo il losco figuro per poi abbassare subito la testa; sistemo il mio capello a falda larga e in contemporanea stringo la valigetta che porto con me. Rivolgo in seguito una rapida occhiata a Dante facendogli cenno che ho intenzione di avvicinarmi. Sorrido in modo agghiacciante. Il sorriso di un pazzo... e comincio a camminare evitando la folla come un fantasma. Il mio passo è lento e disinvolto come se stessi passeggiando per il corso una domenica soleggiata d'estate. Sembra che la situazione non mi stia facendo minimamente effetto. 

Damos la bienvenida a nuestro nuevo invitado.

 

Inviato

Riccardo De Santis 

Appena uscito di casa la mia attenzione si focalizza sul cielo, sento poi le voci dei passanti che parlano di qualcos'altro che ha attirato la loro curiosità. Abbasso lo sguardo su di loro per poi osservare il punto in cui stanno indicando, si tratta di una figura sinistra che con un semplice gesto ha dato inizio ad un attacco. Spalanco gli occhi per la sorpresa appena sento il boato, resto immobile a fissare quella figura non facendo caso ai cittadini che scappano in ogni direzione e urlano disperati. Mi guardo poi intorno, vedo il caos causato dalla folla di persone in preda al panico. 

Sono sicuramente organizzati per questo attacco. Se le sorprese non finiscono qui probabilmente faremo il loro gioco. Cosa hanno in mente di fare? Qual è il loro scopo? Guardo poi Dorotea. Dory, ho motivo di pensare che questi due attacchi siano opera della Culla... Si prendete. Andiamo!

Corro verso il luogo dell'esplosione. 

Inviato

Padre Dante 

Vedendo il cielo farsi rosso un cupo presagio scende su tutta la città e insieme al resto della gente in piazza mi ritrovo a essere testimone di ciò che accade.

La paura si fa strada dentro di me e la mia mano va automaticamente al crocefisso che porto al collo, ed ecco che la mia mente si quieta.

Signore dammi la forza di affrontare le prove a cui mi sottoponi e fa di me lo strumento della tua divina giustizia in questa guerra contro il maligno.

Con il coraggio di nuovo saldo cerco di valutare la situazione per aiutare le anime innocenti a mettersi al riparo, incoraggiandoli a portare al sicuro donne e bambini. 

Inviato

Vittorio Manfredi

Quando esco dalla serra e i miei occhi si posano su Miriam provo un'ondata di sentimenti contrastanti. Vederla in camicia da notte a casa mia... ma con quello sguardo rivolto a me... proprio a me...

Se non fossimo morti... ci avrebbe spezzato il cuore. Mentre i pensieri iniziano a correre nella mia mente, il dialogo tra le due donne continua.

Che fare... devo rimangiarmi quello che ho detto? Ma quello... anche quello sono io...

No Vittorio... quello non sei tu e tu lo sai... sei molto peggio...

Penso che Miriam sia sconvolta per la bomba pax che altri umani hanno intenzione di usare in un modo o in un altro... non di certo per qualche ragazzina scomparsa.

Aspetto che LaFayette si allontani, poi cancello la distanza tra me e la ragazza in sottoveste spingendola quasi contro la parete piú vicina.

Potrei restare a fare nulla con le mani in mano, lí seduto su quella sedia... invece, guarda... sto andando a prepararmi per difendere quelle persone... mi auguro che quello sguardo sia per la notizia della bomba pax... e non per quello che ho detto su Torino.

Faccio scivolare la mano su una ciocca di capelli e me la porto alle labbra.

Mi allontano dalla ragazza e prima che possa reagire salgo le scale e vado a preparami per Torino.

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Appena usciamo nel cortile della Villa percepiamo un boato. La porta San Felice! Siamo sotto attacco! Dannazione! Sbrighiamoci. Prendiamo i cavalli.

Guardo Miriam. In attesa di una sua decisione.

 

 

 

 

 

 

Inviato

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@Vittorio

Ragazzina scomparsa? Ripete Miriam con orrore e confusione.
Andiamo, Miriam, taglia corto LaFayette prendendola per un braccio ma insisti per restare da solo con lei.
Le parli ma la signorina Astore non commenta.
Dal modo in cui ti guarda e annuisce però comprendi che ha capito il tuo discorso.

Uscite dalla tua casa. Senti in lontananza la signora Claudia che, preoccupata, chiama sua figlia.
Miriam si è tolta gli occhiali, sciolto i capelli e ha indossato una giacca imbottita.
A tracolla porta un fucile e al fianco ha una scure.
Sale con te sulla moto e proprio in questo momento esce fuori dalla tua casa anche LaFayette.
La francese indossa la sua tuta di pelle nera e il suo fucile da cecchino è dietro la schiena. Un brivido percorre la schiena di Miriam quando vede Mary vestita così.
Quell’ “uniforme” infatti le ricorda le vostre disavventure sul treno per Roma.
Non vieni con noi? Le chiede Miriam.
LaFayette si avvicina alla sua moto e risponde: io sono un cecchino, non mi vedrete mai in guerra. Indossa la sua maschera antigas e parte.
Fai rombare il motore della tua moto e parti anche tu con Miriam.

-.-.-

Mentre ti avvicini verso la porta San Felice perdi il controllo della tua moto.
Sbandi per qualche metro per poi cadere.
Voli via dalla sella e urti sulla strada. Ruzzoli per un po' e alla fine riesci a fermarti. Cerchi con lo sguardo Miriam e la vedi vicino alla moto. Anche lei è a terra: ci hanno sparato, dice lei mentre cerca di alzarsi.
Questa volta senti il suono dello sparo. Il proiettile apre un buco nella strada a pochi centimetri ma Miriam. Lei scatta e si nasconde dietro la parete della prima casa che trova.
Tu invece sei dietro la parete di un’altra casa. Ti affacci per cercare il vostro assalitore ma non riesci a vederlo: c’è solo uno spiazzo deserto.
Un terzo sparo ti apre un foro nella giacca, sfiorandoti il costato.


@Dante

Aiuti la popolazione a trovare rifugio.
Ti rechi in una strada poco trafficata e con pochissimi svincoli. Le persone in questa via iniziano a correre verso di te quando ti vedono. Ti chiedono di aiutarli.
Senti poi uno sparo e un uomo cade a terra. Un secondo sparo apre un buco nella testa di un bambino.
A sparare è stato un uomo che indossa un’uniforme militare. E’ nera, spessa e piena di tasche e cinte. Un casco gli copre il volto.
Usa la revolver una terza volta e il rinculo è così potente che la sua testa oscilla in avanti e indietro.
Quell’orrendo movimento del cranio ti fa capire che l’uomo ha le prime vertebre completamente fratturate. Si avvicina a te mentre spara e colpisce alla gamba una donna che crolla al suolo urlando.
Oramai l'aggressore è a dieci metri da te.
Il bambino colpito alla testa si alza e inizia a correre contro la donna ferita alla gamba.


@tutti (tranne Dante e Vittorio)

Vi state dirigendo tutti verso la porta San Felice.
La coltre alzata dall’esplosione copre ancora il portone. Gli excubitores e i cacciatori fedeli al portavoce, Cesare Carrin, si sono già posizionati creando delle linee di difesa.
Si sono appostati sulle strade, sui tetti e dietro le pareti delle case.
Cesare è con loro. Hanno tutti i fucili puntati verso la coltre.
Li raggiungete.
Dalla coltre provengono dei strani rumori… poi fa capolino la bocca di un cannone.
Si tratta di un possente carrarmato.
Spara.
Una parete di una casa viene sventrata e due excubitores vengono smembrati in un istante.

Dalla coltre fuoriescono degli uomini in uniformi militari nere. Imbracciano dei fucili e iniziano a sparare.
Ivrea si riempie di grida.
Cesare ordina di rispondere al fuoco ma la sua prima linea  di difesa viene annientata in poco tempo.
Le forze nemiche avanzano e tra di loro vedete alcuni morti caricarvi.

Un excubitor è stato colpito al ventre e ora il suo intestino fuoriesce un pò ogni volta che tossisce. Sta morendo e alcuni uomini cercano di soccorrerlo.
Alessandro si avvicina a lui e spinge via le altre persone. Il templare ha con se un maglio che usa per spezzare gli arti del ferito, senza sincerarsi se è ancora vivo o no.
Ma non c’è tempo da perdere.
Il nemico avanza.

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Spoiler

 

Massimo = rosso
Gabriele = viola
Riccardo = verde
Michele = blu

Sonia = rosa
Dorotea = arancione
Alessandro = celeste
Raffaele = giallo

Alleati = nero
Nemici con armi da fuoco = doppio colore
Nemici disarmati = rosso scuro

Carrarmato = grigio
Edifici = marrone

 

 

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Massimo 

Un carro armato? 

Questi hanno un carro armato e noi andiamo in giro con i cavalli? 

Guardo gli altri templari, ci sono i morti, sta a noi prendere il comando organizzate qualcosa 

Vado a procurarmi qualcosa che possa fermare quel bestione 

Vado a cercare Alice 

Modificato da Darakan
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Michele Della Torre

Fisso allibito il carrarmato dando uno strattone rabbioso alle redini del mio cavallo recalcitrante.

Ma chi sono questi bastar*i?!! Scommetto la Culla!

Guardo rapidamente gli uomini intorno a me. Non possiamo farcela, ci ridurrebbe a pezzi ancor prima di raggiungerlo.

Ritiriamoci verso l'interno della città dove le vie sono strette e il carrarmato avrà problemi a muoversi! Lì ridurremo anche l'assalto laterale degli uomini a piedi. Qui non abbiamo possibilità. dico al portavoce Carrin e a quelli che sono intorno a me.

RITIRIAMOCI. grido poi per farmi sentire dai più lontani 

 

Modificato da Carrie.4794
Inviato (modificato)

Gabriele

Arrivato in prossimità della porta di San Felice la coltre di cenere impedisce quasi di farmi vedere cosa c'è al di là di esso quando ecco la bocca di un cannone di carrarmato fare capolino lento e spaventoso.
Un colpo.
Un colpo rimbombante.
La mia vista si annebbia e le orecchie fischiano in un brusio continuo. Disorientato, presto Ivrea si trasforma in un campo di battaglia. Uomini armati scortano il gigante chiodato mentre morti si riversano per le strade. Excubitores si appostano dietro gli edifici e ingaggiano l'attacco inaspettato con le loro armi da fuoco. E' guerra. Quella che nei miei anni di giovinezza la mia morale aveva evitato, ora, nel presente, non posso di certo ritirarmi. Non si tratta più di moralità ma queste sono le condizioni che purtroppo il mondo conosce. Vivere nell'apocalisse risulta avere quasi tutti lati negativi.
Il braccio copre il mio volto da piccoli pezzi di macerie e polvere alzati dal potente colpo di cannone. Stringo i denti e il mio sguardo punta diritto davanti ai morti che stanno avanzando minacciosamente verso la mia posizione. La mia mano in seguito stringe la bibbia che ho nella tasca della giacca gessata.

Madre de Dios! Proteggi questo tue umile servo...

Con un movimento veloce estraggo dalla fondina nascosta dal gilet la mia revolver cal 22. La scritta placcata in oro sul calcio brilla sotto il cielo tinto di sangue.

...Guida i colpi della mia Radamanto contro i miei nemici e nel tuo nome ti sarò per sempre riconoscente o Vergine dei Cieli.

Scosto i miei capelli. Ora i miei occhi diversi si notano e mentre uno dei due si chiude per prendere la mira l'altro e ben aperto per centrare i bersagli.

@Master

Spoiler

Cerco di sparare a più morti possibile che sono più vicino la mia posizione.

Uso pistola 8+1

Sparati i miei bossoli fino a finire un caricatore mi rifugio dietro l'edificio sulla sinistra disinteressandomi e passando davanti Riccardo e Dorotea. Li vi è un excubitor che continua a difendere la città; mi posiziono affianco a lui ricaricando l'arma. Il suono delle campane si fa sempre più intenso coperto solo dalle grida della gente che viene ammazzata dagli invasori vestiti di nero. 

@Master

Spoiler

Una volta sparato più colpi possibile per abbattere dei nemici corro verso l'edificio sulla sinistra

Correre 9

Il carrarmato avanza e non ho nulla che può contrastarlo. Ripongo la pistola nella propria custodia e mentre sono coperto dal excubitor mi chino a terra per aprire la mia valigetta. Era tempo che non lo facevo infatti le serrature e il rivestimento sono coperti di un leggero strato di polvere.

Minosse! Fai il tuo lavoro.

Approfittando della mia posizione china eseguo un segno di croce e una breve invocazione a Dio.

Dio. Guida le mie mani in modo da poter redimere queste anime corrotte e spedirle nel fuoco della Geenna(inferno)Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. [Mt 3 ,10]

Invocato anche un passo del Vangelo estraggo la mia doppia corona. Sulla sega circolare e dentellata ecco che compare la scritta "Minosse". Un suono sempre più acuto proviene da essa. La mia arma, dopo tanto tempo, è di nuovo in funzione.
Sorrido.
Il sorriso di un folle.

@tutti

Spoiler

Gabriele parla spesso con parole estratte dalla Bibbia. Avendo frequentato un seminario spesso fa riferimenti alle Sacre Scritture. Ogni volta che lo fa la sua voce cambia spezzandosi in due suoni differenti come se qualche entità facesse eco a ciò che dice. Ogni volta che succede evidenzierò in rosso tale evento. 

 

Modificato da Largo
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Inviato (modificato)

Riccardo De Santis 

Mi metto in posizione davanti la coltre di fumo, impugno la mia pistola con entrambe le mani pronto a mirare e sparare a chiunque esca dal fumo. Rimango scioccato alla vista del cannone del carrarmato, non faccio in tempo ad urlare agli uomini mirati da esso di andarsene che li vedo sembrati dal colpo. Ascolto le parole di Michele e decido di assecondarlo. Ha ragione ! Non possiamo resistere contro il carro... Ritiriamoci! Sparo con la mia revolver per coprirci la ritirata. Nella corsa affianco i miei compagni e chi è al comando degli uomini. Anni fa scoprì dalla Culla stessa che avrebbero organizzando un attacco a Torino. Questi uomini potrebbero essere loro fedeli o quelli di una setta inferiore. Chiunque essi siano sono ben organizzati spero che quel carro sia l unica sorpresa che avremo da loro. Mi chiedo perché assaltare Torino e Ivrea nello stesso momento... Quali sono i loro scopi? 

@dm

Spoiler

Uso pistola 8 ricarico poi i colpi 

 

Modificato da MaxEaster93
Inviato

Padre Dante 

Le grida della povera gente raccolta intorno a me mi spinge a prendere iniziativa, la donna ferita ha bisogno di essere curata e per il piccolo non c'è più niente da fare se non distruggerlo, ma la minaccia dell'uomo con il fucile è la priorità e dunque incoraggio i pochi rimasti a prendersi cura della donna e del bambino mentre io cerco di avanzare attraverso le strette vie per arrivare alle spalle dell'uomo dal collo rotto

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