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Capitolo 2 - Londra 1893: Il Fez Rosso Sangue


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Giovedì 9 Febbraio 1893 - ore 13:30 [sereno]

@Senza Amelia

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"Beh è un po' diverso." rispose la donna a Saroch "l'Impero porta la civiltà e la vera Fede alle altre popolazioni, che piano piano debbono imparare. E con naturalezza in questo modo arriverà anche il rispetto per le donne. Guardi la situazione degli armeni: è dovuta alla fede primitiva degli ottomani"

Poi rivoltosi a George rispose "Lei si chiama Elizabeth e ed il marito Scott. Sono inglesi, ma non so altro. Comunque sono d'accordo, bisogna parlarle, capire cosa succede"

 

 

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Docteur Saroch

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Il francese considerò di erudire la giornalista in merito alla 'primitività' di una forma di governo come l'Impero rispetto alla più moderna Republique. 

Anche considerare il cattolicesimo come più moderno di una variante monoteista più recente di almeno seicento anni era una evidente contraddizione. 

L'idea stessa che il cattolicesimo potesse aiutare l'emancipazione femminile era assurda. L'unica caratteristica esaltata della Madonna era l'essere Madre, dopo aver subito l'obbligo di un matrimonio combinato, mentre nulla era noto sulle sue capacità di sarta o di cuoca, ad esempio.

Ma Saroch aveva imparato da tempo a distinguere quei pazienti che non volevano essere curati, gli era evidente che la sua interlocutrice non era disposta a considerare le cose da un differente punto di vista, lasciò cadere il discorso.

***

Il medico si decise, spinto dall'esortazione indiretta della giornalista.

Raccolse a due mani il coraggio trovandolo nel proprio codice morale e deontologico e si rivolse direttamente alla donna.

"Scusatemi l'invadenza, ma non ho potuto evitare di notare il vostro stato sofferente. Come medico vi chiedo se posso esservi utile in qualche modo." 

 

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Amelia 

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Lei è un uomo davvero galante, Signor Trubosky. Temo che le mie facezie da studiosa siano davvero poca cosa rispetto alle sue avventure. Mi dica cosa lo ha incuriosito di più in questo suo viaggio? fino ad ora ovviamente concluse ridendo, sicura che se non lo avesse preceduto lui avrebbe certamente preso la palla al balzo per una nuova sfilza di complimenti. 

 

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Giovedì 9 Febbraio 1893 - ore 13:30 [sereno]

@Tavolo

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Saroch si alzò e raggiunse il tavolo di Menkaph dove vi era la ragazza. 

Alle parole del dottore questa alzò gli occhi ma fu il anglo-turco a rispondere "La ringraziamo per il suo interessamento ma Mrs Mayers sta bene: è solo tesa per il viaggio e preoccupata per problemi personali. Che non riguardano il campo medico."

 

@Amelia

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"Il viaggio è tedioso" disse il russo versando da bere ad Amelia "quello che adoro è invece Parigi, il centro vero dell'umanità, con la sua vita e la sua cultura. Noi a St.Pietroburgo abbiamo una ricca e profonda civiltà ma Parigi resta sempre Parigi. Come il francese resta sempre il francese non crede? Inoltre un periodo lontano dalla madre Russia e dalle preoccupazioni rende tutto più bello"

 

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Giovedì 9 Febbraio 1893 - ore 13:30 [sereno]

@Amelia

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"Purtroppo sì mia cara" rispose il russo "ci sono fermenti di Repubblicani Rossi e Anarchici. Mio zio, il conte, ne sa qualcosa, ma è una cosa temporanea. Presto i cosacchi dello Tszar faranno piazza pulita di questi sovversivi. Non credo che in futuro ci sarà nulla da temere"

"Voi vi fermerete a Costantinopoli, quindi?" chiese

@all

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Attendo risposta di @PietroD per proseguire sull'altro gruppo

 

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Docteur Saroch

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"Un medico puo' essere utile in molti modi, alcuni dolori non sono fisici ma altrettanto reali e hanno medicine adeguate allo scopo." la risposta, con voce tranquilla, didascalica, fu rivolta all'uomo.

Le parole successive invece furono indirizzate alla donna, guardandole il volto anche se lei non avrebbe ricambiato lo sguardo, poiche' la scelta, per il dottore, spettava esclusivamente alla paziente. "In cabina ho la mia valigetta medica, potrei darle un tranquillante o un blando sedativo, se lo desiderasse. Il capotreno sapra' indicarle il mio alloggio in qualsiasi momento desiderasse il mio ausilio."

Attese un istante un cenno della donna, poi si tocco' la tempia come ad alzare un ipotetico cappello e si ridiresse al suo posto.

 

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Giovedì 9 Febbraio 1893 - ore 13:30 [sereno]

@Amelia

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"Città affascinante" rispose l'uomo "anche l'ho vista poco: per noi è un punto di passaggio per poi ripartire per la Madre Russia"

"Godiamoci questi giorni insieme allora" aggiunse l'uomo sollevando il calice di vino per brindare

@Altri

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La donna alzò gli occhi pesti per guardare il medico annuendo, ma fu ancora una volta il turco a rispondere: "Mrs Mayers non ne ha bisogno, è stanca e il viaggio in treno non aiuta. Preferisce non essere disturbata. Giusto Elizabeth" le chiese

E dopo un istante di esitazione questa rispose con un filo di voce "Giusto. La ringrazio ma non ne ho bisogno"

Per poi accomiatare il francese 

 

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Docteur Saroch

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I rapporti di forza al tavolo dei turchi erano evidenti.
Dov'erano le femministe come la loro ospite giornalista in casi del genere? Pensavano all'Armenia quando su quel treno si perpetrava l'abuso di potere senza alcun pudore.

Saroch senti' ribollire il proprio sangue da gentiluomo francese, ma dovette sorridere, inchinarsi alla donna e accomiatarsi. Torno' al tavolo per riunirsi alla conversazione, certo che le proprie parole in ogni caso non avesse trovato 'orecchie sorde'.

Il Dottore era certo che la donna avrebbe cercato il modo di parlargli, se lo desiderava, adesso che le era nota quella opportunita'. Quel che era assolutamente incerto, invece, era l'esito di tale tentativo, soprattutto in virtu' della pervicace sorveglianza che sarebbe stato possibile esercitare su di lei da parte dei turchi. Tuttavia almeno in una occasione era stata lasciata in camera da sola dagli uomini suoi accompagnatori a quanto riferito da George. 

Saroch non ci avrebbe scommesso la parcella, ma si sentiva legittimato a sperare.

 

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Docteur Saroch

Al tavolo con i compagni

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Il dottore storse il naso, una smorfia tipicamente francese. "Purtroppo no, ho avuto la netta sensazione che il mio aiuto sarebbe stato gradito dalla signora, ma le è stato 'suggerito' di farne a meno e lei ha rifiutato il mio intervento. Non escludo che possa tentare di contattarmi in via riservata, più tardi." 

 

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Capitano Roderick Barrington

Tavolo

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L'uomo sollevò un sopracciglio alla risposta del medico. "Ho un forte timore che, spero, non sia la realtà...Dobbiamo sapere di più su Mrs Mayers...E stare attenti."

"...Ma basta ora parlare di queste cose...Miss Mac Gregor, continui ancora il suo discorso sulle sue iniziative, sono molto colpito..." cambiò discorso, con un lieve tono preoccupato.

 

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Giovedì 9 Febbraio 1893 - ore 16:30 [sereno]

Il pranzo terminò con il russo che salutò con un baciamano Amelia e la giornalista che si ritirò nelle sue stanza

Gli amici si ritrovarono a passare il pomeriggio nella sala bar, mentre il treno attraversava la bassa Baviera e superava senza fermarsi Linz

Era l'ora del tè quando nella sala entrò Mrs Mayers e si sedette da sola ad un tavolo da due. Subito dopo entrò nella stanza anche l'uomo alto che accompagnava sempre Menkhap che tuttavia non la raggiunse ma si fermò ad un tavolo vicino all'ingresso da cui poteva osservarla.

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Docteur Saroch

La tradizione inglese del tè aveva dato alla donna, che era stata in lacrime durante il pranzo, l'occasione di sedere da sola, seppure sorvegliata. Il francese tuttavia non poteva avvicinarsi a lei senza provocare l'intervento dell'uomo, ne era certo. Forse Amelia sarebbe stata considerata più innocua?

"Le chiedo perdono" disse all'avventuriera "non avreste voglia di chiacchiere 'fra donne' per sapere cosa la angustia? Mi occorre una anamnesi per poterle dare qualcosa di utile..."

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Amelia Meadcroft 

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Amelia poggio' la tazzina sul tavolino e allungò una mano verso la ragazza: io sono Amelia, piacere.

Il viaggio è lungo e ho pensato che anche lei, come me, avesse bisogno di un po' di compagnia femminile.

I ragazzi sono simpatici ma a volte si ha voglia di fare quattro chiacchiere in tranquillità. 

 

 

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Capitano Roderick Barrington

Al tavolo

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Il capitano era teso, mille ipotesi sfarfallavano nella sua mente, e ancora di più c'era la preoccupazione per il fez, che continuavano a scambiarsi. Nel dubbio, ogni tanto si assicurava di essere completamente solo e aveva controllato le cappelliere. Gli pareva che ci fosse qualcosa fuori posto, che fosse tutto troppo...Tranquillo. Che Menkaph fosse troppo tranquillo, come un ragno che ha tessuto la tela ed è in attesa che la sua preda ci cada dentro...E lui voleva assolutamente anticiparlo e dar fuoco a quella tela.

Sperò, in quel momento, che Amelia riuscisse a creare una connessione con la ragazza, abbastanza da capire il perché Menkaph fosse interessato a lei, e sperando che non fosse quella questione di "sangue principesco" di cui il libro "Apocrypha on the fez" parlava...

Si riscosse da quei pensieri e guardò il medico, chiedendogli "Che ne pensa, dottore? C'è...qualcosa che mi sfugge..."

 

Modificato da Daimadoshi85
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