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Inviato

Lifstan (bardiano guerriero) 

Quando Caranthiel ci fa segno di raggiungerla, il mio cuore si rasserena. Ormai viviamo in un periodo diverso dove davvero tutte le razze del Rhovsnion possono vivere in amicizia e fratellanza, proprio come nei progetti e nelle parole di Re Bard. Avanzo quindi senza indugio e con fare tranquillo, facendo un lieve inchino di saluto agli elfi, non sapendo se chi li guidi sia nobile o se iano comunque elementi di un certo lignaggio e mi presento umilmente per primo: "Il mo nome è Lifstan, figlio di Leiknir, servitore devoto e fidato di Re Bard di Valle. È un piacere poter incrociate il cammino con voi e poterci fare compagnia lungo la strada comune."

Inviato

Allestite un improvvisato quanto piacevole falò.

L'ospitalità degli elfi, le loro canzoni e le loro poesie, anche per chi non ne capisce il significato, alleggerisce spirito e corpo.

Spoiler

Disponete di vantaggio alla prossima prova legata al viaggio.

"Cosa vi porta in questa parte di Eryn Galen? Non per mancarvi di rispetto, ma solo uno o due della vostra compagnia mi sembra al suo posto in queste terre..."

Vi dice la dama elfica che vi pare al comando dei silvani, usandovi la cortesia di parlare nella lingua comune.

Inviato

Lifstan (bardiano guerriero) 

"Indaghiamo su mandato diretto di Re Beorn riguardo a degli artefatti di oscuro potere, delle teste mummificate. Il creatore sembra essere lo stesso ed una di queste teste è stata creata e ritrovata in queste zone." il tono è serio e soppesato nel pronunciare parole così preoccupanti. 

Inviato

Caranthiel

"È come dicono loro, purtroppo", aggiungo, rivolto alla dama, a cui, nel frattempo, ho rivelato il mio nome. 

"C'era dell'Ombra, stesa su quelle teste. Un'Ombra che sarebbe bene non ritornasse sul Bosco. Ci siamo imbattuti in essa quasi casualmente, mentre cercavamo delle risposte su un'altra questione, ora risolta. Ma abbiamo così trovato delle nuove domande. Ci siamo ritrovati assieme grazie ad un Fato imperscrutabile e, seguendo esso, continuiamo a muoverci, uniti. Nonostante l'improbabilità apparente della nostra compagine!".

Inviato

Kol

Mi fido molto di Caranthiel, quando vedo che il dialogo è serioso, come si addice agli elfi, ma allo stesso tempo cordiale, mi avvicino anche io presentandomi con un mezzo inchino. 

Inviato

Fin dal vostro primo incontro con questo gruppo di elfi, a dispetto della cortesia, dell'affabilità e delle parole gentili, avete notato un velo di tristezza e mestizia sul loro volto.

Alle vostre parole, la sensazione aumenta.

La dama elfica si passa una mano davanti al viso.

"Quando il bianco consiglio ha scacciato il negromante da Dol Guldur, non tutti i suoi servitori hanno seguito l'Ombra a sud...

Questi luoghi non sono mai stati sicuri, ma per quanto possa sembrare paradossale, adesso lo sono anche di più, per certi versi.

Per questo, la mia gente ed io, abbiamo deciso di lasciare questo luoghi per andare a Mithlond e raggiungere le Terre Immortali."

Non vi sono chiare alcuni dei termini usati, o località, così come gli eventi di cui sta parlando la dama, ma non ve la sentite di interromperla, data la gravità delle sue parole.

Spoiler

Ovviamente, voi come giocatori sapete perfettamente di cosa stiamo parlando.

Lascio a vostra discrezione cosa il vostro PG sa e capisce, se avete qualche dubbio, chiedete pure.

Ad esempio, Caranthiel ha capito tutto e sa di cosa si sta parlando.

"Non posso e non voglio intromettermi nella vostra spedizione, avete certamente le vostre ragioni, ma mi sento di darvi un consiglio o due.

Tu, sorella mia, sei quella più in pericolo. I priminati sono nemici naturali di alcuni servi dell'Ombra, e più di una volta ho temuto per le nostre vite, durante questo viaggio. Il numero ci ha protetti, ma voi siete una compagnia piuttosto esigua.

Inoltre, le armi comuni possono davvero poco contro tali minacce, ma vedo che alcuni di voi sono forniti di lame importanti..."

Gli occhi passano su Kol, indugiando sulla spada di Merovech.

"Altro non mi sento di dirvi. Non ho certezze, e non mi senti di interferire con le vostra gesta..."

Inviato

Beli

Gli elfi parlano in modo strano, come al solito. Terre immortali, minacce misteriose. Stranamente sono interessati alla spada di Merovech, come se riconoscessero un potere in essa che non mi era mai venuto in mente.

Sembra che decidono di avvisare Caranthiel di stare attenta, forse sanno qualcosa che non sappiamo.

Cosa sono queste minacce lungo la via? Sembrate sapere qualcosa che non ci dite o sbaglio? Chiedo, forse in un tono meno piacevole di quanto non volessi, ma effettivamente questi discorsi di rischi e magie mi fanno preoccupare.

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Inviato

Caranthiel

"Grazie dell'avviso, sorella. Parlare di certe cose rischia di legarle al mondo. Ed ai nostri cuori", intervengo, quasi a scongiurare un anatema ed a rispondere alla richiesta di Beli. 

"Sapere di ogni partenza è un riflesso di crepuscolo sul mondo mortale, ma andare a vedere la Luce di Arda... che voi possiate scorgerne il più fulgido bagliore".

Inviato

Germonth il sognatore 

Ad un tratto mi ritrovo sperso in parole che non capisco più.

Questi antichi esseri parlano di cose di cui non so nulla ma di una cosa sono sicuro di aver intuito giusto: le nostre armi non basteranno.

So che queste lame sono di fattura grezza e non belle come quelle forgiate da voi o dai nani del sottosuolo.

Inviato

Kol (Umano di Pontelagolungo - Sterminatore)

Mi perdo molti dettagli della conversazione, vuoi per l'accento particolare che a volte rende difficile comprendere tutte le parole di una frase, vuoi per il tono di voce basso o perché vengono citati luoghi a me totalmente sconosciuti, però gonfio il petto orgoglioso quando gli elfi accennano alla spada che porto al fianco.

Ne accarezzo il pomolo facendo un cenno di assenso con la testa all'indirizzo dell'elfo.

Inviato

Lifstan (bardiano guerriero) 

"Sappiamo che quello che ci aspetta è un sentiero irto di pericoli e difficoltà. Ma qualcuno deve andare in fondo a questa faccenda, per il bene del Rhovanion e dei suoi popoli tutti."

"È un peccato che abbiate deciso di abbandonare queste terre. Voi priminati avete una bagaglio di sapere, di saggezza che nessun umano potrebbe mai vantare. La vostra saggezza è potere, un potere che i Popoli Liberi avrebbero bisogno contro l'Ombra, un potere che gli permetta di restare uniti. La vostra decisione è inflessibile?"

Inviato (modificato)
Il 10/1/2020 alle 14:02, Athanatos ha scritto:

Cosa sono queste minacce lungo la via? Sembrate sapere qualcosa che non ci dite o sbaglio?

 

23 ore fa, Ghal Maraz ha scritto:

Grazie dell'avviso, sorella. Parlare di certe cose rischia di legarle al mondo. Ed ai nostri cuori

La dama di rivolge a Beli.

"Non fraintendete la mia accortezza per una mancanza di riguardo nei vostri confronti. Ma noi non parliamo ad alta voce di certe cose, come dice Caranthiel.

Inoltre, non abbiamo alcuna notizia certa. E se i nostri sospetti entrassero come un morbo nel vostro spirito, causando la vostra perdizione? 

14 ore fa, Pyros88 ha scritto:

La vostra decisione è inflessibile?

"Noi elfi non moriamo come voi umani che avete il dono. Ma partire per noi è un po' come morire per voi. Una volta raggiunta la consapevolezza di dover andare, nulla può tenerci più in queste terre, così come nulla può impedire ad un uomo di morire quando la sua vita giunge al termine."

Vi salutate cordialmente dagli elfi, che proseguono il loro viaggio verso i porti grigi, mentre voi procedete verso la capanna, guidati da Germoth.

Dopo alcuni giorni, un altro strano incontro ferma il vostro cammino. 

Sentite prima di vedere i responsabili di rumori secchi che Beli riconosce immediatamente come lavori su pietra. 

Infatti, camminando su sentieri più aperti, vedete in lontananza un gruppo formato da una dozzina di nani, intenti a lavorare su un grosso manufatto in pietra sicuramente di epoche passate.

Hanno allestito un accampamento sul sentiero, e riconoscete le insegne di Re Dáin su bandiere e stendardi.

Dei dodici nani, otto sono armati con armi di fattura nanica squisita e con pesanti armature, gli altri quattro sono al lavoro, guidati da un giovane nano che si dedica al lavoro con foga e passione.

Le guardie armate vi notano arrivare, dopotutto siete in una zona di bosco diradato, ma non sbrano impensierite da voi. Tengono salde le loro alabarde, un paio di loro spostano il peso in modo da avervi di faccia, ma nulla di più.

I quattro al lavoro nemmeno si sono accorti di voi.

Modificato da L_Oscuro
Inviato

Kol

Dopo gli elfi i nani, sembra di stare al crocevia di tutte le terre, e probabilmente è proprio così...

Mastro Beli, sono nani delle tue zone quelli? Riconosci in quel blocco di pietra qualcosa di particolare? Sembrano molto concentrati sulle loro attività, se volete andare oltre a me va bene. Gli elfi erano di passaggio, questi nani invece sono qui di proposito, stanno lavorando a qualcosa, non vorrei che pensassero che vogliamo sottrarglielo.

Inviato

Beli

Ancora una volta gli elfi si dimostrano irritanti senza alcuna ragione. Non parlate ad alta voce di certe cose? Dannati orecchie a punta!

Sono lieto che ci liberiamo della compagnia di questi irritanti viaggiatori. Poco dopo ci imbattiamo in un gruppo di nani al lavoro su una statua. Un evento certo interessante.

Vedete quegli stendardi? Dico a Kol. Le bandiere di re Dain! Siamo tra amici qui. Mi avvicino ai nani e mi introduco. Salute compagni, sono Beli, figlio di Blàin. Fedele suddito di re Dain. E questi sono i miei compagni di viaggio. Posso chiedere cosa vi ha condotti qui?

Inviato

Germonth il sognatore

Mi avvicino con Beli con fare tranquillo. Tutte le mie armi sono nel fodero. Conosco abbastanza bene l'irritabilità di questa razza e non voglio dare loro modo di avere un pretesto per usare quelle magnifiche armi su di noi.

Inviato (modificato)

Lifstan (bardiano guerriero) 

Non ho nulla da temere dai nani, sono amici, soprattutto quelli di Erebor sotto il cui omonimo monte è risorta la Florida Valle, regno di Re Bard. Casa mia. Mi avvicino con fare tranquillo, ma mi fermo rispettosamente nel caso i nani  volessero mantenerci a distanza dal monumento su cui stanno lavorando. Non ho nessuna intenzione di contrariarli, anche se mi sembrerebbe una reazione strana da parte loro. "Salve, il mio nome è Lifstan figlio di Leiknir, servitore di Re Bard all'ombra della maestosa Erebor."

Modificato da Pyros88
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