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Boh, non so, io ho sempre più la sensazione che la quinta edizione abbia fatto il giro di boa, sia cioè a metà del suo ciclo vitale. Al giorno d'oggi, col mondo che va a mille all'ora, per un prodotto del genere una decina d'anni d'attività mi sembra un'aspettativa di vita abbastanza decorosa.

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Inviato
19 ore fa, MattoMatteo ha scritto:

Diciamo che, visto che non sono state ancora sfruttate appieno tutte le sue potenzialità (la cosa che più si avvicina è il gdr di Stargate pubblicizzato proprio ieri), mi sentirei truffato se tra 5 anni (in media un'edizione dura 10 anni, e la 5° è fuori da 5 anni) uscisse fuori una 6° edizione... e non credo che sarei l'unico!

In media un edizione dura in media 7.75 anni con un chiaro trend decrescente (11->11->8->6) che è coinciso con il cambio di proprietario. 10 anni sarebbero un buon risultato.

Sospetto anche che i dieci anni di vita delle edizioni dei giochi di ruolo più diffusi siano anche una coseguenza della demografia dei giocatori.

Semplificando, un edizione è sostenibile dall'editore fino a che i costi per produrre/mantenere il materiale sono inferiori a quanto si guadagna dai vecchi giocatori e dai nuovi. Tra le due tipologie di entrate i nuovi giocatori sono quella più efficiente perchè comprano materiale che ha solo costo di mantenimento, vicevera i vecchi giocatori tendono a comprare solo materiale aggiuntivo che oltre ad avere costi di mantenimento ha anche dei costi di produzione. Assumendo che questa semplificazione non sia eccessiva un edizione termina quando perde la capacità di attrarre nuovi giocatori. Io credo, magari mi sbaglio, che un fattore determinante sia la capacità di adattare l'edizione ai cambiamenti culturali che intercorrono nei possibili giocatori cioè che un gioco del 2013 possa essere attrattivo per i giocatori "nuovi" del 2023.

Volendo complicare un poco la situazione in realtà c'è anche da considerare quello che posso guadagnare dall'iniziare una nuova edizione, cioè fare un gioco nel 2023 per i giocatori del 2023. Cioè il punto non è solo attrarre giocatori nuovi ma attrarne abbastanza da non giustificare lo sforzo economico di creare una nuova edizione. Inoltre i costi di mantenimento del materiale elettronico sono sufficientemente bassi da poter permettere un affiancamento delle due linee di gioco senza la necessità di cercare di uccidere malamente l'edizione precedente cosa che può risultare molto antipatica per i giocatori di vecchia data creando antagonismo.

Inviato
18 minuti fa, Ermenegildo2 ha scritto:

senza la necessità di cercare di uccidere malamente l'edizione precedente cosa che può risultare molto antipatica per i giocatori di vecchia data creando antagonismo.

Concetto che purtroppo WotC, un'azienda che notoriamente non è mai stata capace di comunicare col suo pubblico, sembra non aver capito. Vedi il Cease & Desist a D&D Tools e la tradizionale tabula rasa dei forum WotC di un'edizione all'uscita della successiva.

Magari per la prossima l'avranno capita? Visto come gestiscono le comunicazioni di Magic, ne dubito.

Inviato (modificato)
50 minutes ago, Ermenegildo2 said:

Cioè il punto non è solo attrarre giocatori nuovi ma attrarne abbastanza da non giustificare lo sforzo economico di creare una nuova edizione. Inoltre i costi di mantenimento del materiale elettronico sono sufficientemente bassi da poter permettere un affiancamento delle due linee di gioco senza la necessità di cercare di uccidere malamente l'edizione precedente cosa che può risultare molto antipatica per i giocatori di vecchia data creando antagonismo.

Oggi dovrebbe arrivarmi la 5a edizione di DnD e sono un nuovo giocatore. Ho letto tutti i vostri interventi e non conosco la vostra eta'. Anche se sono sui 40 e di tutto il materiale pubblicato per questo gioco, conosco come nomea solo 3.5 (perche' e' stato un successo, scissione di PF), la 4a edizione e' stata un "fallimento" ma ignoro le cause, e l'attuale. Non so se diventero' erudito come voi altri, che conoscete a menadito storicamente ogni cavillo di espansioni e manuali ma, il compendio da me acquistato e' uno starting point. 

Quindi la casa editrice cosa si aspetta da me, beginner, che gli acquisti almeno i tre manuali fondamentali? E' sufficiente questo per non mandargli in malora l'assetto economico?... la vedo un po' dura. Ovvio come si e' disquisito, una nuova release ha costi di ideazione, realizzazione, stampa, e restyling di tutto il materiale avente questo marchio.

Pensate la Apple sta iniziando ad avere flessioni, appunto perche' il mercato degli smartphone inizia a saturarsi. Quindi ogni anno sono costretti a lanciare un nuovo telefono che il pubblico gridi "wow" e vada a comprarlo. E' ovvio che molti clienti non hanno 1000 euro da spendere ogni anno per cambiare questo prodotto e preferiscono tenere piu' a lungo possibile la vita di quest'ultimo. Magari cambiando la batteria, piuttosto che il vetro se incrinato.

Cosa voglio dire? semplicemente che chi produce un prodotto di largo consumo, avendo difficolta' di trovare nuovi fruitori, dovra' per forza cambiare strategia di mercato, creando nuovi prodotti etc. ma, talvolta questo sforzo non riscontra il successo del pubblico, che vede diffidentemente il prodotto.

Per cui mi aspetto un'uscita di DnD ogni anno come i telefonini con la mela :tongue-old: 

Modificato da Blues
Inviato

La differenza è che i prodotti WOTC sono numerosi e che la stessa azienda non basa la sua esistenza su D&D. Direi più sui giochi di carte. Come dicevamo all'inizio D&D è un gioco che ha sorpreso per come è ripartito e ora intendono sfruttarlo.

Cosa si aspettano da un nuovo o vecchio giocatore? la stessa cosa. Che compri tutto (o quasi). Iniziando dagli starter, dai manuale base e poi passando alle campagne e ai manuali di ambientazione/specialistici. Questo è quello che si sono sempre aspettate. 

Impossibile invece un'uscita all'anno se intendi come edizione e altrettanto impossibile se intendi come prodotto. Il primo caso è insostenibile, il secondo è economicamente fallace. Per D&D escono diversi prodotti all'anno, che vanno dai manuali alle campagne alle carte oggetto/mostro/incantesimo e così via. 

Inviato (modificato)

@MattoMatteo @Ermenegildo2 @Checco @Lord Danarc

Come dice @Lord Danarc bisogna, però, tenere presente anche il fattore del ritmo lento delle uscite, fattore che rende questa edizione differente quantomeno dalle ultime due edizioni, le stesse che, oltre ad aver avuto un buon ritmo di uscite annuali, hanno visto anche una graduale riduzione del ciclo vitale. Le ultime edizioni in particolare (non ricordo bene per le edizioni più vecchie, quindi ditemi voi) sono state caratterizzate da un ritmo alto di uscite, il che ha portato velocemente i giocatori al punto di saturazione e di stanchezza. Il ritmo lento delle uscite mantiene alta la fame di nuove regole nei giocatori e diminuisce la probabilità che questi ultimi finiscano con lo stufarsi del regolamento. Come giustamente dice @The Stroy, è sicuramente vero che prima o poi la comunità di giocatori si stancherà di D&D 5e e pretenderà un cambiamento, ma il rischio che ciò avvenga nel breve termine sono basse, proprio per via del ritmo lento delle uscite. Come dice sempre The Stroy - e come, se non ricordo male, è stato ammesso dagli stessi designer - non è per nulla improbabile che la 5e regga bene per un totale di 10 anni circa, ma per questa edizione non sarebbe nemmeno impossibile un ciclo vitale di addirittura 12-13 anni, secondo me.

I designer, in ogni caso, già qualche anno fa hanno fatto sapere come prevedono di gestire la transizione a una nuova edizione. Innanzitutto inizieranno a pensare a una 6e solo nel momento in cui i giocatori segnaleranno nei sondaggi di essersi stufati del regolamento o di volere una significativa revisione delle regole dei 3 Core. La 6e, inoltre, a meno che nel frattempo i designer trovino utili dei cambiamenti radicali o ricevano dai giocatori indicazioni in tal senso, sarà una morbida transizione dalla 5e, ovvero una sorta di revisione: i designer punteranno con il rivedere e ammodernare il regolamento della 5e, senza metterlo radicalmente in discussione, così che i prodotti della 6e possano essere in qualche modo compatibili con quelli della 5e.

9 ore fa, Blues ha scritto:

Quindi la casa editrice cosa si aspetta da me, beginner, che gli acquisti almeno i tre manuali fondamentali? E' sufficiente questo per non mandargli in malora l'assetto economico?... la vedo un po' dura. Ovvio come si e' disquisito, una nuova release ha costi di ideazione, realizzazione, stampa, e restyling di tutto il materiale avente questo marchio.

Sì, esattamente. 😉

Fanno certamente soldi anche con i supplementi, ma il grosso degli incassi li fanno sui Core. In ogni caso la Hasbro, proprietaria della WotC, per dare l'approvazione alla 5e ha preteso che quest'ultima sia costruita attorno ai prodotti derivati: la fonte principale degli introiti del brand D&D derivano, oltre che dai 3 Core, dai Board Game, dai videogiochi, dagli accessori per il gaming, dal merchandising generale (abbigliamento, idee regalo, ornamenti per la casa, ecc.) e così via.
D&D 5e non funziona come le precedenti edizioni. Con le precedenti edizioni il core business erano i manuali del gioco, mentre con la 5e lo è diventato il brand di D&D stesso, dunque tutto ciò che usa il marchio D&D.

 

Cita

Pensate la Apple sta iniziando ad avere flessioni, appunto perche' il mercato degli smartphone inizia a saturarsi. Quindi ogni anno sono costretti a lanciare un nuovo telefono che il pubblico gridi "wow" e vada a comprarlo. E' ovvio che molti clienti non hanno 1000 euro da spendere ogni anno per cambiare questo prodotto e preferiscono tenere piu' a lungo possibile la vita di quest'ultimo. Magari cambiando la batteria, piuttosto che il vetro se incrinato.

Cosa voglio dire? semplicemente che chi produce un prodotto di largo consumo, avendo difficolta' di trovare nuovi fruitori, dovra' per forza cambiare strategia di mercato, creando nuovi prodotti etc. ma, talvolta questo sforzo non riscontra il successo del pubblico, che vede diffidentemente il prodotto.

Il mercato dei Gdr, però, non è come il mercato dei telefonini. 😉
Sicuramente la concorrenza interna è enorme (esiste un numero incredibile di Gdr e ne vengono creati a centinaia ogni anno), ma la gran parte dei prodotti ha un incidenza minima sul mercato, visto che attrae un numero limitato di giocatori. La vera lotta, in genere, è tra un numero ristretto di aziende, quelle che pubblicano i Gdr dall'appeal talmente alto da attirare l'attenzione del grosso del mercato. Anche il Gdr, come tutti i prodotti, rischia sicuramente la stagnazione o addirittura la crisi: è successo, ad esempio, intorno al 2008-2010, quando in particolare la grande crisi economica ha portato il mercato Gdr a contrarsi. La situazione attuale, però, è diversa, perchè per la prima volta in decenni il mercato Gdr è in espansione: il numero dei giocatori aumenta e questo è dovuto in particolare proprio a D&D 5e.

D&D è sempre stato uno dei pochi Gdr capaci di portare nuovi giocatori nel mercato, attirando anche coloro che non avevano mai giocato prima. E' per questo che tutte le aziende che producono Gdr guardano sempre con favore l'uscita di una nuova edizione di D&D, in quanto in genere è in grado di ingrossare il mercato e permette alle altre aziende di poter sfruttare questa espansione generale anche a proprio vantaggio. E se questo è valso spesso in passato vale ancora di più in questi anni, visto che D&D sta vivendo una periodo di successo straordinario. In questi anni D&D è diventato letteralmente popolare: se ne parla nei maggiori Talk Show Americani (Stephen Colbert, presentatore del Talk Show più visto negli USA, ha parlato più volte di D&D nel suo programma), è giocato e pubblicizzato da diverse star della TV americana o di Hollywood (promuovono D&D personaggi come Vin Diesel, Joe Manganiello, Deborah Ann Woll - Karen di Daredevil -, Mathew Lilard e Ashley Johnson - attrice nota per Genitori in Blue Jeans e per la parte di Ellie in The Last of Us), ed è entrato a far parte della più generale cultura popolare grazie a serie tv quali The Big Bang Theory, Stranger Things e Community. Le campagne di D&D giocate in streaming, come Critical Role, fanno un numero allucinante di visualizzazioni, mentre quelle giocate dal vivo riempiono i teatri.

Questa immane visibilità sta permettendo a D&D di attirare l'attenzione di un numero incredibile di nuovi giocatori, ovvero gente che a D&D non aveva mai giocato prima e che grazie a D&D entrerà per la prima volta a far parte del mercato Gdr. Al momento l'interesse per D&D è talmente alto che l'idea di un'uscita a breve di una 6e è radicalmente impossibile. Ci vorranno un po' di anni prima che la saturazione di cui parli arrivi. 😉

Modificato da SilentWolf
  • Grazie 1
Inviato (modificato)

Almeno che PF2 non farà gridare “al fuoco al fuoco” e cercheranno dei ripari. Cosa altamente improbabile.

Condannati a vincere se non vorranno rischiare l’estinzione.

Modificato da Blues
Inviato
10 ore fa, The Stroy ha scritto:

Concetto che purtroppo WotC, un'azienda che notoriamente non è mai stata capace di comunicare col suo pubblico, sembra non aver capito. Vedi il Cease & Desist a D&D Tools e la tradizionale tabula rasa dei forum WotC di un'edizione all'uscita della successiva.

Magari per la prossima l'avranno capita? Visto come gestiscono le comunicazioni di Magic, ne dubito.

Beh l'attacco contro D&D tools è comprensibile dal loro punto di vista più che non la distruzione dei forum, cioè D&D tools "riduce" il valore dei pdf che vendono loro, i forum no. Poi nell'ottica completa magari è pure controproducente ma gli studi sugli effetti positivi della "pirateria" (ok D&D tools non è propriamente pirateria ma dal punto di vista della Wizard loro la vedono così) non sono ancora derimenti.

47 minuti fa, SilentWolf ha scritto:

@MattoMatteo @Ermenegildo2 @Checco @Lord Danarc

D&D è sempre stato uno dei pochi Gdr capaci di portare nuovi giocatori nel mercato, attirando anche coloro che non avevano mai giocato prima. E' per questo che tutte le aziende che producono Gdr guardano sempre con favore l'uscita di una nuova edizione di D&D, in quanto in genere è in grado di ingrossare il mercato e permette alle altre aziende di poter sfruttare questa espansione generale anche a proprio vantaggio. E se questo è valso spesso in passato vale ancora di più in questi anni, visto che D&D sta vivendo una periodo di successo straordinario. In questi anni D&D è diventato letteralmente popolare: se ne parla nei maggiori Talk Show Americani (Stephen Colbert, presentatore del Talk Show più visto negli USA, ha parlato più volte di D&D nel suo programma), è giocato e pubblicizzato da diverse star della TV americana o di Hollywood (promuovono D&D personaggi come Vin Diesel, Joe Manganiello, Deborah Ann Woll - Karen di Daredevil -, Mathew Lilard e Ashley Johnson - attrice nota per Genitori in Blue Jeans e per la parte di Ellie in The Last of Us), ed è entrato a far parte della più generale cultura popolare grazie a serie tv quali The Big Bang Theory, Stranger Things e Community. Le campagne di D&D giocate in streaming, come Critical Role, fanno un numero allucinante di visualizzazioni, mentre quelle giocate dal vivo riempiono i teatri. 

Questa immane visibilità sta permettendo a D&D di attirare l'attenzione di un numero incredibile di nuovi giocatori, ovvero gente che a D&D non aveva mai giocato prima e che grazie a D&D entrerà per la prima volta a far parte del mercato Gdr. Al momento l'interesse per D&D è talmente alto che l'idea di un'uscita a breve di una 6e è radicalmente impossibile. Ci vorranno un po' di anni prima che la saturazione di cui parli arrivi. 😉

Può anche essere una bolla passeggera.

Inviato (modificato)
1 ora fa, Ermenegildo2 ha scritto:

Può anche essere una bolla passeggera.

Che sia una moda (dunque un fenomeno destinato prima o poi a spegnersi, per poi magari tornare in voga in un altro momento) è sicuro. Non credo, invece, che sia una moda passeggera. Visto il modo in cui si sono sviluppate le cose fin ora, è probabile che questa moda possa durare ancora diversi anni. E anche quando inizierà a svanire, l'edizione potrà contare comunque dell'onda lunga garantita dal successo di oggi: il numero dei giocatori già conquistati fin ora è tale da garantire con ottima probabilità a D&D una propulsione notevole, capace di sostenere l'edizione per diversi anni ancora.

Sarà realistico parlare dell'arrivo in tempi brevi di una 6e solo nel momento in cui D&D 5e inizierà a mostrare qualche segno di crisi.
E di crisi al momento qui non se ne parla proprio. Anzi, la situazione attuale è l'esatto contrario.

1 ora fa, Blues ha scritto:

Almeno che PF2 non farà gridare “al fuoco al fuoco” e cercheranno dei ripari. Cosa altamente improbabile.

Condannati a vincere se non vorranno rischiare l’estinzione.

Possibile, ma improbabile.
D&D 5e e PF 2 oramai guardano a due categorie di giocatori molto diversi, tanto da non essere quasi più in diretta competizione. D&D 5e punta ai giocatori inesperti, ai giocatori che vogliono un D&D semplificato e ai nostalgici delle campagne interpretative. PF 2 mira agli appassionati della System Mastery (la ricerca della combinazione meccanica migliore che consenta di ottenere un personaggio in grado di essere il migliore nel suo campo d'azione), che già ora giocano e acquistano PF 1. E' più probabile che la Paizo si faccia concorrenza da sola: se è fortunata, la maggioranza dei giocatori di PF 1 passerà a PF 2; se è sfortunata, una bella fetta dei giocatori di PF 1 rimarrà a PF 1 e PF 2 avrà difficoltà.

Riguardo alla concorrenza con D&D 5e, è possibile che alcuni scelgano di spostarsi sul nuovo gioco Paizo, ma non la maggioranza. Offrono esperienze oramai troppo diverse e chi ha interesse verso un gioco difficilmente andrà verso l'altro.
Ovviamente queste sono solo mie supposizioni personali. La realtà dei fatti potrebbe tranquillamente smentirmi. Questo, però, è quello che credo.

Modificato da SilentWolf
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Inviato
29 minutes ago, SilentWolf said:

D&D 5e punta ai giocatori inesperti, ai giocatori che vogliono un D&D semplificato e ai nostalgici delle campagne interpretative. PF 2 mira agli appassionati della System Mastery (la ricerca della combinazione meccanica migliore che consenta di ottenere un personaggio in grado di essere il migliore nel suo campo d'azione), che già ora giocano e acquistano PF 1.

Io ho fatto il gambero prima PF1 ed ora D&D 5e ma, sicuramente acquisterò PF2 di modo da avere più chiare le meccaniche tra i tre giochi.

Inviato (modificato)
2 ore fa, Ermenegildo2 ha scritto:

Beh l'attacco contro D&D tools è comprensibile dal loro punto di vista più che non la distruzione dei forum, cioè D&D tools "riduce" il valore dei pdf che vendono loro, i forum no. Poi nell'ottica completa magari è pure controproducente ma gli studi sugli effetti positivi della "pirateria" (ok D&D tools non è propriamente pirateria ma dal punto di vista della Wizard loro la vedono così) non sono ancora derimenti.

Questo sarebbe potuto essere vero all'epoca di 3.5 (edizione di cui non credo nemmeno fossero in vendita i pdf) dato che D&D Tools conteneva materiale di quell'edizione.
Il c&d però è arrivato all'epoca del lancio di 5e, quando la 3e era discontinuata da anni. È più probabile che si sia trattato di un modo per indebolire il supporto all'edizione precedente ed evitare di farsi concorrenza da soli in stile Paizo, anche se ovviamente è servito unicamente a indispettire le persone.
Stesso discorso per i sospettissimi "problemi" dei forum, che guardacaso hanno colpito proprio in corrispondenza dei lanci di 4e e 5e, eliminando un buon supporto per le edizioni precedenti, che sarebbero potute essere concorrenti di quella nuova.

43 minuti fa, Blues ha scritto:

Io ho fatto il gambero prima PF1 ed ora D&D 5e ma, sicuramente acquisterò PF2 di modo da avere più chiare le meccaniche tra i tre giochi.

Un gambero che va in avanti, però, visto che 5e è più recente di PF 🦐

Modificato da The Stroy
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3 ore fa, SilentWolf ha scritto:

I designer, in ogni caso, già qualche anno fa hanno fatto sapere come prevedono di gestire la transizione a una nuova edizione. Innanzitutto inizieranno a pensare a una 6e solo nel momento in cui i giocatori segnaleranno nei sondaggi di essersi stufati del regolamento o di volere una significativa revisione delle regole dei 3 Core. La 6e, inoltre, a meno che nel frattempo i designer trovino utili dei cambiamenti radicali o ricevano dai giocatori indicazioni in tal senso, sarà una morbida transizione dalla 5e, ovvero una sorta di revisione: i designer punteranno con il rivedere e ammodernare il regolamento della 5e, senza metterlo radicalmente in discussione, così che i prodotti della 6e possano essere in qualche modo compatibili con quelli della 5e.

Quindi più una una specie di 5.5 piuttosto che una vera 6?
In questo caso ci potrebbe stare.

3 ore fa, SilentWolf ha scritto:

Questa immane visibilità sta permettendo a D&D di attirare l'attenzione di un numero incredibile di nuovi giocatori, ovvero gente che a D&D non aveva mai giocato prima e che grazie a D&D entrerà per la prima volta a far parte del mercato Gdr. Al momento l'interesse per D&D è talmente alto che l'idea di un'uscita a breve di una 6e è radicalmente impossibile. Ci vorranno un po' di anni prima che la saturazione di cui parli arrivi. 😉

Anche perchè non credo che la Hasbro ci tenga a ripetere l'errore che la Wizard fece con la 4!

2 ore fa, Ermenegildo2 ha scritto:

Può anche essere una bolla passeggera.

D&D è il gdr più famoso del mondo da più di 40 anni... credo che sia tutto fuorchè "passeggero"! 🤣

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51 minutes ago, The Stroy said:

Un gambero che va in avanti, però, visto che 5e è più recente di PF 🦐

Intendevo per complessità 🙃

Inviato
14 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

Quindi più una una specie di 5.5 piuttosto che una vera 6?
In questo caso ci potrebbe stare.

E' possibile. Dipenderebbe, però, tutto dalle richieste dei giocatori. Come al solito, insomma, sarebbero i risultati di uno o più sondaggi a dettare la linea, più quelli di una eventuale nuova fase di Playtest pubblico. Se proprio bisognerà passare a una 6e, comunque, l'interesse dei designer sarebbe quello di mantenere un'alta compatibilità con la 5e, come dichiarato da Mearls in questo AMA (trovi una risposta più precisa nella sezione "Game Design"):

Qui, invece, puoi trovare un esempio della cosa che più di tutte Mearls cambierebbe di D&D 5e se potesse, ovvero le Azioni Bonus (trovi diverse risposte sull'argomento nella sezione "Modifiche personali e correzioni che Mearls inserirebbe in D&D 5e se potesse"):

 

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Inviato (modificato)

Terza edizione: grande successo, giocata ancora oggi, ma c'è il problema (?) dello sbilanciamento e allora ecco che viene promessa la soluzione! Ed arriva la...

Quarta edizione. Boh. La sezione del forum relativa è deserta. Non funzia perché non è davvero D&D, e quindi ecco che viene promessa la soluzione, un nuovo vero D&D ma più meglio e modulare. Ed arriva la...

Quinta edizione. Non ne so nulla, con tutti i giochi ottimi che ci sono in giro e la mia mastery della 3.5 non mi attirato manco un po', però è un grande successo. Però, mica è perfetta no? E allora...

Ora, qual è il problema della quinta edizione? Di nuovo, boh. Ma di certo non è possibile imporre una nuova edizione senza ragione, bisogna pur inventarsi un motivo per far ricomprare tutto e reimparare tutto. Qualcuno sa quale gabola si possa inventare per giustificare una nuova edizione di D&D?

Modificato da Ji ji
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11 ore fa, Ji ji ha scritto:

Qualcuno sa quale gabola si possa inventare per giustificare una nuova edizione di D&D?

Non ne ho idea, ma francamente, a parte le ovvie questioni di mero business (finché le vendite funzionano perché cambiare?), ora come ora io auspicherei una sesta edizione solo qualora decidessero di introdurre elementi davvero "nuovi" nel framework tipico di D&D. Se non dovessero esserci intenzioni simili e se la volontà è quella di lasciare il paradigma di gioco essenzialmente uguale a stesso, allora presumo che si continuerà semplicemente a fare lavoro di rifinitura: quando la mole di questi correttivi/integrazioni sarà diventata molto sostanziosa e magari parecchio frammentata tra errata corrige e supplementi vari, allora forse penseranno a una 5.5 o addirittura a una 6a.

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2 ore fa, Blues ha scritto:

Buongiorno 🌞 

potreste spiegarmi cortesemente perché l’ed 4 fu un flop e venne presto rimpiazzata?

Grazie

Per espandere la spiegazione di @The Stroy: la 4° era una versione di D&D studiata per funzionare esattamente come un videogame... nel senso peggiore del termine!
Uso obbligatorio di griglia e pedine, enfasi quasi esclusiva sul combattimento (davvero, in giro ci sono videogiochi che offrono molte più opzioni e profondità di ruolaggio!)...
La 3° era famosa per l'enorme sproporzione di potere tra le diverse combinazioni razza/classe/cdp/talenti/eccetera (in particolar modo tra incantatori e non-incantatori), quindi la 4° è scivolata nell'eccesso opposto: tutti i pg facevano pressochè gli stessi danni, i poteri erano diversi quasi solo esteticamente.
Inoltre, se non ricordo male, anche il modo in cui avevano fatto avanzare la storia delle ambientazioni non aveva incontrato il favore dei giocatori.

 

11 ore fa, Ji ji ha scritto:

Terza edizione: grande successo, giocata ancora oggi, ma c'è il problema (?) dello sbilanciamento e allora ecco che viene promessa la soluzione! Ed arriva la...

Quarta edizione. Boh. La sezione del forum relativa è deserta. Non funzia perché non è davvero D&D, e quindi ecco che viene promessa la soluzione, un nuovo vero D&D ma più meglio e modulare. Ed arriva la...

Quinta edizione. Non ne so nulla, con tutti i giochi ottimi che ci sono in giro e la mia mastery della 3.5 non mi attirato manco un po', però è un grande successo. Però, mica è perfetta no? E allora...

Ora, qual è il problema della quinta edizione? Di nuovo, boh. Ma di certo non è possibile imporre una nuova edizione senza ragione, bisogna pur inventarsi un motivo per far ricomprare tutto e reimparare tutto. Qualcuno sa quale gabola si possa inventare per giustificare una nuova edizione di D&D?

Allora, l'idea di base della 3° è ottima (è il motivo per cui, come dici tu, viene giocata ancora oggi, sia nella versione 3.5 che PF)... il problema è la tristemente famosa "System Mastery", che non è un semplice "sbilanciamento" come dici tu, ma il fatto che certe combinazioni razza/classe/cdp/talenti/eccetera erano oggettivamente più potenti di altri, facendo si che le combinazioni migliori venissero prese molto più spesso di quelle peggiori, infischiandosene della coerenza e del ruolaggio.
La 4° fece l'errore opposto (tra le altre cose)... e tutte e due erano molto complicate, richiedendo ore per crearsi anche solo un pg di 1° livello (un'incantatore di alto livello è ancora peggio!)!

La 5° ha risolto entrambi i problemi: è più semplice e veloce (da imparare, giocare, creare pg), ed è più equlibrata della 3° ma senza scadere nel piattume della 4°.

EDIT: ninjato da Checco! 🤣

Modificato da MattoMatteo
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Inviato

Io la 4e l'ho saltata a piè pari, ma non per preguidizi o altro, per pura e semplice pigrizia: all'epoca, non avevo/avevamo voglia di cambiare, tutto qui.

Perché è stata un flop? Da quanto ho capito, ma non per esperienza diretta - e pertanto sono assolutamente pronto a essere smentito - è stata un flop perché essenzialmente si trattava di un gioco focalizzato su di una precisa esperienza di gioco: combattere. Tutto il resto era contorno. Fare un gioco molto focalizzato è inevitabile che restringa la platea di consumatori e i titoli generalisti, per definizione, si sforzano invece di accontentare il maggior numero di tipologie di giocatori possibili: più consumatori = più fatturato = etc. Altro discorso è poi la qualità e la validità di tali sforzi.

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