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Capitolo 3 - Death on the Reik (Parte 3)


AndreaP

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Wellentag 31 Sigmarzeit 2512 i.c. - Pomeriggio [leggera pioggia]

"Quindi io riporto la barca sull'altro lato" disse Ludwig spaventato forse più dalle parole dei compagni che dalla vista "e voi scendete tutti?"

Fu Alrik a rispondere subito "Non penso sia utile allontanare la barca finché non capiamo cosa sta succedendo." disse "propongo che io e Jacob rimaniamo sulla barca mentre voi fate un giro. Almeno fino all'imbrunire. Poi ci rivediamo e decidiamo come procedere"

Il nordico non fece a tempo a finire di parlare che gli amici udirono dei rumori. Mendicanti! Un gruppo di mendicanti stava scendendo dal sentiero che portava al villaggio a cui se ne aggiunsero un paio che usciva dalla piccola ferry house presente sul molo. Un tutto erano una dozzina e procedevano in silenzio, guardandosi fra di loro e osservando i compagni e la barca.

Molti presentavano disabilità o arti mancanti, vestivano di stracci e avevano piaghe sulla pelle. I mendicanti si fermano all'inizio della banchina dove era approdata la Der Sagen Gottes allungando le mani e dicendo "pietà", "carità", "aiuto" e altre esortazioni rivolte agli amici

@all

 

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Gudrod

Il nordico in risposta sollevò l'accetta osservando i mendicanti, come a invitarli poco gentilmente a rispondere alla sacerdotessa. Di pietà ne stavano già mostrando non scacciandoli come mosche, l'aiuto sarebbe certamente arrivato o quantomeno un valido tentativo e forse sarebbe arrivata la carità in un secondo momento.

Per ora, però, si preoccupò di non farli avvicinare troppo al gruppo.

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Luthor

Avevano da poco lasciato la nave che un brusio inizio' ad echeggiare per le deserte strade del villaggio. DI colpo, lungo la strada che risaliva l altura, un gruppo di mendicanti stava lentamente sciamando verso di loro.

Vestiti di stracci e con il corpo marchiato da gravi disabilita' erano lo specchio di come la corruzzione del chaos infestasse quei luoghi corrompendo persino le membra di chi vi abitava.

Il giovane sacerdote provo' pena per quei relitti umani ma sapeva anche che non poteva fare piu' nulla per loro se non estirpare la radice dei loro patimenti.

"Non date loro soldi o viveri o ci prenderanno d assalto, sono troppi, ci schiaccerebbero sotto il loro peso!"

avviso'

"Jacob, allontana la barca appena ci saremo allontanati amico mio"

la prudenza non era mai troppa

Modificato da Pentolino
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Wellentag 31 Sigmarzeit 2512 i.c. - Pomeriggio [leggera pioggia]

Mentre Ludwig allontanava dal molo la Der Sagen Gottes con a bordo Alrik e Jacob, Luthor Mia e Guardo si ritrovarono sulla banchina fronteggiare i mendicanti

Questi non parevano in alcun modo violenti ma con la loro massa avrebbero resi difficoltoso ai tre di raggiungere la terra ferma, esponendo le mani e continuando a ripetere "pietà" e "carità"
Anche le domande di Mìa caddero nel vuoto ricevendo come risposta solo "Cibo vi prego" o "Pane per piacere" più un indistinto farfugliare che rendeva dubbiosi gli amici sulla sanità mentale della turba.

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Gudrod

"Ludwig... porta subito lontano da questa riva l'imbarcazione ma rimani a distanza di voce." il nordico stava ignorando i mendicanti cercando di farsi largo, avrebbe dato loro del cibo, attingendo dalle razioni che si erano portati e che per sicurezza ora aveva con se, ma solo quando non ci sarebbe stata più possibilità di essersi intralciati. Incredibilmente provava una gran pena per tutti quegli sfortunati.
"Muoviamoci!"

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Wellentag 31 Sigmarzeit 2512 i.c. - Pomeriggio [leggera pioggia]

Ludwig e Alrik condussero la Der Sagen Gottes, su cui era rimasto anche Jacob, fino a staccarsi dalla riva.

Intanto guidati da Gudrod, Mìa e Luthor si mossero sulla banchina passando attraverso la turba di mendicanti. L'odore di alcol e di escrementi insieme alla sensazione del tocco viscido delle mani di quelli che sfioravano gli amici mentre passavano in mezzo a loro, lasciò addosso ai compagni una strana sensazione, finché finalmente non riuscirono a liberarsi risalendo il sentiero verso il villaggio.

Giunti in cima alla salita si trovarono in quella che doveva essere la strada principale del villaggio: da un lato portava ad un ponte che attraversava il torrente e al di la del quale si vedeva un tempio che doveva essere dalle sembianze dedicato a Sigmar

Dal lato opposto, attraversato il villaggio, si inerpicava verso l'alto dove la sagoma tetra del castello dei Wittgenstein incombeva.

Le altre case del villaggio, che non presentava una vera palizzata a difenderlo dalla foresta circostante, sorgevano ravvicinate al di la della strada. Tutte le costruzioni parevano in pessimo stato.

Affianco all'incrocio infine sorgevano due edifici meglio messi la cui funzione pareveva evidente. Il primo portava la scritta Shooting Star Inn, mentre il secondo, con alcune mercanzie esposte, doveva essere l'emporio.

L'attenzione degli amici fu però attirata da qualcosa che stava accadendo di fronte all'emporio

Vi era una bella donna in abiti blu scuro a cavallo di uno stallone bianco attorniata da se guardie armate con le stesse insegne che sventolavano sul castello: le guardie indossavano armature di maglia e elmi completi.

Un gruppo di mendicanti e alcuni cittadini che osservavano la scena in silenzio. Un mendicante giaceva infatti a terra con il sangue che fuoriusciva copioso dal moncherino del suo braccio. Una giovane donna tentava invano di passare attraverso il cordone di guardie per raggiungerlo.

@all

Spoiler

 

Mappa: la stella è il punto dove avviene l'evento
https://drive.google.com/open?id=1CqVjM4jwX4c6ZebWoD9o31aUL-FcWZjN

Come vedete ho lasciato Jacob e Alrik sulla barca. Questo perché Rik e Marco mi hanno espresso il dubbio di poter continuare in questo periodo. Per ora li terrò parcheggiati a parte.

Immagine
https://drive.google.com/open?id=1CL_U6wezEhucPB1zQ6

 

 

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Luthor

Con qualche spintone ed una dose abbondante di poderose spallate assestate dal biondo norscano, riuscirono finalmente a farsi largo tra la ressa di mendicanti e liberarsi di dell odore acre che essi emanavano.

Proseguendo lungo la strada passarono davanti a quello che sembrava essere un piccolo tempio dedicato al dio Imperatore, per un attimo il giovane sacerdote senti l impeto di bussare alle porte e confrontarsi con il suo confratello circa lo stato in cui versava il gregge che gli era stato affidato ma vi erano questioni piu' importanti di cui prendersi cura, decise quindi di reprimere quel sentimento e convogliarlo in quello che era lo scopo del loro viaggio.

Avevano da poco lasciato il molo che ecco una nuova ressa catturo' la loro attenzione

Un mendicante giaceva a terra gravemente ferito mentre una donna cercava invano di raggiungerlo ostacolata pero' da quello che sembrava essere un drappello proveniente dal castello.

La vista di tale sopruso non fece altro che montare la sua rabbia, si diresse verso il capanello di persone a grandi passi

"In nome di Sigmar che sta succedendo qui! Fate passare quella donna, lasciate che presti soccorso a quel povero diavolo!"

tuono'

 

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Mía

Alla reazione istintiva ed impetuosa di Luthor, Mía mosse a fianco di Gudrod e gli sussurró all'orecchio, mentre ella stessa stringeva con precauzione il manico della lancia: "Forse dovremo lottare prima del previsto. Stai pronto. La donna a cavallo sarà l'obiettivo, se le cose dovessero precipitare".

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Gudrod

Salutò i tre con un cenno del capo mentre si faceva largo tra i mendicanti dando modo anche ai due sacerdoti di passare quasi indisturbati. Quel sudiciume al momento lo fece ripensare riguardo all'idea di porgere del cibo agli sfortunati in un secondo momento. Ma di certo la promessa che si era fatta di volerli aiutare in altro modo era ancora tale, anche se l'aveva fatta solo a se stesso.

Raggiunto l'angolo della strada con la coda dell'occhio scorse quello che pareva essere un tempio di Sigmar, evidentemente era rimasta solo la costruzione, non la Fede. Non era granché sorpreso, quella in Sigmar non si radica nell'animo dell'uomo come quella del Dio dell'Inverno.
'Ed ecco quel che poi succede.' pensò osservando la scena e vedendo partire come una scheggia Luthor, il quale di certo non si poteva accusare di avere una Fede ondivaga.
"Vedo tanto acciaio. Buon per noi..." ghignò verso Mia pensando però che quell'acciaio poteva anche finire nel loro stomaco, per la via più diretta.

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Wellentag 31 Sigmarzeit 2512 i.c. - Pomeriggio [leggera pioggia]

Una delle guardie colpì con un rude pugno la donna che urlava facendola cadere a terra priva di sensi.

Le altre guardie si mossero per frapporsi fra la nobile e Luthor. Fu uno dei soldati a rispondere al prete di Sigmar "Fatti gli affari tuoi straniero. E porta rispetto a Freiin Margritte" disse con tono intimidatorio.

La nobile osservando Luthor con occhi di ghiaccio, parlando con un filo di voce, disse "Lasciate stare il prete. Raccogliete il barbone e torniamo al castello"

La folla, allontanatasi, osservava la scena.
 

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Luthor

"Vorrei farmeli gli affari miei cialtrone infedele...ed e' proprio il preoccuparsi che bestie come te facciano bene o male i propri di affari e' l ufficio  di noi sacerdoti di Sigmar"

rispose 

"Chi pretende rispetto inizi col portare rispetto...di nuovo...cosa sta succedendo qui? Perche' quell uomo e' stato ferito?"

Non si sarebbe certo fatto intimidire da un volgare miliziano

Modificato da Pentolino
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Wellentag 31 Sigmarzeit 2512 i.c. - Pomeriggio [leggera pioggia]

Avvicinandosi ai soldati per parlar loro, Luthor e Mia vennero avvolti in un disgustoso odore di marcio, che pareva provenire dagli armati.

Mentre la nobile voltava il cavallo verso la salita che portava al castello, uno dei soldati disse a quello che fronteggiava Luthor "Andiamo, hai sentito Freiin Magritte!"

E detto questo, raccolse con un altro il corpo dell'uomo seguendo la nobile. Anche gli altri quattro, dopo un ultimo momento in cui incrociarono gli sguardi con i preti, si volarono seguendoli.

La gente intorno stava in silenzio e a terra rimaneva la donna priva di sensi.
    

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Mía

A quel punto, la sacerdotessa posò gentilmente una mano sulla spalla di Luthor e gli disse, sottovoce: " Adesso pensiamo ai bisognosi, alle vittime. Poi, ci occuperemo dei colpevoli, dei potenti. Facciamo il nostro dovere ed, al contempo, facciamoci amica la popolazione. Siamo in territorio nemico, ma è un territorio che possiamo facilmente rivolgere contro queste persone corrotte. Salviamo prima le vite innocenti, di chi non può scegliere, poi liberiamo il mondo dalla sua immondizia".

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Gudrod

Il nordico si era affiancato ai due sacerdoti ma avvertì solo la puzza di marcio, non certo il desiderio dei miliziani di attaccar briga. Non erano umani, odoravano di morto. In quel momento ritenne non fosse il momento adatto a combattere e quindi sostenne il prete solo con la sua presenza, non aprì bocca o avrebbe reso forse la provocazione irresistibile per quelle puzzole.
"Io bado bene che i bisognosi non vi assalgano mentre fate quel che dovete." con lo sguardo seguì il tizio col moncherino sanguinante. Sarebbe morto entro poco senza le cure necessarie... aveva altro in mente quella donna. 

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Luthor

La puzza che emanavano i miliziani era persino peggiore di quella emanata dai mendicanti. Annui alle parole di Mia che come sempra faceva notare cosa fosse piu' giusto fare e si avvicino' alla povera donna che ancora giacevqa a terra priva di sensi.

"Coraggio sorella"

disse mentre delicatamente la voltava per farla respirare in modo migliore

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Wellentag 31 Sigmarzeit 2512 i.c. - Pomeriggio [leggera pioggia]

La donna era stata colpita duramente dal soldato e le ci volle un momento per riprendersi "L'hanno portato via" furono le sue prime parole guardandosi intorno. Ma il tono non era più di rabbia ma di sconsolatezza "l'hanno portato via"

La donna indossava abiti malandati e probabilmente era una mendicante anch'essa.

Intanto tutta la gente intorno si era allontanata, lasciando solo un piccolo gruppo di quattro altri mendicanti a guardare la scena a distanza.

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Luthor

La cosa che piu' lo addolorava di quella situazione, non era lo stato di miseria ed abbandono in cui viveva la gente dle posto, ne l arroganza e la prepotenza dei nobili che lo amministravano, ma il fatto che tutto accadesse davanti alle porte del tempio di Sigmar, un luogo che avrebbe dovuto rappresentare rifugio e giustizia per la brava gente imperiale.

Con il cuore pesante aiuto' la donna ad alzarsi

"Coraggio figliola, sia qui per aiutarvi, spiegaci cosa e' accaduto,perche' hanno portato via quell uomo in quel modo?"

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