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Inviata

Custode

Lunedì 8 maggio 1922, ore 10:17

Ufficio di John Constantine, Providence

E' ormai da qualche settimana che non hai casi interessanti per le mani e stai impegnando il tuo tempo leggendo vecchi tomi sulle scienze magiche, tutti prestati da Franklin Quincey, persona con la quale condividi la passione per l'occulto ma che, a differenza tua, può permettersi di collezionare libri rari e costosi. Sei completamente immerso nella lettura quando l'improvviso squillo del telefono sulla tua scrivania ti fa trasalire e quasi cadere la sigaretta di bocca.

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John Constantine

Taccuino e matita da temperare. Sono gia' passate da un pezzo le dieci e non ho concluso nulla stamani, dannazione.  Rifaccio la punta  truc-truc-truc Fine settimana chiuso qui in studio assorbito dal Clavis Salomonica (La Chiave di Salomone). Tutta colpa di Franklin... quell'uomo mi mette ansia... venerdì mi fa: "Ti presto questi volumi a patto che me li ridai martedì sera". Ed allora qui a studiare, prendere appunti, miseriaccia! ne avessi cavato qualcosa di buono, almeno....  E pure questi simboli hanno qualcosa di familiare con quest'altri rappresentati sul Picatrix ma, esso ne contiene 3 in piu', perche' perche'?! Sbuffo gettando anche il fumo della sigaretta. Capito come funziona John? lui riccone e pigro compra i volumi ed a me tocca fare il lavoro sporco di decifrarli e tradurli.... Tutto di guadagnato... eh per carita'! di certo non andro' a raccontargli per filo e per segno delle mie scoperte o del contenuto... solo il riassunto... accenno un sorriso pensando alla mia perfidia.

Inspiro, una boccata, e mi perdo nei giochi di luce del raggio di sole che fende vetro, persiana e fumo  DDDDRRRINNNN! ......... Sobbalzo al primo squillo tant'e' che quasi perdo la sigaretta di bocca, ... ma che ca...! DDDDRRRINNNN! .........  poi la serro tra pollice ed indice e rispondo  ....... DDDr The Moore* Investigazioni desidera?

 

*Alan Moore e' chi ideò John Constantine nella serie Swamp Thing 

Modificato da Blues
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Custode

Strana coincidenza, a risponderti dall'altra parte della cornetta è proprio la ben nota voce di Quincey: "Buongiorno John, speravo proprio di trovarla in ufficio, avrei un favore da chiederle... anzi, dato che si tratta di una cosa professionale, avrei per lei un incarico. Cosa ne dice di venire a trovarmi a casa mia questa sera dopo cena, così le racconto di cosa si tratta? Potrebbe approfittarne per restituirmi qualche libro... e prenderne altri in prestito ovviamente."

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John Constantine

"Buongiorno John, eccolo qua speravo proprio di trovarla in ufficio, e dove altrimenti...avrei un favore da chiederle..   ok (non mi da' il tempo di rispondere che riprende a conversare) anzi, dato che si tratta di una cosa professionale, avrei per lei un incarico. Cosa ne dice di venire a trovarmi a casa mia questa sera dopo cena, così le racconto di cosa si tratta?  Fatta. Potrebbe approfittarne per restituirmi qualche libro... e prenderne altri in prestito ovviamente." 

"Buongiorno Quincey ero proprio in compagnia dei suoi testi. Perfetto, glieli rendo stasera dopo cena cosi' mi racconterà.... ehm, c'e' un particolare da aggiungere, sa che la mia parcella e' di 100 verdoni al giorno, per lei posso avere un occhio di riguardo, ma se mi da' un incarico, ecco... io mi sento assunto ed ho i miei costi. Spero non ci siano problemi...mi scusi se sono franco." Questa volta sono io ad incalzare.
"Ah! riguardo la faccenda, potrebbe anticiparmi qualcosa?..." nel mentre, la sigaretta e' quasi terminata, due boccate veloci e l'ammazzo nel posacenere. Avvicino il block-notes,  matita pronta nella destra, in attesa di qualche rivelazione.

 

Modificato da Blues
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Custode

"Nessun prolema per la sua parcella, come le ho già detto mi dovrò avvalere della sua professionalità, pertanto sarà giustamente retribuito. Preferirei però parlare di questa faccenda direttamente a quattr'occhi, le anticipo solo che si tratta di un libro. La aspetto stasera per le 9 a casa mia allora?"

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John Constantine

Adagio la matita sul taccuino come una resa. "Certo, conti pure su di me. Alle 9 sarò da lei. Salute a stasera". Click - Abbottonato come al solito, non ne ho ricavato nulla insistendo, penso mentre la cornetta ritrova la sua posizione di riposo iniziale. Una Parisienne e' gia' pronta in bocca, l'odor di zolfo precede la fiamma del fiammifero ... ah non vale spaccarsi la testa per nulla.. due boccate per assicurarsi che la brace sia viva. Il fumo e' una nuvola minacciosa sulla scrivania... ritorno sui miei studi attendendo che arrivi l'ora dell'appuntamento. 

Modificato da Stefino
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Custode

Trascorri il resto della giornata leggendo alcuni libri che hai intenzione di restituire a Quincey quella sera stessa e prendendo molti appunti, concedendoti solo una breve pausa per ingurgitare qualcosa in corrispondenza di quello che dovrebbe essere il pasto principale della giornata; il tempo trascorre velocemente e quando finalmente chiudi l'ultimo tomo che hai sulla scrivania sono passate le 6 del pomeriggio.

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John Constantine

Soddisfatto per le mie analisi mi rilasso pensando alla giornata che volge al termine, sorseggiando un goccietto di Jack. L'unica chiamata ricevuta oggi, ed e' un lunedi', e' stata quella di Franklin, di un amico tra l'altro. Di questo passo rischiero' di chiudere, dannazione! Avrei dovuto aprire a New York in una metropoli, non in una cittadina dove non accade niente per mesi. Valutero'... con questo piglio un po' stizzito preparo i volumi da rendere al Sig. Quincey nella mia borsa. Guardo l'orologio sono quasi le 7:00. Voglia di attendere quasi due ore non mi va. Spengo la lampada sul tavolo, c'e' ancora luce fuori, faro' una passeggiata prima di arrivare all'appuntamento. Scolo l'ultimo dito di whiskey, mentre carico la borsa sulla spalla destra. Chiudo la porta dell'agenzia con due mandate, Parisienne e vado incontro al calar del sole.

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  • 2 settimane dopo...
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Custode

Franklin Quincey è un uomo che ha da poco passato i quaranta, piuttosto abbiente, vive solo e non lo hai mai sentito fare riferimento ad alcun parente; è molto rispettato come collezionista di libri antichi, in particolare sull'occultismo, circa i quali però ha un interesse del tutto accademico e scettico. Si è sempre dimostrato molto cortese e disponibile a condividere le proprie conoscenze ed i molti volumi in suo possesso con altri studiosi della materia. 

Percorrendo a piedi le strade che ben conosci, raggiungi College Hill ed il lussuoso edificio dove risiede Quincey, in perfetto orario per il tuo appuntamento; entri nella lobby dell'edificio e punti dritto verso la guardia in uniforme che ti sta squadrando seduta dietro la sua scrivania.

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John Constantine

Ogni volta che entro in questo salone resto affascinato dalla magnificenza degli arrendi.  Percorro la distanza che mi divide dalla guardia. I miei passi fanno eco smorzandosi al cospetto dell'uomo in uniforme, che non batte ciglio,:

"Buonasera, ho un appuntamento col Sig. Franklin Quincey." dico con fare sicuro.

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Custode

La guardia giurata ti squadra dall'alto in basso; nonostante non sia la prima volta che ti vede, non da alcun segno di averti riconosciuto. "Può dirmi il suo nome cortesemente?", gli comunichi le tue generalità per l'ennesima volta. "Un momento prego", collega un cavetto e solleva la cornetta di un interfono "Signor Quincey, buonasera. C'è il signor Constantine per lei... perfetto, grazie." Ripone la cornetta e torna a rivolgersi a te, porgendoti una chiave che ha prelevato da un cassetto della scrivania "Il signor Quincey la attende al quarto piano, questa le servirà per accedere all'ascensore che si trova alla sua destra, si ricordi assolutamente di riconsegnarla prima di andarsene".

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John Constantine

Raccolgo la chiave che mia ha porto e lo assicuro con la parole: "Certamente, la ringrazio". Dopodiché inforco la destra per giungere all''ascensore. Quest'ultimo e' sul piano che mi attende. Inserisco la chiave nella gabbia ed entro, chiudendo con accortezza le ante ad evitare rumori metallici altisonanti. Pigio il bottone nero con indicato 4, in bianco... uno scossone avvisa la spinta del motore che raccoglie la lenza.

Ogni volta la stessa storia. Sono amico di Franklin da vecchia data, e come minimo due volte a settimana sono qui. A presiedere l'ingresso c'e' sempre il medesimo portinaio, e puntualmente ancora mi chiede le generalita': da pazzi! La cosa che mi fa specie e' che non abbozza ad una smorfia, un minimo riconoscimento del qui presente, nulla di nulla, freddo, schivo, privo di qualsiasi entusiasmo. Ma si puo'?

Con queste stupidaggini occupavo la mente quando un improvviso sobbalzo mi avverte dell'arrivo al piano. Faccio scivolare la porta a destra e sinistra richiudendo le ante alle mie spalle. La porta del signor Quincey e' socchiusa, ed uno spicchio giallognolo tinge il tappeto rosso del piano del corridoio, producendo un insolito arancione pallido. Do due colpi alla porta con l'indice incurvato: Toc - toc...

Modificato da Blues
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Custode

Quincey era evidentemente "appostato" dietro la spessa porta blindata ad attenderti; non appena bussi, questa si spalanca e ti ritrovi davanti l'ometto che hai imparato a conoscere negli anni: corportura esile, folta barba, occhiali spessi e un completo che poteva essere alla moda prima della Grande Guerra. "Benvenuto mio caro, la stavo aspettando. Si accomodi pure nel mio studio, conosce la strada." Chiude a chiave la porta e ti segue lungo il corridoio, trasformato in una libreria come praticamente tutto il resto dell'appartamento, in cui il mobilio è ridotto al minimo indispensabile per fare spazio a più volumi possibile. Ti dirigi spedito verso lo studio dove vieni accolto da un crepitante camino e ti accomodi sulla poltrona collocata di fronte alla libreria, dove Quincey tiene sotto chiave i suoi tomi più vecchi e preziosi dedicati all'occulto; riconosci tra gli altri "Beatus Methodivo", "Cultes des Goules" e "Monstres and Their Kynde". L'ometto ti raggiunge e si accomoda dietro la sua massiccia scrivania di quercia, dietro la quale è appeso un macabro dipinto che raffigura un cimitero, dove esseri umanoidi con la faccia da cane sono intenti ad ululare alla luna. "Un sigaro? Dello sherry?"

Modificato da Stefino
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John Constantine

La porta si schiude ed ecco apparirmi il caro Franklin. "Buonasera Signor Quincey, la ringrazio. E' un piacere rivederla... ". Stringo la sua mano d'istinto, poi vengo invitato ad infilare il suo corridoio: "Certo, procedo senza complimenti, grazie". Inebriato dall'odore di carta e d'inchiostro, e probabilmente anche quello delle piccole muffe attecchite tra le pagine, proseguo con passo pigro per poter ammirare il caleidoscopio di colori, che ogni volta colpisce la mia fascinazione, dato dai dorsi dei volumi che sembrano letteralmente rivestire le pareti. Il passaggio poi sfocia nel salone, dove la magnificenza dell'architettura ed il buon gusto dell'arredo, l'hanno reso un ambiente sobrio ed accogliente; se non fosse per quella raccapricciante tela che tiene appesa dietro la scrivania.

Prendo posto alla poltrona dopo aver riscaldato le mani allo scoppiettante caminetto, ed essermi perso per un paio di secondi, tra le lingue di fuoco, avendo sfocato la mia vista ad ammirare le incandescenze.

"Grazie volentieri ma, da bere intende sherry o cherry?" ci scherzo su per rendere l'atmosfera piu' consona ad affrontare l'argomentazione che sicuramente si intavolera' da qui a breve. 

"Che sbadato... dimenticavo..." apro la mia borsa e tiro fuori dei libri, alzandomi per porgerglieli "... i suoi scritti, prego. Molto interessanti. Ottimo acquisto." Poi riprendo il mio posto.

Modificato da Blues
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Custode

Quincey non da segno di avere colto la tua battuta e prende i libri che gli stai porgendo "Grazie, spero siano state letture edificanti". Preleva poi una bottiglia da uno dei pochi spazi dell'armadio non adibiti a libreria e versa il liquido color paglierino carico in un raffinato bicchere che ti porge; riempe quindi anche il proprio bicchiere, che stazionava già sulla scrivania, e torna a sedersi. "Verrò direttamente al motivo della sua convocazione, mio caro: come ben sa, in questa stanza tengo la crema della mia collezione, alcuni tra i più rari e preziosi tomi sull'occulto che esistano. Sa bene che non sono un uomo geloso, ho sempre messo la mia collezione a disposizione di tutti gli studiosi di questa disciplina, lei compreso. Bene, uno di questi studenti, Ethan Blane, mi ha contattato una settimana fa, desiderando consultare un libro particolarmente raro intitolato "Scripture of Shul"; la mia copia è un'inedita traduzione in inglese del 16esimo secolo di un manoscritto considerato molto più antico. Qualcosa nell'atteggiamento di Blane mi era sembrato già strano durante il nostro colloquio, sembrava pervaso di un fervore quasi religioso. Temevo potesse essere ossessionato dalla magia nera o, peggio ancora, un fanatico determinato a distruggere il libro, mi è già capitato di avere a che fare con entrambi gli estremi in passato. Gli ho negato il permesso di avere il libro e gli ho chiesto di andarsene, ma mentre lo accompagnavo alla porta le mie gambe hanno ceduto e sono collassato, risvegliandomi solo alcune ore dopo. Ovviamente Ethan e il libro erano spariti. Deve avere drogato il mio sherry mentre prendevo il libro per mostrarglielo, probabilmente ha avuto intenzione fin dall'inizio di sottrarmelo. Stando alla guardia, è uscito dall'edificio con una valigetta nera. Ho ovviamente preso in considerazione l'ipotesi di chiamare la polizia, ma in realtà mi interessa di più riavere il mio libro piuttosto che far arrestare quell'uomo... ed è qui che entra in gioco lei, mio caro."

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John Constantine

Ascolto la storia del Sign. Quincey con molto interesse,  sorseggiando il gustoso nettare d'uva. Una volta finito il racconto, mi concedo ancora degli attimi per riordinare i pensieri inumidendo per bene il sigaro. Fiammifero scrasssh fffffffff la fiammella esile attratta dalle mie boccate fa un tutt'uno col tabacco alimentando la brace dell'avana. 

Estraggo taccuino e matita dalla borsa : "Le faro' alcune domande, come dire, ficcanti, di modo d'avere un quadro chiaro e preciso:

  • Innanzitutto come sta ora? Posso fare qualcosa per lei?
  • Lo studente l'ha contattata una settimana fa, ma il fatto quando e' avvenuto? il giorno stesso o quando?
  • Possiede ancora il calice col vino che l'ha fatta svenire?
  • Perche' Scripture of Shul? Sicuramente sara' un testo utilizzato per evocare il lato oscuro della magia. Ha altre peculiarita' oltre a questa?
  • Universita' e dimora dello studente: Ethan Blane.

Mi scusi se sono stato un po' brusco ma, questo e' il mio modo di operare. Ovviamente quanto detto qui non trapelera' alla stampa o polizia."

Un paio di boccate e un sorso di sherry per lavare via l'amarognolo aroma dalla lingua.

Modificato da Blues
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Custode

"Sembra un interrogatorio in effetti" commenta Quincey, "ma io sto bene, non si preoccupi mio caro. Cercherò di essere il più preciso possibile. Blane mi ha contattato il mattino del giorno in cui è avvenuto il misfatto, dicendo che era in procinto di scrivere un saggio sugli antichi riti funebri e che sapeva che quel particolare libro era in mio possesso. Mi ha stupito il fatto che volesse consultarlo la sera stessa, ma mi ha precisato che sarebbe dovuto partire il giorno seguente, da qui la sua fretta. Circa il contenuto del libro, non ho avuto modo di studiarlo in dettaglio, ma sembra trattarsi di uno studio sulla magia necromantica in culture ormai scomparse, come Atlantide, Mu ed Iperborea; l'autore, tale Shul, proclamava di essere immortale e di essere nato proprio ad Iperborea 3000 anni prima di scrivere il libro." 

Quincey fa un pausa per riprendere fiato, poi ricomincia "Venendo al nostro uomo, dubito che Ethan Blane sia il vero nome del soggetto e non ho alcun suo recapito ovviamente; ad ogni modo il suo accento era di queste parti e deve trattarsi di uno studente di discipline occulte se conosceva la Scrittura. Non ho più il bicchiere con cui mi ha presumibilmente drogato, la donna delle pulizie sa, ma forse posso darle qualche altro indizio: fortunatamente per lei, mio caro, sono abbastanza versato nel disegno anatomico, ho fatto uno schizzo del delinquente" dice porgendoti orgogliosamente un foglietto "e posso anche fornirle un elenco delle librerie della zona che trattano libri rari, sicuramente non si sarà rivolto solo al sottoscritto. Che ne pensa allora, mio caro? Accetterà il mio caso? Naturalmente non mi aspetto che lo faccia gratuitamente, pensavo di offrirle un compenso di 100 dollari, oltre al perpetuo libero accesso alla mia biblioteca ovviamente."

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John Constantine

Dopo aver ascoltato attentamente le informazioni propinate da Franklin, ed annotati i passaggi importanti sul mio taccuino,  tendo la mano per prendere lo schizzo. Osservo il disegno poi asserisco: "Ottimo lavoro! coltivi questa passione ha un bello stile".

Un sorso di sherry deterge la mia gola fumosa... "Certo , accetto il suo caso." ed una stretta della mia mano trova conferma dell'accordo, nella sua. "Stavo pensando che visto che il libro ha legami con le culture scomparse e misteriose, qualche informazione utile la si potrebbe anche raccogliere al Dip. di Archeologia... Cortesemente mi fornisca anche l'elenco dei rivenditori di libri antichi. Piu' informazioni si avranno piu' chiaro sara' l'intendo del nostro amico. E visto che passero' dall'Universita' non mi sara' difficile accertarsi, dalla segreteria, se il nome dello studente e' vero o falso. Questi tipi di ragazzi, tante volte cosi' geniali, cedono nella passione delle sciarade; per cui le sue generalita' potrebbero trovarsi come anagramma, o altre diavolerie,  nell'elenco universitario. In ogni modo abbiamo abbastanza elementi per poter iniziare...".

Ravvivo la brace dell'avana affondando il capo nella comoda poltrona... libero le nuvole di fumo dalla mia bocca.

 

 

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Custode

"Se ha già intenzione di passare dalla Brown University, chieda sicuramente del professor Mathew Wheatly, è un mio caro amico nonchè una delle persone che potrebbero essere state contattate da Blane, in quanto anch'egli piuttosto noto in città come appassionato di occulto." Quincey fa una lunga pausa, intento a richiamare qualcosa alla mente, poi scuote la testa "Ci sono diversi altri collezionisti ed appassionati qui in città, oltre ad alcune notevoli librerie, le stilerò un elenco nei prossimi giorni... Ecco, una buona idea potrebbe essere partire da "Clark Rare Books" in Manning Street, non è lontana da qui, faccia pure il mio nome al proprietario."

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John Constantine

Ascolto e prendo appunti dei luoghi e persone cui possono essermi d'aiuto. Estraggo il mio orologio da tasca... e l'osservo, sono le 10:03  la libreria di rarita' sara' certamente chiusa a quest’ora. "D'accordo Sig. Quincey, ho annotato tutto. Lo so e’ tardi ma comunque allunghero’ il tragitto di rientro per vedere dov’e’ posizionato il Clark Rare Books. In ogni modo domattina iniziero' le mie ricerche dalla Brown University e come anticipato passero' anche dalla segreteria." Rimetto l'impermeabile che avevo adagiato sul divano, prosciugo lo sherry con un ultimo sorso, sigaro serrato tra tra le dita, taccuino in tasca, borsa a tracolla gia’ pendente sul mio fianco e stringo la mano al mio cliente. "Mi faro' vivo appena ho delle novita'. Salute ancora e buona serata." Riattraverso il corridoio col suo odor di umidita' e chiudo la porta alle mie spalle.

 
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