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Capitolo 2 - Londra 1893: Il Fez Rosso Sangue


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Docteur Saroch

Il dottore si decise ad andare a parlare con le guardie, perché annunciassero la loro visita.

"Salve, vorrei conferire con il padrone di casa per delle questioni della massima urgenza. Potete annunciargli che il Docteur Saroch chiede un colloquio con lui, anche a nome questi miei accompagnatori? Vi prego di riferire precisamente che l'argomento verterà su un certo 'berretto' che ha la spiacevole abitudine di sussurrare alla gente, e naturalmente sui libri che ne parlano."

Aveva scelto di essere diretto, con costui. Se fosse stato coinvolto nell'intrigo, allora già era al corrente di ogni cosa. Se invece si era svolto tutto lasciando lui all'oscuro, era il modo più rapido per ottenere la sua curiosità e, sperabilmente, anche la sua attenzione.

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Domenica 11 Febbraio 1893 - ore 9:10 [sereno]

Le parole di Saroch vennero riferite ad un servitore turco che si recò all'interno della villa per poi tornare dopo pochi minuiti "Il padrone vi riceverà, nobili signori" disse

Il cancello venne quindi aperto ed i compagni condotti all'interno.

Anche nella stagione invernale si vedeva subito che i giardini erano grandiosi ed esotici ed in delle specie di serre erano coltivate molte piante e passeggiano liberamente dei pavoni. La residenza era un elegante edificio a cupola. Il servitore silenzioso portò gli amici su una terrazza verandata riscaldata da bracieri dove si poteva vedere fino al Bosforo.

Sdraiato su un divano fumando un narghilè vi era il Francese, un uomo di 40 anni con capelli castano chiari che indossava una lunga vestaglia in seta

"Benvenuti" disse amichevolmente "sedetevi pure e riscaldatevi: il clima è particolarmente rigido in questi giorni" disse indicando dei divani posti di fronte a lui, mentre dei servi portavano del te speziato. "Con chi ho il piacere di parlare?" chiese

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Docteur Saroch

Il dottore accettò l'invito ad accomodarsi.

"Il piacere è mio, sono il Docteur Saroch, in viaggio con i miei compagni londinesi."

Lasciò che gli si presentassero come preferivano.

"Oltre al piacere personale di incontrare un connazionale, a portare tutti noi qui, come vi avranno riferito, è la voglia e il dovere di saperne di più in proposito all'oggetto e alle sue proprietà, ai riti che lo controllano, e alle persone che lo cercano. Lei è il massimo esperto in materia a quanto ci dicono, e la speranza è che possa fare luce su alcuni punti ancora oscuri."

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Domenica 11 Febbraio 1893 - ore 9:10 [sereno]

"Un compatriote à l'étranger est comme une brise fraîche par une journée d'été ensoleillée" rispose al saluto del dottore

"Tuttavia noto da parte vostra la classica propensione degli inglesi all'andare subito al punto, propensione che loro chiamano praticità ma che secondo me a volte sfocia nella maleducazione. Voi viaggiate troppo con stranieri, amico mio"

"La ringrazio d'altra parte del complimento. Capisco che voi vogliate parlare di certi Fez di cui si legge nei libri. Ebbene ditemi: perché vi interessano. Dai vostri nomi non mi pare siate noti nel mondo dell'Occulto"

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Docteur Saroch

"C'est un vrais dommage, mais nous n'avons pas le temps d'être drôles or bien élevé. Il faut être foudre. Il y a une personne kidnappée qui attend notre aide, et des meschant en armes."

Il Dottore spero' che questa contingenza spiegasse la propria propensione ad essere 'meno francese' del consueto. Non temeva di rivelare troppo, ognuna di quelle affermazioni era ben nota ai loro nemici e, se era parte della congrega, anche al loro ospite. Se invece poteva essere un alleato allora inutile negargliele.

"Ha ragione, siamo dei novellini in fatto di... Occulto. Siamo stati coinvolti nella questione dal Prof. Smith di Londra che ci onorava della sua fiducia prima di subire un attentato mortale e, tramite lui, dal Prof. Demir, vostro concittadino, il quale oggi piange un figlio rapito. Gli uomini responsabili di questi due atti esecrabili hanno gia' adoperato alcuni Fez contro di noi, cercano un libro che consentirebbe loro di sfruttarne in pieno i poteri. Voi, io credo, potreste aiutarci a fermarli se solo lo voleste. E io spero che potremo convincervi ad essere dalla nostra parte."

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Domenica 11 Febbraio 1893 - ore 9:10 [sereno]

Il Francese ascoltò Saroch in silenzio "Il professor Smith ed il professor Demir... sì li conosco" commentò solo

Poi dopo un attimo di silenzio ed aver aspirato più volte il suo narghilè, aggiunse "Ho sentito parlare dei Fez e del libro a cui vi riferite che come dita sussurra: Nisra, la figlia del Destino, che era mia pupilla me ne ha parlato. Avete conosciuto anche quel ciarlatano di Menkaph suppongo?"

"Ditemi cosa volete esattamente da me? Quale aiuto esattamente?"

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Amelia Meadowcroft 

Amelia si presentò ma preferì tacere. Il ruolo delle donne (persino in un paese moderno come la Francia) era spesso quello di essere "coreografiche", ma raramente venivano prese sul serio. 

Un individuo che aveva scelto di vivere in mezzo agli arabi e frequentava una concubina non gli sembrava potesse essere la persona più illuminata, quindi preferì lasciare agli altri la parola.

Approfittò del silenzio per guardarsi intorno: quali erano gli interessi di quell'uomo?

Spoiler

Non credo che spot hidden possa servire ma nel caso ho un 30%

 

Modificato da shadizar
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Docteur Saroch

"Purtroppo Menkaph si è rivelato tutt'altro che solo un ciarlatano. Quanto meno un manipolatore. Credo... temo che abbia carpito la fiducia della vostra protegée  e messo in campo la propria setta per trovare il libro e appropriarsi di esso e di un Fez 'maledetto', a spese del nostro amico professor Smith. Abbiamo certezza, per quanto possa apparire assurdo anche ad un uomo di scienza come me, che quel Menkaph sia stato in grado di 'infettare' con i suoi fez almeno tre persone, due delle quali ci hanno assalito dopo aver subito grotteschi mutamenti fisici."

Il Dottore lasciò del tempo all'ospite per assimilare quanto rivelato. Un'altra persona avrebbe probabilmente reagito a quella marea di assurdità con moti dal divertito allo stizzito, ma confidava che il loro ospite avesse sentito ben altro nella sua attività e non sarebbe rimasto sconvolto da quanto diceva.

"Poiché voi siete stato in contatto diretto con madamoiselle Nisra, forse siete in grado di rivelarci quali sono state le sue parole. Potrebbe avervi accennato ai luoghi di culto della setta, agli scopi, alle date cruciali e significative per costoro. Faremmo qualsiasi cosa per recuperare il ragazzo rapito e impedire che i Fez continuino ad alterare menti e corpi delle vittime di quell'uomo, ma sarebbe vitale poter anticipare qualcuna delle loro mosse."

Saroch rimase seduto e si protese verso l'ospite e abbassò la voce, faticava a credere alle richieste che proferiva.

"E per finire, come esperto di occulto, volevamo il vostro aiuto negli scontri che seguiranno. Venendo qui, lo confesso, temevo di scoprire che foste già al loro fianco ma le vostre parole mi fanno sperare che potreste schierervi con noi. Vi vorremmo al nostro fianco, se non direttamente in prima fila, almeno come mentore e istruttore. Nessuno di noi ha una chiara pratica di battaglie metafisiche. L'unica cosa che ci ha tenuto in vita finora è una discreta dose di fortuna e l'abilità del Capitano con le armi. Ma se dovremo affrontare schiere più nutrite di seguaci di quel 'ciarlatano', come mi aspetto, il nostro esiguo numero ha bisogno di essere sostenuto da una buona dose di conoscenze teoriche e pratiche per compensare il disequilibrio." 

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Capitano Roderick Barrington

Roderick ascoltò in silenzio le parole del medico, il quale espresse per filo e per segno la nostra situazione. A seguito del suo discorso, rincarò la dose "Ci insegni, quantomeno a me." chiese deciso, con tutta l'umiltà possibile. "Abbiamo visto i mostri che diventano chi ha indossato il fez, e ho letto anche grazie al professore entrambi i libri sul fez. Sono pronto a tutto, pur di fermare quell'uomo." mi volto verso i miei compagni, fermandomi un istante su Amelia "Se è per proteggere queste persone."

Il capitano rimase in silenzio, in attesa della risposta dell'uomo.

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Docteur Saroch

Il medico si meravigliò delle parole del Capitano, che dimostravano verso il loro ospite una fiducia ancora maggiore di quanto non aveva egli stesso. Nel suo panegirico aveva evitato di riferire che avevano a disposizione i libri, mentre il militare aveva appena affermato di averli potuti leggere, e che quindi, almeno temporaneamente, erano stati nella loro disponibilità se non lo erano ancora.

Si chiese quanto di questo fosse propria responsabilità, era andato all'impronta senza poter concordare nulla con i compagni, e forse questo aveva spinto Roderick a rivelare ancora di più.

Oppure era davvero come diceva, nel proferirsi pronto a tutto. Era perfino disposto a far leggere i libri a questo occultista pur di prevalere sulla setta contro cui lottavano.

Sperò che il francese confermasse l'impressione positiva che avevano avuto.
Ora tutte le carte erano sul tavolo e non c'era più modo di tenerne nessuna coperta.

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Domenica 11 Febbraio 1893 - ore 9:10 [sereno]

Il Francese ascoltò in silenzio con profonda attenzione: poi intervenne soppesando le parole

"Menkaph è un arrivista che sa molto poco. Qualsiasi potere che ha è grazie dell'intervento diretto di Nisra o di ciò che si può ottenere da libri o manufatti."

"Nisra, la figlia del destino, è stata mia allieva: fu persuasa da quel ciarlatano che il Fez rosso sangue fosse una scorciatoia per il potere: così abbandonò i suoi studi che stava svolgendo sotto la mia guida. Un giorno si renderà conto che non ci sono scorciatoie per qualsiasi potere che valga pa pena di ricercare"

"Nisra è riuscita a legarsi ad un delirante principe esiliato, il principe Ramazan: è un lontano cugino del Sultano ed è stato esiliato perché era degenerato e ambizioso, una combinazione che il Sultano detestava intensamente. Ho sentito dire che Ramazan ha la sifilide, una situazione che mi pare estremamente divertente."

"Quindi se cercate Nisra, si è stabilita su un'isola dimenticata conosciuta anche come L'Isola dei Principi Condannati, la decima e la più lontana delle Isole dei Principi, il luogo in cui i reali bizantini e ottomani sono stati esiliati per secoli. Ma state attenti: ha un eunuco, non un'eunuco bianco ma uno nero, come guardia e alcuni altri servitori che sono probabilmente dei cultisti che la seguono."

"Invece se cercate Menkaph, forse dovreste chiedere al caro Selim Maykryat, una volta suo maestro"

"Questo è l'auiuto che posso e che voglio darvi" concluse fissando Roderik

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Domenica 11 Febbraio 1893 - ore 9:30 [sereno]

Il francese guardò Amelia e disse "ha studiato, come dite voi, ma con me cose che poteva capire e controllare, ma è passato molto tempo da allora. Certo che confido che lei, dato il suo talento, sia un passo sopra quel ciarlatano di Menkhap"

"Ora se volete scusarmi mi attendono altri impegni che avevo già preso." concluse

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Docteur Saroch

Il dottore si alzò in piedi, raccogliendo le proprie cose.

"Merci beaucoup del tempo che ci avete dedicato. Ora siete a conoscenza di quel che rischia di accadere. Se dovessimo fallire e in futuro Menkhap, Maykryat o Nisra dovessero arrivare a minacciare ben più che solo il figlio di un uomo e un gruppo di sprovveduti avventurieri, posso sperare che saprete difendere i vostri stessi interessi intervenendo o riferendo ad altri questa storia. Togliamo subito l'incomodo. Sinceramente lieto di averla conosciuta."

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Amelia 

Sono delusa dall'atteggiamento del francese ma ho imparato a convivere con le stranezze delle persone, " ogni individuo è un mondo tutto suo" diceva mio padre "e comprenderli è un lavoro infinito. Molto più semplice esplorare antiche civiltà " concludeva sempre ridendo.

Quindi faccio un lieve inchino di commiato e utilizzo i pochi istanti che ci rimangono per osservare nuovamente la stanza.

Spoiler

Oggetti? Libri? Nulla che possa illuminarmi sugli interessi o i campi in cui quest'uomo è maestro?

 

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George Banks

"Allora andiamo. Grazie, signore Francese", George salutò, non risparmiandosi una nota di malevolo sarcasmo nella voce. 

L'aria saccente di quel tipo lo aveva infastidito. E, inoltre, si era rivelato meno utile del previsto, dato che, con quel tono da professorino, aveva rifiutato di agire in prima persona. 

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