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Capitolo V: Barusha


Bellerofonte

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45 minuti fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 21:00 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

Le porte bianche si aprono alle nove in punto. Tamara vi accoglie in nuova sala - per niente "piccola"! - che ospita una lunga tavolata imbandita ed un trono vuoto nella cappella in fondo alla sala. "Di nuovo buonasera. Prego, accomodatevi pure."

Ogni sedia è di legno intarsiato, con raffigurazioni di cornucopie e alberi da frutto, simboli di abbondanza; tre piatti di ceramica sovrapposti con sfumature verdastre e bordi dorati affiancano una serie interminabile di posate, sia da una parte che dall'altra; al centro del piatto vi è un fazzoletto verde smeraldo piegato a forma di cigno, che tiene nel becco un foglietto di carta con su scritto il menù della serata.

Cita

Frittata della Regina con uova al tartufo ed erba del campo.

Cubetti di piovra gigante pressati all’anice selvatico, serviti con terrina di pastinache, gel di sedano, crescioni di vinaigrette e corallo di seppie.

Capesante scottate al lardo grecanico e rosmarino, servito con topinambur bruciato accompagnato da medaglione di foje gras, schiuma di patate agria e gocce di moscato di Saracena.

Evoluzione di Crocette; semifreddo alle noci elfiche al cuore nettare di fichi, salsa all’alloro e cialde di arance.

L'elfa prende il posto a capotavola, sedendosi per prima. Ventura guarda il cibo con occhi spalancati - non è abituata a questo genere di cose - mentre Tondley commenta a bassa voce: "Se ci fosse Randal, avrebbe da ridire anche su questo."

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Sandrine Alamaire

"Voi ci onorate con una accoglienza che non meritiamo, Lucente Signora. Voi, ed i regnanti che rappresentate così mirabilmente", mi inchino, ammirata. 

"Signor Tondley, il galateo prevede una alternanza degli uomini e delle donne, a tavola, perciò vi invito a mettervi contrapposto al capitano, a fianco della nostra ospite. Mia dolce Ventura, poniti cortesemente alla destra di Tondley. 

Scusate, mia signora, se approfitto della Vostra cortesia per correggere i modi dell'equipaggio, ma alcuni di loro sono inesperti della vita sulla terraferma! 

E nessuno di noi si aspettava tanta meraviglia. La Vostra dimora è un esempio perfetto di gusto, eleganza e raffinata accoglienza".

Modificato da Ghal Maraz
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3 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 21:05 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

Tondley e Ventura obbediscono, timorosi quanto Fortunale di fare pessime figure da un momento all'altro; tutti hanno lo sguardo fisso sull'alta sacerdotessa, e cercano di emularne le mosse e le scelte per non cadere in errore. 

"Era di un nobile guerriero" risponde Tamara al capitano "leggenda vuole che sconfisse un gigante, molti secoli or sono. Per sua volontà espose il teschio nella sua camera come monito di grandezza quotidiano verso sé stesso. Spero che anche le altre stanze siano di vostro gradimento" aggiunge rivolgendosi ai restanti commensali. Ventura: "La mia è piena di metallo." forse questa frase doveva suonare diversamente nella sua testa, ma la sacerdotessa di Sehanine non fa una piega e le risponde: "E' Mithral, un metallo molto raro e leggerissimo. Tutto ciò che hai visto è stato creato da un mastro forgiatore molte lune or sono." 

Tondley non si azzarda nemmeno a proferire parola sull'inquietudine della stanza degli Antenati, e sorride da ebete facendo finta che sia tutto fantastico. 

"Come già sapete, la vostra presenza qui è un evento unico nel suo genere perciò la cortesia di ospitalità è il minimo che abbiamo da offrirvi, in cambio delle molte domande che abbiamo per voi." Tamara batte le mani tre volte, ed i vostri piatti si riempiono magicamente della prima, squisita portata del menù. "Volete espormi il motivo della vostra presenza qui? Descrivermi il vostro luogo d'origine? Spiegare come siete giunti a Barusha, magari?" 

 

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Fortunale

"La Contessa qui presente potrà poi raccontarvi i dettagli. È molto brava anche in questo, oltre che nel canto. Ma permettetemi prima di raccontarvi la nostra storia a grandi linee" comincio a raccontare la partenza della Speranza, il pericoloso viaggio per mare, la tempesta e l'incontro con i goblin. Da qui giungo al nostro arrivo di oggi "Non vi ho parlato di molte cose, ma intanto questo vi darà un'idea di chi siamo. Esploratori, cartografi, maghi e marinai. Non siamo conquistatori o soldati, ve lo assicuro" aggiungo prima di mangiare un po' di frittata al tartufo.

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Sandrine Alamaire

"Ognuno di noi ha scelto, consapevolmente, di imbarcarsi in un viaggio senza ritorno. Ognuno di noi ha percorso una strada di successi, fallimenti, possibilità e decisioni, unica e personale, che lo ha condotto qui, sulla terra oltre la fine del mondo. Non si sceglie l'ignoto, a meno che l'ignoto non scelga te", mi accodo alla spiegazione, efficace ma pratica e diretta, di Fortunale. 

"E no, sebbene la domanda sia risuonata negli occhi e sulle lingue sia del piccolo Goblin che ci ha guidati fin qui, sia sulle guardie del porto che ci hanno accolti, le nostre orecchie non sono state mozzate", sorrido. 

"Anche se, sospetto, mia signora, che a Voi, quest'ultimo aspetto fosse già chiaro...

Potremmo parlare per ore, lady Tamara, e pur non raccontarVi nulla che Vi interessi veramente: Vi prego, diteci dunque ciò che maggiormente Vi incuriosisce sapere".

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5 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 21:30 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

La storia della Settima Spedizione non è qualcosa che si può raccontare in due parole, nemmeno a grandi linee; Fortunale si destreggia nel racconto aiutato ogni tanto dalle precisazioni di Ventura, mentre Tamara annuisce in silenzio per la maggior parte del tempo; quando azzanna la frittata è ormai fredda, il tempo è volato senza che ve ne accorgeste. I piatti continuano a riempirsi: quando ne terminate uno, arriva subito l'altro. 

"Non siete né elfi né goblin, lo avevo intuito, sì." l'alta sacerdotessa si sofferma un attimo sulle orecchie di Sandrine mentre parla, ma evita di fissarle al contrario di tutti coloro che avete incontrato finora sull'isola. "Immagino che, visto il nome che porta la vostra spedizione, altri sei tentativi di esplorare l'est non siano andati a buon fine; eppure Barusha ha una storia millenaria, mi chiedo come mai nessun altro dall'Ovest sia riuscito ad arrivare fin qui prima. Noi non abbiamo mai avuto interesse ad esplorare, da sempre impegnati a rafforzare l'integrità del regno, ma voi...avete raggiunto l'isola in soli due mesi di viaggio. Non sono poi così tanti.

Poi non sono sicura di aver ben capito come siete riusciti a superare una cascata. La vostra nave è incantata magicamente?

E in ultimo, cosa più importante: ora che siete giunti a Barusha, quali sono le vostre intenzioni? Avete ordini precisi sulle istanze diplomatiche da attuare con i nativi?" 

 

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Sandrine Alamaire

"La nostra nave ha qualche accorgimento incantato, sì", rispondo, "ma il passaggio della cascata è stato facilitato da qualcosa di... diverso. O almeno lo supponeva il nostro primo arcanista, un Elfo come voi, la cui parlata e la cui scrittura ricordano la vostra. Qui i discorsi si incrociano, mia signora. Cercherò di diramarli, ma Voi sentitevi libera di chiedere".

A questo punto, spezzo il filo dei pensieri, riprendendo la narrazione di Fortunale e Ventura ed inserendovi la inspiegabile caduta nel vuoto, l'attacco subito dalla nave di Kilagas, le azioni degli Arconti nemici, le teorie di Tiberius, la questione degli Spiriti e dei loro vessilli viventi. Tralascio solo i dettagli sulla condizione da Arconti di noi Pionieri e l'origine di Kilagas, ma confermo, invece, la storia delle precedenti spedizioni, mantenendomi vaga sui loro dettagli. 

Concludo la narrazione al passato con una risposta alle ultime due domande della sacerdotessa: "In definitiva, la risoluzione delle nostre future azioni spetta a noi. Non avevamo idea se saremmo sopravvissuti o se, passato il confine del mondo conosciuto, avremmo incontrato qualcosa, tanto meno se avremmo conosciuto qualcuno. La vostra terra, questa Barusha, è stata una salvezza ed una sorpresa... Ma è la stessa Lalibela a togliermi il fiato. La vostra è una civiltà di ordine e bellezza come forse non esiste eguale al mondo. E noi non desidereremmo altro che di conoscerla meglio, apprendere da e di essa, stabilire i migliori rapporti con voi e, dovessimo riuscirci, riportare a casa buone nuove, una via inattesa e salda, durature alleanze... diciamo che questa sarebbe la speranza nell'est per la Speranza dell'Est. Se mi perdonate lo sciocco gioco di parole".

La mia gola è quasi secca per il lungo racconto; umetto le labbra con il contenuto del mio calice e cerco conferma negli occhi e nello sguardo del capitano, mentre attendo un cenno o una parola da Tamara. 

DM

Spoiler

Intrattenere (Oratoria) +17, Diplomazia +25.

 

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Fortunale

"Se posso aggiungere una spiegazione facile ad alcuni vostri dubbi" aggiungo dopo aver mangiato un paio di altri bocconi "La nostra è si la settima spedizione, ma dal poco che sappiamo le altre hanno intrapreso rotte diverse tra loro. Anche se sono sopravvissute tutte -e sono certo che non sia così- probabilmente sono chissà dove. Non so quanto sia grande Barusha, ma dubito che sia talmente grande che la si possa raggiungere andando a est, nord sud!" 

Mi passo una mano sull'orecchio tondo "Comunque noi siamo umani, questo è il nome che ci diamo. Anche se c'è una certa somiglianza tra i nostri popoli, ecco...siamo abbastanza diversi. Vi avviso già, ad un certo punto dovremo andare a dormire e lo faremo per un po': una volta un elfo che conobbi in patria mi disse che noi umani gli ricordavamo i gatti, per quanto tempo passavamo a sonnecchiare. Ma tornando alla vostra domanda più importante...non abbiamo ordini specifici. Come agire è una decisione che spetta a me e agli altri ufficiali della ciur- ehm, dell'equipaggio. Vista la generosa accoglienza, per ora le mie intenzioni sono di approfondire la reciproca conoscenza" 

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8 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 22:30 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

"Vi ringrazio per le dolci parole sulla nostra città." l'elfa accenna un leggero sorriso di risposta alle adulazioni di Sandrine. "Non avevo mai sentito di spiriti incarnati nel corpo di mortali, ma convengo che le Sua Altezza Tarumbar ed Sua Grandezza Elentàri abbiano certamente la risposta a molti dei vostri quesiti." e poi verso Fortunale: "Ho sempre creduto di vivere in una grande isola, ma a pensarci bene, ora mi sembra più piccola che mai."

Il tempo vola al tavolo con Tamara. Le portate si susseguono ed arrivate infine al dolce: "Questi fichi provengono dagli alberi al limitare con le foreste dell'entroterra." annuncia l'elfa, presentando il piatto, poi continua: "Sarei molto lieta di conoscere questo famigerato elfo che portate a bordo, quello che chiamate Tiberius. Vi offro il mio aiuto per guarirlo, se aveste la compiacenza di portarmi da lui. Ho interesse nella sua biologia tanto quanto la vostra."

Eppure il linguaggio del corpo non denota particolare enfasi, così come incontrare per la prima volta una nuova razza non le ha nemmeno fatto alzare un sopracciglio; interessante come, senza l'influenza umana, gli elfi abbiano conservato - se non sviluppato - la pacatezza di cui sono nativamente dotati. 

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Fortunale

"Domani, se lo desiderate, posso farvi salire a bordo per esaminare il nostro amico" mi trattengo a stento dal fare battute su come potrebbe raccogliere dati sulla mia biologia. Ho come il presentimento che è un tipo di umorismo che Tamara e la sua gente non prenderebbero bene. Se Tiberius mi ha insegnato qualcosa è che gli elfi non sanno ridere.

Assaggio i fichi con ancora un po' di appetito, dopo tutto sono un omone.

Modificato da Pippomaster92
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1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 23:10 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

Il motivo principale del perché Ventura e Tondley da un po' non intervengono è che hanno capito che se mettono le posate in un particolare modo sul piatto, questo si riempie di una seconda porzione del piatto che si è appena mangiato; entrambi sono abbastanza adulti da sapere che una quantità esagerata di dolce di fichi e noci farà loro venire il mal di pancia stasera, ma l'ingordigia che li anima è quella di chi nella sua vita ha patito la vera fame. 

Tamara è completamente insensibile verso il loro atteggiamento, continuando a discutere con gli Arconti seduti al tavolo con lei: "Sarò lieta di venire con voi sulla Speranza, capitano Aghendor. Nel frattempo mi occuperò di trovare una sistemazione più consona per i vostri compagni, se lo desiderate."

L'elfa termina il dolce, ed il piatto scompare insieme alle sue posate. "Presumo che sarete convocati di primo mattino per un udienza straordinaria con gli Altissimi. Tenete sempre le chiavi con voi. Sarete chiamati appena possibile."

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1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 23:30 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

"Non mi arrecate alcun disturbo, ve lo assicuro." la cena è terminata, avete le pance piene - Ventura e Tondley più di tutti - e siete ampiamente soddisfatti che il vostro primo contatto con una nuova civiltà sia andato liscio come l'olio. Tamara si alza dal tavolo, segnando la fine delle cena; il tempo è davvero volato, ed iniziate ad avere tutti un po' di abbiocco serale. 

"Se vi troviate in necessità di chiamare la mia presenza, sussurrate il mio nome alle chiavi e queste vi condurranno da me. Ora vi lascio andare a riposare."  

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2 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 23:35 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

L'alta sacerdotessa è in forte difficoltà. Vi osserva con il bicchiere in alto, in attesa di...qualcosa. Un segno, una spiegazione. La sua fronte corrucciata fa tenerezza a Ventura evidentemente, che a rallentatore rialza il suo calice in aria pronunciando la parola "B-r-i-n-d-i-s-i..." mooolto lentamente. L'elfa emula la cartografa e i bicchieri finalmente si toccano; ma Tamara ancora non ha capito cosa è appena successo.

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