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Inviato

George Banks

George tornò sui suoi passi, le mani in tasca e il suo sguardo da malandrino negli occhi. 

Osservò la cabina in silenzio, poi scrollò le spalle e disse, rivolto al capotreno: "Per me non c'è problema, amico. Io ero già fuori. Ma spero che il dottore francese non ha torto, perché se quel tipo lì dentro è contagioso o pericoloso, la colpa e la responsabilità non saranno certo mie!

Dormirò sonni tranquilli, io!", concluse, allontanandosi come se non fosse successo niente, avendo gettato nuovamente l'esca. 

Ora, certo, stava a Saroch farsi valere un po'...


Inviato (modificato)

Docteur Saroch

"Mon Dieu!" il dottore non era un fervido credente, ma era certo che una simile esclamazione avrebbe dato forza alla propria indignazione, quanto meno agli occhi degli astanti "Signor Menkhap, lei potrà anche aver convinto questa povera donna innamorata del marito di conoscere non so quale rito vedico o ottomano per curare il marito, ma questo treno e' partito dalla Francia, ed io sono un medico ed un patriota. E' mio dovere preciso dovere fare gli interessi della Nazione e del paziente stesso impedendo a chiunque di avere ulteriori contatti con lui finché non sarà curato ed accertato da una opportuna commissione che non rappresenti ulteriore pericolo per se stesso e per gli altri. Esigo che il vagone sia evacuato e sigillato, fino al raggiungimento della prima stazione di una città con adeguato supporto medico per la gestione di eventi potenzialmente pandemici come in questo caso specifico."

Si rivolse direttamente al capotreno "Parbleu, e lei si ricordi di essere un pubblico ufficiale! Faccia sgomberare il vagone da questi ciarlatani!" 

Spoiler

EDIT: da "siamo in Francia" a "questo treno e' partito dalla Francia"

 

Modificato da PietroD
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Inviato

Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 01:25 [sereno]

Il capotreno parve perplesso alle parole del dottore. 

"Io non ho l'autorità..." bofonchiò. Poi più deciso aggiunse. "E' notte: prego lor signori di tornare nelle proprie cabine. Domani mattina saremo a Belgrado alle 5:40 e parlerò con le autorità locali. Decideranno loro"

"Intanto per evitare sorprese tutti staranno nelle proprie cabine e io chiuderò il vagone controllando che nessuno esca"

In po' di mugugni si udirono fra i passeggeri che rientravano nelle proprie stanze, e anche lo stesso Menkhap fu costretto a tornarvi non dopo aver dato uno sguardo cattivo rivolto a Saroch

I compagni rientrarono nelle loro cabine. Quelle degli amici erano collegate dal bagno in comune che permetteva di poter parlare senza entrare in corridoio

Il treno intanto continuava la sua corsa verso Belgrado dove sarebbe giunto alle 5:40 della mattina.

@all

 

Inviato (modificato)

Docteur Saroch

"Qualcuno di voi ha visto il Barone?" chiese ai compagni di viaggio appena furono chiusi in cabina.
Sperava di aver guadagnato almeno tempo a sufficienza per permettere l'intervento 'esoterico' di quel sedicente esperto di cappelli maledetti.
Per quanto credesse ben poco a quel genere di interventi, per lo meno escludere fandonie, dicerie e arcanismi con un esperimento fallito avrebbe sgombrato il campo da tutta quella robaccia e consentito alla scienza e alla medicina di avere campo libero.

Spoiler

Avevo trascurato di considerare che il treno avesse fatto tutta quella strada, sorry

 

Modificato da PietroD
Inviato

Amelia Meadowcroft 

Amelia cascava dal sonno ma persino sbadigliando aprì la porta comunicante per parlare coi compagni: Dottor Saroch i miei complimenti  esordì sinceramente ammirata, il suo è stato un discorso davvero appassionato e quel capotreno è stato uno stolto a non darvi retta subito.

Comunque no disse lasciandosi cadere seduta sul letto più basso, non ho visto il barone ed è strano non vi pare? Con tutto il casino di stanotte.

 

Inviato

Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 05:50 [sereno]

La notte scese sul treno che continuava la sua corsa attraverso l'Impero AustroUngarico.

Il sonno degli amici venne interrotto dal bussare alle porte delle due cabine. "Sono il capotreno" disse la voce al di là "La polizia ferroviaria di Belgrado vorrebbe parlarvi"
 

Inviato

George Banks

Stranamente per lui, George si trovò a sogghignare involontariamente, pensando alla prospettiva di incontrare la polizia ferroviaria di un paese estero. 

Non che gli facesse alcun piacere incontrare degli sbirri, eppure, in ogni caso, la situazione era, complessivamente, divertente, per quanto nel più strano e imprevedibile dei modi. 

Guardò i compagni, molto più "borghesi e rispettabili" di lui, come a invitarli a rispondere al capotreno. 

Inviato (modificato)

Capitano Roderick Barrington

"Saremo ben lieti di parlare con loro." rispose il capitano dopo essersi alzato con la maggiore velocità che la stanchezza della nottata gli permetteva, con un breve inchino del busto e un cenno di saluto verso il capotreno. "avete interpellato anche il signor Menkaph?" chiese, nel dubbio. Anche Leeds doveva presentarsi e mostrare le ragioni per cui quel pover'uomo non poteva essere assistito da un medico quale era Saroch. 

Modificato da Daimadoshi85
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Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 05:50 [sereno]

Dietro il capotreno vi erano due intendenti nella divisa dell'Impero Austroungarico. 

"Ho già spiegato ai signori quanto accaduto e mostrato i vostri passaporti" rispose il capotreno "Ed i signori hanno già incontrato il signor Menkhap e la signora Scott."

I due uomini dissero qualcosa in serbo e il capotreno tradusse "Vorrebbero parlare con il dottore."

Inviato (modificato)

Jean Louis Saroch

"Eccomi, a vostra disposizione. Dove volete parlare?" Con la certezza di trovarsi dalla parte della ragione, il Dottore si rassettò alla meglio dai postumi della nottata e fu pronto a seguire il capotreno e i due ufficiali di polizia

Modificato da PietroD
Inviato

Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 05:50 [sereno]

Il capotreno prese a fare da traduttore con le due guardie, facilitando la comunicazione: i due non parevano avere intenzione di farlo allontanare dalle cabine.

"Le guardie chiedono se avete visitato il malato, e cosa pensate che abbia." disse "e che esperienze pensate di avere per poter valutare lo stato del paziente"

"Chiedono inoltre che rapporto abbiate voi e i vostri amici con i signori Mayer, e cosa pensate di ottenere dal rapporto con loro"

Inviato

Docteur Saroch

"Sono un medico, laureato al St Bartholomew's teaching hospital e stimato membro dell'Oriental Club di Londra. Ho visto casi simili a quello del signor Mayer proprio a Londra, poco prima di intraprendere questo viaggio, pazienti che sono arrivati alle cure mediche troppo tardi perché l'esito mortale non potesse che essere blandamente ritardato. Considerando che negli anni precedenti mai si erano visti simili sintomi, ho ragione di credere che si tratti di una nuova epidemia. Far proseguire quell'uomo verso altri Stati, consci del pericolo che porta con sé, per se stesso ma soprattutto per gli altri, non sarebbe solo pericoloso e immorale, ma perfino considerabile un atto di guerra in talune circostanze."

Il dottore non stava fingendo. Era sinceramente convinto di ogni singola parola che stava proferendo.

"Abbiamo conosciuto i Mayer su questo treno, e il mio unico interesse è il benessere pubblico, possibilmente in contemporanea con il diritto del Signor Mayer alla vita e alla salute."

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Inviato

Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 05:50 [sereno]

Guardando ansiosamente l'orologio il capotreno tradusse quanto detto. I due funzionari ascoltarono e guardarono il passaporto che tenevano in mano.

I due si dissero qualcosa e uno si allontanò raggiungendo la cabina dei Mayer dove bussò. Lì si affacciò Mekhap che iniziò a parlargli.

L'altro pose un'ulteriore domanda a Saroch "E il dottor Menkhap? Che rapporto avete con lui e perché ritenete che il vostro parere sia superiore al suo?"

 

@PietroD

Inviato

Docteur Saroch

"Non conoscevo il dottor Menkhap prima di averlo incontrato su questo treno, né quindi posso conoscere le sue specializzazioni, tuttavia giudico le sue azioni e decisioni. In particolare quella di porre su un treno internazionale un uomo che era  già infermo alla partenza, di non averlo fatto scendere né assistere quando le sue condizioni si sono aggravata, di aver riempito la testa della moglie di quel poveruomo di dicerie esoteriche su guarigioni magiche. Tutto questo mi offre un efficace indizio di quanto possano essere valide le sue cure per quel povero individuo."

L'indignazione di Saroch andava aumentando di pari passo con la sua veemenza.
@AndreaP

Inviato

Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 05:50 [sereno]

@Roderik

Spoiler

Il capitano osservò Menkhap che parlava con l'altra guardia di confine e vide che il turco gli stava consegnando una busta

"Il dottore ha detto che il signor Scott era sano alla partenza. E si è ammalato dopo" tradusse il capotreno ma venne interrotto dal ritorno dell'altra guardia che disse qualcosa

"Il dottor Menkhap ha detto che pare giusto far scendere il signor Scott dal treno" disse il capotreno con un evidente sollievo "Sta preparando un telegramma da mandare ad un suo sodale della zona perché se ne occupi. Verranno trasportati in una clinica e lì curati. Ovviamente la signora Scott lo accompagnerà insieme ad un suo uomo di fiducia: il dottore deve continuare il viaggio invece. Direi che il problema è risolto." concluse sorridendo

Inviato

Docteur Saroch

Il francese fece cenno col capo. Separare Menkhap dalla coppia e, presumibilmente, dal cappello era qià positivo. Doveva tuttavia verificare che il cappello non fosse stato rimosso per essere certo che il turco non lo avesse con sè.

"Problema risolto" concesse "Vorrei solo poter assistere alle operazioni di sbarco, così da esser pronto a dare una mano se in quel rischioso frangente il paziente dovesse avere una delle sue crisi ed esitare in una reazione particolarmente violenta."

Inviato

Roderick Barrington

Il capitano si avvicinò a sua volta al dottore, bisbigliandogli all'orecchio.

@PietroD

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"Ho visto Menkhap consegnare una busta alla guardia, non vorrei fosse un tentativo di corruzione"

"Menkhap dunque è un medico? E perché non l'ha mai accennato?" rispose al capotreno.

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Inviato

Docteur Saroch

Al Capitano

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"Oppure è il telegramma, impossibile saperlo senza intercettarlo. Quel che mi preme è verificare se quel fez scende, con il pover'uomo malato e sua moglie, oppure resta a bordo del treno."

 

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Inviato

Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 05:50 [sereno]

"Le signore guardie non hanno problemi a lasciarvi aspettare" rispose il capotreno "mi dicono che verrà trasportato in una delle migliori cliniche qui a Belgrado. Fra poco arriverà l'ambulanza"

"Quanto al dottor Menkap pare abbia mostrato loro delle credenziali" aggiunse

Intanto le due guardie, ridati i passaporti ai presenti, si spostarono verso l'uscita. La porta della cabina degli Scott era ancora chiusa.

Trascorsero solo dieci minuti, in cui il capotreno stette in evidente ansia per il ritardo accumulato, quando due barellerei salirono ed entrarono nella cabine. Ne uscirono dopo un paio di minuti trasportando il povero Scott: era senza Fez e aveva la testa fasciata. Elizabeth era al suo fianco e con la mano fece un cenno di saluto ai compagni.

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