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Inviata

Avrei dovuto farlo prima, ma il tempo per realizzare qualcosa di decente è mancato per tutta l'estate. Rimedio ora, postando qui la prima parte della storia del mondo di gioco, in modo che possiate meglio orientarvi nel caso vi servisse:

 

È difficile tracciare una storia uniforme e concorde, questo a causa delle varie catastrofi che hanno colpito il continente e dei lunghi periodi di anarchia che lo hanno coinvolto; non giova certo la confusione delle fonti, la riservatezza a parlare di alcuni sapienti, o il fermo attaccamento ad una precisa visione storica di determinati gruppi.

Solitamente, la fondazione dell'Unico Impero viene presa come anno 0, sebbene altri propongano di utilizzare come tale la dissoluzione dello stesso o la Discesa Angelica. Essendo il metodo più diffuso, per questa trattazione verrà considerato anno 0 l'anno della fondazione, ovvero il 477 ante dissoluzione (a. D.), oppure il 721 ante angeli (a. A.)

 

Si hanno notizie di civiltà e di agglomerati urbani elfici e nanici circa attorno al 3.000 ante fondazione (a. F.).

Esisteva di certo un reame elfico, o meglio, una "lega" di villaggi più o meno grandi, nella Grande Selva, mentre si ha notizia di "alti signori" elfici per tutto il resto del continente.

Roccaforti naniche, o almeno prime istituzioni simili, sono attestate già in questo periodo lungo tutta la catena montuosa dei Monti Dorati, mentre si hanno infomazioni meno affidabili su quelle a metà tra la Selva e il Deserto.

Riguardo gli orchi, non è ben chiaro come e quando vennero colonizzate le isole Dentate, ma non si può supporre una data molto posteriore al 2.000 a.F.

Umani, gnomi e halfling paiono essere popolazioni più dedite alla vita nomadica, in particolare nella grandi piane dell'ovest, sebbene almeno attorno al 1.890 si è soliti segnalare la fondazione da parte degli uomnin di piccoli villaggi stanziali nella Valle Chiusa.

 

Attorno al 1.500 a.F. fanno la loro comparsa i draghi, dando inizio agli Anni di Fuoco e Ferro che dureranno fino al 724. Ancora oggi non sono note le origini dei draghi, e le notizie riguardo la loro comparsa, spesso legate a miti o racconti popolari, non aiutano certo.

Pare, ad ogni modo, che queste creature si siano manifestate all'improvviso, apparendo quasi in contemporanea sui Monti Dorati, nella Valle Chiusa, nella Grande Selva e perfino nel Deserto delle Dune.

Gli Anni di Fuoco e Ferro sono un periodo confuso, ma pare sicuro che i popoli umani della Valle Chiusa si riunirono in un unico regno, con lo scopo di meglio fronteggiare gli assalti dei draghi, e che pochi anni dopo anche gli umani nomadici delle piane occidentali usassero sistemi politici simili. La vicinanza ed il comune pericolo tra nani ed umani portò presto all'avvicinamento delle due razze, ed almeno al 1.388 a.F. si fa risalire un trattato di alleanza tra il regno umano ed alcune roccaforti naniche.

Si hanno poche notizie sugli elfi della Grande Selva in questo periodo, ma è ben documentata la distruzione e la sofferenza che i draghi arrecarono a quelli che vivevano nella piane orientali. Stranamente, al contrario di uomini e nani, gli elfi non fecero fronte comune, ma la razza pare dividersi, con i cosiddetti Elfi Alti che entrarono a far parte della coalizione di nani e umani.

Sugli orchi durante questi anni ci sono solo pochi racconti orali, contraddittori tra le versioni narrate dalle varie tribù e spesso anche al loro interno. Si evince, in ogni caso, che anche gli orchi patirono molto la presenza dei draghi.

Va menzionato che proprio in questi anni, in un periodo compreso tra il 1.115 ed il 984, alcuni clan nanici ed elfici, come anche intere tribù di gnomi, migrarono a nord, in quelle che oggi vengono chiamate Piane Infrante, ma la storia di queste popolazioni è talmente avvolta nel mistero che solo questo può essere riportato come dato sicuro.

Gli Anni di Fuoco e Ferro vengono solitamente fatti terminare con la Grande Caccia, una guerra senza quartiere che durò almeno dal 799 al 724, anno in cui i Grandi Dragoni vennero uccisi per opera dell'eroe elfico Revalor e dai suoi trenta compagni, tra cui, ed è bene ricordarlo, figuravano anche umani e nani.

Con il prestigio dato da quell'impresa, e grazie alla concordia delle altre razze, l'elfo alto Revalor poté siglare patti di alleanza e realizzare la prima vera unificazione, sebbene solo formale, del continente.

Bisogna attendere quindi sette secoli di alacre lavoro da parte degli elfi alti, giungendo quindi infine all'anno 0 che simboleggia la fondazione dell'Unico Impero.

Poiché la Prima Guerra dei Fratelli, la Rivolta delle Barbe e le molte guerre tra i regni umani occuperebbero molto spazio e molto tempo, ci si limita qui solo ad accennare che, per sommi capi, ci furono scontri tra filo elfici e loro oppositori.

Nei fatti, Elydir Zymanis, nel 730, sommò le sette grandi corone umane, ricevendo anche l'atto di vassallaggio dagli altri regni, e siglò l'Accordo di Ferro con i popoli nanici. Sei anni dopo, il matrimonio tra Elydir e Alyndra, sovrana del più influente clan degli elfi silvani, portò alla nascita vera e propria dell'Unico Impero.

 

Anche la storia imperiale, che di fatto rappresentò un lunghissimo periodo di pace e prosperità, viene qui trattata per sommi capi.

Si menziona la Guerra delle Sabbie, combattuta nel 129 contro l'orda delle tredici tribù di orchi, risultata in molti saccheggi e devastazioni per l'Impero, e che di fatto costò la corona all'imperatore nanico Tharl III, a favore del rivale umano Inryk I.

Va ricordata la Secessione delle Torri, avvenuta in maniera tutto sommato pacifica, che portò all'indipendenza le torri di maghi e stregoni che poi confluiranno, alla dissoluzione dell'Impero, nell'Alleanza delle torri.

I lunghi ed infruttuosi tentativi degli imperatori umani Teige IV e Teige V, condotti tra i 316 ed il 348, e quello dell'imperatore elfico Naesala II, del 391, di sottomettere l'isola di Rhituir portarono ad un lungo periodo di crisi economica e scontento sociale, amplificato dalle polemiche sollevate dagli elfi silvani sullo spreco di risorse umane.

Ultimo evento da ricordare, nel 398, sotto l'imperatore nanico Tharl VIII, la "riscoperta" dei clan del nord, ribattezzati in seguito Clan Scuri, che generò la spaccatura tra la fazione nanica, favorevole ad un approccio pacifico, e quella elfica, che chiedeva a gran voce la guerra, e che porterà, nel 440 all'elezione dell'Imbelle Imperatore, l'umano Bjorvik III.

La tensione generata da questa profonda spaccatura, a cui si andò sommando quella interna alla fazione elfica, tra elfi alti che chiedevano maggior peso politico per la loro razza, ed elfi silvani che premevano per campagne d'espansione, portò in breve ad una situazione di palese intolleranza; non aiutò certo la politica economica dei nani, che di fatto sottoposero l'Impero ad un pesante embargo di metalli e materie prime dalle loro miniere, né tanto meno l'incapacità degli imperatori che si susseguirono negli anni 411 e 475 di far valere la loro autorità, finendo solo per favorire, nei loro brevi regni, ora una fazione ora l'altra.

L'elezione dello gnomo Limbov, primo ed ultimo gnomo a salire al seggio imperiale, coincise con la dissoluzione stessa dell'impero.

Eletto come elemento di comodo tra le tre razze che si contendevano il potere, Limbov si rivelò del tutto incapace di far fronte ad una situazione del genere. Del tutto in balia dei suoi consiglieri, prese la decisione drastica di riservare ai soli gnomi le alte cariche dello stato, col risultato di attirarsi l'odio di elfi, nani ed umani. Sommando quindi l'incapacità dell'imperatore, l'inefficienza dell'apparato statale, le rinnovate minacce delle tribù del deserto, la pressione economica dell'Alleanza a sud e dei Clan Scuri a nord, si comprende bene come il regno di Limbov, e con lui l'Unico Impero, si dissolsero in un vortice di guerre fraticide, rivolte e ribellioni, proclamazioni di indipendenza e lunghe serie di omicidi.

Nel 477 Limbov veniva assassinato nel palazzo imperiale, non si sa ancora oggi da quale razza o per ordine di chi. Le elezioni furono impossibili: gli elfi silvani erano di fatto scesi in guerra, reclamando per loro il trono; gli elfi alti, divisi nelle varie famiglie, non riuscirono a fare fronte comune; le roccaforti naniche, all'inizio unite, si divisero nel 481, l'anno dei tre Alti Re, e non sarebbero più tornate ad essere un'unica compagine. Gli umani furono i più divisi, trascinati non da regni o stati ma da singoli condottieri, che nel tempo si ritagliarono domini personali nell'anarchia dilagante.

Con la fine dell'Unico Impero inizia quel periodo buio e insanguinato, solitamente nominato Anni Dolenti, che culmina solo nel 721 con la Discesa Angelica.

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Inviato

Tracciare una esatta e precisa cronologia degli Anni Dolenti sarebbe un lavoro lungo e, tutto sommato, poco utile.

Come già accennato, le roccaforti naniche erano divise dal 481 tra i tre che rivendicavano la corona di Alto Re: Thurgrad Biancamano, signore dei Colli Profondi; Arkil Brunomanto, signore delle Montagne Cerchiate; ed infine Vogral il Cieco, che, pur rivendicando la corona di re, non possedeva un seggio ed era anzi padrone di una piccola porzione delle Colline Rosse.

È bene accennare brevemente a questa infruttuosa guerra, perché, come tipico dei nani, vi furono ben poche battaglie vere e proprie, la maggior parte combattuta tra l'altro in profondi cunicoli, e molto mal documenatate.

Più importante, o almeno più semplice, è parlare di ciò che avvenne ai regnanti umani. Il territorio tra le Piane Infrante e le Montagne Cerchianti erano il dominio di Ulvral il Sanguinario, un signore della guerra spietato e violento. Grazie all'appoggio di un grande esercito, e facendo leva sul sentimento anti elfico della sua popolazione, Ulvral calò dal nord seminando morte e distruzione, riuscendo a ritagliarsi un vero e proprio regno personale che giungeva, nel 511, anno della sua massima espansione, quasi fino alla costa meridionale.

Sgomenti di fronte a questa aggressione, e terrorizzati dalle feroci esecuzioni di massa messe in atto da Ulvral, gli elfi alti cercarono di stringere un'intesa con i clan degli elfi silvani. Questi ultimi, guidati dal Re delle Radure Obrial, tenevano strette in una morsa di ferro numerose popolazioni umane nei pressi della foresta.

L'incontro tra le due parti venne attaccato dai soldati di Ulvral e terminò con il massacro passato alla storia come Notte di Sangue. Accusandosi a vicenda, i due popoli non cercarono altre intese, e mentre gli elsi silvani muovevano una guerra senza quartiere contro Ulvral, quelle alti si rifugiavano presso i regnanti umani del sud.

 

Alla fine, nel 517, il re umano Vingrite riuscì a coglire, anche grazie all'appoggio degli elfi, una grande vittoria contro le armate di Ulvral, ricacciandolo indietro fino ad oltre il Rovarrion.

La potenza militare di Vingrite, però, non riuscì a sopravvivergli a lungo.

Sia Obrial che Arkil parvero considerarlo troppo pericoloso, e nel 519 gli mossero guerra, scatenando quella che passò agli annali come la Guerra della Follia.

Vingrite fu assassinato nei primissimi mesi, e la corona sarebbe potuta passare al figlio Flingi, ma costui venne ucciso pochi giorni dopo la morte del padre. Sospetti infondati fecero ricadere la colpa sui consiglieri elfici del monarca, creando una spaccatura nel regno e aprendo la strada alle armate naniche.

Roliar, consigliere elfico e mago di corte, riuscì però a portare in salvo un nipote di Vingrite, salvandolo dal massacro che coinvolse la sua famiglia durante gli scontri per il trono. Trovarono rifugio nelle Torri, da cui il giovane principe Franlir partì anni più tardi per riprendersi il trono.

L'Epopea di Franlir può essere considerata la massima saga epica della cultura umana, ed il suo reale svolgimento è ormai perso nelle nubi del tempo e della leggenda. Certo è che il ragazzo riuscì a stringere accordi con Vogral il Cieco nel 523, guadagnandosi un prezioso alleato e, sopratutto, circondando Arkil Brunomanto, che si trovò quindi costretto a combattere su due fronti.

È certo anche che, in una data poco chiara tra il 524 ed il 526, Franlir fosse tra i popoli a ridosso della Grande Selva, sobillandoli in una ribellione contro il regime silvano.

Tra il 527 ed il 538, Franlir condusse una sistematica campagna di riconquista dell'antico regno di Vingrite, riuscendo a spingersi anche oltre i Monti Cerchianti ed entrando nelle zone della Valle Chiusa.

 

Adesso conviene accennare alle piane occidentali, dove si formarono piccole città stato, unite in un patto di mutuo soccorso e di supporto economico. Unite sotto il potere di Lorzer il Grande, strinsero in una morsa i mercati del regno di Franlir, costringendolo negli anni a varie concessioni.

Alla morte di Franlir, nel 540, seguì un lungo periodo di pace, almeno in questi due grandi regni umani.

Le Marche Orientali dichiararono di separarsi dal regno, diventando quelli che, in seguito, verranno chiamati i regni guardiani. Non si conosce ancora un anno in cui tali regni non siano stati in guerra.

Circa un secolo di relativa pace può essere tracciato tra il 540 ed il 647, passato alla storia come l'Anno Infausto, l'Anno Nero, Oscuro o simili aggettivi.

Non si conosce con precisione il punto di origine del Cataclisma, ma almeno tre luoghi possono essere indicati come partenza per gli eventi che seguono.

Alcune cronache fanno risalire singoli episodi a preparativi per il Cataclisma, messi in atto con anni di anticipo, ma la faziosità delle fonti ci porta qui ad escluderli.

I tre luoghi da cui partì il Cataclisma, noti in seguito come le Tre Torri, furono: Malzar nelle piane occidentali, una tra le più influenti città stato; Arigdal nell'Unione delle Torri, dove era diffusa la conoscenza dell'Evocazione; e per finire la Città Spinata, nelle Piane Infrante, da cui discesero il grosso delle armate demoniache, pare che la città sia scomparsa, anche se si favoleggia che ancora ne esistano le rovine in qualche luogo tra il Rovarrion e le Piane vere e proprie.

Ad ogni modo, nel 647 Vikraxel il Demone Drago, sotto le mentite spoglie del signore della guerra Vikral, aveva riunito il popolo che fu di Ulvral, diffondendo l'adorazione per la dea drago Tiamat ed il pantheon demoniaco tutto, contaminando gran parte della popolazione con le influenze draconiche e abissali.

Il composito esercito di mezzi draghi e mezzi demoni, supportato da veri e propri dragoni, alcuni non morti altri contaminati dall'influsso abissale a loro volta, e da orde di demoni evocati o giunti attraverso portali, calò come un maglio sulle terre al sud del Rovarrion, investendo le piane orientali e massacrandone gli abitanti.

Contemporaneamente, nelle piane occidentali, la città di Malzar veniva sottomessa durante una sollevazione popolare, innalzando al comando Daraal il Nero; costui, attraverso l'enorme potere della banca cittadina, paralizzò ogni sforzo delle altre città stato, sia contro l'esercito demoniaco che verso Malzar. In capo a tre anni, nel 650, molte città stato erano sotto il controllo di agenti di Daraal.

L'ecatombe che avvenne ad Arigdal ha fatto a volte pensare che qualcosa sia andato storto all'agente che operava nelle Torri, ma la confusione della Guerra Civile Magica rende impossibile definire dove inizi il piano di dominio di Vikraxel e dove i tentativi di quanti si opposero lui. Basta dire che, nel 647 la torre di Arigdal venne distrutta da un disastro magico, in cui perì tutto l'Alto Magistero della torre; sui suoi resti sorgerà la Torre di Ossa, da cui Radubir il Folle cercherà di sottomettere le altre torri.

Per quanto riguarda la Selva, dal poco che si è riusciti ad apprendere dagli elfi, costoro furono oggetto di una costante guerriglia di draghi e mezzi demoni, mentre le tribù orchesche del deserto passavano i Monti Barriera ed invadevano la foresta. Non è chiaro se questi orchi, tra cui erano presenti anche mezzi draghi e mezzi immondi, operassero contro gli elfi o stessero conducendo una loro personale campagna militare.

 

Non si desciveranno qui gli anni tra il 651 ed il 721, perché questi settanta anni rappresentano solo un'interminabile lista di massacri, battaglie, sterminii su vaste o piccole scale.

Trattazioni accurate delle varie guerre e della caduta dei signori demoniaci sarebbe lungo, complesso e lacunoso, perché molti atti di valore sono ormai sfociati in puro mito, e molti racconti contengono più fantasia che realtà, rendendo impossibile riportare, supportandone l'attendibilità, racconti sciocchi o sicuramente irreali.

Sicuro è il sistematico massacro dei chierici di qualsiasi fede buona, la devastazione dei templi e la distruzione di reliquie e siti sacri, in un esteso e coerente programma di indebolimento del potere divino sul mondo.

Forse anche in risposta a questa situazione di debolezza, con le varie divinità impossibilitate ad agire e direttamente e attraverso i loro fedeli, che nel 721 le schiere celestiali calarono sul mondo, dando inizio all'Alta Guerra, che durò fino al 747 e porterà, nel 750, al Trattato delle Potenze con cui rioganizzato il mondo.

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