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Inviata (modificato)

Ave.

Sto per iniziare come Arbitro di Gioco una campagna di Dark Heresy (prima edizione delle defunte Black industries) con delle giocatrici neofite che, oltre al manuale di base, non hanno letto nulla.

Fino ad ora ho chiesto loro di non approfondire la complessa e stratificata lore di Warhammer 40k, supponendo fosse meglio che lo scoprissero via via al tavolo, essendo i loro personaggi giovani e inesperti come loro. Di recente, tuttavia, in una conversazione su Reddit a proposito dei Forgotten Realms e della loro utilità narrativa, ho letto dell'utilità di avere un tavolo di giocatori e giocatrici "letterato" in merito alle atmosfere e alle ambientazioni di gioco.

Secondo voi quale approccio potrebbe dare loro più soddisfazione? Lasciarle nell'ignoranza (che nel 41esimo millennio è sempre buona e giusta 😂) e rischiare che l'ambientazione risulti meno evocativa di quanto potrebbe o, al contrario, spronarle ad "acculturarsi"?

Che l'Imperatore ci protegga.

Modificato da Kuka97

Inviato

Ave.

Di Wharhammer 40k non so niente, ma posso dirti un'opinione generale sull'approccio.

Io attualmente tendo molto al principio "less is more". Con questo non voglio dire che i giocatori non debbano sapere niente dell'ambientazione.

  • I giocatori dovrebbero sapere solo quelle poche cose-chiave che è necessario sapere per non essere del tutto "disorientati". Diciamo che fornirei loro una sintesi di una pagina al massimo (ma anche molto meno) con i concetti essenziali dell'ambientazione.
  • Per il resto delle nozioni, consiglierei di farle venir fuori strada facendo.
    • La cosa migliore, quando è possibile, è che un certo aspetto dell'ambientazione venga mostrato con i fatti, "in azione": non, quindi, con uno spiegone del master (o di un PNG) ma mostrando all'atto pratico che cosa comporta, i suoi effetti sul mondo di gioco.
    • Quando ciò non è possibile:
      • Se si può assumere che i PG, in quanto abitanti di quel mondo, possiedano una certa informazione, gliela fornirei in modo breve come commento da master nel momento in cui torna utile o risulta necessaria (senza sovraccaricarli prima).
      • Se invece questa assunzione non è valida farei in modo che trovino l'informazione presso un PNG, su una fonte scritta o simili.

Detto ciò, se un giocatore vuole per suo divertimento leggersi tutta l'ambientazione non glielo impedirei. Diciamo che non cercherei nemmeno di spingere i giocatori a farlo. E in ogni caso, da master, mi regolerei sempre come se non lo avessero fatto, senza quindi dare per scontate certe nozioni e ribadendole se è opportuno (repetita juvant).

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Inviato (modificato)
13 ore fa, Kuka97 ha scritto:

Ave.

Sto per iniziare come Arbitro di Gioco una campagna di Dark Heresy (prima edizione delle defunte Black industries) con delle giocatrici neofite che, oltre al manuale di base, non hanno letto nulla.

Fino ad ora ho chiesto loro di non approfondire la complessa e stratificata lore di Warhammer 40k, supponendo fosse meglio che lo scoprissero via via al tavolo, essendo i loro personaggi giovani e inesperti come loro. Di recente, tuttavia, in una conversazione su Reddit a proposito dei Forgotten Realms e della loro utilità narrativa, ho letto dell'utilità di avere un tavolo di giocatori e giocatrici "letterato" in merito alle atmosfere e alle ambientazioni di gioco.

Secondo voi quale approccio potrebbe dare loro più soddisfazione? Lasciarle nell'ignoranza (che nel 41esimo millennio è sempre buona e giusta 😂) e rischiare che l'ambientazione risulti meno evocativa di quanto potrebbe o, al contrario, spronarle ad "acculturarsi"?

Che l'Imperatore ci protegga.

Uno dei problemi grossi in questo caso specifico è che l'imperium è una dittatura basata anche sulla creazione di un Mito moldo distante dalla realtà. Ci sono tantissime informazioni "base" sull'ambientazione che non sono note se non a pochi individui di altissimo livello in solo alcune delle diverse organizzazioni di poter dell'imperium. Cioè se le tue giocatorici non sono esperte c'è il rischio che diventi per loro difficile ruolare correttamente un cittadino comune dell'imperium perchè gli mancano buone fonti che rispettino il come viene raccontata la storia da parte della propaganda imperiale. Non mi vengono in mente fonti sull'ambientazione che siano scritte con gli occhi di un cittadino imperiale, sono sempre quasi tutte scritte da parte di un narratore onniscente che al massimo omette alcuni particolari perchè non erano stati definiti.

Secondo me sarebbe meglio, anche se costa molta fatica da parte tua dare le informazioni sull'ambientazione durante le prime sessioni anche a costo che vengano percepite un pò "noise". Tipo il credo imperiale potrebbe essere mostrato durante delle funzioni a cui partecipano, oppure potrebbero essere lette delle preghiere da degli altorparlanti.

Modificato da Ermenegildo2
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Inviato

Hai colto precisamente il mio dubbio.

Se io do' loro briglia sciolta, finiranno per distorcere l'immagine che hanno del mondo di gioco o per agire in maniera indistinta. E' la loro prima esperienza con il gioco di ruolo e, per quanto appassionate, immagino avranno qualche fisiologica difficoltà durante le prime sessioni.

Avevo pensato di scrivere personalmente dei brevi "bignami" sulla lore, ma per mancanza di tempo non ero riuscito e avevo optato per il semplice "non leggete nulla". 

Non avendo mai masterato con il regolamento di Dark Heresy mi sono appoggiato ad una avventura già scritta, Sulla soglia dell'oscurità (Edge of Darkness in originale). Proverò a inserire dei momenti esplicativi di lore via via che giocano. 

E magari riprenderò a scrivere quegli specchietti, sforzandomi di trovare quindici minuti ogni giorno per realizzarli.  

 

Secondo te @Ermenegildo2 può avere senso dare loro da leggere qualche romanzo selezionato della Black Library? 

Inviato

Non li ho mai letti quindi non saprei dirti.

Da un certo punto di vista potresti anche partire solamente dalle immagini, sono molto più evocative degli scritti tratti dal gioco. Sopratutto le prime edizioni avevano immagini bellissime ed evocative.

Inoltre devi considerare che ogni mondo imperiale fà storia a se, nel senso che esclusi alcuni dogmi a cui non ci si può sottrarre poi l'organizzazione dei mondi è molto variabile. Esistono un infinità di culture diverse nella galassia che sono comunque sottomesse all'imperium. Così come esistono alieni integrati nell'imperium contrariamente a quello che si potrebbe pensare (I Jokaero). In sostanza è un ottima ambientazione perchè lascia moltissimo spazio alle sorprese anche se i giocatori dovvessero conoscere i grandi segreti ufficiali.

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Inviato
11 ore fa, Ermenegildo2 ha scritto:

Uno dei problemi grossi in questo caso specifico è che l'imperium è una dittatura basata anche sulla creazione di un Mito moldo distante dalla realtà. Ci sono tantissime informazioni "base" sull'ambientazione che non sono note se non a pochi individui di altissimo livello in solo alcune delle diverse organizzazioni di poter dell'imperium. Cioè se le tue giocatorici non sono esperte c'è il rischio che diventi per loro difficile ruolare correttamente un cittadino comune dell'imperium perchè gli mancano buone fonti che rispettino il come viene raccontata la storia da parte della propaganda imperiale. Non mi vengono in mente fonti sull'ambientazione che siano scritte con gli occhi di un cittadino imperiale, sono sempre quasi tutte scritte da parte di un narratore onniscente che al massimo omette alcuni particolari perchè non erano stati definiti.

Secondo me sarebbe meglio, anche se costa molta fatica da parte tua dare le informazioni sull'ambientazione durante le prime sessioni anche a costo che vengano percepite un pò "noise". Tipo il credo imperiale potrebbe essere mostrato durante delle funzioni a cui partecipano, oppure potrebbero essere lette delle preghiere da degli altorparlanti.

@Kuka97: hai provato a parlare col le giocatrici, facendogli capire il "problema" indicato da Ermenegildo (come cittadini comuni, ma anche come militari di basso livello, quello che sanno non corrisponde necessariamente alla verità, e potrebbero non scoprire mai quest'ultima), e se la cosa gli và bene oppure no?

  • Mi piace 1
Inviato

@MattoMatteo sì, ho chiarito con loro all'inizio della preparazione della campagna che non approfondissero il mondo fittizio per evitare di generare uno screzio eccessivo tra le loro PG e la loro conoscenza da giocatrici.

Sono aperte al dialogo e particolarmente collaborative, oltre che motivate. Fino ad ora non hanno esplorato alcunché della lore (salvo tramite i meme a tema 40k che ho inviato loro fin troppo spesso ahahahahah). 

Penso che ora, con l'incombere della prima sessione, scriverò una breve paginetta come suggeriva Billie Boe riguardante il pianeta dove si troveranno a muovere i primi passi, le basi del Credo Imperiale e della loro conoscenza. 

Mi piacerebbe far arrivare a loro qualcosa della Storia dell'Imperium tramite leggende e riferimenti vaghi che solo i loro PG possano aver acquisito. Per intenderci: una PG è una nobile decaduta proveniente da un ex mondo ferale, mentre l'altra è niente di meno che una tecnoadepta. A quest'ultima, la tecnoadepta, ho raccontato qualcosa sull'Età Oscura della Tecnologia e sull'Età dei Conflitti per quel che concerneva la tecnologia, ma le ho presentato il tutto (su WhatsApp) come voci e leggende udite da lei nei suoi anni di apprendistato. La nobile potrebbe invece avere qualche nozione un po' più chiara, o per lo meno una maggiore consapevolezza, per quel che riguarda l'Eresia di Horus e simili. 

Io poi mi sono affacciato solo da pochi mesi al mondo di Warhammer 40k e benché mi sia innamorato del setting sono appena agli inizi dell'approfondimento.

Approfondimento che, ci tengo a specificare, non intendo come uno studio per seguire alla regola i dettami dell'ambientazione, ma per trovare spunti interessanti e interiorizzare il sapore del setting per poi manipolarlo secondo il mio stile. Un po' come sottolineava acutamente Ermenegildo. Per farti un esempio: il pianeta dove si ambienterà la prima campagna, Terrafix, è comandato solo nominalmente dall'autorità imperiale (ovvero l'Adeptus Administratum nelle vestigia del Governo planetario) ma, di fatto, è un Inquisitore, Cladius Decimum, ad aver assunto il potere e a governare come un re. 

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