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Inviato

Aubentaag 10 Sigmarzeit 2515 i.c. - Sera [sereno - fine primavera]

Ci volle un momento, mentre con molta probabilità gli uomini sugli spalti controllavano che non ci fosse nessun altro in giro

Poi la porta venne socchiusa e la voce disse "Entrate uno per volta e lasciate le armi vicino alla porta: domattina le riavrete. E niente scherzi. Vi teniamo sotto tiro." 

Al di là della porta vi era la strada principale del paese che lo tagliava a metà: tre uomini, uno in armatura di pelle con ascia e due con solo forconi controllavano. Su delle scale, appoggiate alla staccionata che non  presentava camminamento, permettevano ad altri compaesani di controllare l'esterno.


Inviato

Knochen

Johann, essendo quello che aveva parlato - nonché quello decisamente meno minaccioso - si fece subito avanti, lasciando le sue malridotte armi agli uomini di guardia: sarebbero comunque state inutili, per loro, nel mezzo di un paese pieno di sospettosi abitanti. 

Inviato

Magnus

L'ex-guardia era molto restia a entrare da ricercati in una cittadina dove non era permesso portare le armi, soprattutto considerando che le guardie le avevano. Qualcuno di loro si sarebbe fatto avanti, lui no... non ancora.

Inviato

Aubentaag 10 Sigmarzeit 2515 i.c. - Sera [sereno - fine primavera]

I villici osservarono Knocken deporre le armi e poi gli occhi passarono agli altri

"Se volete entrare e passare la notte qui, dovete lasciare le armi. Non possiamo fidarci di voi, che giungete ne buio" disse il solito "Una volta lasciate le armi vi condurremo dove potrete dormire."

Poi aggiunse "Se invece preferite, potete stare fuori dal villaggio. Ma attenzione: la zona è abitata da pellevedere e animali selvaggi"

Inviato

Markus 

Grazie buon uomo, di cuore. Ospitare un viandante in piena notte è segno di civiltà e rispetto verso la vita. Non è da tutti.

Con un cortese inchino Markus rimarcò le parole 

Tuttavia non mi piace l'idea di lasciare le armi, siamo uomini di strada e spesso questi oggetti ci permettono di sopravvivere. Non abbiamo cattive intenzioni seguiamo Sigmar, le legheremo e avvolgeremo nel mantello ma rimarranno con noi. Possiamo anche pagare un pedaggio per questo. Domani mattina alle prime luci dell'alba ce ne andremo, non creeremo problemi lo assicuro. 

IL veterano con il suo fare diretto provo a trovare una ultima intesa a riguardo. 

Inviato

Aubentaag 10 Sigmarzeit 2515 i.c. - Sera [sereno - fine primavera]

Alle parole di Octo i presenti si guardarono negli occhi, poi fu il solito a parlare "5 Scellini a testa, per dormire. E legherete come dici le armi avvolgendole. E vi chiuderemo a chiave nella sala. E riapriremo solo quando vedremo le armi ancora legate. E i soldi ce li date anticipati. Questo è quello che vogliamo: va bene?" chiese 

Inviato

Aubentaag 10 Sigmarzeit 2515 i.c. - Sera [sereno - fine primavera]

I compagni pagarono agli abitanti il dovuto e vennero portati ad un edipico al centro del paese. Era un edificio piccolo ad un piano costituito da una grossa unica stanza. Dentro vi erano due lunghi tavoli e delle sedie. 

Subito le finestre vennero chiuse dall'eterno e la porta d'ingresso pure. Agli amici non venne lasciata neanche una fonte i luce. 

La notte scese sul gruppo

Marktag 11 Sigmarzeit 2515 i.c. - Mattina [sereno - fine primavera]

La notte passò senza problemi e all'alba il gruppo venne svegliato da un forte bussare alla porta. "Legate le armi e preparatevi ad uscire! Uno alla volta" gridò un uomo.

Inviato

Knochen

L'ospitalità non era certo stata delle migliori, ma Johann se l'era fatta andare bene: il ragazzo fu nuovamente il primo a uscire, dunque, desideroso di rivedere la luce naturale e di respirare un'aria non stantia ma anche consapevole di essere il meno minaccioso e il meno letale nella loro sgangherata compagnia. 

Inviato

Magnus

Alla fine avevano raggiunto un buon accordo e anche Magnus sembrava soddisfatto. Fatto come era stato proposto da Markus e dopo aver lasciato gli scellini seguì le guardie, erano stanchi e avevano bisogno di riposo. Al buio totale.

Al mattino vennero svegliati forse un po' troppo brutalmente ma aveva subito di peggio, con le armi ancora avvolte nel mantello si sollevò dal giaciglio osservando Knochen smanioso di uscire.

"Eccoci."

 

Inviato

Varl

Fece come i compagni e legò le armi, lo fece con un nodo apribile con uno strattone ad uno dei lembi, in caso di necessità avrebbe avuto accesso alle armi in pochissimi secondi. 

"Se volete posso farlo anche a voi" disse mostrando il nodo aprirsi istantaneamente con uno strattone.

Inviato

Marktag 11 Sigmarzeit 2515 i.c. - Mattina [sereno - fine primavera]

Uno alla volta i compagni lasciarono la casa. Fuori vi erano una dozzina di abitanti del villaggio armati di forconi, di lance e di qualche spada.

Il villaggio alla luce del sole era piccolo ma pareva molto più bello di quanto la sera prima era potuto apparire.

Tuttavia gli amici non ebbero occasione di fermarsi perché vennero condotti in fila verso la porta del villaggio

"Bene, avete dormito e siete riposati. Ora potete andarvene" disse il più anziano "Se le vostre intenzioni erano buone, che Sigmar vi accompagni, altrimenti punisca le vostre intenzioni"

Quindi indicò l'uscita.

@all

Spoiler

Ricordatevi di recuperare le W se necessario

 

Inviato

Marktag 11 Sigmarzeit 2515 i.c. - Mattina [sereno - fine primavera]

Con gli occhi speranzosi Ulhand osservò i compagni "Se mi lasciate andare vi prometto che non mi rivedrete mai più" disse  "non cercherò certo i miei compagni, ma andrò a nord. Dove nessuno mi conosce. Ve lo giuro sugli Dei"

Inviato

Knochen

Johann non sapeva assolutamente che pesci pigliare: Markus sembrava ancora convinto dalla idea di lasciare libero Ulhand, mentre gli altri loro compagni erano decisamente più cauti. 

Inviato

Magnus

La curiosità di tanta diffidenza accompagnò Magnus fino all'uscita del villaggio e anche dopo quando gli altri e il prigioniero iniziarono a parlare, ma fu la sua smania di 'libertà' a riportarlo alla realtà.
"Non credo tu sia nelle possibilità di chiedere libertà in questo frangente. Come detto, ci sarai molto utile e quella sarà la tua unica carta da giocare per sentirti di nuovo libero." guardò il prigioniero "Fosse per me ti chiederei di unirti al gruppo e combattere davvero per una giusta causa ma non so quanto ci si possa fidare. Cosa andresti a fare a nord? Hai famiglia? Non credo visto che nessuno ti conosce, quindi nemmeno uno scopo. Cosa può fare un uomo senza uno scopo o un obiettivo? Rimani con noi... dimostrati degno di fiducia e vedrai che non te ne pentirai. D'altronde ora penso tu abbia iniziato a capire di che pasta siamo fatti e dell'errore commesso da Werner."

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Inviato

Marktag 11 Sigmarzeit 2515 i.c. - Mattina [sereno - fine primavera]

"Sì certo sto capendo" rispose subito Ulhand "è vero non ho famiglia, ma pensavo che andando a nord dove nessuno mi conosce potrei farmene una. Magari trovando un lavoro come guardia del corpo"

Fece una pausa "Ma ovviamente se volete che venga con voi, vi seguirò" aggiunse deluso.

Intanto i compagni avevano imboccato la Vecchia strada di Pietra che si inoltrava nelle colline segnate da pochi alberi e ricoperte da uno strato di brughiera uniforme

Pareva un posto abbandonato dall'umanità tant'è che in tutta la giornata non incontrarono nessuno.    

Era ormai il tramonto quando i compagni raggiunsero un villaggio fortificato sulle rive di un fiume. Circondato da una palizzata era munito di una grossa torre di pietra su cui svettava uno stendardo nobiliare. Guardie armate dall'alto della torre scrutavano le terre circostanti.

Quando nella luce del sole che spariva dietro le Gray Mountains i compagni si avvicinarono alla porta di ingresso videro che era presidiata da soldati armati di lance

"Benvenuti nelle terre della Baronia di Einsamhügel, stranieri." li accolse una guardia "In nome di suo signoria la Baronessa Ostwald, cosa vi porta a Pähl? Se venite in pace siete i benvenuti"

Inviato

Magnus

Non aggiunse altro alla delusione del torturatore, era giusto così, lasciarlo andare sarebbe stato troppo pericoloso mentre averlo al fianco certamente avrebbe portato loro dei vantaggi.

Giunti al villaggio fortificato questa volta non si fecero scrupoli ad avvicinarsi, le guardie, più amichevoli dei contadini dell'insediamento precedente quantomeno lasciarono loro modo di replicare.
"Salute a voi! Perché mai dovremmo muovervi guerra?" sorrise indicando il gruppo anche stanco dopo la lunga camminata "Abbiamo bisogno di riposare, rifocillarci e proseguire il nostro viaggio." si tenne sul vago poiché erano ancora molto distanti dalla loro meta.

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