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Mulroht

@SassoMuschioso

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@Ghal Maraz

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@Redik @Plettro

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Nei mesi successivi, Mulroht riprese contatto con lo gnomo al collegio che si occupava di miniature di gioco.
Lui incideva nel legno su ordinazione, lasciando all'altro il compito della colorazione e degli accessori. L'intenzione era mettere da parte un po' di denaro. A sua volta, il suo scopo era ben preciso... un piatto da servire freddo.

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Angelica Draconis

@Acquastrino

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@La Resistenza (Lagocristallo/Lakewood)

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@Astrid e Ragnar 

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@DM

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Edited by Von

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Malik Al Rasul (Lucertoloide mezzo-drago di Ottone)


@REDDISH-MUSE

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@Plettro Astrid e tutti quanti sono con lei

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@Bomba Tattiche e Propositi

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Con l’eccezione di Mulroht, il quale fu visto vagare tronfio con Huruk-Rast in compagnia di una attraente elfa molto simile a Ciradyl (con l’eccezione degli occhi infuocati e un’incedere da succube) sventolando un contratto firmato con il sangue in cui si attestava molto in piccolo la vendita della sua anima, i giovani che avevano fallito il salvataggio della principessa cercarono all’unanimità di redimere i propri errori impegnandosi a tutto corpo nell’impresa di riunire il continente.

Non che i genitori rimasero immobili. Tuttavia, nella tradizione dei giovani, la fretta sembrava far scordare come l’ultima guerra si fosse consumata nell’arco di quasi cinque lunghi anni. Oceiros, che ricevette bonifici consistenti e venne raggiunto da Alucard in persona, borbottò acidamente su come ai suoi tempi fosse costantemente chiamato in causa per le assurdità più disparate, facendo una predica su come avrebbe dovuto riportare in vita un orso-mezzo drago nero e la sua amante invece di un altro paio di persone. L’unico suo punto debole, però, era l’amore e in virtù di ciò decise (pur riluttante) di dare una mano (con l’altra prese il danaro offertogli). Oceiros ci tenne comunque a sottolineare come un Miracolo fosse sì potente, ma non tale da poter vincere una guerra in sei secondi Sennò lo avrei lanciato l’ultima volta senza dovermi fare tutto quel viaggio in compagnia Winn’Ier e Thorlum precisò.

D’altro canto, i numerosi figli di Seline schierati su vari fronti, capirono presto il perché del temporeggiamento della Lega di Ilitar: se Augustus Mac-Tir ne era diventato il leader, disponendo di grande potere su ogni decisione, era in virtù della sua astuzia politica. Con il figlio ancora non sposato e la possibilità di ampliare i territori, un forte giro di missive con il principe Dorian fu scoperto circa l’acquisizione (in caso di vittoria) di Mael Thalor, capitale più abitata e custode dei segreti magici bellici degli elfi. Se i bookmakers avessero stilato una classifica di chi avrebbe potuto salvare la situazione, le quote più basse sarebbero state di per certo quelle per i figli della Decanti, tuttavia fu grazie a costoro e ad Eoliòn Von Gebsatell se lo stallo fu spezzato. Il matrimonio di Eoliòn Von Gebsatell con Demetrius Mac-Tir, sospinte dalle continue sollecitudini di Vixenia Draconis e dal suo protettore reale Golban, vennero infine celebrate in pompa magna, precedendo di fatto di poco l’entrata in guerra di Garnia come alleata del regno di Glantria a seguito dell’accordo intercorso tra il Mac-Tir e il sovrano di Glantria circa la cessione della città ma la condivisione dell’intelligence magica (come di quella riguardante wisdom e charisma come caratteristiche di lancio), nel momento in cui la guerra era diventata uno stallo all’altezza dei Clivi Lunari.

Alucard

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Dopo la dichiarazione di guerra di Garnia, non si dovette aspettare molto affinchè Arcoria entrasse in guerra, seguita a ruota da Picco del Merlo. Scogliera Argento, più vicina ai territori elfici, entrò solo dopo aver accettato l’ingresso di Deborah Borealis come maga di corte, ottenendo ben presto la stima di molti per la sua grande conoscenza nonostante la giovane età (la sovrana apprezzò in particolare la conoscenza di metodi per liberarsi dei Tentacoli Neri in particolar modo). I tentativi degli sciocchi di manipolarla vennero sempre respinti, il nemico costretto a fuggire terrorizzato dalla strega del terrore. In molti sospettarono che dietro di ciò vi fosse la lunga mano di Clint Draconis, amico intimo della sovrana. La relazione tra i due venne particolarmente discussa quando il duca lasciò Acquastrino al seguito della cacciata del figlio, come segno di protesta contro l’instabile consorte che mai aveva amato. Il vuoto eroico (ma non di certo coniugale) venne colmato da Oceiros, che venne riassunto nella sua carica di ufficiale mai lasciata formalmente per essere sempre al centro dell’attenzione e fungere da consulente per le nascite future. Il fatto che le sue sorelle avessero comunque mostrato un certo attaccamento al proprio nome, spinse Azuria Draconis a tentare la via familiare e cercare di reclamare il suo posto di erede L’idea di Angelica in effetti è molto valida, un drago potrebbe davvero darti eredi più… draghi! commentò tirando bucce di banane ai servitori che si occupavano di Trevor Forse te e tua sorella siete l’unica cosa buona che ha fatto vostro padre! Vi metterò in linea di successione… se saprete guadagnarvelo! le due Draconis avevano infine conquistato pieni diritti sul proprio cognome, a patto che fossero riuscite a soddisfare la propria esigente matrigna

La contea di Brughioro, pacifica oltremodo di solito, ricevette una spinta dall’ultima persona che gli eroi si sarebbero mai aspettati: Nithmeya. Deborah, nel suo peregrinare, fece leva sui suoi sentimenti e convinse la parente a spingere al massimo l’acceleratore sul regno in cui si stava facendo un nome Suppongo che con questo mi sarò guadagnata la tranquillità che mi merito osservò la tiefling, pur non potendo sorridere alle iniziative di Deborah Se mai avessi avuto la sfortuna di rimanere incinta e partorire una bambina… saresti il modello di figlia che più tollererei disse in quello strano rapporto zia-nipote.

I Fiordi si mantennero distanti dal conflitto, funestati dal timore reciproco che un allontanamento dai propri territori avrebbe potuto esporre ogni feudo a possibili invasioni dei vicini, Riverstein in primis. Lakewood divenne l’unico posto in cui vennero coordinate le azioni, oltre a fungere da casa temporanea per le ninfe di Lagocristallo. Airona accettò il nome Eir, mentre Violara squadrò male Ragnar Te lo avevo detto come l’avrei chiamata, si vede quanto stai attento! E dire che lo avevi suggerito pure tu… è Sigrid! S-I-G-R-I-D! il trattamento ricevuto non rese facile il rapporto di Ragnar con la madre dei suoi figli, la cui lunga vita avrebbe portato avanti il rancore di quell’inganno (di certo non al pari di Winn’Ier, ma pur sempre di un inganno si trattava) per molti, molti anni, alimentata anche dal rapporto che il bardo intessè con Angelica e Astrid. Sebbene tale triangolo aumentò di certo il rispetto virile nei confronti del Bjornsson, lenì la reputazione delle donzelle che lo condividevano, in particolare della meno attraente Astrid che (nonostante le negazioni irritate dello scaldo) venne considerata spesso dagli uomini del nord come “la scudiera”, “la terza incomoda” o “quella per i periodi mensili della rossa più gnocca”. Silena e Levantia furono invece sorprese e deliziate dalle premure di Damien, il quale dopo il periodo passato con Rakayah era giunto al nord più simile a un contenitore vuoto che a un essere vivente, prosciugato di qualsiasi linfa vitale (e non solo). Silena, nella tradizione di Lagocristallo, decise di chiamare sua figlia Belladonna, mentre Levantia chiamò il suo piccoletto Scirocco Così se sarà bravo come il padre lo chiameremo semplicemente Rocco disse l’ingegnosa ninfa originaria di Scogliera Argento. Azalia avrebbe forse approvato qualunque decisione sul nome da parte di Shaun, anche se avesse chiamato loro figlio Ascharon o Il Sangue di Drago Precedentemente Conosciuto Come Paradiso Thorlum Non ti preoccupare C… amore mio! (termine che da ora in avanti avrebbe usato sempre) Ci rifaremo con il prossimo! disse saltando addosso al suo giovane amato. Il matrimonio con Luna non avrebbe cambiato i suoi sentimenti, lieta di aver finalmente trovato il suo personale Clint, che di cognome facesse Marsh o meno.

La Savana fu l’ultimo posto in cui i viaggiatori seppero trovarsi Malik e Kat, fuggiti dagli orrori della guerra dopo che il possibile futuro principe dei lucertoloidi offrì i propri soldi a beneficio dei guerreggianti. Pur incerti sul rapporto di amicizia che si era creato tra i due, essi furono concordi nel dare il massimo per impedire che i problemi delle terre desertiche si scatenassero anche sugli alleati, la chioma della ninfa o lo scaglie di ottone l’ultima cosa che gli schiavisti o gli orchi avrebbero visto prima di perire.

Pur contro una alleanza ora ben più solida e forte, Frondargentea non si arrese, iniziando una guerra che durò più di un anno, nel quale le forze alleate furono in grado di reclamare ogni centimetro perduto e ricacciare gli elfi all’interno dei loro confini. I tentativi del rinato Ordine Sinaptico, sempre foriero di loschi piani, fu sventato a priori da quella che fu definita come l’unica succube capace di salvare una persona e poi fare sesso con lei fino a lasciarla quasi morta. Il loro leader, l’incubus Jackpit che aveva preso per anni le sembianze di Mordecai per perpetrare i propri piani, li vide sventati ad opera della figlia. E sebbene la speranza di una sortita venisse resa difficoltosa dalla magia selvaggia lì presente, le forze alleate si spinsero all’interno del territorio elfico e metà di Frondargentea, compresa Mael Thalor, furono conquistate prima che Fhaornik Ravacyne, ex governatore di Mylmanor, guidasse un subdolo colpo di stato e prendesse il controllo del popolo elfico, firmando subito una resa che cambiò in buona parte il volto del nord del Continente Occidentale: I territori orientali di Frondargentea fino a Neslean, Illelthyr e Mylmanor passarono sotto il dominio di Glantria, mentre le terre a partire da Mael Thalor fino al mare furono concesse alla Lega di Ilitar che rinominò la nuova contea come Selvania. Tale territorio sarebbe stato gestito dalla casata Benckerdoff pro-tempore, in attesa che gli eventuali figli di Eoliòn e Demetrius fossero sufficientemente numerosi e divenissero adulti a sufficienza per gestirli. Ciò che rimaneva a Lagocristallo fu riconsegnato alle ninfe, che ebbero in concessione un raddoppio delle loro terre nell’area boschiva di confine. Le città elfiche furono messe sotto la gestione di Vassilixia Draconis. Molte nutrie accorsero verso tali province, la principessa che concesse loro diritto di voto e possibilità di sposarsi con chi volevano nella più assoluta e unanime perplessità generale. La sete di vendetta di Dorian parve placata solo in parte ed egli cambiò il motto della sua casata per meglio riflettere il suo nuovo spirito in “Giustizia o Morte”. Egli, in compagnia della sua folle sovrana, si guadagnò un timore reverenziale e qualunque straniero si sarebbe approcciato loro con titubanza (in particolar modo nei confronti delle nutrie di Vassilixia), sebbene sotto il suo regno i confini raggiunsero la loro massima espansione nella storia e i cittadini non si videro affossati di tasse o leggi ingiuste, se non un forte inasprimento delle pene per crimini gravi, che prevedettero leggi simili a quelle del contrappasso. L’unico che non abbassò mai il capo, ma lo sollevò sempre con fierezza, fu Sovrano Nero che dopo aver disertato da Astrid (nonostante il suo inasprimento) offrì i propri servigi a un perplesso Dorian che lo prese come sua regal cavalcatura. Molti furono i piccoli criminali schiacciati senza pietà sotto i suoi zoccoli.

Il nuovo Signore delle Fronde Fhaornik, dopo aver stabilito per breve periodo la capitale a Nyrenneas, spostò la capitale nell’entroterra nordico. Il popolo elfico ottenne da quella storia una pessima nomea, che la accompagnò nei decenni a venire. Le atrocità compiute nei campi di lavoro che vennero trovati furono considerate abominevoli anche per gli standard demoniaci: i prigionieri erano costretti a vivere anche in trenta-quaranta in piccole e sudicie capanne in fango secco e paglia, con scarsa ventilazione e riscaldamento, costretti a turni di lavoro tutti i giorni per quindici ore al giorno, donne e bambini compresi, per poi seguire obbligatori corsi di “educazione ideologica”, la cui lezione andava imparata a memoria pena la privazione del sonno. La malnutrizione, le violenze, le torture e le esecuzioni erano all’ordine del giorno ed uno dei primi a pagarne fu Efraym Al Rasul, catturato e inviato in uno dei campi dopo tre round da quando aveva lasciato il gruppo. Winn’Ier fu rinvenuto come l’ombra di sé stesso, ormai ridotto a uno scheletro vivente e sopravvissuto solo in virtù della sua sovrumana resistenza e dalle pronte cure del miglior guaritore a disposizione, l’evangelista Forgrim (il che sottolineò la necessità di formare maggiori sacerdoti nell’immediato futuro, a giudicare dalla penuria). Il De Puh fu uno dei pochi trovati vivi, in molti campi di lavoro i prigionieri vennero uccisi sommariamente poco prima dell’arrivo dei liberatori. Di fronti a tali atrocità molti paesi iniziarono a rifiutarsi di trattare con gli elfi e le difficoltà di ricostruzione, uniti alla vicinanza con i territori dei troll, portò a un impoverimento dell’antica e orgogliosa civiltà che aveva dichiarato guerra a un intero continente. Nonostante ciò, molti gruppi dissidenti fomentarono rivolte all’interno delle città conquistate e la xenofobia durò a lungo in quelle terre.

 

Anche prima del termine della guerra, comunque, i giovani realizzarono la loro realtà

Pur con i loro sforzi, essi non erano stati all’altezza dei loro genitori

Essi sentirono di aver deluso loro stessi più di loro, ma cercarono di rimediare

Sebbene la morte di Ciradyl sarebbe rimasta il loro cruccio, essi continuarono

Fu così che il viaggio dei figli degli eroi giunse alla fine… almeno fino ad allora

Nella zona nord del Continente Occidentale, i combattimenti continuarono

Ci furono altri spargimenti di sangue e molti vissero e morirono

Così come avevano sempre fatto, anche decenni prima

Perché la guerra, la guerra non cambia mai

FINE

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