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D&D non è mai stato, fin dalle sue origini, unicamente legato a quello che al giorno d'oggi identifichiamo come fantasy tradizionale, ma ha sempre avuto una vasta gamma di fonti di ispirazione.

Articolo di Talien del 21 Marzo 2019

La popolarità di Dungeons & Dragons ha aiutato a stabilire una tipologia di genere fantasy che rende il gioco facilmente accessibile a coloro che hanno dimestichezza con i suoi tropi. Ma nei primi giorni di D&D, l’idea di mescolare fantascienza e fantasy era presente nel gioco.

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Immagine concessa da Pixabay

L’Ispirazione di D&D

Gary Gygax, il co-creatore di D&D, era fiero di far notare che l’ispirazione per D&D attingeva più dalla serie di Conan il Barbaro di R.E. Howard che dal Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, ma questo non rende giustizia alla lista di autori che identificava nell’Appendice N del Manuale del Dungeon Master di Advanced Dungeons & Dragons (traduzione non ufficiale):

Le influenze più immediate su AD&D sono state probabilmente De Camp & Pratt, R. E. Howard, Fritz Leiber, Jack Vance, H. P. Lovecraft, e A. Merritt; ma tutti gli autori di cui sopra, così come molti altri non elencati, hanno sicuramente aiutato a dare forma al gioco.

L’Abisso del Passato di De Camp è un romanzo fantascientifico ambientato in una storia alternativa. Fafhrd e il Gray Mouser di Leiber ne Le Spade di Lankhmar incontrano “un uomo tedesco di nome Karl Treuherz di Hagenbeck che sta cercando la sua nave spaziale, che questi utilizza per attraversare i confini tra diversi mondi durante la sua caccia agli animali per uno zoo”. Le opere di Vance sono ambientate nella Terra Morente, nella quale “la magia ha vaghi legami con la scienza di un tempo e la matematica avanzata è considerata come un sapere arcano.” Striscia, Ombra! di A. Merritt è una popolare avventura che presenta:

…una strega che uccide le persone con le sue bambole animate. Ci sono loschi scienziati, femme fatales, tipici avventurieri che vagano per il mondo e anche un duro texano dell’era della Depressione.

H.P. Lovecraft ha scritto un bizzarro horror più moderno, mentre il Conan di R.E. Howard è ambientato in un mondo fantasy. Nonostante questo, i due presero reciprocamente in prestito dalle rispettive opere per dare alla luce il mito di Cthulhu che conosciamo oggi. Sommate tutto questo e D&D non è certo solo un “semplice” fantasy. Dunque come siamo arrivati qui?

Ci sono dei Marziani nel Mio D&D!

Su Black Gate James Maliszewski spiega:

Tuttavia, penso sia importante notare che, nella sua introduzione datata 1° novembre 1973, quando Gary Gygax sta spiegando cosa sia D&D, non fa alcuna menzione di Tolkien. Invece, menziona “le avventure marziane di Burrough”, “la saga di Conan scritta da Howard”, “i romanzi fantasy di De Camp & Pratt” e “Fafhrd e il Gray Mouser di Fritz Leiber”. Molti dei prestiti dalla Terra di Mezzo si verificano nel Volume 2 del gioco, Monsters & Treasure, il che ha solamente senso perché molte delle creature di Tolkien possono essere facilmente inserite nelle maggior parte delle ambientazioni fantasy. Ovviamente, Gygax compie un’operazione simile con Burroughs; le tabelle degli incontri nelle terre selvagge di D&D includono i thark, Marziani di ogni tipo, apt, babth, thoat, gorilla bianchi, e molti altri. Penso che ciò renda perfettamente evidente che, lungi dall’essere la fonte di ispirazione preponderante del gioco, la Terra di mezzo è solamente una delle tante e non necessariamente la più importante.

L’altro co-creatore di D&D, Dave Arneson, mostrò la sua inclinazione nell’unire fantascienza e fantasy nel Supplemento II, Blackmoor di OD&D:

Sebbene questo background non fornisca veri dettagli sull’ambientazione di Blackmoor di per sé, spiega che l’alto sacerdote del Tempio della Rana, un individuo conosciuto come Stephen la Roccia, è “un umanoide intellegente di un altro mondo/dimensione.” Inoltre, Stephen possiede molti misteriosi congegni, come un’unità anti-gravitazionale e un comunicatore interstellare. Trovo questa informazione intrigante. Ovviamente ero già familiare con la Spedizione ai Picchi Barriera (Expedition to the Barrier Peaks) di Gary Gygax, così come la sezione “Mutants & Magic” del Manuale del Dungeon Master di AD&D, che fornisce linee guida per unire fantascienza e fantasy. Ma il Supplemento II fu pubblicato nel 1975, prima di ciò, il che mi suggerisce che forse Arneson fu il primo ideatore di questo di gioco a “genere misto”.

Era presente l’allettante possibilità che D&D incrociasse i generi, come evidenziato dalle regole crossover di Gamma World e Boot Hill nel Manuale del Dungeon Master di AD&D. E ovviamente, c’era la Spedizione ai Picchi Barriera, a sua volta ispirata da Gamma World di Jim Ward.

Ma così non sarebbe stato. Gygax affermava sovente che l’inclusione di creature tolkieniane in D&D fosse qualcosa di necessario per seguire le tendenze del genere, ma come indica Maliszewski, D&D alla fine divenne un genere a sé, aiutando fortemente a tracciare la linea di demarcazione tra fantasy e fantascienza (traduzione non ufficiale):

Prima del successo di Dungeons & Dragons, il fantasy era un genere molto ampio, che racchiudeva tutto ciò che andava da Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie a Sotto le Lune di Marte, passando per le storie di Conan scritte da Howard e molto altro. I primi giocatori e i primi designer di giochi di ruolo fantasy capivano e accettavano tutto questo, ma, con il crescere della popolarità dei giochi e l’espandersi degli stessi al di là del pubblico originale, divennero molto più auto-referenziali e auto-contenuti, un genere a sé stante, invece di attingere alla letteratura anarchica che li aveva ispirati.

L’onore di mantenere la promessa di un universo che attraversava davvero i generi ricadde su altri GDR, e tra di essi Rifts della Palladium fu il primo esempio. D&D avrebbe percorso questa strada solamente in seguito, con le sue ambientazione Planescape e Spelljammer che provavano ad accorpare tutti gli altri universi di D&D, ma anche queste ambientazioni si assestavano sul fantasy come punto di partenza.

Da allora nuove storie a genere misto hanno preso il volo da quell’assunto di base, unendo regolarmente la tecnologia con il fantasy in un modo che appariva innovativo ai fan del cartone animato Thundarr il Barbaro. Grazie ad Internet, l’unione tra generi è una naturale conseguenza di molte idee che si uniscono insieme, e ciò si riflette nelle nostre campagne di D&D nelle quali alieni e robot possono fare comparse a sorpresa. Con l’annuncio da parte di Goodman Games del ritorno di Spedizione ai Picchi Barriera, sembra che ci sia ancora vita nel megaverso.



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Bell'articolo, perché punta i riflettori su di un aspetto dell'immaginario fantasy del Dungeons & Dragons delle origini che talvolta è largamente sottovalutato.

Caratteristico è inoltre il fatto che diversi prodotti del panorama OSR strizzino l'occhio a molti degli autori citati nell'articolo e siano tornati a spingere l'acceleratore su quel fantasy un po' bizzarro e strampalato che ispirò grandemente Arneson & Gygax e quindi la genesi della loro "creatura".

 

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Credo che sia il motivo per cui ambientazioni atipiche come Eberron (e, prendendo spunto dagli UA sui mondi di Magic, Kaladesh e Ravnica), con le loro atmosfere steampunk/fantascientifiche, stiano avendo così tanta fortuna.

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Alla fine del manuale del giocatore della 5a edizione c'è un elenco di libri fantasy (e non) che hanno ispirato o sono stati ispirati da D&D. Io sto cercando di recuperarne e leggerne il più possibile!

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