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Inviato (modificato)

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Spoiler
Il 23/3/2020 alle 22:50, MasterX ha scritto:

Alexis

beh.. ci ho provato. visto che le buone non vi piacciono, adesso ci andrò pesante. punteggia. 

comunque mi hai detto tu di provare a usare i miei appetiti per migliorare i tiri ed è quello che sto cercando di fare... 

lo noto , gli rispondo subito prima che dica qualsiasi cosa. no, sei fortunato che poi ci sono io e non una mia amica, a quest'ora ti avrebbe impalato ficcandoti su per le chiappe la testa di un cavallo , o di quello li indica uno a caso. mentre prendo delle bende, ne strappo alcuni pezzi , uso degli unguenti che avevo preso prima dall'infermeria ora chiusa a causa fiamme. me le applico sulla faccia facendo tipo tampone per alleviare il dolore. mh mh... 

 

bisogna trovare riparo. ne cerco uno, se avete dei vestiti pesanti e meglio se cominciate a condividerli. 

cosa devo tirare per cercare qualcosa?. 

 

Alexis

Gelaria – Giorno 39 (mattina) – Anno 26.287
Vallata che precede le Rovine


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«Da non crederci. La testa di un cavallo?» risponde Yurol, quasi spiazzato che tu gli abbia rivolto nuovamente la parola. «Beh, pensavo qualcosa di più artistico. Chessò, un porcospino rabbioso o un alveare di api assassine...»
Nonostante il sarcasmo, il ragazzo non intende sfidarti. Piuttosto sei tu che più lo respingi, più gli offri una sfida che pare stuzzicarlo anziché spaventarlo. (Fiction: ricorda quanto si è detto sulla sua personalità)

Appetiti

Spoiler

In soldoni gli appetiti caratterizzano il personaggio e danno bonus sui tiri (ma anche qualche complicazione, di tanto in tanto).
Ho giocato un barbaro che ne faceva uso. Anzi, abuso. Ho visto che sono sgravi in-game e divertenti da interpretare… perciò te li consiglio. Ma sta a te.
Detto ciò, premesso che puoi giocare come preferisci, volevo solo accertarmi che non confondessi i tuoi appetiti (Ricchezze e proprietà; Fama e Gloria) con l’avere un comportamento gratuitamente scontroso…
Cioè, se è quello che vuoi fare, ok, ma non c’entra nulla con gli appetiti xD



Unguenti
 

Spoiler

Se avessi avuto degli unguenti, allora li avresti riportati nell’inventario. Alla voce “Erbe e Unguenti”, più esattamente.
Cosa che non è.
Non puoi stabilire la fiction a posteriori. Non è qualcosa tipo “Et voilà, prendo la balestra che prima del viaggio ho ereditato da Gep il guercio”, così come “Et voilà, prendo gli unguenti che prima ho preso in infermeria”.
Quando è stata stabilita questa cosa?
Limitati a costruire su quello che è stato comunemente stabilito (fiction) 😉





Gelaria – Giorno 39 (notte) – Anno 26.287
Rovine di Kusùlth

Mentre penetrate nel cuore della città, rovine di tutte le fogge si susseguono senza soluzione di continuità.
Indubbiamente siete catapultati in un altro mondo.
Inospitale sicuramente, ma ruderi, colonne e mura semi-crollate, offrono comunque discreti ripari. In particolare gli edifici nei pressi del Tempio, che all’epoca dovevano essere tra i più ampi e sfarzosi.
Ovviamente non avrete tutti i comfort. Spifferi ed aree pericolanti saranno inevitabili, ma organizzandosi al meglio e stringendo i denti, potreste sopravvivere alla più furiosa delle tempeste.

Riguardo la “mossa adatta”

Spoiler

Se ti guardi attorno, non si attiva nessuna mossa. Semplicemente ti descrivo quello che vedi, senti, etc..
La descrizione è in base a quello che potrebbe sapere/capire il PG ad una prima occhiata, ed in base alle sue caratteristiche.

Se invece vuoi studiare attentamente una situazione, allora si attiva Discernere Realtà.
Il cui innesco:
“Quando studi attentamente una situazione o una persona, tira+SAG.

Con un 10+, fai al GM tre domande dalla lista sotto.
Con un 79, fai una domanda.”



Ad ogni modo Alduin Freccia Funesta è stato incaricato di cercare un rifugio adatto per tutti voi.
Si muove tra i ruderi come un’ombra tra le ombre, e sembra particolarmente qualificato nel soppesare pro e contro di ogni area.
Ovviamente nessuno ti vieta di fare altrettanto, seguendo i tuoi criteri e il tuo istinto.

Modificato da Marco NdC

Inviato

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Spoiler

  

21 ore fa, Crees ha scritto:

Oropher, Maestro del Sapere

Gelaria – Giorno 39 – Anno 26.287
Rovine di Kusùlth

Stretto nell'elegante veste da viaggio, colorata delle mille tonalità dei grigi e tessuta dalla sapienti mani elfiche della Gilda degli Artigiani, dietro solamente agli apripista, guido quello che resta del nostro gruppo attraverso la neve e le decadenti rovine della piu' grande città mai costruita da mano mortale. "Un monito per ogni grande regno", penso, mentre supero ville, botteghe, locande, bagni, e uffici di cui non restano che spoglie e scheletri.  Grimm, la cui fede incrollabile sembra essere il principale sostegno per gli altri sopravvissuti, mi cammina vicino, appoggiando il peso al bastone che affonda nella neve e nei solchi delle strade lastricate di pietre. Sua sorella non é lontana e come altri, guarda a lui in cerca di un segno divino e rivelatore riguardo il buon esito della nostra spedizione. Questa cerca del sacro, in un posto così ostile ed antico mi preoccupa. Anche il mio rituale sembra essere stato percepito come un miracolo, una benedizione provvidenziale.  Non sanno che presto ci verrà chiesto di pagare un prezzo, di cui ancora non conosco la portata. A tal proposito, mi confido con il chierico, perché nonostante il subdolo ed intimo pensiero di controllare la nebbia, devo trovare un modo di proteggermi e proteggerci da essa, prima che tenti di uscire dalla sua prigionia.

<< Abbiamo perso troppe risorse, amico mio. Sia in termini di anime, che d'equipaggiamento. Non certo un buon auspicio per questa nostra sacra missione. Se cio' non bastasse un altro problema sta per ripresentarsi ed ho bisogno del tuo consiglio. >> gli spiego a grandi linee il rituale svolto e le sue conseguenze mentre gli mostro l'ampolla di cristallo. << Forse tu conosci qualche preghiera che può fare al caso nostro, oppure puoi chiedere al tuo Dio... >> commento volutamente sardonico, tanto per punzecchiarlo. Ho vissuto troppo tempo, e visto troppe cose per non credere agli dei ed i loro agenti, ma la loro fede mi fa comunque ancora sorridere.

 

Alla vista del tempio, la bocca si asciuga, mentre gli occhi scorrono fra le sue linee singolari, cercando un collegamento con gli scritti di Mokar il Dubbioso, uno dei pochi tomi salvati dalle fiamme. In particolare cerco il significato dei simbolismi del culto, il richiamo a fauci e zanne, i gargoyle, e magari qualche informazione sui rituali che compivano i suoi sacerdoti. Finito di sfogliare avidamente il libro, mi avvicino al monolite, scrutandone la superficie irregolare in cerca di qualche meccanismo od incisione che spieghi come attraversarlo, mentre con voce distratta e assorta richiamo l'attenzione di Alduin. << Cerca un edificio che, per quanto possibile, sia ancora in buono stato da offrire riparo all'intero gruppo. Sarebbe ottimo un luogo che possiamo attrezzare a campo base, per quando riusciremo ad accedere al tempio, ma si lesto. Il tempo sta cambiando nuovamente, cercando di sorprenderci e non possiamo permetterlo. >> concludo, senza voltarmi verso la sua figura agile, che percepisco scivolare via con passo felpato, consapevole di ció che deve fare. Sempre con gli occhi catturati dalle venature della pietra, allungo la mano sulla spalla di Meglor, che da quando ho concluso il rituale, non ha fatto che seguirmi silente come un ombra. << Spero che la nostra, giustificata ma momentanea sfiducia reciproca , sia passata. Ho bisogno che controlli lo stato del Cartografo. Mi sembra di ricordare che ti eri offerto d'informarlo ed assistere alla sua amputazione. Cerca di capire quanto può'ancora aspettare, e mettiti d' accordo con Erwen per tutto il necessario. Ho fede che farete la cosa giusta. >> concludo staccando un attimo gli occhi dal monolite e spostandoli sulla giovane elfa.  << Dobbiamo anche controllare le scorte alimentari, razionarle e pensare a come procurarcene altre prima di esplorare il tempio. Una volta che avremo trovato un punto per stabilire una base e questa sarà sicura,  i rifornimenti saranno la nostra priorita'.>>

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- mentre gli occhi scorrono fra le sue linee singolari, cercando un collegamento con gli scritti di Mokar il Dubbioso .... Declamare conoscenze 3+3 +2 int+1 utilizzo libri = 9

- scrutandone la superficie irregolare in cerca di qualche meccanismo od incisione che spieghi come attraversarlo, ....  Discernere realtà 6 +1 +1sag

Cosa qua è utile o di valore per me?

 

 

Oropher

A quanto pare una cerchia di curiosi tenta di gettare, di tanto in tanto, un occhio sull’ampolla.
Tuttavia, scoraggiati dalla preoccupazione sul tuo volto, nonché dalla consueta aura di autorità che ti circonda, nessuno osa fare domande di mera curiosità.

Le pagine ingiallite a firma Mokar il Dubbioso ti vengono senz’altro in aiuto, ma sono anche il tuo spirito di osservazione e le tue nozioni storiche a darti qualche indizio interessante.
C’è qualcosa di singolare nel Tempio, nonché nelle strutture che avete avvistato esplorando la metropoli. Ne hai un preciso riscontro proprio paragonandole alle raffigurazioni sul tomo.
Per quanto cadute in rovina, nonché coperte dalla neve, è evidente che le architetture si dividono in due tipologie.
Come se appartenessero a periodi storici differenti.
Quelle che si potrebbero definire più minacciose, sono sicuramente precedenti a quelle più armoniose e tondeggianti.
È come se i Kusùlth, ad un certo punto e senza un periodo di transizione, avessero fatto un salto di civiltà.

Consultando il libro di Mokar, non hai dubbi. L’entrata a mo’ di fauci spalancate, le propaggini acuminate e ritorte come tentacoli, e i gargoyle come mille occhi vigili, fanno parte di un progetto più ampio.
Non solo il Tempio raffigura un mostro informe, partorito da chissà quale mente turbata, ma i suoi singoli elementi sono scolpiti secondo una simbologia antica e maledetta. Le effigi arcane di Mokar parlano chiaro.
Se si può esprimere in questi termini, il Tempio stesso, nel suo complesso, è stato permeato da uno spirito malevolo e guardiano che di certo non vi vede di buon’occhio…

Il monolite che sbarra l’entrata non presenta nessun meccanismo che lo sblocchi. Probabilmente ce ne sarà uno all’interno, ma non è detto che non esista una qualche parola d’ordine (Declamare: Cosa qua è utile o di valore per me?) a beneficio di chi aveva un’autorizzazione speciale.
Ad ogni modo la pietra è perfettamente liscia… eccetto in un punto.
Si tratta di un’incisione scalfita maldestramente. Ma quel che è strano, è che e relativamente recente.
Ruvida e fredda al tatto, la scorri con i polpastrelli. Poi la osservi con le tue pupille elfiche, più avvezze all'oscurità.
È decisamente scritta nella vostra lingua, e recita:
“Semmai leggerete questo messaggio, sappiate che è con vivo rammarico che siamo costretti a ritirarci.
Il patto era di attendervi dieci giorni, ma l’entrata si è chiusa all’improvviso, dividendoci.
Nottetempo per giunta siamo stati attaccati dalle gargolle.
Si sono animate all’improvviso, tutte insieme.
Siamo sopravvissuti per miracolo. Ma adesso, per causa di forza, maggiore la nostra permanenza qui è impossibile.
È nostro dovere tornare a Kalinshadan per comunicare la posizione del Tempio. Purtroppo la mancanza del cartografo, che è rimasto bloccato con voialtri nel tempio, sarà di grande impedimento per noi.
Ma non abbiamo altra scelta, dobbiamo almeno provarci.
Con la speranza di ritornare quanto prima con più uomini e più mezzi, vi auguriamo buona fortuna.
Perdonateci se potete.

Professor Votolos”


Eppure, come la storia racconta, il professor Votolos non è mai ritornato.
Così come nessuno della sua spedizione, eccetto Eskaano, quel portantino che fu ritrovato privo di senno e poi rinchiuso al sanatorio.
Che il professor Votolos sia rimasto vittima in questo luogo, e che in qualche modo il suo spirito ne sia rimasto legato?

  • Grazie 1
Inviato (modificato)

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Spoiler

  

21 ore fa, Marco NdC ha scritto:

Muovo
Grimm, Chierico di Amdar

C’è da dire che noi nani siamo orgogliosi della nostra razza. Fin troppo dicono in molti.
È vero, magari siamo tarchiati, meno aggraziati di molti altri che popolano questo variegato mondo. Ma siamo anche tremendamente robusti e caparbi.
E questo è un bene, visto che il tragitto verso le rovine è a dir poco massacrante.
Similmente ai buoi che tirano l’aratro, più che scavalcare la neve, passo dopo passo, quelli come noi possono solo solcarla di potenza.
Alexis invece si avvantaggia delle sue lunghe leve. Buon per lei.
Il suo volto però è inacerbito. Anzi, ora che la osservo meglio, noto anche una tumefazione che si è allargata su uno zigomo. Come se la sarà procurata?
Ale… Ale… Mi avvicino, facendo convergere la mia scia da "rostro-rompighiaccio", alle sue impronte larghe come fossi.
La sfioro quasi senza farmi accorgere. Non le chiedo nulla a riguardo. Non mi sembra in vena di conversazione, ma prego per lei. Come ho sempre fatto d’altronde (Legame: Alexis si mette continuamente in pericolo, lo terrò al sicuro).
Lanciare Incantesimi: Cura Ferite Leggere
“Al tuo tocco le ferite si rimarginano e le ossa cessano di far male. Guarisci 1d8 danni a un alleato.”

2d6+SAG + 1 +5 +2 = 8; (scelgo di dimenticare l’incantesimo)
Punti ferita guariti 1d8 = 3… beh, meglio di niente




Arrivati al Tempio mi guardo bene intorno. Il vapore dalla mia bocca, la condensa ghiacciata sulla mia barba.
Questo posto non mi piace per nulla.

Mi appoggio al mio bastone, la cui luce ancora rifulge a gloria di Amdar. Riprendo fiato, vagheggio sull'aroma dell’erbapipa che è andata in fumo con tutto il resto. Che spreco.

Si avvicina Oropher, porgendomi l’ampolla in cui è stata intrappolata la nebbia.
La osservo affascinato, quasi ipnotizzato dal suo rimestarsi – mai avrei immaginato un prodigio del genere – mentre ascolto tutta la storia.
Ma con mia sorpresa è lui, Maestro del Sapere, a chiedermi consiglio.
Sospiro profondamente.
«Dunque questa nebbia sarebbe, o rappresenterebbe, un’entità che precede la creazione del mondo» esclamo sommessamente, mentre massaggio la barba.
«Amico mio, temo che potrò solo tediarti con la solita retorica di noi vecchi chierici, e tu sei già stremato dal viaggio.
Come tutti noi d’altronde. Ma se può esserti di conforto... 
Amdar, l’unico e vero dio, trascende il tempo e la creazione. Questa è la nostra fede.
Lui è al disopra di questa entità. Non c’è dubbio. Così com’è certo che nella sua sapienza, Amdar si rivela nei suoi modi e nei suoi tempi.
Forse non è quello che vorresti sentirti dire, ma al momento non posso dare una soluzione per il tuo problema. Però posso assicurarti la mia umile preghiera… e se vorrai unirti a me, ne sarei profondamente onorato. Ti sono vicino. Abbi fede amico mio…» (Legame: Sto cercando di convertire Oropher alla mia fede»

...

Mi avvicino al grosso monolite che preclude l’ingresso al Tempio.
Ha un che di minaccioso. Lo scruto, gli occhi socchiusi, ma il mio non è un atteggiamento di sfida.
Mi inginocchio sulla nuda roccia e umiliandomi chiedo consiglio ad Amdar (Assistenza Divina)
Allo stesso tempo chino il capo e poggio il palmo sulla liscia superficie del monolite, entrando in profondo contatto col suo spirito.Voce dei Taciturni (Mossa razziale. Solo su pietra)
“Con un tocco parli agli spiriti che risiedono nelle cose. L'oggetto non vivente che tocchi risponde a tre domande per te, al meglio delle sue facoltà.”
2d6+SAG 1 +2 +2 = 5; (segno un Punto Esperienza)
Le mie domande sarebbero state:
- Come puoi essere aperto?
- Chi sono le ultime persone ad essere entrate?
- Ci intrappolerai nel Tempio, se dovessimo entrare?

Sento l’ostilità del monolite opporsi al mio tocco.
Così ritiro la mano e la giungo in preghiera con l’altra.

...

Mentre gli altri si affaccendano per trovare ed allestire un rifugio, sprofondato nella meditazione, perdo quasi il senso del tempo.
(Comunione)
Orazioni: Luce; Purificare; Guida; Voce dei Taciturni (solo su pietra)
Inc. 1° Livello: Cura Ferite Leggere; Santuario

Quando riapro gli occhi, la notte è ancora più fredda e fonda.
«Borovold!» convoco d’urgenza il mio sottoposto. «Prepara incenso e turibolo: abbiamo un voto da ottemperare.
Dobbiamo strappare questo Tempio all’empio dominio sui cui è stato eretto. E' nostro dovere consacrarlo all'unica e vera divinità. Accompagnami in questa missione. Percorreremo il perimetro della struttura salmodiando il sacro rituale. Ma dovremo far presto, prima che le intemperie ci mettano sopra gli artigli.»
Santuario
“Percorrendo il perimetro di un'area, lo rendi consacrato alla tua divinità.
Fintanto che resti all'interno dell'area vieni avvertito quando qualcuno agisce con intento maligno all'interno del santuario (comprende entrare nel santuario con l'intenzione di fare del male). Chiunque venga guarito all'interno del santuario guarisce +1d4 PF.”
(Precedente Assistenza Divina: “se arriverete al Tempio e lancerai Santuario intorno al suo intero perimetro, qualsiasi Declamare Conoscenza al suo interno godrà +1 sul tiro.”)
2d6+SAG = 1 +3 +2 = 6; Altro fail…altro Punto Esperienza… che vi devo dire, i dadi si sono svegliati col piede storto xD




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Borovold

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Nome Gregario: Borovold
Lealtà: 1
Costo: Fare del Bene
Sacerdote: 1
I sacerdoti sono il clero di basso rango di una religione, officiano funzioni minori e impartiscono i sacramenti più comuni. Anche se non possono lanciare degli incantesimi loro stessi, possono chiedere aiuto alla loro divinità per questioni minori.
* Sacerdozio — Quando ti accampi con un sacerdote, tutti gli effetti di guarigione guariscono +abilità PF.
* Primo Soccorso — Quando un sacerdote ti rammenda le ferite, guarisci 2×abilità PF. Prendi -1 al prossimo tiro essendo la guarigione dolorosa e impacciata.

«Mèla, vieni anche tu? Non si sa mai…» abbozzo un sorriso, mal celando un brutto presentimento.
«Borovold, ti prego di benedire mia sorella e la sua ascia. Ma adesso andiamo. Il tempo stringe...»

 



Grimm, Chierico di Amdar,
nel momento in cui tocchi il monolite avverti che qualcosa si è risvegliato. Qualcosa che era meglio che non si risvegliasse… ma non sai cosa. Questa è l’unica “risposta” che ottieni dalla nuda roccia, nonché lo scrupolo che sia stato proprio tu la causa di quel risveglio.

Come sempre la tua fede viene messa alla prova. Ma è una lotta interiore in cui Amdar ti assiste con la sua benevolenza (Assistenza Divina).
Lo sconforto che ti è stato iniettato viene subito contrastato da un’ondata di consapevolezza: la vita di Oropher sta a cuore alla divinità, così come sta a cuore a te. Sai che il tuo amico riceverà l’ispirazione giusta al momento opportuno, e tanto ti basta.



Borovold ti osserva con defilata discrezione. Come se non avessi una buona cera, ma non fosse il momento giusto per parlarne.
Meticolosamente dispone i grani nel turibolo, li appicca, e inizia ad oscillare lo strumento.
Avanti e indietro. Un movimento flemmatico, che spande i fumi quasi a rintuzzare le grinfie del freddo.

Formato il terzetto con tuo sorella, vi incamminate costeggiando il perimetro del Tempio.

Iniziate a salmodiare. Mantenete un passo composto, cerimoniale. Non rapidissimo, ma nemmeno troppo solenne. Il percorso è lungo, il resto del gruppo vi attende – e forse nemmeno comprende la necessità di questo rituale – ed il tempo minaccia di peggiorare da un momento all’altro.

Ma raggiunto il retro dell’edificio, qualcosa di sfuggente attira la vostra attenzione.

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«Shh» vi intima Mèla, stoppandovi e tenendo l’ascia ben salda tra le mani.
Lo stesso Borovold si azzitta. Non avrebbe mai osato senza un tuo preciso ordine.
L’incenso perde il suo movimento, quasi rifiutandosi di propagarsi oltre.
C’è davvero qualcosa che non va?

Quando fai luce allungando il bastone, è ormai troppo tardi.
Dai margini delle tenebre spuntano figure malignamente accucciate. Hanno la pelle grigia, ruvida, simile a quella dei demonietti scolpiti sui cornicioni… E in effetti sono proprio loro: i gargoyle!

Tutto accade velocemente:
Uno di loro scatta ferendoti ad una spalla. Il ghigno gode del suo gesto, mentre si prepara ad un secondo tagliente attacco.
Prendi 1d6 danni = 3 -1 (arm.) = 2
Il taglio non è profondo ma è doloroso. Inoltre, essendo la tua arma bella da vedere, ma dannatamente scomoda (etichetta), nonché da impugnare necessariamente con due mani (etichetta), qualsiasi Taglia & Spacca mentre la spalla è ferita, comporterà uno Sfidare il Pericolo (di non ignorare il dolore, o qualcosa del genere)).


Un altro demonietto è alle prese con tua sorella. La tormenta tirandola per i capelli.
Sbilanciandola su più lati le impedisce di caricare il colpo, mentre attende il momento propizio per colpire a sua volta.

Altri due si sono fiondati sul povero Borovold.
Afferrandolo lo stanno sollevando in volo… per portarlo chissà dove. Se qualcuno non interviene, saranno presto fuori dalla portata delle vostre armi.

Cosa fai?

Modificato da Marco NdC
Inviato

Tutti (tranne Grimm)

La luna ha già compiuto un quarto del suo arco, ed Alduin Freccia Funesta è ancora in esplorazione.
Il giovane elfo – giovane relativamente alla sua razza – avendo sempre vissuto in natura, è piuttosto avvezzo nello scovare rifugi più o meno di fortuna. In questo caso tuttavia ci sono molti soggetti da riunire, e ben pochi sono provvisti delle sue capacità di adattamento. Inoltre le condizioni meteorologiche si preannunciano particolarmente avverse.

Il tempo passa quando finalmente giungono buone notizie: un verso simulante un cinguettio riecheggia dalla lontananza.
A modo suo sta segnalando il punto in cui dovreste recarvi.
È un luogo piuttosto nascosto rispetto gli edifici più imponenti, e nonostante non sia particolarmente spazioso, offre addirittura qualche porzione di soffitto, la cui solidità è stata comprovata da millenni di intemperie.

Questo almeno è quello che Meglor Arco Lunare ha interpretato dalla modulazione dei versi in lontananza.
Quei cinguettii che per la gente comune sono indistinguibili da quelli degli uccelli notturni, in realtà celano una comunicazione in codice adottata dalle bande elfiche, di cui entrambi, Meglor e Alduin, hanno fatto parte.

In attesa di disposizioni da Oropher, sui tempi e i modi del trasferimento al rifugio, Meglor ritorna al capezzale del cartografo.
È stato costretto a legarlo. Molto più stretto di quanto non fosse prima.
Nonostante gli stia somministrando la stessa droga usata da Alduin, goccia a goccia tra le labbra socchiuse, l’effetto adesso risulta molto più blando.
Anzi, l’agitazione di Kalyst è così incontenibile, da sembrare quasi sovrumana.

Dalla distanza la bella Erwen, simile ad una statua sul suo piedistallo, si è ritirata sulla sommità di una colonna spezzata.
Se ne sta in perfetto equilibrio, cercando il favore della luna mentre è immersa nella lettura di uno dei suoi prontuari.
Ripete formule e gesti, come se dovesse utilizzarli da qui a poco.
(Oropher, se vuoi decidi un incantesimo di primo livello sul quale Erwen si sta esercitando)

Finiti i suoi esercizi, balza giù come un gatto.
Torna a far visita al cartografo. Gli terge la fronte mentre si consulta con Meglor. Le rispettive espressioni non promettono nulla di buono.
Informata nei dettagli ritornata da voialtri.

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Erwen: «La situazione sta peggiorando» vi aggiorna. «Per operare Kalyst a regola d’arte converrebbe aspettare l’indomani. La temperatura sarà più mite, la luce più favorevole e gli operanti più riposati e lucidi. Di contro c’è il rischio che il cartografo non passi la notte…»

La decisione spetta a voi, Oropher e Alexis.
In accordo con Meglor, Erwen valuta...

Spoiler

...il 50% che Kalyst non superi la notte.
Se operate adesso dovreste Sfidare il Pericolo per le condizioni sfavorevoli di cui sopra. Se lascerete l’operazione ai PNG, vi basti sapere che in questo momento non ci sono esperti in tal senso…
Il meno peggio sarebbe Borovold, che è in altre faccende affaccendato.
Alduin, che comunque non è uno specialista, sta allestendo il rifugio.
Sicuramente Meglor ha avuto esperienze simili in battaglia, ma in quelle condizioni precarie, le operazioni erano più assimilabili alla falegnameria che alla chirurgia.



Immaginando la delicatezza della situazione, si avvicina Giselbert detto “il bello”, con fare impacciato.
Ordinariamente è lui ad occuparsi sia della cucina, sia delle scorte alimentari.

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Giselbert: «La signorina Erwen mi ha chiesto di rendicontare… si dice così?... riguardo le razioni per il gruppo» gracida, tradendo una certa timidezza al cospetto dell’elfa.
«Come sapete, il grosso è stato carbonizzato nell’incendio… comprese le mie crostate di mirtilli» trasecola, visto che erano un lusso riservato per le occasioni speciali. «Ma bando alle crostat… alle ciance, quando siamo caduti nell’imboscata, solo in pochi avevano con sé cibo e acqua.
Ora… con tutta questa neve, l’acqua non sarà il massimo, ma adottando qualche accorgimento non sarà un problema.
Per il cibo invece siamo messi male. Quel po’ che abbiamo recuperato dalla tenda delle provviste, frutta e carne secca perlopiù, potrebbe bastare… stringendo la cinghia… per un paio di giorni.»

Erwen: «Facciamo tre» aggiunge, facendo dondolare un sacchetto contenente del leggendario pane elfico.
Lo stupore di Giselbert “il bello” si accompagna ad un rossore chiazzato, che lo rende ancora più… “bello”.
Il pane elfico è simile ad un biscotto romboidale, leggermente dorato e dal sapore indescrivibile. O almeno qualcuno ci  ha provato, giurando che è leggero come il vento tra le foglie, aromatico come un campo fiorito, dissetante come un ruscello di montagna, ma energico come il fragore di una cascata.

«Mah... Leggende» gracida nuovamente Giselbert «anche le crostate di mirtil… ehm… scusate… ma a proposito di fragore di cascat…»

In effetti proprio in quel momento un tuono riecheggia in lontananza.
Il vento inizia ad incanalarsi tra i labirintici corridoi della metropoli, mentre un nevischio trasversale e pungente inizia a picchiettarvi le facce.
L’arrivo della tormenta è ormai alle porte… mentre Grimm, Mèla e Borovold tardano a far spuntare i loro caratteristici nasi nanici, dal loro "giro di palazzo".

Cosa fate?

Inviato

Alexis

Il 25/3/2020 alle 13:33, Marco NdC ha scritto:

Ovviamente nessuno ti vieta di fare altrettanto, seguendo i tuoi criteri e il tuo istinto.

Alexis cerca qualcosa ugualmente qualcosa di grande per farci stare più persone possibili. 

 

7 ore fa, Marco NdC ha scritto:

La decisione spetta a voi, Oropher e Alexis.

mhhh... mozzargli la gamba? è quella che la sta facendo impazzire no? forse c'è del veleno nella ferita per questo sta semi delirando... e la droga.. smettetela di dargliela. 

7 ore fa, Marco NdC ha scritto:

L’arrivo della tormenta è ormai alle porte

sta arrivando una tormenta.. sarebbe caso di muovere il culo. vado nel posto che ho cercato io se ne ho trovato uno e lo indico agli altri. se non ho trovato niente mi dirigo dove è andato l'addetto originario del trova il posto per passare la notte. 

Inviato

Retro del Tempio di Kusùlth
Muovo
Grimm, Chierico di Amdar

Tutto sussegue così velocemente, che devo destarmi per capire se stia accadendo davvero.
In tal senso il taglio alla spalla mi assicura che sono ben sveglio. Il dolore è reale. Il sangue che sto perdendo, pure.

Il mostro che ho d’avanti contorce un’espressione infernale. Ma il mio pensiero va agli altri due, che ho trascinato con me in questa faccenda…
È colpa mia. Devo fare qualcosa per loro, e farlo in fretta.
Per ora Difendere su Mèla… poi vediamo
2d6 +COS = 1 +3 +1 = 4; -_-‘


Indietreggio di istinto. La spalla mi ammonisce con una fitta, e il bastone d’ordinanza si fa sentire con tutto il suo peso (etichetta: scomodo). C’è poco da fare: il secondo attacco del gargoyle incalza senza che possa difendermi compiutamente.
Faccio una narrazione condizionale, visto che era quella la “posta in gioco”, per portare avanti più velocemente lo scontro
Danni subiti 1d6 = 3 -1 (arm.) = 2;

È rapido, sfuggente, mi sta alle costole e si fermerà solo quando mi avrà fatto a pezzi. Gli artigli protesi e taglienti come rasoi.
«Mèla, Borovold! Tenete duro!» grido mentre cerco di inventarmi qualcosa.
Secondo Difendere su Mèla
2d6 +COS = 2 +6+1 = 9; 1 presa.
Subisco un altro attacco del gargoyle:
1d6 = 4 -1 (arm.) = 3;


Gli artigli mi sfregiano ancora, senza pietà, ma con un barlume di lucidità… e di fede, riesco ad allungare il bastone, con il braccio sano.
La punta luminosa ad un palmo di naso, acceca la statua alle prese con mia sorella, confondendola per un attimo.
Spendo l’unica presa e do +1 a Mèla sul suo avversario (dunque mettendola in una posizione di vantaggio, ed esponendo l’attaccante al suo attacco)

Se la caverà, ne sono certo.
Adesso devo pensare al povero Borovold, prima che i due volatili lo sollevino e lo impalino su una guglia, o peggio…
Difendere su Borovold
2d6 +1 = 3 +6 +1 = 10; prendo tre prese


Il mio avversario capisce. Si frappone malignamente. Giocano di squadra i maledetti.
Con una capriola eludo (almeno in parte) le sue grinfie, lasciandolo spiazzato, disorientato.
Danno subito dal gargoyle: 1d6 = 5;
Spendo la prima delle tre prese e dimezzo: 5/2 = 2,5… -1 (arm.) = 1,5 arr. a 2 danni;
Spendo la seconda delle tre prese per esporre l’attaccante ad un alleato;


Un salto disperato, e afferro la catena del turibolo, che ancora pende dalla forte mano nanica di Borovold.
'Vediamo se questi mostriciattoli riescono a sollevarci entrambi…'
Spendo la terza ed ultima presa per dimezzare l’effetto dell’attacco dei gargoyle su Borovold.
Per dimezzare intendo che si sollevano più lentamente, dunque portandosi fuori dalla portata di Mèla, ma non dalla mia (etichetta: portata lunga del bastone).

Inviato

Oropher, Maestro del Sapere

 

A braccia conserte assorbo le informazioni e rifletto. I miei occhi cangianti scorrono su e giu' per l'edificio che percepisco ricambiare il mio sguardo con malevoli intenti. Oltre alla natura del luogo che mi allarma, il messaggio inciso sul monolite é un monito inatteso. Ripercorro i miei passi a ritroso verso il resto del gruppo mentre gli altri membri via via mi aggiornano sulle varie situazioni di cui prendermi cura. Affianco alla guerriera ascolto la situazione precaria del cartografo, gettando uno sguardo di giaccio alla giovane umana quando finisce di parlare. << La droga gli serve per sopportare il dolore, per quale motivo credi che gliela stiamo somministrando? >> l'ammonisco per poi continuare. << Conduci gli uomini da Alduin, sembra abbia trovato un luogo adatto. >> le dico senza aspettarmi obbiezioni di sorta visto le condizioni atmosferiche che giocano contro di noi. Accompagnato da Erwen, a cui racconto cosa ho scoperto sul tempio, raggiungo il capezzale di Kalyst. L'uomo é fuori di se. Forse il dolore, od i deliri dovuti all'infezione. Mi chiedo se non sia qualche effetto arcano dovuto alla nebbia. Meglor appare scuro in volto, ma deciso ad operarlo. Lo assistero' personalmente, ma prima dobbiamo trasportarlo verso il rifugio. << Leghiamolo piu' stretto ed assicuriamoci che non si liberi, sarebbe dannoso per lui e forse per noi>> 

Il gruppo stanco e fiaccato psicologicamente serpeggia fra gli edifici diroccati fino al luogo scoperto dall'apripista elfico. Benché l'edificio non sia spazioso, gli uni addosso agli altri riusciamo a chiuderci fra le mura piu o meno integre della sala. Sotto le porzioni di tetto, le scorte piú sensibili alle intemperie vengono facilmente deposte, visto che la maggior parte di esse é andata perduta durante l'assalto e l'incendio. Guardo gli uomini cercando lo sguardo rincuorante del terzo membro del triumvirato. << Dove é finito Grimm? >> do voce ai miei pensieri mentre circondato dai miei collaboratori stretti mi avvicino al cartografo. Prima d'iniziare l'operazione metto a conoscenza delle mie scoperte anche i soldati delle bande elfiche. La natura dell'edificio, il messaggio sul monolite ed anche della condizione della Nebbia, che fra non molto, richiederà che ce ne prendiamo cura.

 

Spoiler

Erwen studia Invisibilità .

Mi occupero' del messaggio sul monolite in un secondo momento. Prima mi assicuro che il gruppo raggiunga il rifugio, che il cartografo non riesca a liberarsi e poi dell'operazione. Occupandomene in prima persona insieme a meglor, aspetto che mi dici le difficoltá da affrontare per Sfidare il pericolo, ma credo non dovrebbe essere difficile usare il mio acume per affrontare i problemi.  Tiro in anticipo un paio di sfidare il pericolo da usare a tua discrezione per rendere piú agevole il progredire.

Trasporto e nodi per il cartografo 5+6 + 2 int 

Operazione 3+4 + 2 int

 

Inviato
6 ore fa, Crees ha scritto:

La droga gli serve per sopportare il dolore, per quale motivo credi che gliela stiamo somministrando

Alexis 

guardandolo malissimo e avvicinandosi un poco a lui, inclina la testa e lo indica. mh.. vediamo fammi indovinare, sei tu il medico qui? non mi sembra, mi scuso in anticipo se è vero.... ma se non hai notato mio caro collega... che la droga ormai.. NON GLI SERVE PIU'! non sta migliorando, non gli serve più a nulla, non è nemmeno una vera e propria medicina è una strafottuta droga del cavolo, il vostro è solo un tentativo disperato di portare le cose avanti. Adesso bisogna agire sul serio, ho gli si mozza e cicatrizza la gamba fonte dei sui dolori, oppure si fa altro. e spero caro mio cosetto, che tu sappia fare "L'altro" chiaro? o il tuo bel ammonimento non e servito proprio ad un cavolo.  si avvicina in maniera tale da toccargli il petto con l'indice. aspettando una risposta con sguardo truce. 

Inviato

Tutti (tranne Grimm)
 

Spoiler
Il 26/3/2020 alle 18:45, MasterX ha scritto:

Alexis

Alexis cerca qualcosa ugualmente qualcosa di grande per farci stare più persone possibili. 

 

mhhh... mozzargli la gamba? è quella che la sta facendo impazzire no? forse c'è del veleno nella ferita per questo sta semi delirando... e la droga.. smettetela di dargliela. 

sta arrivando una tormenta.. sarebbe caso di muovere il culo. vado nel posto che ho cercato io se ne ho trovato uno e lo indico agli altri. se non ho trovato niente mi dirigo dove è andato l'addetto originario del trova il posto per passare la notte. 

 

Spoiler
Il 29/3/2020 alle 15:00, Crees ha scritto:

Oropher, Maestro del Sapere

 

A braccia conserte assorbo le informazioni e rifletto. I miei occhi cangianti scorrono su e giu' per l'edificio che percepisco ricambiare il mio sguardo con malevoli intenti. Oltre alla natura del luogo che mi allarma, il messaggio inciso sul monolite é un monito inatteso. Ripercorro i miei passi a ritroso verso il resto del gruppo mentre gli altri membri via via mi aggiornano sulle varie situazioni di cui prendermi cura. Affianco alla guerriera ascolto la situazione precaria del cartografo, gettando uno sguardo di giaccio alla giovane umana quando finisce di parlare. << La droga gli serve per sopportare il dolore, per quale motivo credi che gliela stiamo somministrando? >> l'ammonisco per poi continuare. << Conduci gli uomini da Alduin, sembra abbia trovato un luogo adatto. >> le dico senza aspettarmi obbiezioni di sorta visto le condizioni atmosferiche che giocano contro di noi. Accompagnato da Erwen, a cui racconto cosa ho scoperto sul tempio, raggiungo il capezzale di Kalyst. L'uomo é fuori di se. Forse il dolore, od i deliri dovuti all'infezione. Mi chiedo se non sia qualche effetto arcano dovuto alla nebbia. Meglor appare scuro in volto, ma deciso ad operarlo. Lo assistero' personalmente, ma prima dobbiamo trasportarlo verso il rifugio. << Leghiamolo piu' stretto ed assicuriamoci che non si liberi, sarebbe dannoso per lui e forse per noi>> 

Il gruppo stanco e fiaccato psicologicamente serpeggia fra gli edifici diroccati fino al luogo scoperto dall'apripista elfico. Benché l'edificio non sia spazioso, gli uni addosso agli altri riusciamo a chiuderci fra le mura piu o meno integre della sala. Sotto le porzioni di tetto, le scorte piú sensibili alle intemperie vengono facilmente deposte, visto che la maggior parte di esse é andata perduta durante l'assalto e l'incendio. Guardo gli uomini cercando lo sguardo rincuorante del terzo membro del triumvirato. << Dove é finito Grimm? >> do voce ai miei pensieri mentre circondato dai miei collaboratori stretti mi avvicino al cartografo. Prima d'iniziare l'operazione metto a conoscenza delle mie scoperte anche i soldati delle bande elfiche. La natura dell'edificio, il messaggio sul monolite ed anche della condizione della Nebbia, che fra non molto, richiederà che ce ne prendiamo cura.

 

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Erwen studia Invisibilità .

Mi occupero' del messaggio sul monolite in un secondo momento. Prima mi assicuro che il gruppo raggiunga il rifugio, che il cartografo non riesca a liberarsi e poi dell'operazione. Occupandomene in prima persona insieme a meglor, aspetto che mi dici le difficoltá da affrontare per Sfidare il pericolo, ma credo non dovrebbe essere difficile usare il mio acume per affrontare i problemi.  Tiro in anticipo un paio di sfidare il pericolo da usare a tua discrezione per rendere piú agevole il progredire.

Trasporto e nodi per il cartografo 5+6 + 2 int 

Operazione 3+4 + 2 int

 

 

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Il 29/3/2020 alle 21:52, MasterX ha scritto:

Alexis 

guardandolo malissimo e avvicinandosi un poco a lui, inclina la testa e lo indica. mh.. vediamo fammi indovinare, sei tu il medico qui? non mi sembra, mi scuso in anticipo se è vero.... ma se non hai notato mio caro collega... che la droga ormai.. NON GLI SERVE PIU'! non sta migliorando, non gli serve più a nulla, non è nemmeno una vera e propria medicina è una strafottuta droga del cavolo, il vostro è solo un tentativo disperato di portare le cose avanti. Adesso bisogna agire sul serio, ho gli si mozza e cicatrizza la gamba fonte dei sui dolori, oppure si fa altro. e spero caro mio cosetto, che tu sappia fare "L'altro" chiaro? o il tuo bel ammonimento non e servito proprio ad un cavolo.  si avvicina in maniera tale da toccargli il petto con l'indice. aspettando una risposta con sguardo truce. 

 

Meglor-Arco-Lunare02.thumb.jpg.a16d38133bda5d2a4e70c94284c39fe2.jpg

Meglor Arco Lunare appartiene a quella categoria di persone tutte d’un pezzo, per cui il dolore fortifica.
Il dolore è un valido alleato: può (e deve) essere incanalato in battaglia.
In altre circostanze può essere comunque dominato, magari con tecniche di respirazione, forgiando la forza di volontà, il controllo di sé.
Il dolore non è mai inutile. Di conseguenza è relativamente scettico sulle droghe. Possono infiacchire. Fisicamente, mentalmente, spiritualmente.
Un lusso che un soldato non può permettersi.
Ma il cartografo non è un soldato…

Meglor invece, proprio perché è un soldato, si limita ad eseguire gli ordini.
Sia quando si deve somministrare pietà –  sentimento che ha dovuto reprimere fin dall'addestramento in tenera età –  sia quando la pietà non è necessaria... se non addirittura controproducente.

Osserva nei minimi dettagli l'alterco tra il suo Maestro ed Alexis. La tensione è troppo alta. Questo non va bene.
La mano sull’elsa. Pronto a intervenire se necessario.
Ma non è necessario.

Se gli avessero chiesto un parere tecnico, avrebbe detto che in quel discorso la pietà non c’entra nulla.
Quella droga andava somministrata per ragioni di sicurezza. Kalyst stava manifestando una forza anomala, che avrebbe potuto creare problemi.

Ma questo non è affar suo. L’ordine di Alexis è stato preciso: smettere con la droga.
La contrarietà del Maestro è condivisibile. Eppure non si esprime con un ordine contrario.
Tanto basta.

Mette via la boccettina. Non è necessario che il Maestro lo sappia. La tensione con Alexis è ancora troppo alta. Potrebbe sfociare in qualcosa di peggio.
Se il cartografo darà problemi, la boccettina è lì, a portata di mano…



Per quanto il riparo di Alduin offra uno scorcio incidentalmente pittoresco sulla volta stellata, non è esattamente come quello della Lanterna del Genio, una locanda di Ishar rinomata per i “piaceri di una notte”.
Poco importa: quel rifugio è il meno peggio che si poteva trovare.

Ben prima che il gruppo sopraggiungesse, “Freccia Funesta” si è dato un bel da fare per sistemare gli interni.
In particolare livellando le macerie. Pietra dopo pietra ha ridotto i cumuli crollati qui e là, distribuendoli orizzontalmente, sulla neve che si era adagiata a livello del suolo.
Il pavimento risultante non è del tutto pianeggiante, ma è perlomeno asciutto.

Quando arrivate, il cartografo è ben fermo sulla sua lettiga. Silente ma cosciente, come se fosse rassegnato.
Per qualche motivo sfoggia un sorriso fisso… inquietante.
Lo adagiate nei pressi della nicchia che Alduin sta accatastando a mo’ di caminetto.
Lo spazio è angusto. Una volta acceso il fuoco sarete sufficientemente al caldo, vi assicura.

Per quanto potesse andar peggio, il malumore della squadra si fa comunque sentire. Sotto forma brontolii di stomaco, e non solo.
«Dopo tutto quello che abbiamo passato, dobbiamo ritirarci difronte ad una porta chiusa…» qualcuno borbotta vigliaccamente, confondendosi col vociare degli altri.

Alduin-Freccia-funesta03.jpg.cfa57c0288c3c227fed60b9c764251eb.jpg
Alduin: «Poche chiacchiere! Qui, lì e lì» li zittisce indicando i punti sul muro che andranno coperti con un mantello, o altro telo a maglia fitta.
Il vento che si incanala nella metropoli si infiltra particolarmente dai lati dell’edificio, piuttosto che dal grosso squarcio che si apre sul soffitto. (Considerate l’altezza di circa tre piani)
Così i più si mettono all’opera, le malelingue si tengono impegnate, e dopo non molto tutto è pronto…

Inviato

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Il 29/3/2020 alle 15:00, Crees ha scritto:

Oropher, Maestro del Sapere

 

A braccia conserte assorbo le informazioni e rifletto. I miei occhi cangianti scorrono su e giu' per l'edificio che percepisco ricambiare il mio sguardo con malevoli intenti. Oltre alla natura del luogo che mi allarma, il messaggio inciso sul monolite é un monito inatteso. Ripercorro i miei passi a ritroso verso il resto del gruppo mentre gli altri membri via via mi aggiornano sulle varie situazioni di cui prendermi cura. Affianco alla guerriera ascolto la situazione precaria del cartografo, gettando uno sguardo di giaccio alla giovane umana quando finisce di parlare. << La droga gli serve per sopportare il dolore, per quale motivo credi che gliela stiamo somministrando? >> l'ammonisco per poi continuare. << Conduci gli uomini da Alduin, sembra abbia trovato un luogo adatto. >> le dico senza aspettarmi obbiezioni di sorta visto le condizioni atmosferiche che giocano contro di noi. Accompagnato da Erwen, a cui racconto cosa ho scoperto sul tempio, raggiungo il capezzale di Kalyst. L'uomo é fuori di se. Forse il dolore, od i deliri dovuti all'infezione. Mi chiedo se non sia qualche effetto arcano dovuto alla nebbia. Meglor appare scuro in volto, ma deciso ad operarlo. Lo assistero' personalmente, ma prima dobbiamo trasportarlo verso il rifugio. << Leghiamolo piu' stretto ed assicuriamoci che non si liberi, sarebbe dannoso per lui e forse per noi>> 

Il gruppo stanco e fiaccato psicologicamente serpeggia fra gli edifici diroccati fino al luogo scoperto dall'apripista elfico. Benché l'edificio non sia spazioso, gli uni addosso agli altri riusciamo a chiuderci fra le mura piu o meno integre della sala. Sotto le porzioni di tetto, le scorte piú sensibili alle intemperie vengono facilmente deposte, visto che la maggior parte di esse é andata perduta durante l'assalto e l'incendio. Guardo gli uomini cercando lo sguardo rincuorante del terzo membro del triumvirato. << Dove é finito Grimm? >> do voce ai miei pensieri mentre circondato dai miei collaboratori stretti mi avvicino al cartografo. Prima d'iniziare l'operazione metto a conoscenza delle mie scoperte anche i soldati delle bande elfiche. La natura dell'edificio, il messaggio sul monolite ed anche della condizione della Nebbia, che fra non molto, richiederà che ce ne prendiamo cura.

 

  Rivela contenuti nascosti

Erwen studia Invisibilità .

Mi occupero' del messaggio sul monolite in un secondo momento. Prima mi assicuro che il gruppo raggiunga il rifugio, che il cartografo non riesca a liberarsi e poi dell'operazione. Occupandomene in prima persona insieme a meglor, aspetto che mi dici le difficoltá da affrontare per Sfidare il pericolo, ma credo non dovrebbe essere difficile usare il mio acume per affrontare i problemi.  Tiro in anticipo un paio di sfidare il pericolo da usare a tua discrezione per rendere piú agevole il progredire.

Trasporto e nodi per il cartografo 5+6 + 2 int 

Operazione 3+4 + 2 int

 

 

Oropher, Maestro del Sapere.
Avvolto in un panno di flanella ti viene mostrato un seghetto da falegname. Restituisce un luccichio minaccioso. Meglio che il cartografo non possa vederlo.
Inoltre anche il seghetto è superstite dall'incendio, mezzo carbonizzato. E già in condizioni normali era buono per ricavare i pioli delle tende, a essere ottimisti. Almeno hanno avuto il buon senso di ripulirlo con l’alcol.

È il momento di rispolverare la nobile arte della medicina convenzionale.
Ti sbarazzi della fasciatura sulla gamba di Kalyst. A quanto pare l’amputazione dovrà essere piuttosto alta. Ad un palmo e mezzo dall’inguine.
Ma la cosa che ti fa più rabbrividire è il pus giallo-verde che si è formato nel mentre.
Schiumando, emana un odore nauseabondo.
L’unguento cicatrizzante di Alduin non ha sortito l’effetto previsto. Ma non è questo il momento di indagare. Siete tutti molto provati. Meglio “togliersi subito il dente”.

Ripulisci la ferita mentre mentalmente, gesto dopo gesto, visualizzi tutti i passi dell’operazione. A partire dalla gestione dell’emorragia.
Rimediare degli impacchi di neve compattata non sarà un problema, mentre per un laccio di fortuna basterà la cintura di un volontario.
L’acqua sul “caminetto” bolle da un po’. Panni, pinze ed altri strumenti saranno ormai sterilizzati.

Punzecchi la viva carne di Kalyst in più punti e a diverse profondità. Nessuna reazione, dunque nessuna sensibilità. Perfetto. Probabilmente Meglor non ha dato ascolto ad Alexis. La droga sta facendo il suo effetto… o almeno questo è quello che sembra.

Il seghetto inizia il suo truculento via-vai. Il sorriso del cartografo persiste, come se alienato in un mondo parallelo, folle. Forse è meglio così.
La gamba in fine si stacca. L’orrore dei presenti.


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«Mettetela via. Sotto molti metri di terra possibilmente.»
Meglor ti assiste. Il volto impassibile, punteggiato dagli schizzi di sangue.

È il momento di lavorare di fino. La cauterizzazione nei punti strategici, seguita dall’allungamento dei lembi di pelle sul moncone.
Il tempo trascorre lentamente, scandendo il formarsi delle gocce che ti imperlano la fronte.
L’attenta Erwen ti deterge di volta in volta.
Ma alla fine ricuci il tutto, disinfettando e fasciando con una precisione maniacale.

L’operazione è andata a buon fine. La soddisfazione dei presenti brilla tutta nei loro occhi.
Eppure senti che c’è qualcosa che non va… un qualche dettaglio. Qualcosa che ti è sfuggito, che hai sottovalutato. La stanchezza gioca dei brutti scherzi, anche ai migliori.

Riguardo i tuoi tiri

Spoiler

Li ho riadattati… anche per non sprecare i buoni risultati.
- Si era specificato che con i nodi Meglor aveva già provveduto, con fin troppo zelo, proprio per evitare l’eventuale “evasione” del cartografo.
Cito: “È stato costretto a legarlo. Molto più stretto di quanto non fosse prima.”
Per cui il tuo “leghiamolo un po’ più stretto” non aveva molto senso.
Inoltre, dire qualcosa (anche di buon senso) a qualcun altro, non credo che inneschi la mossa:
“Quando agisci nonostante una minaccia incombente o ti esponi al pericolo
In questo caso non c’era né minaccia incombente, né ti sei esposto personalmente.
Il pericolo specificato era quello di operare in condizioni di sfavorevoli (temperatura, luce, stanchezza, etc.).
Per cui ho usato il tuo primo tiro (13) per un Declamare Conoscenze, relativamente alle tue nozioni di chirurgia.
L’informazione utile, è che tra le altre cose sei anche un discreto chirurgo 😉
È il momento di rispolverare la nobile arte della medicina convenzionale.
Puoi metterlo nel tuo curriculum xD … e se vuoi, puoi raccontare come e quando hai esercitato questa tua nobile arte.

- Il secondo tiro (dunque un 7+Int) l’ho assegnato allo Sfidare richiesto. Vedi condizioni sfavorevoli di cui sopra.
Ho scritto io per te in cosa hai usato l’Intelligenza:
mentre mentalmente, gesto dopo gesto, visualizzi tutti i passi dell’operazione”
 Altrimenti poteva essere un 7+Cos, sfidando la stanchezza, dunque un fail.



 

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Il 26/3/2020 alle 18:45, MasterX ha scritto:

Alexis

Alexis cerca qualcosa ugualmente qualcosa di grande per farci stare più persone possibili. 

 

mhhh... mozzargli la gamba? è quella che la sta facendo impazzire no? forse c'è del veleno nella ferita per questo sta semi delirando... e la droga.. smettetela di dargliela. 

sta arrivando una tormenta.. sarebbe caso di muovere il culo. vado nel posto che ho cercato io se ne ho trovato uno e lo indico agli altri. se non ho trovato niente mi dirigo dove è andato l'addetto originario del trova il posto per passare la notte. 

...

Il 29/3/2020 alle 21:52, MasterX ha scritto:

Alexis 

guardandolo malissimo e avvicinandosi un poco a lui, inclina la testa e lo indica. mh.. vediamo fammi indovinare, sei tu il medico qui? non mi sembra, mi scuso in anticipo se è vero.... ma se non hai notato mio caro collega... che la droga ormai.. NON GLI SERVE PIU'! non sta migliorando, non gli serve più a nulla, non è nemmeno una vera e propria medicina è una strafottuta droga del cavolo, il vostro è solo un tentativo disperato di portare le cose avanti. Adesso bisogna agire sul serio, ho gli si mozza e cicatrizza la gamba fonte dei sui dolori, oppure si fa altro. e spero caro mio cosetto, che tu sappia fare "L'altro" chiaro? o il tuo bel ammonimento non e servito proprio ad un cavolo.  si avvicina in maniera tale da toccargli il petto con l'indice. aspettando una risposta con sguardo truce. 

 

Alexis

Per quanto ti aspettassi una risposta, Oropher non ha reagito affatto al tuo grosso, pesante, dito sul suo petto. E nemmeno i suoi fedelissimi.
Un affronto che in altri tempi, e in altre circostanze, poteva avere un epilogo diverso.
La verità è che, chi per un motivo, chi per un altro, sicuramente non siete arrivati fin qui per mandare tutto all’aria. Sicuramente non a causa di una divergenza di vedute.

Sarà per questo che Meglor Arco Lunare ti ha obbedito senza battere ciglio?
Può darsi. Niente più droghe per il cartografo, che paradossalmente sembrava davvero non averne bisogno.
Anzi, si è ormai fissato in un sorriso ebete, distaccato, come se stesse facendo un magnifico sogno ad occhi aperti. Beato lui. Si direbbe che avevi ragione tu alla fine.

Sulla questione dell’amputazione però, a onor del vero, il Maestro si è egregiamente rivelato all’altezza.
Secoli di vita passati tra biblioteche e dibattiti forbiti, con altri Maestri del Sapere, lo hanno edotto sotto molteplici discipline.
Indubbiamente tutto ciò esercita un certo fascino sulla “plebaglia”.
Intorno al giaciglio su cui sta operando si è creato un capannello che vede/non vede, alternando curiosità e repulsione.
Stringi i pugni: i tuoi appetiti di fama e gloria si fanno sempre più incalzanti. Una gloria che ti viene sottratta da quel saputello dalle orecchie a punta.

Fuori dal coro, come spesso accade, c’è il solito Yurol.

Yurol.jpg.faaebd2549dd39bb14227903e8e486ea.jpg
Se ne sta sdraiato, mordicchiando un radice di liquirizia a mo’ di sigaro, e godendosi le stelle dallo scorcio che si spalanca sul soffitto.
Ogni tanto butta un occhio su di te.
Non è uno sguardo da marpione, ma più uno che cerca una qualche complicità.
Ovviamente si guarda bene dal rivolgerti la parola. Non che non vorrebbe, ovviamente.
Ad ogni modo, dopo l’ennesima occhiata, si azzarda ad aggiungere un gesto un po’ più eloquente: ti indica un punto in alto, sul limitare tra il soffitto e la parte crollata.

Modificato da Marco NdC
Inviato (modificato)

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Spoiler
Il 28/3/2020 alle 09:28, Marco NdC ha scritto:

Retro del Tempio di Kusùlth
Muovo
Grimm, Chierico di Amdar

Tutto sussegue così velocemente, che devo destarmi per capire se stia accadendo davvero.
In tal senso il taglio alla spalla mi assicura che sono ben sveglio. Il dolore è reale. Il sangue che sto perdendo, pure.

Il mostro che ho d’avanti contorce un’espressione infernale. Ma il mio pensiero va agli altri due, che ho trascinato con me in questa faccenda…
È colpa mia. Devo fare qualcosa per loro, e farlo in fretta.
Per ora Difendere su Mèla… poi vediamo
2d6 +COS = 1 +3 +1 = 4; -_-‘


Indietreggio di istinto. La spalla mi ammonisce con una fitta, e il bastone d’ordinanza si fa sentire con tutto il suo peso (etichetta: scomodo). C’è poco da fare: il secondo attacco del gargoyle incalza senza che possa difendermi compiutamente.
Faccio una narrazione condizionale, visto che era quella la “posta in gioco”, per portare avanti più velocemente lo scontro
Danni subiti 1d6 = 3 -1 (arm.) = 2;

È rapido, sfuggente, mi sta alle costole e si fermerà solo quando mi avrà fatto a pezzi. Gli artigli protesi e taglienti come rasoi.
«Mèla, Borovold! Tenete duro!» grido mentre cerco di inventarmi qualcosa.
Secondo Difendere su Mèla
2d6 +COS = 2 +6+1 = 9; 1 presa.
Subisco un altro attacco del gargoyle:
1d6 = 4 -1 (arm.) = 3;


Gli artigli mi sfregiano ancora, senza pietà, ma con un barlume di lucidità… e di fede, riesco ad allungare il bastone, con il braccio sano.
La punta luminosa ad un palmo di naso, acceca la statua alle prese con mia sorella, confondendola per un attimo.
Spendo l’unica presa e do +1 a Mèla sul suo avversario (dunque mettendola in una posizione di vantaggio, ed esponendo l’attaccante al suo attacco)

Se la caverà, ne sono certo.
Adesso devo pensare al povero Borovold, prima che i due volatili lo sollevino e lo impalino su una guglia, o peggio…
Difendere su Borovold
2d6 +1 = 3 +6 +1 = 10; prendo tre prese


Il mio avversario capisce. Si frappone malignamente. Giocano di squadra i maledetti.
Con una capriola eludo (almeno in parte) le sue grinfie, lasciandolo spiazzato, disorientato.
Danno subito dal gargoyle: 1d6 = 5;
Spendo la prima delle tre prese e dimezzo: 5/2 = 2,5… -1 (arm.) = 1,5 arr. a 2 danni;
Spendo la seconda delle tre prese per esporre l’attaccante ad un alleato;


Un salto disperato, e afferro la catena del turibolo, che ancora pende dalla forte mano nanica di Borovold.
'Vediamo se questi mostriciattoli riescono a sollevarci entrambi…'
Spendo la terza ed ultima presa per dimezzare l’effetto dell’attacco dei gargoyle su Borovold.
Per dimezzare intendo che si sollevano più lentamente, dunque portandosi fuori dalla portata di Mèla, ma non dalla mia (etichetta: portata lunga del bastone).

 

Grimm, Chierico di Amdar

Non avresti mai sospettato che degli artigli di pietra potessero ferire come lame d’acciaio.
I tagli si moltiplicano su di te senza pietà. Un sapore ferroso ti lambisce le labbra.
Anche se non puoi osservarti, scommetteresti che sei ormai ridotto ad una maschera di sangue.

Ti appendi come puoi, ma almeno con il braccio sano, alla catena del turibolo.
Provvidenzialmente penzolava dal forte pugno di Borovold, che ormai in preda ai gargoyle sta levitando ad una discreta altezza.
Il fumo dell’incenso ti avvolge come un bozzolo sfilacciato.
Tuttavia non è tanto quello ad offuscarti la vista, bensì le copiose perdite di sangue.
Sei completamente accecato.
L’effetto è in aggiunta al danno che è stato precedentemente tirato (e sottratto).

Non hai idea di cosa stia accadendo intorno a te, né tantomeno a tua sorella. Senti solo che la sua ascia si schianta ripetutamente, riecheggiando come il battere di un fabbro nella fucina.

Poco dopo qualcosa si aggrappa su di te. Il cuore ti balza in gola.
Più esattamente ti sta usando a mo’ di scala, infilandoti prima uno stivale nella cintola, poi uno tra l’incavo del collo e la spalla. Quella sana per fortuna.


256718486_Mla.png.e5dc9431877d84e5badf07ee9b42b35f.png
«Tieni duro!» riconosci la voce di Mèla mentre sale.
Le sue intenzioni ti sono subito chiare: non solo sta aumentando il peso del carico, onde evitare che i gargoyle prendano definitivamente il volo… e voi con loro. Bensì poiché vostro malgrado state formando una catena umana, si è messa in testa di scalarla e menare un paio di colpi ben assestati ai mostriciattoli in cima.

Accecato e sopraffatto dalla rapidità degli eventi, non sapresti dire se quella sia una buona idea.
Sicuramente tua sorella è più coraggiosa di quanto credessi. O forse sarebbe meglio dire "incosciente"...
Con il suo carico in aggiunta, i due gargoyle dovrebbero quantomeno perdere quota.
Tuttavia le vostre prese, in particolare quella di Borovold, non reggeranno tutto il peso ancora per molto.

Cosa fai?

 

Modificato da Marco NdC
Inviato

Tutti (tranne Grimm)

Infine la tormenta sopraggiunge in tutto il suo furore.
Il rudere che vi accoglie oppone una dignitosa resistenza, soprattutto in virtù delle precauzioni che avete preso.
E per quanto l'idea non rappresenti l’emblema della virilità, lo stringervi l’un l’altro vi è sicuramente d’aiuto.

Alduin Freccia Funesta prende improvvisamente la parola, svettando su quelli rannicchiati nei loro mantelli.
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«È passato troppo tempo dalla partenza di Grimm, Mèla e Borovold.
A qualsiasi cosa servisse il loro rituale, dubito che adesso se la stiano passando bene.
Mi offro come volontario per andare a cercarli.
Voglio dire… parliamo delle orme di tre nani. Tormenta o meno, potrei seguirle anche ad occhi chiusi.
Ma sia chiaro: la mia sarà una passeggiata rischiosa. Forse avventata... o stupida, se volete metterla in questi termini.
Di certo non me ne starò in panciolle mentre loro sono in pericolo di vita.
Non chiedo che nessuno si sacrifichi per accompagnarmi, ma io ho preso la mia decisione…»
 

Gondow.jpg.8ca24ed8fd3c8ebb6b1d49bcb1449aee.jpg
Gondow: «Stai scherzando spero? Due passi me li farei ben volentieri. Senza offesa per nessuno, ma il posto e piccolo, e la puzza dei piedi inizia a darmi il mal di testa. Ho proprio bisogno di una bella boccata d’aria fresca» conclude risoluto quanto sarcastico.

Cosa fate?

Inviato

Alexis

23 ore fa, Marco NdC ha scritto:

Anzi, si è ormai fissato in un sorriso ebete, distaccato, come se stesse facendo un magnifico sogno ad occhi aperti. Beato lui. Si direbbe che avevi ragione tu alla fine.

piuttosto compiaciuta, guarda un pò tutti i presenti , pian piano gli spunta un sorriso. poi appoggiandosi ad una parete con braccia conserte dice. beh a quanto pare avevo ragione io, ahahah!! beh.. grazie per avermi ascoltato per una buona volta, potete anche ringraziarmi visto che l'idea è stata mia... ma.. non mi interessa più di tanto anche perché non sono una dottoressa anzi.. dopo questo anche si. se la ride sotto i baffi. grazie a tutti. 

 

23 ore fa, Marco NdC ha scritto:

ti indica un punto in alto, sul limitare tra il soffitto e la parte crollata.

appena mi giro , il sorriso mite che avevo , sparisce di colpo, mettendo in mostra il solito sguardo truce. fisso il punto che mi ha indicato. 

 

22 ore fa, Marco NdC ha scritto:

Cosa fate?

beh.. adesso sono di buon umore, potrei venire, datemi un poco di tempo, che ho da fare con sto coso. indicando yorul. 

Inviato

Oropher, Maestro del Sapere

Lascio il paziente alle cure di Meglor ed Erwen, con i quali mi complimento per l'operato, mentre sfuggo agli occhi sorpresi e carichi di stima del resto del gruppo e all'inutile baldanza di Alexis. Sono passati gli anni, ma lei non é cambiata. Deve ancora imparare molto, ma le daró una lezione in un secondo momento. ( legame ) Mentre cammino alcuni braccianti mi sorridono e mi salutano. Ora sanno che qualcuno puó rimetterli in sesto se serve. Una scocciatura in piú a cui pensare, assieme a tutto il resto. Mi siedo su una delle macerie lasciando che l'inevitabile tensione per l'intervento scivoli via, mentre riallaccio la veste e srotolo le maniche, dopo essermi lavato le mani nella neve fredda. 

La tormenta si abbatte alla fine sul nostro rifugio, che come previsto dall'esploratore tiene testa. Siamo fortunati ad averlo con noi penso, proprio nel momento esatto in cui prende la parola. Spinto dal suo spirito d'osservazione, mi guardo intorno cercando senza fortuna il piú fedele fra di noi. Dove sará ? Mi chiedo mentre le iridi si perdono nel nevischio vorticante. << Resteró a controllare la base, inoltre ho altre questioni di cui occuparmi. Alexis, prendi qualche uomo con te, oltre al fedele Gondow e affidati ad Alduin la fuori. É facile perdersi con questo tempo. >> Dico, mentre cerco uno spazio per quanto possibile isolato. Mi siedo sui talloni, ad occhi chiusi, mentre le mani conserte formano uno dei glifi che utilizzo per canalizzare il potere arcano. La formula che mi serve sovviene rapida fra le mie labbra, nell'antica lingua del mio popolo. É un incantesimo semplice, per cui di solito non ho bisogno di concentrarmi. Ma quello é un luogo pregno di malevolo potere, spiriti infidi e poteri perniciosi. Devo mettermi in contato con un anima peregrina di uno degli altri sette piani dell'esistenza. Ma non una qualunque. Qua, nascosta da qualche parte, incatenata nel buio, lo spirito del Professor Votolos cammina. << Ho bisogno che venga da me >> Il mio sussurro é un richiamo fra le increspature dei mondi, un faro fra le esistenze. L'incanto l'obbligherá a rispondere ad una mia domanda, ma forse la sua anima vorrá dirmi di piú. Staremo a vedere.

Spoiler

Contattare spiriti 6+6 

La domanda a cui lo obbligo a rispondere é "come facciamo ad entrare nel tempio? >> peró se ho la possibilitá vorrei parlarci per capire cosa é successo.

 

sette piani  Ho stabilito, se va bene, un altro dettaglio del mondo di gioco. 

 

Inviato (modificato)

Muovo
Grimm, Chierico di Amdar

Spoiler

  

Il 31/3/2020 alle 13:03, Marco NdC ha scritto:

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Grimm, Chierico di Amdar

Non avresti mai sospettato che degli artigli di pietra potessero ferire come lame d’acciaio.
I tagli si moltiplicano su di te senza pietà. Un sapore ferroso ti lambisce le labbra.
Anche se non puoi osservarti, scommetteresti che sei ormai ridotto ad una maschera di sangue.

Ti appendi come puoi, ma almeno con il braccio sano, alla catena del turibolo.
Provvidenzialmente penzolava dal forte pugno di Borovold, che ormai in preda ai gargoyle sta levitando ad una discreta altezza.
Il fumo dell’incenso ti avvolge come un bozzolo sfilacciato.
Tuttavia non è tanto quello ad offuscarti la vista, bensì le copiose perdite di sangue.
Sei completamente accecato.
L’effetto è in aggiunta al danno che è stato precedentemente tirato (e sottratto).

Non hai idea di cosa stia accadendo intorno a te, né tantomeno a tua sorella. Senti solo che la sua ascia si schianta ripetutamente, riecheggiando come il battere di un fabbro nella fucina.

Poco dopo qualcosa si aggrappa su di te. Il cuore ti balza in gola.
Più esattamente ti sta usando a mo’ di scala, infilandoti prima uno stivale nella cintola, poi uno tra l’incavo del collo e la spalla. Quella sana per fortuna.


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«Tieni duro!» riconosci la voce di Mèla mentre sale.
Le sue intenzioni ti sono subito chiare: non solo sta aumentando il peso del carico, onde evitare che i gargoyle prendano definitivamente il volo… e voi con loro. Bensì poiché vostro malgrado state formando una catena umana, si è messa in testa di scalarla e menare un paio di colpi ben assestati ai mostriciattoli in cima.

Accecato e sopraffatto dalla rapidità degli eventi, non sapresti dire se quella sia una buona idea.
Sicuramente tua sorella è più coraggiosa di quanto credessi. O forse sarebbe meglio dire "incosciente"...
Con il suo carico in aggiunta, i due gargoyle dovrebbero quantomeno perdere quota.
Tuttavia le vostre prese, in particolare quella di Borovold, non reggeranno tutto il peso ancora per molto.

Cosa fai?

 

 


Il mio stesso sangue, ormai gelato, mi imbratta come una maschera viscosa, accecandomi.
Provo a farmi leggero, se la cosa può avere materialmente un senso.
Il povero Borovold ce la sta mettendo tutta, lo conosco, ma la sua presa non reggerà all’infinito e non ho la più pallida idea a quale altezza ci abbiano trascinato quegli esseri.

Mi sorella poi, è una pazza… ma in senso buono. Non finirà mai di stupirmi.
Stringo i denti, aspetto che mi abbia usato a mo’ di scaletto, per raggiungere gli "inquilini al piano di sopra"… e portargli le sue, le nostre, rimostranze.

Ma a volte arriva il momento di mollare. Disse il vecchio saggio.
Mi sacrifico volentieri. Sgraverò il buon Borovold del mio peso e gli lascerò una mano libera per difendersi meglio…

Mentre il vuoto mi accoglie, mi affido ad Amdar, ma anche allo spesso strato di neve sottostante… e al mio considerevole girovita. Sarà un bel tonfo, magari poco aggraziato, ma confido di ammortizzarlo decentemente. O almeno spero…

Condizionale
Se dopo la caduta ne sarò in grado, lancio un Cura Ferite Leggere per arrestare l’emorragia, e mi ripulisco il viso con la neve fresca.
2d6+SAG = 1 +1 +2 = 4; Hahaha…. Non so se devo ridere o cosa xD

Modificato da Marco NdC
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Spoiler
Il 1/4/2020 alle 12:30, MasterX ha scritto:

Alexis

piuttosto compiaciuta, guarda un pò tutti i presenti , pian piano gli spunta un sorriso. poi appoggiandosi ad una parete con braccia conserte dice. beh a quanto pare avevo ragione io, ahahah!! beh.. grazie per avermi ascoltato per una buona volta, potete anche ringraziarmi visto che l'idea è stata mia... ma.. non mi interessa più di tanto anche perché non sono una dottoressa anzi.. dopo questo anche si. se la ride sotto i baffi. grazie a tutti. 

 

appena mi giro , il sorriso mite che avevo , sparisce di colpo, mettendo in mostra il solito sguardo truce. fisso il punto che mi ha indicato. 

 

beh.. adesso sono di buon umore, potrei venire, datemi un poco di tempo, che ho da fare con sto coso. indicando yorul. 

 

Alexis
Yurol è visibilmente soddisfatto dalla tua reazione.

Yurol.jpg.faaebd2549dd39bb14227903e8e486ea.jpg
«Beh, sentirmi appellare come “coso” mi lascia sperare in un qualche miglioramento nel nostro spumeggiante tête-à-tête» sorride da far suo.

Prima che tu possa reagire – da far tuo – si incanala nel suo solito flusso verbale.
«Notavo giustappunto quelle magnifiche sculture… sì, proprio quelle appollaiate sui bordi delimitanti le mura dal tetto. O di quel che ne resta almeno» ti indica puntando verso l’alto, più col naso che col dito.

Aguzzando bene la vista, anche tu riesci a vederle, seppur non al primo tentativo.
Sono statue non dissimili da quelle che prima avete intravisto tra le guglie del Tempio.
Omuncoli alati, per qualche motivo immortalati in espressioni grottesche. Praticamente indistinguibili dalle pietre circostanti se non ponendo una particolare attenzione.

«Tuttavia» riprende baldanzoso «non richiamavo la sua cortese attenzione… come dire… a scopo turistico. È che… non vorrei spararla grossa... ma scommetterei che quando siamo arrivati, quelle statue non ci fossero affatto.
Ammetto di non essere il più credibile dei testimoni. Sono io stesso a prendere con le pinze tutto quello che dico. Eppure su una cosa posso testimoniare senza timor di smentita: che l’infuriare della tormenta ben si sposa con l’espressione corrucciata, seppur incantevole, del suo volto… Ma forse la mia lingua ha ecceduto nuovamente in quanto a lunghezza. Spero che l’affronto non rievochi la relazione tra le mie terga e qualche povera testa equina…» china il capo simulando compunzione.

Non è chiaro se Yurol abbia inscenato un pretesto per rivolgerti un “complimento” nel suo stile, o se ci sia del vero sulla questione delle statue. Fatto sta che più le osservi, più ti senti osservata a tua volta.

Yurol: «Eh già. Fanno anche a me lo stesso effetto.
Ma saltando di palo in frasca… detto tra di noi, anche io avrei caldamente sconsigliato la somministrazione della droga al già sofferente cartografo» aggiunge, probabilmente mentendo. «Povero Kalyst! Questi elfi credono di saper tutto. È un bene che ci sia qualcuno come lei, che ogni tanto li rimette in riga.
Detto ciò, potrei fregiarmi dell’onore di accompagnarla alla ricerca dei tre nani dispersi? Prometto di non proferir parola alcuna.»
Il suo sorriso si allarga quasi da orecchio a orecchio, scommettendo tutto sul tuo pietoso consenso.

Ad ogni modo, quando il tuo sguardo ritorna sulle statue, ti accorgi che il loro posto è adesso vacante…

Inviato

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19 ore fa, Crees ha scritto:

Oropher, Maestro del Sapere

Lascio il paziente alle cure di Meglor ed Erwen, con i quali mi complimento per l'operato, mentre sfuggo agli occhi sorpresi e carichi di stima del resto del gruppo e all'inutile baldanza di Alexis. Sono passati gli anni, ma lei non é cambiata. Deve ancora imparare molto, ma le daró una lezione in un secondo momento. ( legame ) Mentre cammino alcuni braccianti mi sorridono e mi salutano. Ora sanno che qualcuno puó rimetterli in sesto se serve. Una scocciatura in piú a cui pensare, assieme a tutto il resto. Mi siedo su una delle macerie lasciando che l'inevitabile tensione per l'intervento scivoli via, mentre riallaccio la veste e srotolo le maniche, dopo essermi lavato le mani nella neve fredda. 

La tormenta si abbatte alla fine sul nostro rifugio, che come previsto dall'esploratore tiene testa. Siamo fortunati ad averlo con noi penso, proprio nel momento esatto in cui prende la parola. Spinto dal suo spirito d'osservazione, mi guardo intorno cercando senza fortuna il piú fedele fra di noi. Dove sará ? Mi chiedo mentre le iridi si perdono nel nevischio vorticante. << Resteró a controllare la base, inoltre ho altre questioni di cui occuparmi. Alexis, prendi qualche uomo con te, oltre al fedele Gondow e affidati ad Alduin la fuori. É facile perdersi con questo tempo. >> Dico, mentre cerco uno spazio per quanto possibile isolato. Mi siedo sui talloni, ad occhi chiusi, mentre le mani conserte formano uno dei glifi che utilizzo per canalizzare il potere arcano. La formula che mi serve sovviene rapida fra le mie labbra, nell'antica lingua del mio popolo. É un incantesimo semplice, per cui di solito non ho bisogno di concentrarmi. Ma quello é un luogo pregno di malevolo potere, spiriti infidi e poteri perniciosi. Devo mettermi in contato con un anima peregrina di uno degli altri sette piani dell'esistenza. Ma non una qualunque. Qua, nascosta da qualche parte, incatenata nel buio, lo spirito del Professor Votolos cammina. << Ho bisogno che venga da me >> Il mio sussurro é un richiamo fra le increspature dei mondi, un faro fra le esistenze. L'incanto l'obbligherá a rispondere ad una mia domanda, ma forse la sua anima vorrá dirmi di piú. Staremo a vedere.

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Contattare spiriti 6+6 

La domanda a cui lo obbligo a rispondere é "come facciamo ad entrare nel tempio? >> peró se ho la possibilitá vorrei parlarci per capire cosa é successo.

 

sette piani  Ho stabilito, se va bene, un altro dettaglio del mondo di gioco. 

 

 

Oropher, Maestro del Sapere
L’odore della carne cauterizzata fa uno strano effetto mischiandosi con quello medicinale delle bende, rendendo il vostro luogo di rifugio, già affollato da uomini sudati e malandati, ancora più irrespirabile.

Kalyst il cartografo se ne sta lì, sdraiato, col sorriso stampato, come se fosse reduce da una lobotomizzazione, più che un’amputazione.
Erwen lo osserva. È pensierosa, forse si interroga se la sua volontà di salvarlo, dunque di restituirlo un giorno ai suoi cari, sia realmente stato un gesto così altruistico.
A riguardo Meglor si era già espresso. Adesso la questione lo riguarda relativamente. Si limita a ripulirsi dal sangue, indifferentemente, come avrà fatto innumerevoli volte dopo una qualche battaglia.

Il resto del gruppo ti segue come una scolaresca in attesa della prossima lezione. O meglio, del prossimo prodigio per sbalordire gli astanti quando torneranno alle loro taverne.
Purtroppo le silenti e riservate biblioteche di Ishar sono un lontano ricordo.

Scostata la tenda che vi separa dall’esterno e tuffandosi nel cuore della notte, Alexis si avvia alla ricerca di Grimm insieme ad Alduin Freccia Funesta e agli altri.

Osservi il glifo tracciato con precisione magistrale, e quando i tuoi sensi avvertono che l’evocazione è andata a buon fine, il mondo spirituale vi avvolge con un abbraccio che mette i brividi.
Anche la vivacità del caminetto viene smorzata, proiettando sulle mura riverberi blu e viola.

Finalmente appare la figura di un uomo anziano, avvolto in una tunica verde scuro.
Il suo sguardo rivela un’intelligenza vivace, per quanto disciplinata e autorevole.


Professor-Votolos.jpg.20cddba902441218a4681fb2d746baf9.jpg
«Il mio nome è Hanzerleier Joserghed Votolos, più comunemente noto come “professor Votolos”» la sua voce riecheggia sull’ “ohh” di stupore degli astanti.
«È un onore essere convocato da un Maestro del Sapere.
Dalla “finestra” che si affaccia dalla mia realtà, ti osservavo mentre riflettevi sul messaggio che ho lasciato, tempo addietro, sul monolite all’ingresso del Tempio.
Dal nostro piano dimensionale godiamo, se così si può dire, di un certo legame con i luoghi materiali per noi più significativi. Come quello della nostra dolorosa dipartita, ahimé. È una catena che ci attrae e ci respinge allo stesso tempo. Chiedo venia. Non posso esprimerlo in parole mortali meglio di così.

Ne è passato di tempo. Almeno trent’anni, facendo una proporzione rispetto al vostro scorrere del tempo.
Deduco che la Chiesa si sia decisa a mandare una seconda spedizione. Se la cosa sia un bene o meno, mi riservo di tenerlo per me…

Ma basta con gli indugi. Per quanto mi tratterrei di buon grado a discutere con un Maestro del Sapere, il patto tra di noi, ossia il vincolo arcano che ci unisce, mi impone di rispondere ad una singola domanda. Se vuoi amplificare gli effetti di un incantesimo, puoi avvalerti dell’assistenza di Erwen
E così farò al meglio delle mie conoscenze… augurandoti di riuscire dove io stesso ho fallito, se è quello che desideri.»

Il professore ascolta accigliato la tua domanda. Poi abbassa gli occhi, preannunciando la risposta che segue:
«Con mio rammarico devo ammettere di non conoscere un sistema per sbloccare quel monolite.
Altrimenti io stesso lo avrei usato per farlo a suo tempo, ricongiungendomi con i miei uomini, o almeno liberandoli da quella maledetta trappola.
Perché sì, quel Tempio è stato concepito proprio come una trappola.
Tuttavia… il fatto che sia ancora chiuso, potrebbe significare che c’è ancora qualcuno di vivo che sta trattenendo.
Ma chi?

Mi dispiace non poter esserti molto d’aiuto.
Però posso condividere con te una mia teoria.
Sicuramente il Tempio prevede un sistema per permettere ai suoi celebranti di entrare o uscire senza rimanerne intrappolati.
Forse una chiave, forse una parola d’ordine… o forse entrambi.
In virtù del tuo potere di evocare qualsiasi spirito, da qualsiasi piano, al tuo cospetto, fossi in te evocherei il gran sacerdote che presiedeva alla celebrazioni.
Sarà vincolato come me a risponderti al meglio delle sue possibilità.
Per me è stato un piacere. Per lui probabilmente no. Ma non consiste in questo il fascino del potere arcano?
Adesso devo andare, sento di aver assolto al mio compito.
Buona fortuna, e attenti ai gargoyle…» conclude dissolvendosi in una nube di vapore bluastro.

Un senso contrastante tra eccitazione e sgomento attanaglia il resto della spedizione. Lo sguardo di tutti è incollato sul punto in cui è accaduto l’evento, e probabilmente ci resterà incollato per parecchio…

 

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Inviato

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19 ore fa, Marco NdC ha scritto:

Muovo
Grimm, Chierico di Amdar

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Il mio stesso sangue, ormai gelato, mi imbratta come una maschera viscosa, accecandomi.
Provo a farmi leggero, se la cosa può avere materialmente un senso.
Il povero Borovold ce la sta mettendo tutta, lo conosco, ma la sua presa non reggerà all’infinito e non ho la più pallida idea a quale altezza ci abbiano trascinato quegli esseri.

Mi sorella poi, è una pazza… ma in senso buono. Non finirà mai di stupirmi.
Stringo i denti, aspetto che mi abbia usato a mo’ di scaletto, per raggiungere gli "inquilini al piano di sopra"… e portargli le sue, le nostre, rimostranze.

Ma a volte arriva il momento di mollare. Disse il vecchio saggio.
Mi sacrifico volentieri. Sgraverò il buon Borovold del mio peso e gli lascerò una mano libera per difendersi meglio…

Mentre il vuoto mi accoglie, mi affido ad Amdar, ma anche allo spesso strato di neve sottostante… e al mio considerevole girovita. Sarà un bel tonfo, magari poco aggraziato, ma confido di ammortizzarlo decentemente. O almeno spero…

Condizionale
Se dopo la caduta ne sarò in grado, lancio un Cura Ferite Leggere per arrestare l’emorragia, e mi ripulisco il viso con la neve fresca.
2d6+SAG = 1 +1 +2 = 4; Hahaha…. Non so se devo ridere o cosa xD

 

Grimm
Non hai idea da quale altezza sei caduto, ma l’atterraggio non è sicuramente dei più felici.
Il danno da caduta è della categoria “Potrebbe rompere qualche osso”. Per cui prendi 1d8 danni -1 armatura.

Dunque 3 -1 = 2;

Continui a non vedere nulla, ma la tua schiena scopre a sue spese che il manto di neve non dà quell’abbraccio soffice che si racconta in certe fiabe. Poteva andare peggio comunque.

In lontananza, da qualche parte, senti i rumori della battaglia. Rumori che si fanno via via più lontani e confusi.
Continui a perdere sangue. Forse troppo... i tuoi sensi ti stanno abbandonando, mentre il freddo penetra dentro di te, sempre più in profondità…
Devi Sfidare il Pericolo per non perdere i sensi


 

Inviato

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19 ore fa, Marco NdC ha scritto:

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Alexis
Yurol è visibilmente soddisfatto dalla tua reazione.

Yurol.jpg.faaebd2549dd39bb14227903e8e486ea.jpg
«Beh, sentirmi appellare come “coso” mi lascia sperare in un qualche miglioramento nel nostro spumeggiante tête-à-tête» sorride da far suo.

Prima che tu possa reagire – da far tuo – si incanala nel suo solito flusso verbale.
«Notavo giustappunto quelle magnifiche sculture… sì, proprio quelle appollaiate sui bordi delimitanti le mura dal tetto. O di quel che ne resta almeno» ti indica puntando verso l’alto, più col naso che col dito.

Aguzzando bene la vista, anche tu riesci a vederle, seppur non al primo tentativo.
Sono statue non dissimili da quelle che prima avete intravisto tra le guglie del Tempio.
Omuncoli alati, per qualche motivo immortalati in espressioni grottesche. Praticamente indistinguibili dalle pietre circostanti se non ponendo una particolare attenzione.

«Tuttavia» riprende baldanzoso «non richiamavo la sua cortese attenzione… come dire… a scopo turistico. È che… non vorrei spararla grossa... ma scommetterei che quando siamo arrivati, quelle statue non ci fossero affatto.
Ammetto di non essere il più credibile dei testimoni. Sono io stesso a prendere con le pinze tutto quello che dico. Eppure su una cosa posso testimoniare senza timor di smentita: che l’infuriare della tormenta ben si sposa con l’espressione corrucciata, seppur incantevole, del suo volto… Ma forse la mia lingua ha ecceduto nuovamente in quanto a lunghezza. Spero che l’affronto non rievochi la relazione tra le mie terga e qualche povera testa equina…» china il capo simulando compunzione.

Non è chiaro se Yurol abbia inscenato un pretesto per rivolgerti un “complimento” nel suo stile, o se ci sia del vero sulla questione delle statue. Fatto sta che più le osservi, più ti senti osservata a tua volta.

Yurol: «Eh già. Fanno anche a me lo stesso effetto.
Ma saltando di palo in frasca… detto tra di noi, anche io avrei caldamente sconsigliato la somministrazione della droga al già sofferente cartografo» aggiunge, probabilmente mentendo. «Povero Kalyst! Questi elfi credono di saper tutto. È un bene che ci sia qualcuno come lei, che ogni tanto li rimette in riga.
Detto ciò, potrei fregiarmi dell’onore di accompagnarla alla ricerca dei tre nani dispersi? Prometto di non proferir parola alcuna.»
Il suo sorriso si allarga quasi da orecchio a orecchio, scommettendo tutto sul tuo pietoso consenso.

Ad ogni modo, quando il tuo sguardo ritorna sulle statue, ti accorgi che il loro posto è adesso vacante…

 


Alexis
Puoi prendere qualche altro uomo con te, tieni presente che la tormenta abbatterebbe chiunque non abbia la tempra (e/o l’esperienza) per fronteggiarla

Finché potete, avanzate tra i corridoi più riparati della metropoli. In certi passaggi diventa davvero labirintica.
Seguendo il suo istinto, o almeno così sembra, Alduin Freccia Funesta si destreggia come se fosse nel bosco di casa sua.

Quasi sembra giocare a nascondino. Si ferma ad un angolo, annusa l’aria, tende l’orecchio, e quando il vento si placa per quei pochi attimi necessari, vi dà il via libera.
La rapida incursione che ne segue, in questo o quell’anfratto tra le rovine, vi permette di evitare la tagliente “carezza del vento”. Almeno fino al prossimo riparo.

Ad ogni modo, quando finalmente sboccate sullo spiazzo antistante al Tempio, non ci sono più ripari che tengano.
Una sferzata malevola vi spegne le torce come se fossero candeline.
Questo è il momento in cui puoi ordinare a qualcuno dei tuoi di attendere, magari arretrando tra gli edifici che avete appena lasciato, e riaccendendo la torcia. Aspetterà il vostro ritorno.
Chiunque proceda con te rischia di essere sopraffatto dalla tormenta.
Tu stessa dovrai Sfidare il Pericolo di avanzare in condizioni così avverse.
7-9 = prosegui ma resti intirizzita. -1 al prossimo tiro;
In ogni caso è impossibile tenere una torcia accesa mentre si è in “campo aperto”, e le nubi coprono luna e stelle.


Alduin-Freccia-funesta03.jpg.cfa57c0288c3c227fed60b9c764251eb.jpg
Nel buio più totale vi limitate a seguire la voce di Alduin.
Nonostante vi preceda di pochi passi, le sue indicazioni sono quasi coperte dall’ululare delle raffiche.
L’avanzata si fa sempre più dura. La neve vi graffia come schegge di vetro; il vento vi respinge come se stesse guadando controcorrente in un torrente gelido.

Affiancando il perimetro del Tempio, siete ormai a buon punto del suo lato est, vi assicura Alduin.
Quando all’improvviso un’ombra tra le ombre sembra attraversarvi il cammino.
Non la vedete propriamente con gli occhi… È più una sensazione sgradevole, fugace.
“Freccia Funesta” si ferma all’istante.

Cosa fai?

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