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Capitolo V: Una Piccola Parte


Bellerofonte

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Sandrine Alamaire

"Ma, certo, comportarsi da bambina viziata, saccente, antipatica, irriguardosa, maleducata, scostante, volubile e sgradevole, senza motivo alcuno, a volte potrebbe causare delle difficoltà comunicative. A volte", sogghigno, perché non intendo essere parziale, ma Kara deve imparare che ogni azione ha una conseguenza. 

"Ora, vediamo le qualità, che i difetti sono in pubblica piazza, esibiti con orgoglio".

Imparzialità, sì. Ma fare finta di nulla, no. 

Modificato da Ghal Maraz
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5 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 16:20 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

Kara non si lascia trarre in inganno - miracolosamente! - dalle provocazioni di Sandrine e invece si prende un po' di tempo per sistemare le parole da usare. Convincervi sarà un'impresa ai limiti dell'impossibile, perciò meglio mettere in chiaro già da subito l'ovvio: "Il popolo mi vuole." asserisce gonfiando il petto. "Barusha è piena di sperequazioni e ingiustizie. Le città meritano di essere libere e la ricchezza di Lalibela distribuita equamente. E i goblin vanno estirpati dall'isola. Nessuno degli altri pretendenti è vicino ai problemi comuni della gente come lo sono io: Tamara pensa solo a Lalibela, Galifar è ossessionato dalle sue assurde visioni e Arsak non si pulisce il didietro se Rao non glielo comanda. Vi posso piacere" sguardo su Sandrine "oppure no. Ma non avete molto da ragionarci. L'unica che vuole davvero migliorare quest'isola sono io."

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Fortunale

Ormai mi sembra di essere uno di quei pomposi e annoiati precettori privati (non che io ne abbia mai visto uno da vicino), pronto a fare sempre la stessa domanda a vari giovani nobili annoiati. Mi raddrizzo un po', giusto per non far trasparire la rassegnazione. E faccio la fatidica domanda "E come pensate di risolvere questi problemi? Stare vicino al popolo e aiutarlo è senza dubbio un pensiero corretto: vi parla un uomo che non ha una goccia di sangue nobile nelle vene. Ma il punto è che state parlando di problemi molto vasti, non si risolvono schioccando le dita"

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Il 5/3/2020 alle 03:58, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 16:20 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

"Non sapevo vi interestaste anche di politica." Kara alza un sopracciglio e inizia a passeggiare per l'edificio, soffermandosi di tanto in tanto sulle intarsiature e le decorazioni che la magia di Sandrine ha prodotto in una manciata di minuti.

"Abbiamo avuto molto tempo per parlare, mentre aspettavamo che qualcuno recuperasse il cuore" si volta verso di voi "Io e gli altri governatori, dico" la mano accarezza con delicatezza un arricciatura floreale su uno dei pilastri portanti. "Vogliamo istituire un comitato per riportare equilibrio sull'isola. I tesorieri di tutte le città si recheranno a Lalibela e prenderanno una equa parte dei tesori della città, così che ogni cittadina o villaggio costiero possa ottenere le stesse identiche ricchezze degli altri. Un nuovo inizio per tutti." e il trono? "Abdicherò a favore del comitato appena avrò ottenuto il cuore, e siamo tutti d'accordo sul radere al suolo il palazzo reale, simbolo di oppressione! Nessuno avrà mai più l'occasione di ergersi sopra gli altri!" quanta bellezza viene distrutta ingiustamente in nome delle rivoluzioni? "Dopodiché dovremo occuparci delle trame ordite da quella put-" l'occhio di Kara cade su Randal, memore degli avvertimenti di giusto qualche minuto fa. "...di lady Tamara. Il culto di Selune è troppo potente, confischeremo loro tutti i beni e le confineremo in un vecchio monastero abbandonato nella foresta; nel frattempo incaricheremo i cavalieri di Fort Adigrat di sorvegliarle e nessuna di loro potrà lasciare il tempio. Tamara non è esclusa."

Se pensate che le misure di Kara siano drastiche, non avete ancora ascoltato la parte migliore. Terminato il giro turistico torna a passi rapidi al cospetto dei tre troni e vi fissa intensamente. "So cosa pensate: le città si faranno guerra appena potranno! Eppure mai come in questi momenti di crisi siamo tutti uniti sotto un'unica bandiera, fidandoci l'uno dell'altro. Da quando Lalibela è diventato il nemico, ognuno di noi ha uno scopo comune che ci permette di andare avanti insieme. Perciò, come ultimo atto da Regina delle Stelle di quest'isola, farò un favore a quest'isola e darò a tutti qualcuno da odiare." sapete già chi, ma sentirlo dire da lei è tutt'altra cosa. La parola irrompe tra i denti stretti di chi ha del personale contro gli inquilini indesiderati di Barusha. "Goblin! Darò l'ordine di ucciderli a vista, e fosse l'ultima cosa che faccio li eradicherò completamente, li porterò all'estinzione! Sono la rovina di queste terre, portano orrore e bruttezza ovunque vadano! Meritiamo tutti una Barusha senza goblin." e nel mettere in atto questa guerra, le città saranno ancora unite fintanto che avranno qualcosa da combattere.

 

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Fortunale

Ho dato tutto il credito che potevo a Lady Kara...ma questa donna è davvero folle. La prima parte del suo discorso poteva anche convincermi, ma poi le misure contro il culto di Selune hanno cominciato a innervosirmi. E non per via di Lady Tamara, ma per tutto il caso che può portare l'idea di bandire una dannata religione
E in quanto ai goblin...un conto è scacciare i pirati e i criminali, ma eliminare un'intera razza che ha pure dimostrato di saper convivere pacificamente con gli elfi! A quanto ricordo Kara ha dei trascorsi con i goblin, forse una vendetta o qualcosa del genere. 
Fisso l'elfa con occhi penetranti e le faccio la domanda che per ora non ho riservato a nessun altro. Tanto vale togliersi il dente ora "E cosa darete a noi, in cambio, se vi consegneremo il cuore?"

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Randal

Rimango in silenzio totale, non voglio esprimermi per nulla, Besnik e Sandrine sanno entrambi quanto sono stato di parte e le parole di Kara esprimono tutto il suo pensiero molto bene, non credo di dover aggiungere altro.
Osservo la reazione dei miei due compagni e lo scambio di battute

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Inviato (modificato)
Il 6/3/2020 alle 11:59, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 16:25 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

L'elfa intreccia le mani sul grembo. "La legittima ricompensa promessa a chi mi porta il cuore, prima di tutto: mille monete d'oro. Più altre novemila per i servigi resi a queste terre." poi con un cenno del braccio indica Randal. "E non ho dimenticato le promesse fatte tempo fa: Fort Adigrat, con i cavalieri che lo abitano - esclusi coloro che verranno assegnati alla guardia delle ancelle di Selune - saranno vostri. Una roccaforte con una cinquantina di guardie per la Loggia d'oltreoceano nel nord dell'isola..."  e poi guarda Sandrine "e una nel sud. Molo Zefiro attrae mercanti e curiosi, di questo passo diventerà una piccola cittadina portuale indipendente esattamente come Ibnat, o Corissa.

Potrei anticipare i tempi e concedervi il diritto di fondare una città vera e propria, includendovi nella spartizione del tesoro di Lalibela. Ricevereste abbastanza oro da poter costruire un villaggio in cui elfi e shem'len possano coesistere pacificamente. Gira voce che alcuni membri della vostra ciurma vogliano stabilirsi qui definitivamente..."

 

Modificato da Bellerofonte
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Sandrine Alamaire

"Sì, ricordavo il valore della ricompensa. Anche se non credo che ci necessiti più il permesso di alcuno, per dichiarare Molo Zefiro indipendente e renderlo la base di una città portuale,  a dire il vero. Abbiamo noi il cuore, in fondo. E lo abbiamo ottenuto legalmente, sconfiggendo il precedente signore, a tutti gli effetti, di questa porzione dell'isola", spiego. 

"Ma, a parte questo, l'offerta è sicuramente generosa, in effetti. Meritevole di valutazione".

Modificato da Ghal Maraz
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9 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 16:30 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

"Come dite voi." Kara è dubbiosa tanto quanto voi mentre lascia la stanza, con Razul che non la perde d'occhio un attimo. Quando la governatrice di Ibnat apre la porta, Tamara è sull'uscio che attende il suo turno. Le due donne si guardano con sospetto e disprezzo reciproco, mentre la tensione per qualche secondo vola alle stelle.

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Fortunale

I dubbi di Kara sono probabilmente fondati.
Quando sulla porta le due donne si incontrano, mi preparo ad intervenire. Sarebbe un disastro, se una delle due decidesse di sentirsi troppo minacciata e reagisse con violenza. Ormai non mi stupirei più di niente, nemmeno di vedere le due elfe tirarsi i capelli e rotolarsi sul pavimento graffiandosi e mordendosi a vicenda. 
"Lady Tamara, benvenuta" dal mio punto di vista è la mia massima espressione diplomatica: sto velatamente suggerendo a Tamara di entrare e a Kara di uscire. Di certo non sono Sandrine, ma dovrebbe funzionare. 

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Sandrine Alamaire

"Qualcuno ha mandato dei mercenari a cercare il cuore. Almeno apparentemente", rispondo a Randal, sempre sottovoce. 

Poi mi alzo in piedi, sorridente: "Lady Tamara, benvenuta. Siete magnifica come sempre".

Non sarà certo troppo bendisposta, considerando che dava, forse, per scontato un nostro parteggiare per lei. Ma non ho intenzione di fare favoritismo alcuno. 

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10 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 16:35 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

Una lady che esce, una lady che entra, un'altra rissa scampata a Molo Zefiro che per oggi ha già visto abbastanza sangue versato. La veste lunga e bianca di Tamara illumina lo spazio che attraversa, mattonella dopo mattonella, dalla porta che si richiude dietro di lei fino al punto in cui si ferma, dinnanzi ai tre troni. Un maestoso, elegante inchino è il suo modo di porvi omaggio.

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"Buongiorno, viaggiatori d'oltremare. Lieta di essere di nuovo con voi. Contessa d'Alamaire, il vostro viso è dipinto dall'aurora anche oggi." non potete far finta di nulla: c'è un netto distacco nelle maniere, nell'eleganza con la quale cammina, nella voce, nei colori, in tutto ciò che la riguarda. Kara sembra una contadinotta qualunque al cospetto di cotanta bellezza.

"Vi assicuro che non era necessario indurmi a siglare un accordo scritto di non belligeranza. Non ho mai agognato di ferire alcuno dei candidati. Anche lady Syvis era pressappoco imbarazzata di questa curiosa richiesta." qualcuno dei vostri, là fuori, sta eseguendo il piano ordito dalla contessa. Mentre Tamara parla guarda in viso sia Sandrine che Randal, ma fa estremamente fatica a reggere lo sguardo del capitano. Forse per evitare l'imbarazzo o per semplice spirito di conversazione, alza il capo al soffitto e commenta:

"La meraviglia delle doti magiche della contessa di Zefiro è ineguagliabile. Ci sono altri, nell'Ovest, capaci di erigere interi palazzi in pochi minuti?

Ho udito poi voci che parlano di un ricettario incompleto perpetrato dal cuoco della Speranza; quando questa formalità sarà terminata, conosco alcuni proprietari di osterie che pagherebbero a peso d'oro la presenza di un cuoco d'oltreoceano nelle loro cucine." 

A nessuno di voi sfugge la parola formalità. La teoria dell'Arconte delle Parole era corretta, dopotutto: Tamara dà per scontato il vostro aiuto, tanto che non si sta nemmeno impegnando a portare il discorso dove è necessario. "A tal proposito, in virtù della conclusione prossima delle trattative, sareste i benvenuti a restare per tutto il tempo che desiderate. So che alcuni di voi fremono per prendere il mare" sfugge una fugace occhiata a Besnik "ma ho saputo di alcuni umani innamorati a tal punto dell'isola che desiderano restarvici, e non sarà un problema. Mi duole altresì che vi esorti solo adesso a restare per quanto tempo desiderate, perché credetemi: nulla mi rallegrerebbe maggiormente che avervi qui con me."

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Fortunale

Nonostante l'apparente (e incongruo) imbarazzo di Tamara nei miei confronti, mi mostro gentile ed educato con lei, come lo sono stato con gli altri candidati. Non mi fa impazzire il fatto che stia dando per scontate alcune cose di poco conto...come l'aver scelto lei come futura regina!
Tutto considerato, mi sento in dovere di farle capire chiaramente la situazione "Lady Tamara" comincio, esordendo con un titolo onorifico che potrei anche evitarmi vista la relativa confidenza. Ma voglio essere chiaro e non sono bravo con le parole come Sandrine "Come abbiamo già chiesto agli altri: come pensate di regnare su Barusha? Perché dovremmo considerarvi migliore degli altri candidati?" cerco di incrociare il suo sguardo e farle capire che sono serio. 

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Randal

Annuisco dopo le parole del Capitano, e aggiungo:
..mio padre non me lo perdonerebbe mai, intendo il rimanere come cuoco di terraferma. Si è sacrificato per me, prendendo il mio posto a Capo Ventura. Faccio una pausa 
Insomma, grazie ma no le sorrido. Io vorrei ripartire quanto prima, dopo aver risolto questa che considero ben più che una mera formalità.
Il futuro di Barusha con la mano proietto un ipotetico pensiero nell'aere, volto verso l'infinito e oltre di tutti voi elfi autoctoni, dei goblin, anch'essi autoctoni e della politica delle vostre cittadine si decide in poche ore..
..e dovremo basare il nostro giudizio su ciò che ci ha detto chi è varcato la soglia prima, e cosa ci dirai tu ora.

A me interessa sapere cosa ne sarà delle altre città e relative libertà o non libertà nei confronti della Capitale, dei loro reggenti, dei goblin che vivono il sottosuolo di Lalibela e in ultimo degli elfi "selvaggi".

 

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Inviato (modificato)

  

Il 8/3/2020 alle 13:28, Bellerofonte ha scritto:

Quinto giorno del XI mese, anno 1491, ore 16:40 || +193 giorni dalla partenza

Molo Zefiro, sud di Barusha || Cielo sereno, brezza da nord-ovest || Cibo per 3 giorni

Per quanto dimostratasi distaccata e impenetrabile finora, Tamara, convinta della sua prossima elezione a figura suprema dell'isola, è pervasa da un senso di euforia che la rende molto più vulnerabile del solito alle vostre letture. Riuscite a scorgere un principio di stizza quando Fortunale le chiede il minimo indispensabile per presentarsi a questo colloquio; ella si volta prima a destra, poi a sinistra, poi indietro, incredula. "Lo trovo superfluo, capitano Aghendor. Perché mai montare su una commedia quando non vi sono spettatori a mirarla?" le linee del volto sono placide come uno stagno che giace al tenue irrorarsi del sole di primo pomeriggio.

Ma Fortunale non sta scherzando. Randal nemmeno. Un vento di tempesta smuove lo specchio acquitrinoso riflesso nelle espressioni di Tamara, che sussulta cercando nervosamente approvazione negli sguardi del quartiermastro e del cuoco della Speranza. Invano.

"Non-" balbetta, stringendo con forza il manico del bastone. "Non capisco. Meditate di consultarmi alla stregua di..." sta per dire una volgarità, ve lo sentite nelle vene. "sgradevoli...campagnoli!" - niente da fare, questo è il massimo che riesce a pronunciare. - "...che azzardano lusinghe in vostro onore e promettono improbabili iniziative per il loro bieco fine?"

Questa iniziativa, di ascoltare uno per uno tutti i pretendenti e poi decidere, potrà anche essere efficace ma irrita tutti quanti - voi in primis. Tamara a quanto pare odia essere messa allo stesso livello degli altri, ma infine non ha molta altra scelta se non rispondere alla vostra domanda.

"Le mie intenzioni sono elementari. Non ho intenzione di cambiare alcunché. Prenderò la corona dei defunti sovrani e la indosserò perseverando nel percorso che hanno intrapreso. Questa ridicola ribellione, che ha come unico scopo abbattere Lalibela, sarà soppressa dall'autorità conferitami in quanto regina. Né i goblin, né i Silvani sono di mio interesse, in quanto esulano dalle leggi delle città costiere."

Se ve lo state chiedendo la risposta è no, Tamara non apprezza che qualcuno ficchi il naso nei suoi affari governativi, o peggio ancora che gli venga chiesto di dar conto delle sue azioni; che siate Arconti, viaggiatori d'oltremare o detentori di chissà quale autorità antica donata da un cuore di drago, proprio non riesce a nascondere il disappunto nella voce.

"Vi prego di non lasciare che la vostra cultura occidentale, le esperienze pregresse con i pretendenti o peggio ancora le vostre emozioni influiscano su questa scelta. Barusha, come avete potuto notare, gode di un equilibrio proprio che è stato messo a dura prova dai recenti avvenimenti. Lungi da me accusarvi di nulla, anzi, vi sarò grata eternamente del contributo che avete dato, ma come saprete l'isola ha vissuto per millenni indisturbata.

Credo sia vostro dovere morale preservare l'integrità di questo governo vista la generosità e il supporto che vi è stato dato e che continuerò a fornirvi. Avrete la mia parola che ripartirete da Barusha con tutti gli strumenti e le ricchezze che desiderate; dopotutto mi conoscete oramai, e saprete quanto, a differenza di altri che hanno varcato questa soglia, sia propensa al mecenatismo di imprese così eroiche..." - Significa tanto oro per voi. Forse più di quanto tutti e tre gli altri pretendenti riuscirebbero a mettere da parte insieme.

Modificato da Bellerofonte
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Randal

Beh mi alzo 
Che dire guardo gli altri due e poi Tamara
Grazie Tamara mi inchino brevemente e durante l'inchino chiamo a me Peppiniello. Lo faccio salite sul braccio e me lo coccolo un pò nel mentre che saluto la Lady.
Una volta uscita mi porto davanti a Sandrine e Fortunale

Una pazza.. lo penso solo io?

 

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Sandrine Alamaire

"L'idea è stata mia, mia magnifica signora", spiego, alzandomi in piedi.

"E non l'ho presa facilmente.

Barusha vive ammantata nei secoli trascorsi, antica in misura proporzionata alle vite eterne di voi Elfi, ma con la stessa attitudine, forse necessaria, a ripulire la propria memoria... per sopravvivere, forse?

Non lo so, la mia mente è molto più piccola e finita di quella della vostra genía.

Ma, a volte, è bene rammentare anche ciò che è accaduto di dimenticare.

Non c'è intento di insulto, né malizia, nella mia scelta. Io vi rispetto e vi ringrazio, per tutto quanto avete fatto.

Nessuno degli innumerevoli Elfi di quest'isola, tuttavia, ha raccolto il cuore: sono stati gli Shem'len, stretti nel limite del battito di ciglia della loro vita. Gli stranieri.

Abbiamo portato mille sconvolgimenti, a quanto pare,  su queste terre e questi mari. Spesso senza ragionevole riflessione, prima.

Ho ritenuto allora che dovessimo fare le cose a modo, questa volta.

Grazie per la vostra pazienza, milady".

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