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24 Dicembre 1922 - Mattina [Neve]

Attraversare Arkham la vigilia di Natale voleva dire imbattersi in nugoli di bambini che agli angoli delle strade recitavano canzoni legate alla festività. La gente si aggirava fra le strade innevate per gli ultimi acquisti in vista del cenone della sera e per perdere gli ultimi regali.

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L'Università era per lo più vuota: solo qualche studioso ancora si aggirava per i corridoi mentre alcuni studenti giocavano a palle di neve nel parco dell'Ateneo.

Gli amici erano stati convocati lì dal loro mentore, il professor Armitage, con una lettera che prometteva notizie sugli eventi della primavera prima.


@Dentro l'ufficio

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L'ufficio del docente pareva in una situazione identica a quella che avevano visto l'ultima volta che vi erano stati, con pile di libri appoggiate ovunque nell'ambiente mentre l’odore di pipa riempiva l’aria 


Il professor Armitage, un uomo sui sessanta anni con barba e capelli bianchi e piccoli occhiali da lettura a mezza luna, li accolse con grande calore
"Benevenuti e Buon Natale" iniziò stringendo la mano a tutti "sono davvero felice di vedervi e mi scuso per avervi rubato alle vostre feste ma non poteva attendere nel vedervi. Forse abbiamo una traccia!"

Poi rendendosi conto della scortesia aggiunse "ma non vi ho fatto neanche accomodare. Posso chiamare per farvi portare un tè bello caldo, o una cioccolata, se volete..."

 

 

Modificato da AndreaP
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Carter

@Dentro l'ufficio

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"Buonasera, professore, e buon Natale anche a lei", ricambiò Carter, cercandosi una sedia. 

Ed un caro augurio anche a tutti voi, amici miei. Ben lieto di rivedervi", aggiunse, abbracciando in uno sguardo tutti i compagni della precedente impresa, prima di tornare a concentrare la sua attenzione su Armitage. "Non si deve scusare di nulla, professore: sono impaziente di sentire queste notizie... ma un bel tè caldo, vista la stagione, lo berrei volentieri, se non è di troppo disturbo!".

 

 

Modificato da AndreaP
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Craig Babcock

@Dentro l'ufficio

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Raggiungere Arkham alla vigilia di Natale non è certo semplice ma, alla fine, ci riesco e trovo anche il modo di giungere in tempo alll'università per l'incontro con Armitage e gli altri

Buona sera e Buon Natale a tutti dico cordialmente mentre mi siedo a mia volta Anche per me un buon the caldo, grazie

 

 

Modificato da AndreaP
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24 Dicembre 1922 - Mattina [Neve]

@Dentro l'ufficio

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"Subito" disse il professore e sollevato il telefono ordinò per tutti la bevanda calda.

"Allora tornando a noi" riprese "in questi mesi ho lavorato a lungo sugli indizi trovati. Come vi raccontavo l'ultima volta che ci siamo visti pare che la setta di cui faceva parte il dottor Morgan adorasse una divinità chiamata Shub-Niggurath di cui si ha traccia in alcuni manoscritti ritrovati in Yemen. Il nero Capro della foresta dalla prole innumerevole, così era chiamato, univa l'aspetto dell'appetito sessuale con l'infinita conseguente progenie. I suoi seguaci, come molti degli aderenti a culti di questo genere, aspettano di essere accolti dal loro Dio in questo o in altro mondo."

"Indagando ulteriormente su questo culto ho scoperto tracce di seguaci anche in Europa. In questa ricerca mi ha aiutato un mio esimio collega di Londra, che avevo contattato perché si interessasse della sorte di Morgan, e che si è interessato del caso"

"Conosco Smith da anni: ha vissuto e viaggiato molto nel continente, le sue specialità sono le lingue europee e archeologia, che ha insegnato presso l'Università di Londra dove lavora. In passato mi aiutò nella decifrazione di alcuni manoscritti, ma ora la sua ricerca si è spostata sui culti esoterici antichi, con risultati eccellenti. Spesso, quando sua moglie Margaret era ancora in vita, sono stato ospite a casa sua a St.John's Wood."

Armitage si fermò come ad assaporare un ricordo piacevole.

"Ora Smith mi ha mandato un telegramma. Mi ha detto di aver trovato una traccia importante per continuare le ricerche che potrebbero portare ad importanti evoluzioni. E mi ha chiesto di andare a Londra. Io sono vecchio per un viaggio del genere, ma ho subito pensato a voi. Se siete interessati c'è un biglietto pagato dall'Università su un transatlantico in partenza il 26 da New York. So che il preavviso è scarso... ma confido nel vostro interesse"

In quel momento entrò un cameriere con una teiera e delle tazze appoggiandole sulla scrivania per poi allontanarsi.

 

 

Modificato da AndreaP
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Dottor Buill

@Fuori dall'ufficio

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Bastone da passeggio e l'ormai inseparabile pipa: da quando sono sceso da quel piroscafo appena sei mesi fa non sono più riuscito a farne a meno.

Ancora mi capita di svegliarmi sudato poco prima dell'alba, la testa popolata dagli incubi di quelle immagini terrificanti che persino la madre della settima arte si e' rifiutata di ricordare e che io, invece, non riesco proprio a dimenticare .

Non potendo riprendere sonno siedo sulla mia poltrona preferita e accendo la pipa: il respiro tranquillo di mia moglie e il silenzio accogliente delle pareti domestiche riescono a tranquillizzarmi, mentre le immagini mostruose che imperterrite spingono da dietro la mia coscienza, sembrano concretizzarsi nelle volute di fumo e, catarticamente dissolversi.

Ora sono quasi giunto all' università.  L' imponente struttura dell'ateneo risalta oscura in mezzo alla neve  e sarà forse a causa dell'ora tarda, ma nemmeno la sua bellezza tanto familiare riesce a tranquillizzarmi. Dove sarà Ludwig? Credevo dovessimo vederci qua fuori. 


 

 

Modificato da AndreaP
Inviato

Ludwig

@Fuori dall'ufficio

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Ludwig giunse con una faccia contrariata, affondando i piedi nella neve e portando il bastone da passeggio sotto il braccio, dimostrando una volta in più, se ce n'era bisogno, che quello era solo un vezzo legato alle sue origini aristocratiche, e non ad una esigenza fisica. Da lontano, vide con gratitudine l'amico in attesa, e con rammarico pensò al tempo che egli aveva atteso infreddolendo i suoi arti per quella imprevista attesa. "Amico mio, bentrovato. Avviamoci verso la nostra meta." Lo invitò a proseguire verso l'interno del palazzo dove aveva sostato. L'ufficio non era lontano.

Provo' a giustificare il proprio ritardo. Sapeva di poter essere liberamente se stesso con il Terence, che lo conosceva ormai da tempo. "Mi dispiace doverlo dire proprio alla vigilia, ma detesto il buonismo di questa festività. Sono stato fermato da almeno quattro coretti di fanciulli lungo la strada, tutti con le stesse smielose canzoncine e l'abilità canora di voci bianche senza addestramento. Al secondo coro ne avevo più che abbastanza, ma se mi fossi mostrato cinico di tempo ne avrei perso anche di più, tra i piagnistei dei piccoli e le proteste degli accompagnatori." 

@In ufficio

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Entrarono nell'ufficio in cui erano attesi mentre ne usciva un inserviente con un vassoio vuoto. Probabilmente si erano persi un'ottima tisana, ma l'importante era non perdere il motivo per cui erano stati convocati.

"Salve a tutti, perdonate il nostro ritardo, che imputerò alle incombenze della Vigilia tentando di parlare a mia discolpa. L'incolpevole Dottore ha solo avuto la bontà di attendermi."

Attese di essere invitato ad accomodarsi, e si guardò intorno per constatare chi altro fosse stato convocato in quella occasione. Non gli sfuggì la particolare circostanza che gli ospiti fossero coloro che erano presenti alla spedizione Morgan in cerca del fu professor Williamson. Gli occhi gli brillarono.

Spoiler

Per me possiamo dare per assodate le informazioni già date, se non ci sono motivi particolari. Immagino che l'ospite le ripeta al nostro arrivo a nostro favore.

 

 

Inviato

Dottor Buill: tutti riuniti

In risposta ai tentativi dell' amico di scusarlo, egli non fece che scuotere la mano imbarazzato: ma no, ma no che centra? L'importante è che ora siamo qui ... e in ottima compagnia direi. Felice di vedere tutti voi, esimi colleghi.

Sembra dunque che come gruppo non dobbiamo averla tanto delusa disse rivolgendosi al professor Ermitage, se ci ha nuovamente convocati.

 

Inviato (modificato)

Niklas Von Aehrentha

Entro di corsa nello studio, subito dopo aver bussato alla porta. Buongiorno a tutti, e buone feste dico, trafelato Scusate il ritardo, sono arrivato appena mi è stato possibile. Ho quasi rischiato di non arrivare, ho letto il messaggio solo oggi a causa di un...disguido. Notando poi tutte le facce conosciute dico Noto con molto piacere che siamo di nuovo noi, molto bene. Posso chiederle professore la cortesia di riprendere il discorso dall'inizio? Sono molto interessato a quelle che ha definito "notizie sugli eventi trascorsi". 

Custode

Spoiler

Per me, come detto da @PietroD , possiamo prendere per assodato quello che hai già scritto e andare avanti. Ti chiedo solo, come ho scritto nel TdS, se sono riuscito a scoprire qualcosa già di mio per vie traverse, dato che me l'ero ripromesso.

Altra domanda, con i soldi che ho ottenuto a fine della scorsa compagna posso acquistare qualcosa? Puoi darmi qualche consiglio?

 

Modificato da Daimadoshi85
Inviato

24 Dicembre 1922 - Mattina [Neve]

Il professor Armitage accolse con un sorriso i ritardatari facendo portare tè caldo anche per loro e approfittando dell'attesa per le bevande per illustrare con parole calorose la situazione come già l'aveva descritta agli altri membri del gruppo.

"...e quindi se siete interessati c'è un biglietto pagato dall'Università su un transatlantico in partenza il 26 da New York. Ho la viva speranza che, nonostante lo scarso preavviso, tutti voi siate interessati." concluse

Inviato

Dottor Buill

Un viaggio pagato verso la cara vecchia Inghilterra non si può certo rifiutare. Sono anni che mia moglie insiste perché la porti a Londra: ha una cara cugina a Camden Town che sarebbe felice di ospitarla e io avrei tutto il tempo di dedicarmi ai nostri affari.

Spoiler

Non lo sottolineo ma è chiaro che il biglietto per mia moglie lo pagherei io.

 

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Inviato

Craig Babcock

Alle ultime parole del Professor Armitage, un sorriso mi si forma sul volto

Non sono mai stato in Inghilterra, quindi accetto di buon grado, devo solo sistemare delle scartoffie in ufficio prima della partenza

Inviato

Niklas Von Aehrentha

Ah, l'Europa...E' tanto che non vado in Inghilterra. Dico, con fare trasognante Sarò ben felice di accompagnare il gruppo, e sono molto curioso di scambiare qualche parola con questo suo amico e collega.

 

Inviato

24 Dicembre 1922 - Mattina [Neve]

"Ottimo sapevo di poter contare su di voi" disse sorridente Armitage "Telegraferò immediatamente a Smith la cosa. Come dicevo il transatlantico partirà da New York nel pomeriggio del 26. Farò preparare una macchina che vi preleverà qui all'Università alle 8.30 della mattina stessa in modo da avere tempo di raggiungere la Grande Mela"

Poi sorseggiato il the aggiunse "E vi preparerò una lettera di presentazione e i riferimenti per rintracciarlo, certo. Da parte vostra preparate i passaporti. E infine un ultimo avvertimento: vi ricordo che è illegale importare in Inghilterra cibo, animali o armi, sia da fuoco che bianche: anzi, direi che per gli stranieri è proprio illegale portarle laggiù"

"Penso sia tutto. Vi serve qualcos'altro?" concluse

Dalla finestra alle spalle del professore si vedeva che la neve intanto aveva ripreso a scendere sul parco dell'Università
 

Inviato

Dottor Buill

Non ci sarà mica il divieto anche sul tabacco? Non ho nulla in contrario su quello inglese ma sono affezionato alla mia miscela.

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Così,  per curiosità 

 

Inviato

Niklas Von Aehrentha

Custode

Spoiler

In effetti, essendo Niklas europeo, questa regola immagino dovrebbe saperla. Correggimi se sbaglio. Partendo da questo presupposto, dalle conoscenze che ho, so di poter comunque ottenere armi anche di contrabbando poi in Europa?

 

Inviato

Ludwig

La prospettiva di un viaggio in Inghilterra sulle prime lo deluse alquanto. Rispetto alla selvatica giungla del Belize non era minimamente paragonabile, quanto a pericolo, fascino, mistero. Ripensandoci pero' si rese presto conto che questa volta si sarebbero mossi in un ambiente che, comunque, non era scevro di pericoli, sebbene fosse a tutti loro piu' familiare.
Senti' l'adrenalina dare una scossa al suo cervello, una pallida imitazione delle emozioni provate nella recente missione, ma comunque qualcosa che non aveva piu' trovato a casa se non nell'illusorio mondo di Morfeo, quando il dio dei sogni gli concedeva di tornare in spirito laggiu'.
"Abbiamo ben due giorni per buttare qualche straccio in valigia, prima di partire. Sara' il Natale piu' lungo che io abbia mai vissuto, temo." 
Picchietto' con il bastone sul pavimento, per darsi un contegno.

Inviato

Craig Babcock

Le ultime raccomandazioni del Professor Armitage non mi entusiasmano per niente Non poter portare nessun tipo di arma potrebbe essere un problema.. Mmm.. Vedrò di procurarmi qualcosa una volta in terra anglosassone..

Io sono a posto così replico all'accademico

Inviato

Carter

"Mi sembra tutto a posto, professore"", rispose Carter, provando a fare mente locale di quali difficoltà potesse comportare una simile spedizione: egli era, infatti, molto più uso a viaggi in terre poco civilizzate e nelle quali si facevano rare difficoltà sull'utilizzo delle armi. 

"Magari, pensavo... dovessimo affrontare delle spese particolari, come dovremmo muoverci? Sperando di non avere delle resistenze sulla diversità di valuta...".

Ospite
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