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Capitolo Zero: Senzavolto


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Elle

Mi stacco dal tavolo e mi volto a fronteggiare i nuovi venuti, trattenendo a stento le risa e, dopo la cazziat@ di Naesala, dal farle la lingua come una bambina sciocca. Eppure la scena è invero ridicola, e la fuga di Kilash sotto la scrivania mi riempie di tenerezza: sembra un bambino spaventato da un incubo e non un uomo con una vita due volte più lunga del normale. Ricambio lo sguardo scandalizzato di Tholin e Naesala con uno meno divertito ma pur sempre allegro, incurante dei loro giudizi, scrollando le spalle, poi mi chino sotto al tavolo e porgo la mano al tirafili della Loggia Scusa Kilash, non volevo spaventarti. Posso darti una mano ad uscire da lì? chiedo con tono candido e innocente, sul viso un espressione contrita e preoccupata che non arriva agli occhi, ancora palesemente divertiti.

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Deneb

La scena sembra una di quelle che vedevo nelle serate di spettacoli, portata da una delle compagnie di saltimbanchi itineranti che passavano da casa. 
Kilash che cade dalla sedia, Naesala splendida esponente dell'Emilf, che entra nella stanza con un'interessante vestitino di raso viola, cercando di riportare un po' di ordine

" Perdoni l'irruenza tipicamente giovanile che abbiamo dimostrato... E' solo data dalla voglia di fare. Fare fatto bene ovviamente " mi accodo poi alle parole di Raftal " Si la sua presenza sarebbe sicuramente utile, oltre che ovviamente gradita "

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Il 4/5/2020 alle 12:40, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 20:35

Loggia di Capo Ventura || Brezza leggera da Est, cielo terso

Kilash si rende conto della poca professionalità dimostrata quando è troppo tardi. Si trattiene dallo strillare ancora quando Elle lo insegue sotto il tavolo, e per mantenere un minimo di apparenza in presenza di Naesala, si alza rapidamente in piedi...sbattendo la testa contro la scrivania. "Ouch!" ...non una bestemmia, non una parolaccia anche in situazioni di estremo stress. Il capomastro della Loggia, in quanto figlio mediano, dev'essere il bravo bambino della famiglia Fuinur.

Il volto paonazzo, le mani ancora tremanti e il respiro a tratti assente: Kilash alza un dito e mormora più velocemente che può: "Tornosubitotraunattimo-" e schizza via dalla stanza come una seppia impaurita. Naesala non è sconcertata quanto lo siete voi, più preoccupata per il suo collega, ma le vostre giustificazioni hanno attenuato l'aria di rimprovero nei vostri confronti.

L'elfa sospira, chiude la porta dietro di sé e scuote negativamente la testa. "E' un ragazzo...sensibile. Non potete essere così aggressivi con lui. Si spaventa facilmente!" Mentre parla, libera una poltrona di velluto impolverata dei libri e delle vecchie copie delle Cronache ammassate su di essa e ci si siede, guardandovi ad uno ad uno a pochi passi dalla scrivania. Uno schiocco di dita accende tutte le candele, e finalmente la penombra evapora mostrandovi il vero disordine della stanza: più che un ufficio, sembra un magazzino in disuso. Da quanto tempo qualcuno non passa uno straccio lì dentro?

"Questioni importanti. Di cosa si tratta?" le mani giunte poggiate sulle ginocchia attendono solo le vostre spiegazioni.

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Raftal

Il nostro arrivo ha ovviamente dato da fare al Quartiermastro. Nonostante io avessi bussato, è stato travolto dalla nostra presenza tanto da dover fuggire e riprendere fiato...Non credo di averlo mai visto così...D'altronde, è raro pure vederlo fuori da questa stanza.

Non dovrei aver nulla da temere dal Primo Incantatore della Loggia, ma preferirei che anche Kilash fosse presente. "Preferirei che fosse presente anche il Quartiermastro, ad ogni modo non vedo il problema di fare una...introduzione. Temo, Naesala, che abbiamo un traditore nella Loggia. Le indagini che mi erano state affidate su questo fantomatico nuovo capo dei contrabbandieri degli oggetti magici, penso sia...un ormai ex Pioniere, ritenuto morto da qualche settimana. Si finge un halfling, per la fama che gira attorno a tale razza nel contrabbando e tiene sotto controllo con un artefatto magico tutti i goblinoidi di Capo Ventura...Abbiamo saputo abbia una nave attraccata al Bivio delle Correnti, la Biancospino. Volevamo chiedere una nave e un equipaggio per poterla raggiungere e fermare...la Cercascogli, magari..." Stringo gli occhi e poi sollevo un sopracciglio. "Crudele ironia..."

Attendo che le mie parole abbiano un certo effetto, certo che il primo incantatore colga da esse facilmente a chi sto alludendo.

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Il 5/5/2020 alle 16:35, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 20:40

Loggia di Capo Ventura || Brezza leggera da Est, cielo terso

Mentre Raftal espone il suo piano, Naesala inizia a strofinare nervosamente l'anello d'opale al dito indice. La tensione le cresce addosso alle parole 'traditore', 'ex-Pioniere' e 'Cercascogli'. Anche se seduta, la sensazione di cadere le impone di cercare un appiglio nella poltrona impolverata. "Impossibile." la voce le si spezza in gola. "State muovendo un'accusa ad uno dei Pionieri più nobili che questa gilda abbia ospitato. Ha servito sotto Kiltus! Era...tua amica, Raftal! E di Ofira. E di Prudence! E...mia." il desiderio della mente degli umanoidi, che tende a dare forma alla realtà secondo i desideri piuttosto che i fatti, è un ostacolo che solo i più saggi riescono a evitare per tempo. Fortunatamente per voi, state parlando con un elfa pluricentenaria che ha alle spalle una vita piena di colpi scena. Gli occhi perlacei si soffermano sul medaglione placcato di Raftal. "...eppure non posso ignorare ciò che mi dite." gli occhi si staccano dall'oggetto e vanno a guardare gli altri presenti: "Non siete sprovveduti. Avete coraggio. Siete determinati e capaci, qualità che permettono di arrivare alla verità nonostante i sotterfugi altrui." 

L'elfa sospira ancora. "Siete davvero sicuri di voler percorrere questa strada? Potete immaginare le conseguenze di infangare la memoria di un eroina caduta."

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Raftal

"Lo so...E sono andato alla sua tomba anche...Proprio per questo provo ancora più rabbia..." rispondo all'incantatrice "Ma...abbiamo scrutato nella mente di un uomo che l'ha vista. Un halfling, con il mio stesso medaglione...E tu sai cos'è questo medaglione. L'unica persona che era andata a indagare, senza che le fosse richiesto, al magazzino dei goblin...E' stata lei. L'ultima cosa che vorrei è questa...Ma solo catturare questo nuovo boss ci darà la verità. Non è mia intenzione infangarla pubblicamente, volevo solo esporti ciò che sono...i fatti, finora...e odio dire di essere arrivato anche solo lontanamente a questa...possibile deduzione." Il mio volto è estremamente contrito e addolorato, per ciò che sto dicendo.

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Elle

Non seguo il discorso, non ho abbastanza informazioni. Troppe parole taciute e sottintese, un discorso per altre orecchie. Ma se voglio salire su questa barca, devo capire, e per capire ho bisogno di sapere. E poi il sospetto, anzi no, non il sospetto, la certezza. Raftal non ci ha detto tutto. Conosce il nome della nave. E questo significa che qui sanno quanto è grossa, che equipaggio può avere e, peggio, chi troveremo a bordo. Qualcuno col potere di far sbiancare la vecchia elfa. Sbuffo insoddisfatta sia delle novità che delle mezze verità, e non sono esattamente famosa per trattenere la lingua Bene esclamo seccamente Mi fa piacere che sappiate a chi date la caccia. Adesso rendeteci partecipi. Non mi piacciono tutti questi segreti. Conosci il nome della nave. Conosci il nome di questo halfling, o chiunque sia che tira le fila dietro a lei. Forse è il caso che ti decidi a parlar chiaro, se vuoi il nostro aiuto. Perché te ne abbiamo già dato a credito, di aiuto, e non mi pare che il tuo silenzio lo stia ripagando dico duramente a Raftal, la rabbia trattenuta a stento.

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Raftal

Guardo la ragazza e le rispondo con un tono calmo ma estremamente freddo "Come hai sentito, sono argomenti che richiedono la massima discrezione e segretezza. Non potevo rischiare di dirlo a Pionieri appena incontrati e sconosciuti, senza avere una autorità maggiore di fronte. Il nome della nave vi ho chiesto se lo conoscevate, e la vostra risposta è stata negativa, quindi non sappiamo che nave sia. Il nome del capobanda, sempre che abbiamo effettivamente capito chi sia, lo sappiamo, e come vi avevamo raccontato, non è un vero halfling. Attendi finchè non torna il Quartiermastro e vedremo di spiegare tutto, con dovizia di particolari."

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Deneb

Guardo Raftal, poi Elle ed infine Naesala. La situazione è abbastanza ingarbugliata ed in effetti è difficile fare squadra senza fiducia reciproca, con delle cose non dette.
Allo stesso tempo se questo fantomatico personaggio è un ex pioniere traditore, fidarsi e confidarsi diventa un po' più difficile.

Avremmo bisogno di poterci guardare le spalle senza preoccuparci che sia uno dei nostri a pugnalarci. Tutto questo però rimane nella mia testa, l'unico suono che esce dalla mia bocca è " mmm "

Mi avvicino ad Elle quando la vedo schiumare nuovamente di rabbia. Le metto una zampa sulla spalla, sorridendole bonario " Diamogli un momento... In fondo siamo qui per capire le cose e magari questo è il momento per spiegarle no? " 

Torno a guardare gli altri, guadagnando l'angolo relativamente libero di una delle scrivanie ci salgo su e mi accovaccio, accosciandomi e lasciando pendere la cosa da un lato.

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Tholin

'Speriamo che Elle e Deneb non abbiano capito a cosa servono i medaglioni di Raftal e Sandrine... meno persone conoscono il segreto di Raftal, minori sono le possibilità che i Mastini lo vengano a sapere e gli diano la caccia... lui mi serve vivo!'
"Elle" dico sottovoce alla ragazza, dopo essermi avvicinato "Il medaglione che ha la halfling potrebbe essere stato semplicemente rubato, quindi evitiamo di infangare il nome di una morta prima di essere certi di sapere tutta la verità... tu come ti sentiresti, se qualcuno dicesse qualcosa di male sul conto di una persona a cui tieni molto? Sai molto bene che, una volta che si spargono in giro delle calunie, non si riescono mai ad eliminare del tutto, anche quando si scopre la verità."
 

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Elle

La rabbia si moltiplica come si moltiplicano i tentativi di blandirmi. Mentre nel cervello nessuna voce buca il velo rosso di questa rabbia, sibilo come una vipera Per chi mi avete presa? Per una bambina a cui pulire il moccio dal naso? Me ne frego di tutte queste belle parole! Vi abbiamo dato una mano ad arrivare fin qui sani e salvi. Siamo pronti a rischiare la vita per aiutarvi. E voi avete l'impudenza di tacere per evitare che si possa infangare il nome di qualcuno che non conosciamo e che non può essere toccato da altre calunnie, se è vero che è morto? Chi volete prendendo in giro? Sputacchio le ultime parole, a corto di fiato, e solo l'impaziente desiderio di sapere cosa nascondono mi impedisce di voltargli le spalle e andarmene.  Io non vengo da Capo Ventura. Non so cosa sapete voi, cosa la vostre storie vi abbiano insegnato, né cosa abbiate scoperto. Quindi, che sia vero o no, che sia certo o ipotesi, voglio sapere cosa bolle in pentola. Non metto la mia vita nelle mani di chi non si fida di me. Concludo, nuovamente a corto di fiato, il viso arrossito e acceso. 

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Raftal

"Hai finito?" rispondo alla fine delle lamentele della rossa, mantenendo il mio sguardo indifferente e glaciale, sia dietro che davanti la maschera. Mi ergo ancora più alto di quanto già sono e incombo sulla ragazza, davanti a lei, fissandola da dietro le fessure della maschera. "Ora ascoltami bene, rossa. Siamo qui per esporre ciò che abbiamo taciuto finora, e se l'abbiamo fatto ci sono dei validi motivi. Se sei talmente capricciosa da non sapere attendere e ascoltare, puoi pure uscire. Ma non venire qui a sputare sentenze contro di noi, solo per il gusto di far del casino. Come tu non penso sveleresti i tuoi segreti più reconditi, anche io e ognuno qui ha i propri. La fiducia è qualcosa che si guadagna, non si pretende. Imparalo bene questo, prima di farti prendere dall'ira come ora, solo perché ho taciuto con TE sul fatto che una delle migliori amiche che avevo ha finto di morire e ora sta cercando di conquistare la città. Se vuoi restare, sei bene accetta. Altrimenti, ti ringrazio per l'aiuto. Il fatto che tu non venga da Capo Ventura non mi fa né caldo né freddo, non sei l'unica che ha rinunciato a tutto pur di diventare Pioniere. Ma ora lo sei, quindi ricorda bene lo statuto su cui hai giurato."

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Elle

No, non ho finito replico glaciale, sempre sibilando Forse non so attendere né ascoltare, ma è grazie a questo che siete arrivati qui, perché non ho aspettato ad agire e non ho ascoltato la voce della ragione che mi dice perché dovrei aiutare due evasi a scappare dalla giustizia. Perdonami se per te le mie azioni non sono degne di rispetto: a me hanno insegnato a darlo a chiunque lo dia a me. Non ti devo dimostrare nulla, né guadagnarmi nulla. Riprendo fiato e continua, cocciuta Seguo semplicemente la tua volontà di fretta. Tu esclamo stridula, puntandogli il dito contro, per nulla intimorita dalla stazza hai detto che non c'è un minuto da perdere, e ora parli per enigmi allungando l'attesa. Dici che se voglio sono ben accetta. Bene. Dimostralo. Parla. Non perdere altro tempo.

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Tholin

La situazione stà rapidamente degenerando; seppur con riluttanza, mi piazzo tra Elle e Raftal, guardando la ragazza e alzando le mani per cercare di calmarla.
"Elle, per favore... stiamo solo aspettando il ritorno di Kilash per evitare di ripetere le cose due volte, tutto quì!" le dico cercando di mantenere un tono ragionevole e tranquillo.
'Ed evitiamo di menzionare che Kilash è scappato soprattutto per come lo hai trattato tu...'

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Il 6/5/2020 alle 20:54, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 20:45

Loggia di Capo Ventura || Brezza leggera da Est, cielo terso

La doppia coppia è perfettamente bilanciata: Deneb e Tholin, moderati e furbi, Raftal ed Elle, istintivi e determinati. Se potete litigare così liberamente al cospetto di un vostro diretto superiore è probabilmente perché Naesala è caduta per qualche minuto nel più assoluto sconforto. Mani giunte in preghiera che sostengono il mento, gomiti sulle ginocchia, schiena ricurva in avanti e sguardo nel vuoto. Chissà quali pensieri vanno rincorrendosi nella mente della donna.

I vostri toni sono ancora tesi quando l'elfa decide di interrompere il silenzio e alzarsi lentamente in piedi. Ogni fiamma nella stanza arde più lucente che mai e la dolce e pacata nonnina benvestita è ora l'Arcistrega del Torrione Est. Fuori dalle mura sentite il gracchiare di uno stormo di corvi irrequieti e il vento ulula dietro gli infissi sbarrati nella stanza e sotto la fessura della porta d'ingresso. Un brivido percorre la schiena di Deneb, i cui geni felini lo rendono per natura più sensibili ai cattivi presagi.

"Faren!" la voce di Naesala Ertoris è magicamente amplificata. L'elfico sovrasta le vostre discussioni e inonda la stanza della sua autorità, che echeggia tra le quattro mura più e più volte. La gentilezza è sempre lì, quatta quatta sotto i nervi a fior di pelle. Le fiamme tornano normali, il vento si quieta, i corvi si disperdono e così la magia nella stanza. "Se una consorella ha tradito, finto la propria morte, comanda la malavita goblin di Capo Ventura ed è in probabile combutta con i Mastini, non è qualcosa che riguarda più solo Kilash. Convoco con effetto immediato il Consiglio Ristretto. Tra cinque minuti nella Sala Grande. La vostra presenza non è da considerarsi facoltativa."

Il fatto che Naesala sia così burocratica è un chiaro segnale di quanto ella sia in realtà turbata dalla faccenda. Non risponderà a nessun'altra domanda, né si volterà nuovamente. Uscirà dalla stanza dirigendosi sulla sinistra, oltre la porta in fondo al corridoio, sotto l'arco inciso "Omnia Fert Aetas". Se farete ciò che vi ha detto, presto incontrerete il Gran Maestro in persona.

Appena lascia la sala, tutte le torce si spengono. Siete al buio.

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Raftal

"Sei..." sto per rispondere, quando il primo incantatore si alza e sovrasta tutti noi con la sua voce amplificata. Mi ammutolisco e resto in piedi, quasi imbustato, volgendo lo sguardo verso la maga e osservando inquieto l'effetto della sua magia. Dopo aver convocato il Consiglio Ristretto e averci caldamente obbligato a essere presenti, esce dirigendosi verso le stanze del Gran Maestro.

Un risvolto sicuramente inatteso, ma che sottolinea ancora una volta la gravità della cosa e il bisogno di risolverla assolutamente in fretta. Non è il momento di litigare.

Resto fermo in silenzio nell'oscurità per qualche secondo, cercando di abituarmi all'improvviso buio, poi guardo gli altri nell'oscurità e dico con fermezza "Seguitemi..." , dirigendomi poi alle scale, per dirigermi all'ingresso della Sala Grande al primo piano.

Spoiler

Io ho scurovisione, immagino anche Tholin e Deneb. Se l'unica che non ce l'ha è Elle fingo indifferenza (ridendo dentro) e mi dirigo alle scale. 

 

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Deneb

Così come era prevedibile, il mio intervento, seppur blando, non riesce a placare l'animo focoso di Elle.

Se potesse gonfierebbe le guance e arrufferebbe il pelo per sembrare più minacciosa di quanto non lo sembri già.

Li osservo, mentre continuo a tenere d'occhio gli altri due nella stanza. Tholin cerca di fare da moderatore, quando Naesala decide di averne abbastanza, con metodi tutt'altro che democratici decreta la fine della discussione per manifeste diverse priorità.

Consiglio Ristretto, mi ritrovo a pensare, dopo le parole sputate da Raftal sul motivo di tanta fretta, la cosa mi incuriosce ancora di più. Quando le luci tornano a spegnersi e l'incantatrice si avvia per raggiungere la sala grande, sbatto gli occhi qualche volta per meglio abituarmi alla nuova condizione di buio, quindi prendo sottobraccio la ragazza conducendola verso la porta e sussurrandole " Andiamo a vedere in cosa ci siamo cacciati " le dico sorridendo sghembo. So che non mi può vedere, ma so che sa cosa sto facendo.

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Tholin

Sospiro accasciandomi un pò.
"L'intero consiglio ristretto, magnifico..." mormoro con malcelata irritazione.
'Sono quasi tutti fidati, a parte Floin... chissà se ci sarà anche Kerberos'
Non sapendo se Elle e Deneb vedono al buio, mormoro una breve cantilena, riaccendendo la torcia più vicina.
"Andiamo, forza" dico loro con la stessa allegria di una persona che stia andando ad essere impiccata, seguendo Raftal.

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Elle

Schiumo di rabbia, tanta che anche l'exploit magico della vecchia elfa lo percepisco a malapena, se non quando spegne tutte le luci in un colpo. La ridda di parole che si accalcano tra la mente e la lingua viene sommersa dall'oscurità così come i miei occhi, che improvvisamente cieca boccheggio al buio. Perdo qualche prezioso secondo per scuotere il capo, riprendere fiato e snebbiare la mente dal velo rosso della rabbia; quasi istintivamente, chiudo gli occhi con forza, strizzandoli tanto da percepire il dolore e poi li spalanco, forzando le pupille ad adattarsi alla poca luce tutt'intorno: un vecchio trucco da marinai, quando la guardia di notte monta e non ci si può permettere di accendere lanterne. Le parole mi scivolano addosso come il buio, così quando Deneb mi sfiora un brivido accompagna il mio trasalimento. Guardo nella sua direzione, seccata e sbuffante, quando Tholin in qualche modo riaccende una luce. Sbatto le palpebre a quell'ennesimo assalto visivo privo di preavviso, sbuffo ancora e tiro su col naso. Scocco un'occhiata furibonda a tutti, dal viso affabile di Deneb accanto a me, apparentemente privo di preoccupazioni, al volto adirato di Tholin, fino alla schiena rigida di Raftal che raggiunge la porta. Stringo con forza i denti tra loro, per non farmi uscire altre parole di bocca, e mi lascio guidare fuori. Un pigolio di voci in fondo al cervello finalmente guadagna la mia attenzione I nostri sentiti complimenti per la notevole capacità diplomatica, come sempre. Ancora più irritata dalla sincerità di queste parole, la poca rabbia che ancora non ho consumato si divide tra me stessa e gli altri, lasciandomi più smarrita e stanca di un minuto prima.

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17 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 20:50

Sala Grande, Loggia di Capo Ventura || Brezza leggera da Est, cielo terso

Dovete scendere fino al primo piano per raggiungere la Sala Grande; Raftal conosce la locazione della stanza extra-dimensionale, all'interno della quale si svolgono le cerimonie solenni, i processi giudiziari a carico dei traditori e non di meno, la nomina delle Spedizioni.

@Raftal & Tholin

Spoiler

Le voci di corridoio tra i Pionieri mormorano che quella stanza sia oltretutto la dimora di numerosi spiriti di ex-membri deceduti con onore, che benedicono e proteggono la torre dagli influssi malevoli esterni. Non sapete se è una cosa reale, o solo un'altra fantasiosa storia da marinai.

Entrarvi non è difficile: basta spingere la porta di legno, il cui peso è magicamente alleggerito per permettere anche a chi non possiede braccia così forti di potervi accedere senza problemi.

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La maestosità della stanza è qualcosa di fuori dal comune. Il pavimento è cesellato di larghe mattonelle lucide e levigate, di fattura completamente diversa rispetto alla pietra grezza delle pareti della torre; il tappeto rosso di lana ricamato taglia in due metà simmetriche la stanza, circondato da un centinaio e più di banchi di legno di rovere esposti a gradoni in diverse file. In fondo, tre troni, uno dei quali più in alto degli altri, che dà le spalle ad una bilancia obliqua simbolo di giustizia divina secondo alcune vecchie leggende del mare. L'intera sala è priva di torce: sono le pareti stesse ad emanare luce e tepore. Vessilli della Loggia sono appesi in ogni dove, e i vostri passi sono seguiti dall'eco doppio, a volte anche triplo.

Ci sono delle balconate in fondo alla navata centrale, ma non riuscite bene a capire come vi si accede, tanta l'enormità del complesso. Sono secoli che il suolo che state calpestando adesso ha ospitato fior fior di esploratori; che da quegli stessi troni Kerberos e prima di lui antichi Gran Maestri hanno dichiarato l'innocenza e la colpevolezza di governatori, pirati e sovrani. Se guardate in alto, a metri e metri d'altezza, un mappamondo perfetto del continente occidentale è stampato sul soffitto, oltremodo dettagliato; le illustrazioni più pittoresche - navi, mostri marini, nubi e tempeste - si muovono dolcemente...o forse è solo un'illusione ottica? Potreste perdere ore a capirlo, fissando l'affresco.

Ovunque vi guardiate, non potete fare a meno di pensare che la storia della Loggia sia sempre passata da questa stanza.

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