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Capitolo V: Barusha


Bellerofonte

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Fortunale

Per qualche istante resto in silenzio, osservando la città nel suo splendore. In questo momento sono grato di essere il capitano che ha condotto la Speranza in porto, anche se con la perdita di molti compagni. Solo ora il nostro viaggio comincia ad avere un senso, ad avvicinarsi davvero all'obbiettivo. 

"Si, scendiamo. Ma con ordine e cautela. Si tratta comunque di un posto nuovo e magari pericoloso...eh, anche Capo Ventura è pericoloso se non si sta attenti. Dunque" mi rivolgo alla ciurma "Scenderemo tutti, a suo tempo. Per primo il capitano, con la Contessa e altri due tra voi, estratti a sorte. Ci porteremo il goblin come interprete, prima di lasciarlo andare come promesso...ci aiuterà a trovare un sostituto. Lascio il comando della nave, in mia assenza, ad Asvig con dama Barbara come seconda in comando. Ora scenderemo e cercheremo di parlare con le autorità, per capire come si gestiscono qui le cose di mare. Una volta che saremo certi di come funziona la città, potrete scendere. Immagino che ci saranno locande e postriboli per tutti" sogghigno sapendo bene che dopo tanto tempo per mare i marinai cominciano ad innervosirsi. Questa visita giunge tempestiva. "Tutto chiaro?"

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17 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 19:30 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

"Agli ordini." dice Asvig, tirandosi dietro una sommessa Barbara delusa dal non poter scendere immediatamente a terra. I restanti membri dell'equipaggio vengono scelti a sorte come comandato da Fortunale, ed i favoriti sono Ventura e Tondley, che si uniscono a Sandrine e Bensik nell'esplorazione. Preso tutto ciò che c'è da prendere, la rampa viene tirata giù e mettete finalmente piede sulla banchina. Il pavimento è listellato da grosse pietre levigate incastonate perfettamente le une nelle altre. 

Lampioni ad olio illuminano i moli perfettamente paralleli, la maggior parte dei quali deserti; in quello immediatamente a destra del vostro, una corvetta sta scaricando alcune casse di legno pronte per essere trasportate su un carro tirato da grandi e maestosi cavalli. Alla fine della lunga striscia di candidi mattoni, una sorta di chioschetto - una guardiola, si potrebbe dire - ospita alcuni elfi in armatura leggera, alcuni dei quali si avvicinano a voi con intenzioni non ostili.

"Jalpı aqparat beriñiz" pronunciano, con gli occhi fissi su un grosso rotolo di pergamena. Vista l'esitazione, la guardia che vi ha parlato alza gli occhi e rimane quasi sconvolta guardandovi. "Sizdiñ qulağıñızğa ne boldı?" vi chiede; il goblin che è con voi risponde: "Olar zerttewşiler. Olar muxïttan keledi." per poi farvi cenno di parlare con le mani.

Tondley e Ventura si guardano, molto poco convinti. 

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Sandrine Alamaire

Mormoro un incanto, canticchiando un po', mostrandomi il meno minacciosa possibile. 

DM

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Lancio Linguaggi. 

Bla bla bla

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"Buonasera, signori. Scusate la difficoltà di comunicazione: giungiamo da lontano e la vostra favella ci è sostanzialmente ignota"", dico. 

DM

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Diplomazia +25.

 

Modificato da Ghal Maraz
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27 minuti fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 19:30 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

Gli elfi di fronte a voi, a guardarli meglio, hanno tutti un tratto fondamentale: dei tatuaggi sottili sul volto, tutti diversi nella forma ma uguali nello stile.

@Sandrine

Spoiler

"Il goblin dice che venite da oltreoceano..." la guardia che vi sta davanti pronuncia queste parole quasi con scherno, ma la tua serietà lo fa irrigidire. "Ehm...volevo dire, è una cosa...mai accaduta..." i due soldati che stanno dietro il portavoce hanno il naso all'insù e guardano sbigottiti la Speranza. "Che razza di nave è?" "Quanto è grande?!"  

//Diplomazia: 43

 

Modificato da Bellerofonte
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Sandrine Alamaire

Lingualunga

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"È una nave per solcare gli oceani...", dico, sorridendo, con ľaria di chi la sa lunga. 

"Una nave per traversare lunghe rotte ed incontrare nuove genti. La chiamiamo Speranza dell'Est ed è stata costruita dai nobili Elfi delle nostre terre. Io ne sono il Nostromo attuale - per dire: chi la dirige, in assenza del comandante -, mentre quel gigante dalla folta barba ne è il capitano", dico

indicando, con un ampio gesto, Fortunale. 

Modificato da Ghal Maraz
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6 minuti fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 19:30 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

@Sandrine

Spoiler

"Da dove venite? Siete invasori?" "Chi siete? Cosa è successo alle vostre orecchie?" e poi "Silenzio!" esclama il portavoce agli altri due. "Se è vero ciò che dite" continua "Non è con noi che dovete discutere. Per ora vi prego di non muovervi e di lasciare a bordo tutte le vostre armi."  

 

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Fortunale

Mentre Sandrine parla con gli elfi mi guardo attorno, osservando la gente e la zona più da vicino. Mi riprendo solo quando sono interpellato "Di loro che va bene, lasciamo le armi. Tanto ora come ora se hanno intenzioni ostili hanno un'intera città a fermarci. Ma digli anche che siamo una spedizione per studio ed esplorazione, e che le armi ci servono per difesa, non per l'attacco. Digli inoltre che voglio parlare con l'autorità adatta il prima possibile"

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Sandrine Alamaire

"Lo hanno già intuito. Ci hanno chiesto di aspettare apposta", rispondo al capitano, per poi riprendere, nella lingua straniera

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"Faremo certamente come ci avete chiesto, non sussistono problemi.

Non dovete comunque temere: siamo in viaggio per esplorare e scoprire, le armi ci servono solo per difesa e protezione!".

 

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25 minuti fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 19:30 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

Le guardie aspettano che posiate i vostri armamenti, poi pronunciano qualche parola per la vostra interprete.

@Sandrine

Spoiler

"E sia. Vi osserviamo, niente scherzi."

Quello dei tre che finora ha parlato estrae da sotto le vesti l'estremità di una collana, una boccetta ripiena di liquido azzurrognolo brillante che una volta aperta evapora in una coltre di fumo azzurro lasciando nell'aria un vago odore di malva e rosmarino. La nebbia pare avere vita propria: guizza nell'aria serale, volteggia attorno a voi, sale in cielo di qualche metro e poi cade per terra, dissolvendosi in un lampo.

 vmEbnp0.jpg

Di fronte a voi è apparsa una splendida elfa con un lungo, elegante vestito bianco ricamato d'argento, trecce dorate, una spada di Mithril nella mano destra ed un bastone magico di faggio nella sinistra. 

"Ooooh..." Tondley si innamora all'istante della visione che ha di fronte, con Ventura che gli dà una gomitata per riprendersi. Nel frattempo, le guardie si inginocchiano al suo arrivo.

@Sandrine

Spoiler

"Milady, ci scusiamo per avervi arrecato disturbo. Questi viaggiatori sostengono di venire da oltre l'oceano." commenta il soldato portavoce.

 L'elfa vi osserva impassibile e silenziosa.

 

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Sandrine Alamaire

Altroché se parla

Spoiler

"I miei saluti, Splendente Signora. Il mio nome è Sandrine Alamaire, nostromo della Speranza dell'Est, e questi con me sono il capitano Besnik, la giovane Ventura e Tondley. Giungiamo da oltre l'oceano, senza intenzioni malevole, viaggiatori ed esploratori",

mi rivolgo a mia volta alla bellissima Elfa, inchinandomi con rispetto. 

DM

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Diplomazia +25.

 

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17 minuti fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 19:35 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

La donna rimane in guardia per qualche altro secondo, osservandovi da capo a piedi. Poi: "Salute a voi, esploratori della Speranza dell'Est." la voce soave dell'elfa parla un perfetto capoventurese. Fa cenno alle guardie di tornare alle proprie postazioni, e queste si inchinano più e più volte prima di andar via.

"Io sono l'Alta Sacerdotessa Tamara, devota di Sehanine, Prima Incantatrice di corte di Lalibela. Convengo la sincerità delle vostre parole, nostromo Sandrine. La vostra presenza qui è...inaspettata." La maschera di impassibilità crolla in piccoli dettagli. La donna stringe nervosamente l'elsa della spada - se per voi lei è solo un'elfa con uno strano tatuaggio ad adornarle il viso, voi per lei siete probabilmente alieni, per farla breve. 

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Sandrine Alamaire

"È un piacere ed un onore conoscervi, lady Tamara. Che la luna risplenda sempre su di Voi e illumini il Vostro percorso", dico, facendo una riverenza per poi aggiungere, in elfico

Spoiler

"Salute e felicità Vi accompagnino".

 Guardo poi Fortunale, come a chiedere se debbo - e posso! - continuare a parlare: "Inaspettata, la nostra presenza, probabilmente: ma speriamo, invero, fortunata! Abbiamo affrontato il mare del caos e superato l'ignoto, mia signora. E desidereremmo immensamente conoscere meglio questa... Barusha...".

Modificato da Ghal Maraz
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Fortunale

L'apparizione dell'elfa mi fa sgranare gli occhi. Non tanto per l'incatesimo, ma per la donna stessa. 

Faccio un breve inchino "Felice di sentirvi parlare la nostra lingua. Capitano Besnik Aghendor al vostro servizio. Mi spiace molto se siamo giunti inattesi: non sapevamo della vostra esistenza fino a poco tempo fa. Sono pronto a discutere della nostra presenza qui, quando e dove preferite" faccio un lieve sorriso e allargo le braccia, mostrando di non aver armi su di me.

"Spero che questo pacifico incontro sia favorevole ad entrambi"

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1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 19:40 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

"Parlerò la vostra lingua fin quando la magia me lo permetterà, mastro Aghendor. Ed inaspettata, invero, è dir poco. Il solo aver messo piede sulla nostra amata isola potrebbe sconvolgere la coscienza delle nostre esistenze, immutate da millenni. Perciò vi prego di scegliere con cura i vostri gesti, di dosare le vostre parole. Gli occhi della regina delle stelle e del re del mondo vi osservano e giudicano." quella che inizialmente sembra una minaccia, forse pensandoci bene è più un avvertimento del tipo "patti chiari amicizia lunga". Tamara vi ha avvisato che siete sotto una lente d'ingrandimento, in quanto prove ambulanti della presenza di vita fuori da Barusha; e mai come ora siete così contenti che Nero sia ancora incosciente.

"Permettetemi di dimostrarvi ospitalità offrendovi riparo presso le stanze di corte, questa sera." 

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9 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciassettesimo giorno del VI mese, anno 1491, ore 20:00 || +59 giorni dalla partenza

Lalibela, Barusha || Brezza da sud, freddo e sereno || Cibo per 7 giorni

"Prego, seguitemi." Tamara fa evaporare la spada che porta in uno stormo di farfalle argentate che si perdono nella sera, poi si volta verso la città e inizia a camminare con tutta calma sulla banchina; solo ora notate che non porta alcun tipo di calzature. Qualcuno dalla nave urla: "Prudenza, capitano!" 

Uscite dal molo, raggiungete la banchina, e presto gli edifici costieri - principalmente banchi dei pegni, taverne, magazzini e carene - scompaiono in favore di edifici piuttosto alti, di anche due o tre piani, tutti costruiti in candida muratura. E' stupefacente la pulizia della città; i mattoni su cui camminate sono lucidi, il terreno ben compatto e senza polvere tanto che potreste camminare un giorno intero per la città e non sporcarvi gli stivali. L'odore è di salsedine sì, poi lievemente d'olio di lanterna bruciato, ma mai di cadavere o di pesce avariato, o di urina o peggio (Capo Ventura non poteva vantare la stessa igiene). Gli edifici sono costruiti con strutture architettoniche più dettagliate, curate nei minimi particolari. I pochi elfi che si ritirano a casa quest'ora della sera sono altresì vestiti come cortigiani, nonostante abitino ben distanti dal palazzo reale.

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Mentre all'inizio credete di aver beccato il quartiere più facoltoso, proseguendo per la strada che sale verso il palazzo capite che la città è veramente tutta così; possiedono tutti un tenore di vita varie spanne superiore a quello di qualsiasi città abbiate mai visto. "Capitano" commenta Tondley "Vi ricordate Quirilia? Quando dicevo che sarei andato a stabilirmi lì da vecchio? Beh, ho cambiato idea." 

Svoltate l'angolo e vi trovate in una grandissima piazza, immensa per proporzioni, grande forse quando mezza Capo Ventura. All'interno, un grandissimo giardino reale circondato da palazzi, con vie alberate, fontane, panchine ed illuminazione nelle ore serali. Sul perimetro del giardino, a piano terra di alcuni palazzi sorgono delle taverne - anche se non sono proprio tali; vi sembra appartengano ad una categoria ibrida tra osterie e salotti d'alta società, e sulle insegne riportano la dicitura "Caffè" anche se dai tavolini all'esterno notate che non è l'unica bevanda che offrono. Nonostante il tardo orario, molti elfi sono fermi a discutere di fronte a tazze calde di infusi o a bicchieri di vetro contenenti alcolici dal colorito limpidissimo; l'ordine e la compostezza regnano sovrani ovunque vi troviate.

Ventura vorrebbe fermarsi a fare uno schizzo con il carboncino di alcuni dettagli dello scorcio, ma Tamara, seppur quieta, non si ferma. Coloro che la incontrano per strada si rivolgono a lei con l'epiteto di "Lucente Signora" - Sandrine c'era andata vicina - e poi volgono occhiate confuse e bisbigli su di voi, probabilmente a causa della forma delle vostre orecchie. La strada è assai lunga fino al palazzo, proseguite mantenendovi su una delle strade più larghe. Notate ogni tanto delle guglie sullo sfondo della città e ipotizzate quindi che questa abbia delle mura, da qualche parte oltre i palazzi. Quando finalmente raggiungete la città alta, ad attendervi c'è il resto dello spettacolo.

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La reggia è immensa, elegante, e quasi totalmente priva di fortificazioni. Non c'è un filo di vento eppure i pennacchi si agitano fierissimi, impregnati di magia. Sul picco più alto domina la città una statua immensa, raffigurante la dea elfica della luna Sehanine Moonbow, con una spada in pugno rivolta verso il terreno, un mantello sulle spalle e una corona di stelle. Tamara si ferma alla base della scalinata, ergendosi sopra il primo gradino. Non potete fare a meno di notare la somiglianza tra l'elfa che avete di fronte e quella raffigurata dalla statua. 

"Siamo quasi arrivati." proclama, dopodiché allunga le mani verso il palazzo e soffia una polvere d'argento che muta in piccoli usignoli lucenti che svolazzano rapidi su in direzione del palazzo. "Annuncio la vostra presenza." Si spiega con voi, ma Ventura ha bisogno di un attimo di riposo. E' stata tutta in salita finora, e quella scala non promette bene per una lady come lei. Alla faccia della gioventù.

 

Modificato da Bellerofonte
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Sandrine Alamaire

"È tutto così... meraviglioso, lady Tamara!", esordisco, ammirata. 

"Lalibela mi ricorda Malmerois, la capitale di Vaudemont, il regno della mia famiglia, ma almeno dieci volte più bella. E questa reggia... e come se fosse il mio adorato Chateaux-Blanc, reso perfetto ed eterno...", dico, mentre una lacrima di commozione mi scivola sulle guance. 

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Fortunale

Di certo sono impressionato dalla città, ma non ammirato quanto Ventura o Sandrine. Certo sembra che la gente qui viva davvero bene, ma non sono mai stato tipo da stare troppo tempo in una casa. Riconosco che questa Lalibela è davvero grande, pulita e ordinata. E se tutte le donne qui sono belle la metà di questa Tamara non posso che concordare con Tondley. Però non mi perdo del tutto in occhiate meravigliate a bocca aperta come uno sgombro: invece il mio sguardo prende misure, osserva con attenzione. 
Dopo tutto non è tutto oro quello che luccica, e ho visto in mare dei pesci colorati e bellissimi, ma terribilmente velenosi.

Accolgo con favore la pausa in cima alle scale: non sono certo col fiato corto, ma mi permette di rivolgere qualche parola alla nostra accompagnatrice "Lady Tamara, ci state annunciando...se mi è permesso chiederlo, a chi? Chi governa questa corte e questa città? Non voglio sembrare troppo rude facendo domande sconvenienti, ma non voglio nemmeno sembrare rozzo o maleducato verso chi mi ospiterà per la notte. C'è qualche regola che dobbiamo seguire?"

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