DarKnight Inviato 20 Giugno 2007 Segnala Inviato 20 Giugno 2007 Qualcuno ha un buon link dove poter trovare le dovute correzioni alle storpiature varie introdotte dalla traduzione? (se esiste, ovvio... )
likeblue Inviato 20 Giugno 2007 Segnala Inviato 20 Giugno 2007 Qualcuno ha un buon link dove poter trovare le dovute correzioni alle storpiature varie introdotte dalla traduzione? (se esiste, ovvio... ) www.labarriera.net cerca nel forum e qualcosa trovi.
Airon Inviato 20 Giugno 2007 Segnala Inviato 20 Giugno 2007 www.labarriera.net cerca nel forum e qualcosa trovi. trovi più insulti al traduttore che correzioni della sua opera, comunque... Inoltre ci sono un sacco di giochi di parole che vanno persi con la traduzione: anch'io l'ho letto in italiano, ma sempre su LaBarriera ho scoperto qualcosa. ad esempio Le Piogge di Castamere, la canzone più volte tirata in ballo a proposito di lord Tywin, in lingua originale è Rains of Castamere, omofona con Reynes of Castamere, la casata di cui la canzone parla. inoltre, molti luoghi sono tradotti in modo non letterale per mantenere la poesia e l'evocatività dell'originale, e magari qualche significato nascosto va perso.
likeblue Inviato 21 Giugno 2007 Segnala Inviato 21 Giugno 2007 trovi più insulti al traduttore che correzioni della sua opera, comunque... Vero ma tra un insulto e l'altro trovi anche gli errori.
DarKnight Inviato 21 Giugno 2007 Segnala Inviato 21 Giugno 2007 Vero ma tra un insulto e l'altro trovi anche gli errori. Grazie, li ho trovati In effetti oserei quasi dire che gli insulti ci stanno però... Quasi quasi finisco Feast in italiano e i prossimi li leggo in inglese...
Kruppe Inviato 27 Giugno 2007 Segnala Inviato 27 Giugno 2007 Premesso che ho letto solo i fiumi della guerra (trovato ad una bancarella per pochi euro e acquistato per curiosità della saga), il libro non mi è piaciuto troppo: la storia è raccontata praticamente sempre dall'alto (i protagonisti sono tutti o quasi nobili); l'opera di Martin mi ha dato l'impressione di già visto; l'intreccio mi è parso troppo aderente ad alcuni clichè propri non del fantasy ma del romanzo storico, con i vari nobili pronti a intessere intrighi e a pugnalare alle spalle, i matrimoni forzati fra giovani e belle donzelle con uomini deformi, il figlio cadetto (deforme) angariato dal re suo padre... Secondo voi può dipendere dal mio approccio questa mia impressione di già visto? La situazione cambia leggendo i libri dall'inizio o indicativamente i temi del racconto sono questi?
likeblue Inviato 27 Giugno 2007 Segnala Inviato 27 Giugno 2007 Premesso che ho letto solo i fiumi della guerra (trovato ad una bancarella per pochi euro e acquistato per curiosità della saga), il libro non mi è piaciuto troppo: la storia è raccontata praticamente sempre dall'alto (i protagonisti sono tutti o quasi nobili); l'opera di Martin mi ha dato l'impressione di già visto; l'intreccio mi è parso troppo aderente ad alcuni clichè propri non del fantasy ma del romanzo storico, con i vari nobili pronti a intessere intrighi e a pugnalare alle spalle, i matrimoni forzati fra giovani e belle donzelle con uomini deformi, il figlio cadetto (deforme) angariato dal re suo padre... Secondo voi può dipendere dal mio approccio questa mia impressione di già visto? La situazione cambia leggendo i libri dall'inizio o indicativamente i temi del racconto sono questi? Ho capito male oppure hai iniziato a leggere la saga dal 5° libro (parlando dell'edizione italiana)?
esahettr Inviato 28 Giugno 2007 Segnala Inviato 28 Giugno 2007 Ho capito male oppure hai iniziato a leggere la saga dal 5° libro (parlando dell'edizione italiana)? Il sesto. Riguarda alla banalità, non sono d'accordo. E' naturale che Martin si serva a volte di alcuni tipici clichè storici: deve rendere la trama verosimile. Siamo tutti esseri umani, alla fine si gira sempre lì. Leggi dall'inizio e ne riparliamo.
Aerys II Inviato 28 Giugno 2007 Segnala Inviato 28 Giugno 2007 Secondo voi può dipendere dal mio approccio questa mia impressione di già visto? La situazione cambia leggendo i libri dall'inizio o indicativamente i temi del racconto sono questi? Dipende dalla tua concezione di fantasy: secondo me il fatto che non ti piaccia la prospettiva "dall'alto" è indice di una concezione molto "vecchio stile", in cui il contadino di turno salva il mondo grazie all'innata abilità nell'uso del flauto traverso. I fatti sono narrati da una prospettiva del genere per far capire che intanto non si va da nessuna parte senza un esercito, e secondariamente perchè il popolo nelle Cronache è fin troppo realistico, molto simile a com'era la gente nel medioevo: sanno poco, per sentito dire, e non gli importa granchè degli intrighi di corte, subiscono passivamente il volere di altri. Realismo, insomma, non Regalità. Prova a immaginare un capitolo narrato dal punto di vista di una persona comune del medioevo europeo, e dimmi cosa ci trovi di interessante: si sveglia, mangia, lavora, dorme, se va male nel mezzo si ritrova una lama nel petto. Fine. Poco adatto per una saga, no?
Samirah Inviato 28 Giugno 2007 Segnala Inviato 28 Giugno 2007 Comunque, non sono neanche a metà del secondo libro e già mi sto stancando dell'intreccio intricatissimo. Voglio dire, va bene creare una trama complessa, ma non hai il tempo di goderti la conclusione di una vicenda, che ne sono già partite 10. Per carità, come ho già detto, sono scritti veramente bene questi libri, però un po' di respiro al lettore bisogna darglielo. Forse sono troppo insofferente io, ma se leggo per rilassarmi vorrei anche godermi qualche pagina idilliaca di tanto in tanto.
Jade Silvershine Inviato 28 Giugno 2007 Segnala Inviato 28 Giugno 2007 Forse sono troppo insofferente io, ma se leggo per rilassarmi vorrei anche godermi qualche pagina idilliaca di tanto in tanto. Temo che di tempo per fiatare ce ne sarà davvero poco, specie andando avanti
likeblue Inviato 28 Giugno 2007 Segnala Inviato 28 Giugno 2007 Voglio dire, va bene creare una trama complessa, ma non hai il tempo di goderti la conclusione di una vicenda, che ne sono già partite 10. Il problema è che l'autore ha in mente di scrivere in totale 7 libri (circa 14 in Italia). Senza una trama complessa unita ad una vagonata di personaggi sarebbe difficile andare avanti.
Kruppe Inviato 28 Giugno 2007 Segnala Inviato 28 Giugno 2007 Prova a immaginare un capitolo narrato dal punto di vista di una persona comune del medioevo europeo, e dimmi cosa ci trovi di interessante: si sveglia, mangia, lavora, dorme, se va male nel mezzo si ritrova una lama nel petto. Fine. Poco adatto per una saga, no? No, immagino di no! Io non sono granchè amante del fantasy classico (vedi contadinotto che ne giro di di due mesi diventa più bravo mago del regno/guerriero imbattibile/capace di cuocere frittelle ad occhi chiusi e con entrambe le mani legate), ma credo che l'equazione protagonista=nobile non sia indispensabile al realismo; sarebbe potuto essere descritti personaggi che pur utili all'economia del racconto non siano per forza apparteneti ad un ambiente d'elite; per esempio nei romanzi di Erikson (che non si può definire proprio un fantasy classico) si hanno sia protagonisti a livello altissimo in quanto a nobiltà (alcuni sono addirittura divinità) sia protagonisti di estrazione sociale diversa (buona parte dei protagonisti sono soldati di basso rango). Per esempio quanto a realismo è descritto molto bene la società di Sette Città (uno dei continenti), ma attraverso gli occhi di un personaggio che si aggira fra le sue vie... Questo non ho amato troppo di quel poco che ho letto di Martin; il suo preoccuparsi solo della storia dei grandi trascurando le ripercussioni che può avere sui piccoli.
likeblue Inviato 28 Giugno 2007 Segnala Inviato 28 Giugno 2007 Questo non ho amato troppo di quel poco che ho letto di Martin; il suo preoccuparsi solo della storia dei grandi trascurando le ripercussioni che può avere sui piccoli. Questo non è vero. Anche se i piccoli non sono quasi mai protagonisti, Martin fa ben capire quali sono su di loro le ripercussioni delle lotte tra grandi.
Shar Inviato 29 Giugno 2007 Segnala Inviato 29 Giugno 2007 Questa contrapposizione grandi/piccoli io proprio non la vedo. Teniamo presente che gran parte della storia è vista con gli occhi e le azioni di bambini. Se non sono piccoli questi...
likeblue Inviato 29 Giugno 2007 Segnala Inviato 29 Giugno 2007 Questa contrapposizione grandi/piccoli io proprio non la vedo. Teniamo presente che gran parte della storia è vista con gli occhi e le azioni di bambini. Se non sono piccoli questi... Credo che Kruppe con i termini grandi e piccoli si riferisca a nobili e plebei (o meno nobili) rispettivamente.
DarKnight Inviato 29 Giugno 2007 Segnala Inviato 29 Giugno 2007 Bè di non nobili ce ne sono comunque... Spoiler: Brienne, Jon Snow (tecnicamente non lo è ), Davos... Chiaramente leggere un solo libro e per lo più in mezzo alla saga non fa capire abbastanza la situazione generale, quindi le impressioni negative è facile ci siano.
Shar Inviato 29 Giugno 2007 Segnala Inviato 29 Giugno 2007 Credo che Kruppe con i termini grandi e piccoli si riferisca a nobili e plebei (o meno nobili) rispettivamente. Avevo capito. Lui diceva che Martin si disinteressa di quel che accade ai piccoli per concentrarsi sui grandi. Ma prendiamo ad esempio tutta la parte di Arya: nonostante il suo sangue, non è forse una dei piccoli? Costretta a fare quello che le abbiamo visto fare sulle pagine del romanzo? Non subisce gli effetti delle cose dei grandi? E tutti gli altri personaggi che di nobile non hanno nulla? Può darsi che il libro non piaccia, questo è chiaro. Ma pescarne uno a caso nel mezzo e sperare di poterne apprezzare pregi e difetti è un tantino azzardato.
Aerys II Inviato 29 Giugno 2007 Segnala Inviato 29 Giugno 2007 Brienne tecnicamente è nobile. I bruti però no.
Airon Inviato 30 Giugno 2007 Segnala Inviato 30 Giugno 2007 Non dimentichiamo Bronn, uno dei più fighi. E i Guardiani della Notte sono proprio gli ultimi peones del mondo conosciuto.
Messaggio consigliato