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Capitolo V: Barusha


Bellerofonte

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7 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del VIII mese, anno 1491, ore 17:50 || +158 giorni dalla partenza

Pressi di Samre, Barusha || Bonaccia, temperato e piovoso || Cibo per 23 giorni

Ventura è confusa: "Dovrebbe essere qui da qualche parte..." ma attorno a voi, per ora, ci sono solo alberi e fogliame. Asvig guarda gli elfi che lentamente si stringono attorno alle donne del gruppo. "Sigbjorn, perlustra." comanda l'ufficiale militare al carpentiere, che con l'ascia sguainata inizia ad annusare intorno al gruppo alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Proseguite come ordinato dal capitano, senza dare troppo nell'occhio rispetto al pericolo imminente.

Sentite tutti distintamente un "crack" tra il fogliame, dopo il quale un elfo cerca di prendere alle spalle Sigbjorn; succede tutto in una manciata di secondi: il carpentiere agisce più velocemente dell'assalitore, calatosi dal ramo di un albero, e inverte la presa stringendo il collo dell'elfo tra la sua spalla e il manico della sua ascia. Questi scalcia e cerca di liberarsi, ma Sigbjorn non lo lascia andare. Da ogni dove spuntano fuori una dozzina di arcieri nascosti, tutti con archi puntati verso di voi. Siete praticamente circondati. 

"Stad no bàs! Stad no bàs!" grida Sigbjorn nella sua lingua nativa.

VDt9Ygh.jpg

@Sandrine

Spoiler

Tradotto dal Silvano, Sig sta urlando loro: "Fermatevi o muore!

 

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Sandrine Alamaire

In Barushiano

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"Il mio amico dice di fermarvi, o altrimenti ucciderà il vostro compagno",

 dico, in maniera molto più pacata di quella di Sigbjorn, ma pur sempre con voce chiara e forte, nel dialetto dell'isola. 

Poi, prendo il braccio di Barbara, come per tenerla ferma. 

In Barushiano

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"Ora... parliamo?",

aggiungo, in tono interrogativo. 

Modificato da Ghal Maraz
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1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del VIII mese, anno 1491, ore 18:00 || +158 giorni dalla partenza

Pressi di Samre, Barusha || Bonaccia, temperato e piovoso || Cibo per 23 giorni

"Ma banal las din'an ma lethallin!" gli elfi urlano qualcosa nel loro elfico, visibilmente irritati. Il muro di scudi dei soldati di Asvig si pone tra voi e le frecce, ma Sigbjorn è completamente esposto. Basterebbe un tremolio, un soffio di vento, per far scoccare una freccia senza preavviso e iniziare una guerra istantaneamente...

@Sandrine

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"Non fare del male a nostro fratello!" urlano nell'elfico di Barusha.

 

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Sandrine Alamaire

Dialetti isolani

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"Non è nostra intenzione fare del male a nessuno. La prima mossa è stata la vostra. A noi non interessa la violenza. Non siamo qui per combattere. Abbassate gli archi, ve ne prego, ed il vostro fratello tornerà da voi senza un graffio. Vogliamo solo passare. Parlare, e poi passare. Così giuro io, Sandrine del Vento dello Zefiro e del Fiore del Tulipano",

dico, con la voce delle mie esibizioni migliori, di quando intrattenevo gli ambasciatori di Zagrest nelle sale di Fort Alamaire, appena una quindicenne, ma con il timbro dello zufolo e del violino. 

"State calmi, signori", aggiungo solo, nella parlata dell'oltreoceano.

DM

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Diplomazia +25.

 

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Inviato (modificato)
1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del VIII mese, anno 1491, ore 18:00 || +158 giorni dalla partenza

Pressi di Samre, Barusha || Bonaccia, temperato e piovoso || Cibo per 23 giorni

Gli elfi ascoltano Sandrine parlare e si guardano tra loro, dubbiosi. Poi uno dopo l'altro abbassano gli archi, e perfino Sigbjorn vista la situazione lascia andare con uno strattone il suo prigioniero mormorando qualche imprecazione nella sua lingua natia. Il lavoro dell'interprete del gruppo prosegue in uno scambio di battute tra lei e gli elfi selvaggi...

@Sandrine

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Diplomazia: 32

"Parla elfico" "E' una nobile?" "Guardate le sue orecchie" "Non hanno i vallaslin" "Quelle sono guardie di Lalibela, è una trappola!" "Sono armati!" "Dovremmo chiamare Galifar, questi non sono come i soliti." "Siamo in pericolo!" tante voci si susseguono in una frenesia d'opinioni che coinvolge ogni elfo lì presente. Sono visibilmente spaventati, finché qualcuno non chiede ad alta voce: "Passare per dove? Dove siete diretti? Questo è territorio dell'impero di Yechilay, e voi state sconfinando!"

"...impero?" commenta altezzoso Tiberius nella sua madrelingua, guardandosi attorno e vedendo solo alberi e un gruppo di ragazzetti spaventati. "Quel che ne rimane." gli risponde uno tra gli arcieri. 

 

Modificato da Bellerofonte
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Sandrine Alamaire

Non tutti mi capiscono

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"Signori, signori... gentilmente, uno alla volta, se proprio dovete!", intervengo, alzando le mani come a calmare gli animi. 

"Ora... sì, sono una nobile, ma non di queste zone. E no, non ho i vallaslin, né mai li ho avuti. Purtroppo. In effetti, li trovo esteticamente molto gradevoli.  Cercate di comprendere: non sono - io, come quasi tutti i miei compagni - di queste parti. Ed i miei compagni, per inciso, sono quelli che non sembrano guardie di Lalibela. 

Le quali, invece, effettivamente sono guardie di Lalibela, anche se non hanno intenzioni ostili nei vostri confronti, come vi ho spiegato poc'anzi. D'accordo, sono armate, ma voi non lo sareste, se doveste attraversare territori sconosciuti? Io sì - ed, in effetti, nel mio piccolo lo sono anch'io -, e mi tutelo, ma non aggredisco, come nemmeno ho intenzione di fare in futuro. In fondo, voglio dire... vi guardo e non posso fare a meno di notare che anche il vostro drappello è costituito da persone tutte quante armate!

E, ve ne prego, chiamatelo, questo Galifar: perché, vedete, effettivamente noi siamo diversi, avete ragione, ma allo stesso tempo siete anche parzialmente in torto, perché non vi trovate in pericolo!

Certo, vorremmo passare da qui, perché siamo diretti a Samre, che ci risulta essere qui nei pressi... ci sbagliamo, forse?".

Un lungo discorso, la cui chiosa è un sorriso. Avrà fatto effetto?

DM

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Diplomazia +25.

 

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11 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del VIII mese, anno 1491, ore 18:10 || +158 giorni dalla partenza

Pressi di Samre, Barusha || Bonaccia, temperato e piovoso || Cibo per 23 giorni

Tiberius si avvicina al capitano "Stanno parlando di convocare un certo Galifar. Forse è il loro capo." Nel frattempo tutti gli elfi hanno riposto le armi, definitivamente calmati dalle parole di Sandrine. Un paio di loro si allontanano, scomparendo tra gli alberi e tornando dopo qualche minuto con un elfo vestito di una casacca blu notte con pantaloni leggeri di seta grigia, un panciotto di cuoio protettivo legato con cinghie alla vita e sopra una tunica aperta e senza maniche di squame di qualche mostro a voi sconosciuto. Sopra gli abiti, gambiere e parastinchi e dietro di lui, legato alla schiena, un lungo bastone da incantatore.

N0MesyS.jpg

@Sandrine

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Diplomazia: 45 (!!!)

Una delle sentinelle vi indica e dice all'elfo: "Sono loro i trasgressori." 

Il neo-arrivato parla perfettamente il barushano: "Ho sentito voci di avventurieri venuti dall'Ovest che hanno stretto patti con Lalibela. Ditemi, orsù: perché dovrei condurvi nella nostra roccaforte? Chi mi dice che non sia una trappola degli emissari di Chronepsis?"

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Sandrine Alamaire

"Nessuna trappola. Se non vi fidate, non fatelo, ma vi prego allora di lasciarci passare incolumi fino alla nostra meta. D'altra parte, potreste decidere di essere curiosi e fiduciosi e stare ad ascoltarci. Per quello che mi riguarda, io sono più che disposta a seguirvi disarmata, da sola, anche se gradirei che venisse con me almeno quell'uomo, propongo, indicando con la mano Fortunale, "dacché egli condivide con me il peso delle decisioni. Ma farò come voi desiderate, a fede e testimonianza delle nostre migliori intenzioni. Davvero, però, Galifar, mi domando se non siate incuriosito di interloquire con questi inusuali stranieri, giunti da molto lontani e naturalmente privi di vallaslin!".

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4 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del VIII mese, anno 1491, ore 18:15 || +158 giorni dalla partenza

Pressi di Samre, Barusha || Bonaccia, temperato e piovoso || Cibo per 23 giorni

Lo sguardo di Galifar resta per molto tempo su Fortunale. L'elfo, più saggio dei suoi subalterni, ha capito immediatamente la capacità diplomatica di Sandrine e non si lascia affascinare facilmente dalle sue parole; preferisce invece osservare le retrovie del suo entourage in tutta la sua eterogeneità. Quando il capitano parla, tutti lo guardano con deferenza: è così che si capisce chi è il capo in una comitiva. Gli elfi confabulano tra di loro alle spalle di Galifar, che ha già preso la sua decisione.

"Accetto la proposta. Voi due soltanto potete seguirmi verso Samre, gli altri restano. Ma portate con voi le armi. Vi potrebbero servire." 

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1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del VIII mese, anno 1491, ore 18:15 || +158 giorni dalla partenza

Pressi di Samre, Barusha || Bonaccia, temperato e nuvoloso || Cibo per 23 giorni

Asvig vorrebbe borbottare qualcosa contro il lasciare andare da sola Sandrine insieme a Besnik verso l'ignoto, ma gli ordini della contessa non si discutono mai. "Sì, mia signora" risponde, avvicinandosi alle lady. Ventura, altrettanto preoccupata, mormora al capitano: "Stai attento..." 

Due elfi si piazzano a guardia dei rimanenti membri della spedizione, che nel frattempo si accampa nel bosco come può. Venite condotti da una decina di sentinelle fuori dal sentiero prefissato, con Galifar che fa da cicerone per voi tutti; dopo alcuni minuti già non sentite più gli echi dei vostri compagni e giunti in un punto preciso, sentite il capo dei selvaggi pronunciare una benedizione in elfico: "Fen'harel enaste" 

La foresta si desta, la sentite mutare, contorcersi e sussurrare. Poi torna silenziosa. Qualche altro metro in avanti, e di fronte a voi si apre uno scorcio della base nascosta degli elfi ribelli dell'isola. Samre, il villaggio dei selvaggi, è situato all'interno di un immenso albero cavo sul quale è stata costruita un'intera cittadina. "Quello è il Vhenadal, l'albero sacro che ospita il nostro villaggio, Samre." indica Galifar, puntando verso la chioma. 

La foresta si fa meno fitta in prossimità dell'albero, dove il terreno paludoso è sormontato da passerelle di legno e occasionali palizzate sui lati dove la boscaglia manca di fare da scudo al villaggio; l'aria è molto umida, ma almeno ha smesso di piovere. Attorno a voi, elfi tatuati ovunque, la maggior parte dei quali non-combattenti, si soffermano a salutare Galifar curiosi di vedere chi ha portato con sé. Ormai state iniziando entrambi a fare l'abitudine a questa sensazione di essere osservati ovunque andiate, voi "elfi dalle orecchie mozzate". Venite condotti sul lato nord della radura, dove si erge una grossa palizzata in legno con diverse decine di uomini a presidiarla; lì c'è una tenda di legna e fogliame, meta finale del vostro viaggio. La maggior parte delle sentinelle si allontana verso nord adesso, con solo quattro di esse rimaste a presidiare voi e la tenda. Galifar si siede su un grosso tronco messo in orizzontale all'interno della capanna, di fronte al quale ce n'è uno identico dove fa cenno di sedervi.

"Andrò subito al sodo: dove siete diretti? E perché volete entrare nella foresta?" 

elTEND9.jpg

@Sandrine

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Vhenadal = "albero del popolo"

Conoscenze (guerra) (passivo) : 13

La fortificazione del villaggio è strutturata in maniera diseguale, trascurata verso sud e sud-est, da dove potrebbero arrivare attacchi da Lalibela, e invece molto più robusta sul versante settentrionale, dove non c'è altro che foresta.

 

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Sandrine Alamaire

"Stiamo cercando una guida. Che ci possa condurre alla ricerca di due nostri compagni, perduti, e di un luogo, nel cuore della foresta - probabilmente - dove trovare un talismano che dovrebbe aiutarci nella nostra missione", spiego, con un certo candore. 

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Inviato (modificato)
Il 8/3/2019 alle 19:05, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del VIII mese, anno 1491, ore 18:20 || +158 giorni dalla partenza

Samre, Barusha || Bonaccia, temperato e nuvoloso || Cibo per 23 giorni

L'elfo che vi parla è calmo e pacato anche nell'astio che contraddistingue la sua voce; il suo modo di fare vi ricorda tanto quello di Tiberius, se non fosse per un accento molto più "militare" e meno "mistico" nelle sue movenze. "Se i vostri amici sono nella foresta, pregate per loro perché sono già morti...o peggio. E poi, nessun oggetto vale la vita di uno dei miei uomini. Se volete andare a morire nel bosco, fatelo da soli." Essere amici di Lalibela ha il suo prezzo, mentre cercate l'amicizia degli elfi di Yechilay.

Modificato da Bellerofonte
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