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Capitolo VI: Dove il Cuore mi porta


Bellerofonte

Messaggio consigliato

Sandrine Alamaire

Sorrido, un poco mesta, rassegnata ormai all'idea che vedrò gareggiare - forse - i centauri solo in una diversa, successiva occasione.

"Ebbene sì, mastro chef", rispondo, mascherando la delusione, "Il tempo è poco de il nostro viaggio ci sta portando direttamente altrove...".

Modificato da Ghal Maraz
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18 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IX mese, anno 1492, ore 18:05 || +500 giorni dalla partenza

Pressi di Hadd, Degah Bur || Sereno, vento moderato da nord-ovest

L'Aasimar è rattristato dal rifiuto di Randal, ma non osa protestare. "Oh, capisco, allora-" guarda indietro verso i compagni, che lo guardano curiosi dell'esito. "Sì, sarà per l'anno prossimo. Grazie comunque. Scusate il disturbo. E no, non abbiamo messaggi da riferire a Kebri. Grazie ancora." il biondino si rimette il capello e indietreggia continuando a ringraziare e scusarsi, sovrastato dalla reverenza che prova per voi. Oltre un certo punto si allontana e riferisce la mesta notizia agli altri, che rassegnati tornano alla propria carrozza.

Mezz'ora più tardi i vagoni in testa alla carovana si muovono, lasciando la città diretti a sud. Il resto, lentamente, segue il corteo salutando parenti e curiosi.

18 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del IX mese, anno 1492, ore 15:00 || +508 giorni dalla partenza

Kebri, Degah Bur || Sereno, vento moderato da nord

0CziRuF.png

r6amMwG.jpgLa cittadina di Kebri è forse anche più piccola di quella di Renda.

I pochi edifici che ne fanno parte sono riuniti principalmente in due zone: una piazza comune con l'effige di chissà quale eroe cittadino - una Aasimar, senza dubbi, ma più ne incontrate più vi riesce difficile distinguerli - e la zona a ridosso del mare; il promontorio si affaccia sul mare in maniera ben diversa rispetto alle dolci spiagge che vi hanno accolto sull'isola la prima volta che avete posato piede su questa terra; un ripido strapiombo divide la città in sé dall'eremo al di là del ponte, vostra destinazione finale.

"Siamo arrivati. Ecco la Collegiata." sospira Reginald "Erano parecchi anni che non vi mettevo piede..." potete facilmente immaginare in compagnia di chi vi era stato l'ultima volta.

Quando vi avvicinate abbastanza al ponte che collega la terraferma con l'eremo, vi accorgete che non si tratta di un semplice pezzo di roccia: è una statua colossale di un Aasimar che sorregge l'intero complesso. "Jaboris delle Stelle, anche chiamato l'Istitutore. Il fondatore della Collegiata di Kebri. Una briciola della sua saggezza impregna una delle statue con il quale avete discusso due settimane fa."

Reginald non si risparmia di farvi da guida per qualsiasi cosa possa, secondo lui, stimolarvi domande lecite.

SShVzCk.jpgE' appena trascorsa l'ora di pranzo quando la carrozza si ferma nei pressi del ponte di accesso. Un Aasimar anziano vi attende sulla soglia; che sappia del vostro arrivo vi sorprende relativamente, visto il livello di sorveglianza che i Saggi possiedono sull'isola.

"Benvenuti, Pionieri. Siete stranamente in orario. Hadd vi ha trattenuti meno del previsto?" - l'umanoide è vestito con una tunica di velluto cremisi ricamata d'oro che assomiglia nel modello a quella di Reginald, eccetto per i colori diametralmente opposti - blu notte e argento.

"Salve, padre mio." risponde la vostra guida "Ho guidato per mezz'ora oltre il tramonto per qualche giorno e abbiamo recuperato fino all'ultimo minuto." poi vi guarda: "Randal, contessa: questo è il precettore Kasaad, il Saggio che risponderà alle vostre domande nella Collegiata...nonché mio padre." c'è una punta d'orgoglio nel modo in cui ve lo presenta. "In quanto Mercante, non posso accedere in quel luogo sacro. Mi troverete nella mia taverna in città, nella piazza principale. Mi occuperò io dei bagagli." 

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Randal

Questa cittadina e il suo eremo sono decisamente particolari, ma la cosa che mi stupisce di più è l'uomo che Reginald ci presenta.
Tuo.. padre? Chiedo incuriosito, in effetti non noto somiglianze a parte la tunica, come me ed il Baffone dopotutto però quella è un'altra storia. Forse non dovrei nemmeno stupirmi, Reginald pare avere possidenze un pò ovunque in quest'isola, dovevo immaginare che doveva avere un padre importante alle spalle.

Beh, sono stupito.. ma nemmeno troppo. Uno come te non poteva che avere un padre.. Saggio. Sorrido ad entrambi.

Reginald ci ha parlato di alcune cose che dovremmo sapere e che solo qui avremmo potuto scoprire. Che dire, io non sto nella pelle. Per due motivi:
il primo è perchè conoscere cose sconosciute ai più mi emoziona sempre, ma credo un pò tutti. 
Il secondo è che mi pare di notare una certa trama nel fato. Non so come spiegarmi bene. Un qualcosa che ci ha fatto "virare" verso Degah Bur, proprio l'isola sulla quale ha messo piede Blake.. credo ci sia molto che non capiamo della nostra missione.
Pensiamo di avere il controllo delle nostre decisioni normalmente. Ecco. Sto pensando sempre più che non è che un'effimera speranza

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Sandrine Alamaire

"Onorata di conoscervi, Saggio precettore Kasaad. Non posso nascondere la mia curiosità nello scoprire la bellezza profonda di questi misteri. Spero che saremo anche solo vagamente degni dell'impronta lasciata dal capitano Blake, che stiamo così stranamente solcando", mi inchino, salutando a filo di voce. 

"Reginald, spero di reincontrarvi presto: la vostra presenza è ormai di una gradita familiarità"", mi accommiato dalla nostra prima guida, mentre rimugino sulle parole di Randall, che pur non commento. 

È da tempo, ormai, che ritengo certa una indefinita guida esterna alle nostre azioni ed alle venture delle Speranza dell'Est...

Spoiler

Scusate il ritardo!

 

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Il 30/10/2020 alle 11:24, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del IX mese, anno 1492, ore 15:15 || +508 giorni dalla partenza

Kebri, Degah Bur || Sereno, vento moderato da nord

M9pkg1U.jpg

La Collegiata è molto più antica del resto delle costruzioni che avete visto finora, ve ne accorgete dall'alone di irrimediabile decadenza che avvolge le mura titaniche e nei gradini imperfetti che vi conducono nel dedalo immenso di stanze, chiostri anfratti.

Kasaad cammina lentamente, appoggiando un passo dopo l'altro come se il tempo non fosse cosa di sua competenza; allo stesso modo scandisce le parole, tenendole in bocca più del dovuto. "Lo pensiamo anche noi. Abbiamo la sensazione che i nostri passi affondino nelle orme di qualcun altro. Blake Edwards parlava di dei e destino ma sbagliava, ottenebrato dalla fede."

Vi fermate di fronte a una statua di pietra ricoperta di rovi. E' la raffigurazione di un'Aasimar addormentato su un trono, con la guancia appoggiata sul palmo sinistro e il corrispettivo gomito che si tiene in piedi sul bracciolo. L'altra mano, afflosciata su un fianco, ha fatto cadere a terra un quaderno magistralmente intagliato come se fosse stato appoggiato lì per caso. Complimenti allo scultore per la realisticità della pietra.

P77KAps.png"Un ragno ha tessuto una tela, talmente sottile da essere quasi invisibile, che lega le isole del Secondo Cielo." il dito di Kasaad si allunga verso il quaderno. Sotto una lieve patina di polvere e muschio, riuscite a distinguere il bassorilievo di una testa di lupo.

 

@Randal

Spoiler

Le parole di Arsak di rimbombano in testa, facendoti venire la pelle d'oca: "E' un cattivo presagio" diceva nei pressi di Debark, su Barusha, dove voi tre moschettieri decideste di entrare nella foresta. Nella pietra miliare al limitare della strada, lo stesso simbolo del Temibile Lupo avvertiva i viaggiatori dell'infausta maledizione che aleggiava sulla foresta.

Anche se qui il signifcato è diverso, ovunque Fen'Harel abbia lasciato un marchio c'è da tenere alta la guardia.

 

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Sandrine Alamaire

"Che cos'è... quel simbolo?", domando all'improvviso, la mia mente attraversata da un pensiero inaspettato. 

Quante probabilità ci sono che si tratti solo di una coincidenza?

Stringo, nervosa, il Fenadhal, il mio interrogativo rivolto non solo ai presenti, ma anche allo Scacchista, che so bene essere sempre tanto irraggiungibilmente lontano quanto inspiegabilmente vicino. 

'Possibile...?'.

Modificato da Ghal Maraz
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Randal

Osservo la collegiata camminando lentamente come Kasaad. Vorrei fermarmi a fare qualche disegno, questo posto ha un che di malinconico e allo stesso tempo mi comunica speranza. Magari dopo.. da appendere sulla parete della cucina della Speranza. Che bel gioco di parole. Mi manca Arrigo.

Noto un certo accento marcato sulla fede di Blake, così approfondisco: era un uomo ottenebrato dalla fede? Non me lo immaginavo così.. cosa ve lo fa dire? Intendo.. avrà detto o fatto qualcosa per farsi quell'immagine, cos'è stato ai vostri occhi?

Quando ad un certo punto ci mostra il simbolo del Lupo del quale conosco già una parte di storia.
Non è tanto il ritrovare quel simbolo, quanto la frase che pronuncia prima di indicarcelo che mi fanno stranire:
"un ragno ha tessuto una tela quasi invisibile.."  mi interrompo un attimo per guardare Sandrine è il medesimo che abbiamo trovato su Barusha io Arsak e Arrigo quando ci siamo diretti all'interno della Foresta per cercare risposte, poi ritorno su Kasaad "che lega le isole del Secondo Cielo". 
So che faccio tante domande, lo so, sono come un bambino che apre gli occhi sul mondo e ti martella con le richieste, ma.. precisamente.. quali sono queste Isole.. quanti Cieli ci sono.. e su quale siamo noi? Immagino sia qualcosa che ha a che fare con il vostro retaggio Aasimar?

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22 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del IX mese, anno 1492, ore 15:15 || +508 giorni dalla partenza

Kebri, Degah Bur || Sereno, vento moderato da nord

Kasaad inspira profondamente, ricordando la figura del capitano della Maestrale Quarta. "Coraggio, forza, una fede incredibile del destino manifesto. Blake era un araldo di Heironeous e Pelor, più santo perfino di noi che abbiamo sangue celestiale nelle vene. Ma non era un pensatore. Ignorava il grande gioco, ignorava d'essere una pedina: o forse soltanto non gli importava quanto la sua missione divina." non era un uomo che mancava di convinzione, questo è certo. "Quando arrivò su Degah Bur donò al nostro popolo la consapevolezza di non essere soli nel Secondo Cielo, che per la precisione" - allunga un braccio verso Randal - "è il nome con cui i Giganti chiamano l'Oceano d'Oriente." poetico, ma ingannevole. "Il Continente Occidentale fu una grande scoperta per tutti noi. Il fatto che il capitano fosse approdato su un'altra isola prima di venire qui, Jur-Ika, altrettanto eccezionale. Reginald possiede il Diario di Bordo della Maestrale da molto tempo, che racconta nello specifico ogni cosa."

Kasaad si avvicina alla statua, ricalcando con il dito la figura del lupo. "I Saggi però lo sapevano da tempo. E' una storia antica di diversi secoli, che iniziò con il fondatore della Collegiata, Jaboris delle Stelle. Un Arconte proprio come voi, anche se allora nessuno sapeva cosa fosse. Pensavamo fosse nato con un potere da Celestiale; che fosse un mezzo-Solar o qualcosa del genere.

Finché ci disse che qualcuno gli era apparso in sogno sotto forma di un lupo dal pelo nero e ispido. Gli fornì le risposte che cercava su sé stesso, lo condusse a piccoli passi verso la conoscenza del Piano Onirico. In cambio chiese a Jaboris di costruire la Collegiata per studiare e costruire un portale di portata universale. Egli obbedì."

Cambia il fine, cambia l'oggetto, ma non i mezzi sibillini di Tiberius che conducono gli Arconti inesperti dovunque egli voglia in cambio di briciole di conoscenza. Ed ora l'assassino e l'erede del suo potere stanno fianco a fianco di fronte ai suoi misfatti. Se non è ironia questa...

"La Collegiata radunò tutti i Saggi sotto lo stesso tetto. Dopo alcuni anni tuttavia Jaboris svanì nel nulla. Alcuni pescatori dissero di averlo visto andar via con una piccola nave in compagnia di una manciata di gente mai vista, uno dei quali portava un bastone identico a quello in possesso della qui presente contessa. Passò altro tempo - tenere il conto di quanto è difficile - e colui che si faceva chiamare Fen'Harel giunse infine sull'isola. Disse che Jaboris era asceso per permettere al mondo intero di sopravvivere, e che la nostra razza doveva esserne fiera."

LXBORmt.jpgKasaad inizia a passeggiare, inerpicandosi nuovamente tra numerose scalinate e passaggi negli edifici. La sua età avanzata - perfino per un Aasimar - lo costringe ad appoggiarsi ai muri quando cammina su sentieri troppo difficili, e ogni tanto sembra che stia per cadere dal modo in cui trema.

Accedete al cuore dell'ammasso di costruzioni, una stanza dall'architettura mistica dove geometrie di pilastri e pavimenti sovrapposti ronzano di magia.

"Ciò che è veramente importante fu il motivo per il quale venne qui. Il portale che il Saggio Jaboris aveva iniziato a costruire era pronto, e Fen'Harel lo usò per teletrasportarsi da un punto all'altro del Piano Materiale.

Non sappiamo se fu intenzionale, ma durante il salto il circolo si ruppe. Senza il potere dell'Arconte delle Stelle lavoriamo da secoli per ripararlo, e siamo molto vicini ormai..."

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Randal

Fen'Harel vi si presentò con questo nome, invece noi lo conoscemmo come Tiberius.
E' partito con noi sulla Speranza ma ora non fa più parte dell'equipaggio come avete potuto vedere. E' una storia che può raccontare molto meglio Sandrine, è decisamente più capace di me.

E anzi, lascerei a lei tutte le domande, io sto parlando anche troppo

Quando ci mostra il portale ho un sussulto. Un mezzo del genere è unico o ce ne sono altri come questo.. e perchè serve l'arconte delle stelle per farlo funzionare?
Aspetto che Sandrine faccia le sue domande.. nel caso aggiungerò alle sue le mie

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Sandrine Alamaire

"Avete conosciuto il Lupo quando già praticava ľOniromanzia e cacciava Arconti e Spiriti. Jaboris non è asceso. È stato eliminato da Fen'Harel. E poi lui vi ha usati, per i suoi scopi. Come era solito fare", rifletto, pensierosa ed incuriosita. 

"Per quanto possa apparire strano e nonostante un passato completamente pieno di ombre, il Lupo, a suo modo, non era un'anima nera. Cercava semplicemente di redimersi braccando chi riteneva sommamente pericoloso. Era stato lui stesso un Arconte, vi aveva rinunciato e aveva cominciato ad eliminare la presenza e gli avatar degli Spiriti nel mondo materiale. E voi, probabilmente, lo avete spedito oltre la porta degli Oceani, dove è rimasto finché non si è imbarcato con noi".

Batto il Bastone, in terra, secca. 

Una. 

Due. 

Tre volte. 

"Perché ritenete di essere a buon punto della riparazione? Che conoscenze avete sullo Spirito delle Stelle? Che tipo di lavoro avete svolto, in questi lunghi secoli, e su quali basi?

E cosa, soprattutto, sperate di ottenere?".

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Il 4/11/2020 alle 17:27, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del IX mese, anno 1492, ore 15:25 || +508 giorni dalla partenza

Collegiata di Kebri, Degah Bur || Sereno, vento moderato da nord

Kasaad tentenna, accarezzandosi mestamente la barba. "Dunque è vero: siamo stati tutti raggirati dall'Arconte, perfino il più saggio tra noi. Che l'ascensione gli sia stata lieve." dal modo in cui ve ne parla, pare che l'idea non sia completamente nuova; in secoli di elucubrazioni, qualche aasimar più smaliziato avrà senz'altro posto l'eventualità descritta da Sandrine; ora ne state dando conferma, trasformando in realtà uno degli scenari più oscuri ipotizzati dalla Collegiata. "E siamo quindi compagni di sventura, quando si tratta d'inganni, nevvero?" il lato positivo: siete stati tutti ingannati da Tiberius.

"Jaboris delle Stelle aveva doni straordinari, mai visti prima in nessun essere della nostra specie. Possedeva una conoscenza innata della geografia degli astri, del moto di rivoluzione dei corpi celesti, degli allineamenti dei piani e della loro posizione nella volta astrale.

Questo artefatto è...il suo capolavoro. E' un sistema estremamente potente, che permette di trasportare un certo numero di persone ed oggetti da un posto all'altro in un istante. Ad esempio, se funzionasse, potrei ora trasportare un consenziente Reginald dalla sua amata Sofia in un attimo, solo armeggiando con l'allineamento dei pilastri e i flussi di magia che li attraversano.

Abbiamo ricostruito i cristalli decifrando gli schemi di Jaboris con estrema fatica, non disponendo del suo genio. Ma nel frattempo la posizione degli astri è cambiata, e i calcoli originali ora sono imperfetti; ancora per poco, però. Siamo davvero vicini a trovare una soluzione."

Ma il motivo di tutto questo impegno è ancora forse più di vostro interesse: "Uno strumento del genere potrebbe significare la salvezza del nostro popolo, di qualunque popolo. Potremmo spostare intere città, esplorare altri piani, altri mondi. Raggiungere l'Occidente in un attimo. E' un dono a cui non possiamo rinunciare." ...ed un motivo in più per difendere l'isola. Se Kilagas dovesse mai mettere le mani su un aggeggio del genere... "La venuta del capitano Blake e la presenza della minaccia di Kilagas nn hanno fatto che rafforzare il desiderio di completare questo artefatto."

 

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Randal

Sapete come si suol dire in questi casi, no? "siamo tutti sulla stessa barca" e in questo caso aggiungerei "sulla stessa isola" tanto per rimanere in tema

Rimango però un attimo interdetto, guardo Sandrine e poi l'aasimar. 
Ma.. vostro figlio ci aveva detto che avremmo dovuto sapere qualcosa riguardo Blake. 
No, errore mio, i SAGGI ci hanno detto che custodivate qualcosa di prezioso della Maestrale Quarta e non ho capito cosa sia ancora.
Ho capito che questo artefatto è potentissimo.. non si discute su questo, ma l'altra cosa?

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Il 6/11/2020 alle 22:49, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del IX mese, anno 1492, ore 15:30 || +508 giorni dalla partenza

Collegiata di Kebri, Degah Bur || Sereno, vento moderato da nord

N3LHlaN.jpg"Blake trascorse il suo tempo sull'isola preparandoci all'avvento di Kilagas, esattamente come fate voi oggi. I frutti del suo lavoro si vedono ancora oggi: le alleanze con le altre razze, l'assenza di mostri sull'isola, la conoscenza del nemico. Ma c'è dell'altro: un oggetto costruito dallo chevalier Shepard, il suo geniere."

Kasaad infila una mano sotto le pieghe della tunica e vi mostra un medaglione dorato con una grossa gema di rubino nel centro.

"L'Occhio di Ayailla. Incastonato nel timone di una nave e attivato al momento giusto, lancia un incantesimo di Luce sull'intero vascello. Così l'Arconte delle Ombre non può usare i suoi poteri.

Il capitano sapeva di non avere molte possibilità, e la lasciò in dono all'isola attendendo il momento propizio."

Evidentemente sapeva di non avere molte probabilità contro la Zephira già prima di partire, lasciando la sua arma più potente all'isola nella speranza che un giorno gli Aasimar sarebbero diventati abbastanza forti da porre fine alla follia del primogenito dei Fuinur. Kasaad sembra non avere ancora finito, però:

"C'è un secondo oggetto a nostra disposizione che potrebbe interessarvi, anche se in maniera diversa. Blake lasciò a Reginald il Diario di Bordo della Maestrale Quarta prima di partire. Se desiderate leggerlo, parlate con lui e ditegli che avete la benedizione dei Saggi. "

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Sandrine Alamaire

"Ricostruire la storia ed il percorso delle precedenti spedizioni non è solo una aspirazione ed un aiuto, ma fa anche parte dei nostri doveri di Pionieri della Loggia", spiego, speranzosa di trovare qualche utilità in quelle pagine. 

Utilità che non si esaurisca, però, nel "solo" affrontare l'equipaggio del rinnegato. 

"Ma non è l'unica conoscenza che potrebbe esserci utili, quando anche non fondamentale. Certo, ignoriamo ancora cosa possano celare le pagine del Diario di Bordo, eppure mi chiedo se una congrega di Saggi, come la vostra, possa aver infine accumulato una propria autonoma messe di informazioni sui nostri comuni avversari. Magari sulla identità profonda degli Arconti o sulla natura primigena dei loro Spiriti...".

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Randal

QUESTO! Esclamo con sommo stupore quando ci mostra l'artefatto che portava con sè Blake 
Caspita questo si che è un ottimo ritrovamento! Cosa di più utile non avrei saputo immaginarla.. 
Mi volto all'istante verso Sandrine contento come un bambino che ha trovato il suo giocattolo preferito.. ma lei sta già parlando d'altro. In effetti sta chiedendo cose che ci attanagliano l'animo ormai da tempo.

Mi zittisco.
La ascolto e annuisco

Se aveste conoscenze del tipo.. dico alludendo a quelle citate da Sandrine ..capire la natura di ciò che siamo potrebbe non aiutarci con Kilagas, ma sapere è potere dice qualcuno!
Se anche voi avete qualcosa da suggerirci.. 
e rimango lì in attesa

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Il 8/11/2020 alle 13:10, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del IX mese, anno 1492, ore 15:35 || +508 giorni dalla partenza

Collegiata di Kebri, Degah Bur || Sereno, vento moderato da nord

L'anziano rimette il ciondolo tra le pieghe del suo vestito e aguzza gli occhi, scrutando dietro le parole che proferite. "Gli Arconti, dite? Nemmeno voi che appartenete a questa stirpe, che avete viaggiato con il Temibile Lupo e dalla quale avete ereditato l'arma e lo scopo, sapete?" forse i Saggi si aspettavano qualcosa di più da voi.

"Tutto ciò che abbiamo sono le memorie di Jaboris e i frammenti delle anime di vari eroi del passato che custodiamo nel Tempio della Sapienza di Daron.

Sappiamo che un Arconte è un vessillo per uno Spirito, e che quest'ultimo è un'entità dal potere pressoché illimitato che abita al di fuori delle barriere planari, e scruta il Piano Materiale attraverso il Piano Onirico - ossia attraverso i sogni dei mortali. Sono attratti da questo mondo, e tentano in tutti i modi di accedervi, ma il massimo a cui possono aspirare è trovare un mortale affine che possa portare un briciolo della loro coscienza e del loro potere su questa terra, tentando di espandersi.

Posso osare supporre che una parte della vostra risposta è nascosta in mezzo alla conoscenza del mio popolo qui conservata, e che pertanto stralci di storie per noi superflue potrebbero riservare sorprese a chi possiede, come voi, un adeguato...contesto."

Kasaad pronuncia solennemente qualche altra parola alla fine del discorso.

@Celestiale

Spoiler

"Il giusto cercatore trova l'oro dove gli altri vedono solo sabbia."

"Potete restare qui e cercare, se volete. Tuttavia vi avviso: la nostra conoscenza non si trova in libri o pergamene. Occorre magia per raggiungerla. Studiare nella Collegiata richiederà spendere una parte del vostro sussidio. La metà, probabilmente, per ogni mese che trascorrerete qui."

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Sandrine Alamaire

"Tiberius non ci ha rivelato nulla più di quando ritenesse utile ai propri fini, come suo irritante solito", spiego, già affascinata dalla potenzialità di nuove conoscenze. 

"Qualcosa d'altro l'abbiamo appreso con - come dire? - la pratica.

Tuttavia, ne sapevamo già abbastanza per comprendere l'essenza degli Spiriti ed il loro legame con gli Arconti. Ma il vero punto è che ogni Spirito - e, di riflesso, ogni Arconte - è unico non solo nelle specifiche manifestazioni, ma anche nelle sue debolezze.

Vedete, io sono ľArconte delle Parole. E ciò significa che lo Spirito cui sono collegata mi permette, potenzialmente, di attingere al potere intrinseco del Vero Nome che ogni creatura possiede.

Il che, per farla breve, mi permette di manipolare il legame tra un Arconte ed il suo Spirito, arrivando persino a reciderlo o a bandire lo Spirito stesso dal Piano Materiale, privandolo della sua libertà.

Ma la reale, enorme difficoltà è apprendere il Vero Nome di una creatura. Si tratta - e fortunatamente, aggiungo - di un segreto recondito.

Normalmente, non proverei nemmeno a ricercare, con scarsità di mezzi e di tempo, la più minuscola traccia di un Vero Nome. Questa, però, non è una situazione normale: le risorse e la sicurezza della vostra Collegiata, unite alla necessità sempre più urgente di affrontare la ciurma di Kilagas, darebbero un enorme senso a questo tipo di ricerca e di studio".

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Randal

Abbiamo tempo? Chiedo ad entrambi
Non lo so, certo qualche giorno lo abbiamo, forse anche settimane.. scuoto la testa prima di continuare ..sappiamo entrambi quanto sia difficile comprendere un Vero Nome Sandrine. 
Per questo chiedo ad entrambi: i saggi ci hanno detto che dovremo affrontare Kilagas, non ci hanno detto quando e potrebbe capitare tra 5 giorni come 50. Sapendo questo, ci dedichiamo anima e corpo alla ricerca e studio finchè l'imbarcazione di Kilagas non viene avvistata?

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Il 10/11/2020 alle 01:22, Bellerofonte ha scritto:

Ventiseiesimo giorno del IX mese, anno 1492, ore 15:40 || +508 giorni dalla partenza

Collegiata di Kebri, Degah Bur || Sereno, vento moderato da nord

L'artefatto dell'Arconte dei Sogni genera un ronzio naturale dovuto alle leggerissime scariche magiche che attraversano i piloni, ma non le sentite quasi più dopo un po' di tempo trascorso nelle vicinanze. E' un rumore bianco che fa da sottofondo alla conversazione con Kasaad.

Questi è sinceramente sorpreso da ciò che la contessa di Zefiro è capace di fare. "Ciò che chiamate Vero Nome può fare tutto ciò? E' incredibile. E spaventoso." guarda Randal "Non avete timore, voi due altri Arconti nell'equipaggio? Non vi sentite ostaggi del suo potere?" questa sarebbe un'interessante conversazione da intrattenere, e ci sono migliaia di altre domande su cosa significa davvero essere abitato da uno Spirito, o come sia cambiato il vostro senso di voi stessi dopo aver varcato la cascata della Cintura d'Onice. Ma non ora.

"Se la contessa possiede un potere simile, noi Saggi spingiamo perché venga usato. La nostra isola guadagnerà più tempo possibile.

Abbiamo già decretato che il piano sarà attirare Kilagas nel Golfo di Daron; formeremo una barriera di velieri attorno al porto della capitale e bombarderemo la Zephira da lontano. La Brongurnet e la Speranza, premesso il consenso dei rispettivi capitani, saranno i pedoni mobili.

Se i mostri del golfo non distruggeranno quella nave, lo faremo noi."

@Sandrine

Spoiler

Kasaad sembra volenteroso di darti il tempo che necessiti per completare il lungo ed estenuante rituale. Ma non puoi ignorare che in questa posizione ci sono diverse mosse possibili sulla scacchiera, ognuna con pro e contro.

  • Barricare la regina. Il potere del Vero Nome è l'arma più potente che avete, ma è anche la più difficile da utilizzare. Puoi decidere di usarlo per trovare il Vero Nome di Ombra, sigillare lo Spirito e uccidere Kilagas definitivamente; ma la ricerca richiederebbe 15 settimane...un tempo parecchio lungo. Se Kasaad ha ragione, quante vite Aasimar (o della Eurus) sarebbero sacrificate per tenere a freno Kilagas, se arrivasse nel frattempo?
  • Regina nelle retrovie. Anche i mortali hanno un Vero Nome. Se ti concentrassi sul vessillo invece che sullo Spirito potresti trovare il Vero Nome di uno qualsiasi dei tre Arconti della Zephira e bloccarne i poteri per un tempo limitato e/o indebolirlo. Impiegheresti la metà del tempo che per trovare quello dello Spirito, forse meno.
  • Regina in movimento. Avete a disposizione altre opzioni con l'oro concessovi dall'isola. Randal possiede il potere di preparare piatti magici capaci di potenziarvi, la Collegiata è di sicuro piena di conoscenze interessanti - che chissà, magari potrebbero anche tornarvi utili nello scontro.
  • Regina indietro e alfiere avanti. Non devi fare tutto da sola. Utilizzare il Vero Nome ti costringerà nella Collegiata per un bel po' di tempo, ma hai con te Randal, che ha rifiutato di farsi una scampagnata con i Centauri per assisterti nei tuoi compiti. Il multiforme ingegno del cuoco è utile se ben direzionato. E tu sei ormai un'abile giocatrice.

@Randal

Spoiler

Se Sandrine deciderà di utilizzare il Vero Nome, probabilmente resterà ferma nella Collegiata per chissà quante settimane a effettuare rituali di comunione con il suo Spirito e consumare le monete d'oro che Degah Bur vi passa ogni settimana.

Ma tu hai ancora le mani libere e tante strade da poter percorrere:

  • Cucinare. Perché no? Il tesoro della Speranza è ancora utilizzabile, anche dopo le monete d'oro concesse ad Arrigo. I piatti speciali della cucina dell'Arconte del Focolare potrebbero tornare utili prima del combattimento.
  • Leggere. Non hai ancora visto uno scaffale, una copertina, un calamaio, neanche una piuma! Ma sei sicuro che c'è della conoscenza da esplorare qui nella Collegiata. Magari, come ha detto Kasaad, l'occhio di un esploratore può trovare qualcosa che perfino agli Aasimar sfugge...
  • Partire. Se Sandrine decide di restare, non avrà bisogno di te. Hai perso la possibilità di seguire la corsa dei Centuari, ma c'erano ancora altri punti di interesse sull'isola; quello strano tempio in mezzo alla foresta o il villaggio dei giganti sull'isola a Est.
  • Divertirti. Per quanto ne sai, questi potrebbero davvero essere gli ultimi mesi di vita che ti rimangono. Se un'intera isola ha dovuto chiedere aiuto a voi, quanto temibile può essere la Zephira? Avete dovuto sacrificare il capitano, Josie e Vaniglio della Vendetta solo per riuscire a sfuggirgli, l'ultima volta. Chi vi dice che non state andando incontro a morte certa? E in questo caso, non sarebbe meglio buttarsi su ciò che di meraviglioso ha da offrirvi questo eden, invece di sprecare tempo con i preparativi?

 

Modificato da Bellerofonte
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Sandrine Alamaire

"Usare il potere del Vero Nome sui miei compagni è qualcosa che riterrei abominevole: mi fido di loro tanto quanto ritengo che essi si fidino di me", spiego, per nulla offesa. L'obiezione è più che sensata, tanto che me l'aspettavo. 

"Purtroppo non è possibile quantificare il tempo e la facilità con cui scovare una simile informazione.

Nel dubbio, io inizierei a scavare nella speranza di ritrovare il Vero Nome di almeno uno dei tre Arconti. Limitare troppo la ricerca rischierebbe di produrre effetti controproducenti. Dovessimo poi essere fortunati, magari potremmo addirittura avere il tempo per scovare due Veri Nomi...

Randal, hai dimostrato la tua duttilità più e più volte: forse potresti essermi di ausilio nella ricerca.

O, forse... potresti aiutare i degahburiani nell'approntare una difesa efficace e dei rallentamenti per contrastare non solo la nave di Kilagas, ma addirittura il suo approccio.

Potreste usare la magia dell'isola per congegnare labirinti illusori, correnti contrastanti, vicoli ciechi... magari capitan Fortunale stesso potrebbe risultare fondamentale nel pianificare un supplizio meteorologico! Che ne pensi, amico mio?".

Sono nuovamente nel pieno controllo della mia strabordante speranza nel futuro, la stessa con cui ho battezzato e varato la nostra meravigliosa imbarcazione. 

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