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Inviato (modificato)

Devono avere rintracciato il pagamento del taxi.

Non sono sorpresa, era ovvio che mi tracciassero. Adesso però il vecchio ha qualcosa da perdere... La sua serietà.

Adesso abbiamo due chance. O mi fai sparire, oppure il tuo bordello sarà su tutti i giornali e questo non piacerà al tuo business. La mia proposta non è cambiata ed è ancora valida... E se non avrai un buon pagamento sono sicura che troverai il modo di farmi fuori una volta per tutte senza tutti questi riflettori puntati contro. O perdiamo entrambi ora, o perderò io tra qualche giorno. Nascondere una puttanella per qualche tempo non deve essere un vero problema per te... Altrimenti tutto questo *allargando le braccia e facendo cenno a ciò che abbiamo intorno* non sarebbe stato veramente tuo.

Tu hai fatto cose peggiori di me e sei ancora in piedi a farti succhiare il c4zzo da queste putt4ne lobotomizzate. Volevi un affare... Ed io sono una scommessa.

Fammi incontrare chi ti chiedo e avrai la tua parte.

Metto la mano sinistra sul polso destro, cingendolo a mò di attesa. E' dove si trova la mia lama ma cerco di fare buon viso a cattivo gioco.

 

 

Modificato da Maiden

Inviato

"Ma se non ho neanche idea di chi sei e di quello che hai fatto!"  si lamenta.

Viggo Liberty si passa la mano sulla faccia, stanco della situazione, ed infine si stringe nelle spalle.

"Fa nulla, agguantatela" ordina.

Le escort ti mettono in mezzo e assumono una posizione decisamente poco rassicurante.

 

Inviato
Spoiler

Capisco se sono umane o c'è altro sotto quella pelle?

Le scruto dalla testa ai piedi. Rimango in posizione con la mano pronta a prendere la mia lama.

Chino il capo e raccolgo le mie forze, mostrandomi ancora disarmata e priva di cattive intenzioni.

Inviato

Potrei scattare in avanti e tentare di prenderlo in ostaggio ma cosa cambierebbe? Se quello che ho visto è un team in tenuta anti sommossa pronti ad assalirmi non appena ne avranno l'occasione è semplicemente finita. Non sono nella mia migliore forma, la mia mente è annebbiata dalla mia stessa condizione e rischio solo di morire in gattabuia, o con la pena di morte, privata di qualsiasi onore.

Abbasso le spalle e chino la testa.

Va bene. Basta. Non ha più senso niente.

Il cuore rallenta, prende il sopravvento una specie di tranquillità. Si sta facendo spazio l'onta della resa.

Emalaith Hedayat, la Valchiria di Zadracarta... Si arrende.

Mi lascio preda delle due meretrici. Non mi macchieró della vita di questo uomo, nonostante per lui non provi niente.

Ho sempre combattuto per ciò in cui credevo.

Il fatto è che forse non credo più in me stessa. Non so neanche più chi sono. O cosa sono diventata. Una macchia di un tempo che fu, che oramai appare così lontano...

 

Inviato

Le ragazze di Viggo ti afferrano e tu le lasci fare.
Vieni arrestata. Ti trovano addosso il chip insanguinato di Sadira.
Pensi che verrai interrogata e probabilmente torturata, ma gli uomini di Suvali non ti fanno nulla.
Vieni consegnata come dono ad una delegazione di Zadracarta, scambiata con una commessa per quattro incrociatori pesanti. Non immaginavi di valere tanto.

Le settimane successive le passi pesantamente drogata su una nave della Ginarchia diretta verso Latarius. Durante la narcosi vieni sottoposta ad esami piuttosto invasivi. Te ne accorgi quando ti svegliano per gli interrogatori che ti hanno frugata dentro, senza troppo riguardo perché in fondo sei una traditrice. Sai che potrebbero farti di molto peggio. Non capisci cosa le fermi. Gli incontri con l'atebba della nave sono stranamente civili. Le chiedi di Zaleh, e lei ti dice che ha disertato.
Sei contenta. Contenta che non abbia consegnato Philippe, che abbiano ancora una possibilità di vivere liberi e felici, magari assieme. Che il ragazzo possa curare i suoi demoni.

Fino a qualche mese fa non avresti mai pensato queste cose. Che ci potesse essere pace, fra uomini e donne. O almeno coltivare una speranza. Tua madre lo ha fatto: è quello che ha cercato di insegnarti.
E tu l'hai delusa. Hai distrutto il suo sogno. Rovinato tutto.

Giungi nella capitale nella stagione delle tempeste. Le raffiche di sabbia picchiano con rabbia sulla struttura rinforzata dal grafene della cupola, come giganti adirati. Sei talmente debole per i farmaci e la prolungata mancanza di esercizio che ti devono legare ad una sedia grav per assicurarsi che tu non cada. Vieni circondata da masir, nelle loro tute nere con i visori riflettenti. Il loro numero è un tuo piccolo trionfo. Hanno ancora paura di te. Tanto.
Passate davanti alla siluath dove si stanno celebrando alcune pubbliche esecuzioni.
Donne nude coperte di sputi uccise a bastonate e gettate nella fossa comune. Alcune condannate precipitano ancora vive. Vengono lasciate a marcire, a soffocare coperte dai corpi delle loro sventurate sorelle.
Tutto questo è colpa tua. Non hai saputo impedirlo.
Pensi di essere la prossima, ma la tua scorta tira dritto.

Vieni portata in una residenza lussuosa con inserti in vero legno, strappato ad un mondo che avete conquistato, distrutto, e qui lasciata sola, in una stanza con vista mozzafiato sulla cupola.

C'è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo. Una parte di te vorrebbe giacere nella fossa invece di essere costretta a guardare i tetti della città.

E poi le cose divengono orribilmente sbagliate quando Parisa Hedayat, tua madre, entra nella stanza.

Indossa un négligé che lascia poco alla fantasia. Dietro di lei, attraverso la porta lasciata aperta, vedi un letto con le inequivocabili tracce di una passione consumata.

Taraneh Nafisi è al fianco di tua madre, impeccabile nella sua uniforme da colonello delle akanin dastur. Gli tiene la mano, con una delicatezza di cui mai l'avresti ritenuta capace.

Sul volto distrutto dall'insonnia di tua madre leggi la vergogna, mista alla felicità di rivederti viva.

"Diglielo, mia adorata. Fallo, e risparmierò quello che rimane della tua stirpe" Taraneh porta la mano della tua genitrice alle labbra e la bacia.

Ascolti quello che ha da dirti, ma non hai il coraggio di guardarla in faccia. Fissi ostinatamente la cupola, oltre la vetrata della stanza.

Ascolti tua madre che ammette di essere una traditrice. Di aver permesso al commando del Guanliao-Zhengfu di violare il Santuario della Guida.

"Cerca di capirmi Ema", lacrime solcano il volto di tua madre, "il nostro mondo doveva cambiare. Ma ho fallito. E guarda quante persone sono morte!"

Se lo ha fatto, avete fallito entrambe.

"Portatela via", ordina il Colonello, e le masir ti strappano dalla sedia. Cerchi di reggerti in piedi, ma non ci riesci. Devono sostenerti mentre ti trascinano via.

"Hai promesso l'avresti risparmiata!" si dispera tua madre.

"E vivrà", senti risponderle Taraneh mentre nuovamente la conduce con dolcezza, verso il letto sfatto.

"è stata lontana da casa per mesi, chissà quali incredibili avventure potrà raccontarci"

Una masir ridacchia dietro il suo visore. Tu chiudi gli occhi, e immagini di essere altrove.

 

FINE

 

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