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Inviato

Radagast il Verde

Il Druido dopo aver osservato l'intorno decise di andare a vedere dove portavano le scale che scendevano verso il basso.

"Fatemi andare a vedere se la Baronessa sta qui"


Inviato

Elizabeth

Già già.. commento seguendo Radagast e lasciando perdere il servitore fuori di zucca. Le idee di Olf sull'incendiare mezzo salotto non sono poi tanto male, ma la baronessa viene prima di tutto il resto secondo me. Solo che.. Rad, non sarebbe più probabile un alloggio al piano superiore, che non nelle segrete? Chiedo titubante al druido, afferrando con la mano libera il retro della sua veste, onde non perdermelo all'improvviso

Inviato


Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Mentre Will teneva ferma la porta, Olf iniziò a raccogliere l'olio dalle luci e ad usarlo per incendiarla e guadagnare tempo.

Nonostante l'osservazione di Eike Rad fece qualche passo verso il basso lungo la scala che scendeva: la scala portava ad un corridoio illuminato da una torcia che si stava esaurendo. Il corridoio era chiuso da una porta sul fondo e aveva una porta su ciascuna delle due pareti laterali.

RAdagast risalì per raccontare agli amici quanto aveva visto

@Radagast

Spoiler

Il druido era appena tornato nella sala quando vide che uno dei ritratti lo stava osservando: era uno dei ritratti più recente e rappresentava un uomo in vesti nobiliari. 
E il ritratto gli parlò: "se volete vivere andate nell'ala della servitù e dite alla cuoca di portarvi da Padron Ludwig."

 

Inviato

Radagast il Verde

Appena rimesso piede nella sala il Druido ricominciò ad inveire contro un ritratto

"Ecco, lo sapevo, anche quadri parlanti. Ma qui dentro si può sapere se c'è qualcosa o qualcuno normale?? Tutti strambi??

Che c'è?

Che vuoi??

La cuoca?? TU DIMMI PERCHE' DOVREMMO NOI CHIEDERE ALLA CUOCA DI LUDWIG?!?!?!?

Ludwig poi, di che Ludwig parli???

WIIIIIIIIIIIIIIIIIIILLLL QUESTO QUADRO PARLA DELLA CUOCA E DI LUDWIG!!!!

HA DETTO CHE, ma che poi lui non può dire, non ha mica la bocca di un macaco...VABBE' INSOMMA HA DETTO CHE DOBBIAMO TORNARE DA QUELLA GRASSONA DELLA CUOCA!!!

E ALLA CUOCA, non al quadro, e neanche a quello trasparente, cioè si vede, non è trasparente, però gli traspare sotto, vabbè lo avete visto pure voi, insomma...HA DETTO CHE DOBBIAMO CHIEDERE ALLA CUOCA DI PORTARCI DA PADRON LUDWIG!!

E QUESTO DOBBIAMO FARLO SE VOGLIAMO VIVERE!!

Ma perché qui c'è qualcuno che vuole morire??

Senti pinguino, tu sei un quadro fai il quadro!!! Non fare il poeta narratore o il bardo menestrello. Canta le canzoni...chiudi il becco!!!!"

 

  • Haha 1
Inviato

Eike

Era pur tempo che Padre Tempo si facesse sentire; il fatto poi che avesse deciso di colpire proprio ora non guastava, probabilmente, perché da una situazione brutta, il passaggio logico è arrivare ad una situazione pessima. Il povero Radagast faceva ora i conti con la demenza senile che da qualche tempo sembrava seguirlo, probabilmente. L'unica consolazione, se così poteva esser definita, era che con  quelle grida avrebbe attratto sicuramente qualunque essere svalvolato come lui. Sospiro e mi avvicino a passi lenti al vecchio druido, ignorando il maggiordomo ammuffito, e con calma serafica poggio la mano sul braccio del vecchio Va bene, va bene Rad. Basta parlare con i quadri, non è educato. E no, non ci torniamo dalla cuoca della malora o dal pesce trasparente, preferisco morire con una freccia nelle budella che di paura. Vieni, guarda qua, guarda che bel fuocherello sta accendendo Olf... Huan, vieni qui, vieni cucciolo, mettiti qui, vicino al tuo padrone.. abbasso di colpo la voce, chinandomi appena verso la testa dell'animale ..e non lo lasciare più libero di scorrazzare per i fatti suoi, è palese che l'erba-pipa gli abbia fatto male.. 

Inviato (modificato)

Radagast il Verde

"Piccola Eike, non è colpa mia se quel quadro parla! Mica gliel'ho chiesto io di parlare...neanche gli ho fatto una domanda...è solo che ha detto che se vogliamo vivere, dobbiamo tornare dalla cuoca e facci portare da Padron Ludwig!"

E mentre parlava indicò uno degli ultimi quadri appesi al muro

"Guardalo anche tu! E domandagli cosa vuole da noi, magari a te risponde meglio!"

Modificato da Mautoa
Inviato

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

@Eike e Radagast

Spoiler

La voce questa volta si fece sentire da entrambi: era certamente il ritratto. "Non perdete tempo, la porta sta per cedere. Raggiungetemi"

 

Inviato

Radagast il Verde

@Rad e Eike

Spoiler

"Ok Ok, ma senza alzare la voce!!!"

Il Druido senza troppe cerimonie, prese Eike per le spalle e la guidò di corsa, di nuovo dalla cuoca. 

"Con la cuoca parlaci tu...o ci parlo io...o ci parliamo entrambi...vabbè basta che ci parliamo!"

 

Inviato

Eike

@Eik&Rad

Spoiler

Rimango congelata sul posto udendo la voce, una statua terrorizzata con gli occhi sbarrati che fissa il quadro senza vederlo. Quasi me la faccio addosso, mentre il cuore batte all'impazzata nel petto, il respiro mi si accorcia e la bocca si secca. Non oppongo resistenza quando le mani del druido mi stringono le spalle, benedetto calore e sicuro rifugio dal terrore incombente. Mi lascio guidare lontano, verso la porta della cucina, lo sguardo sbarrato, a malapena capace di balbettare in modo incoerente parla.. il quadro parla..

 

  • Miaoo 1
Inviato

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Le fiamme che avvolgevano le ante parevano aver rallentato i nemici ma presto le ante avrebbero ceduto e quelli sarebbero entrati nella sala.

Fu allora che Will e Olf videro Radagast e Eike dirigersi verso la porta che dava verso le cucine e lì aprirla

Appena l'ebbero aperta il vento e l'acqua della tempesta entrarono: al di là vi era un balcone all'aperto con una bellissima visa sul Reik, ora parzialmente offuscata dalla basse nubi. Gli unici mobili sul balcone erano dei tavoli e delle sedie

Sull'altro lato del balcone una porta dava sulle cucine.

@all

 

Inviato

Radagast il Verde

@Eike&Rad

Spoiler

Il Druido, senza cerimonie, continuò a spingere la povera Eike verso le cucine in cerca della cuoca

"Mi sono rotto quelle cose rotonde che portano anche i facoceri...le noci!!! E' ora di andare a fondo a questa faccenda. Troppo tempo abbiamo perso. Troppo!!! E io ho da fare!!! Me ne devo andare..."

 

Inviato

Eike

@Eik&Rad

Spoiler

Oppongo scarsa resistenza alle vecchie mani nodose del druido che mi pilotano al secondo round con la cuoca. La fronte già mi si imperla di sudore, in barba alla ventata fresca e umida arrivata quando spalanchiamo la porta. Mi mordo le labbra e stringo spasmodicamente il manico della frusta, mormorando al vecchio Qualunque cosa succeda, non farmi cucinare dalla cuoca.. meglio volare dal balcone che finire fra le sue grinfie.. esattamente prima di afferrare la maniglia e aprire nuovamente l'uscio della cucina, sebbene da un'altra angolazione stavolta.

 

Inviato

Wilhelm

Il falò appiccato aveva permesso loro di guadagnare un po' di tempo.
Dobbiamo muoverci Olf, ormai il dado è tratto, inutile sperare di trovare quiete e tempo per curare le nostre ferite, ci daranno la caccia finché non ci stanano. L'unica speranza è raggiungere la Wittgenstein e farla capitolare.
Si allontanarono e trovarono Eike e Radagast intenti a blaterare di uno strano quadro parlante. Non si fidava di nulla lì dentro, ma qualcosa gli disse che forse potevano aver trovato un inatteso alleato, in quel fetido castello corrotto.
Troviamo questo Padron Ludwig, se vuole incontrarci, forse non è per ucciderci. Altrimenti ci avrebbe già provato.
Condusse quindi il gruppo di nuovo dalla cuoca. Non aveva alcun piacere a rivederla, ma cercò di cacciar giù la nausea e si accinse a chiederle come raggiungere questo inattesto contatto.

Inviato

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Guidati da Radagast i compagni attraversarono il terrazzino sotto il temporale scrosciante ed entrarono nella cucina dalla porta sul fondo. 

Qui si trovava la cuoca estremamente grassa e dalle gambe corte; dalla posizione in cui si trovavano i compagni vedevano con disgusto che la sua pelle era a tratti trasparente e lasciava vedere l'interno del corpo. Fortunatamente in giro non si vedeva l'altro mutante e l'odore pestifero che portava qui non si sentiva.

"Ancora voi? Fuori dalla mia cucina" urlò

@all

 

Inviato

Olf

Per quanto sia allarmato, non posso fare a meno di sospirare. 
"Va bene Wilhelm, mi fido di te." 
Poi lo seguo, costringendomi di conseguenza a seguire Radagast e le sue allucinazioni uditive, che però potrebbero essere la nostra unica ancora di salvezza. In questo castello di mutanti e di demoni, un quadro parlante non sarebbe certo la cosa più strana.
Osservo in silenzio il breve scambio tra la cuoca e Radagast. Poi aggiungo, dopo le parole del druido, un: "Se possibile."

Inviato

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

La donna parve stupita dalle parole di Radagast, ma dopo un momento disse perplessa "Padron Ludwig? Va bene, se il barone ordina così, così deve essere fatto"

Poi, mossasi sul lato della scala che portava al piano di sopra, aprì una piccola porta.

Al di là era buio ed umido ma si intravvedeva una scala. La donna porse ai compagni una lanterna: "Scendete e percorrete il corridoio. In fondo c'è la scala che porta alla torre del barone: lui è al secondo piano."

Inviato

Wilhelm

Il templare non degnò di una risposta la donna. Non aveva alcun senso interagire con essa come se fosse un'umana, quando la corruzione l'aveva trasformata in un mostro e un burattino.
Lasciò che i compagni accedessero uno ad uno al passaggio, illuminandolo con le torce e controllando eventuali pericoli.
Lui avrebbe chiuso la fila proteggendone le spalle.

Inviato

Radagast il Verde

"Brava donna!! Brava donna!! Sicuramente la proporrò per un aumento salariale e qualche altra regalìa. Grazie!!"

Il Druido passando vicino la donna prese con delicatezza e velocità la lanterna dalle sue mani ed imboccò il passaggio diretto speditamente verso la porta indicatagli.

Inviato

Eike

Mi tengo ben stretta al druido quando passiamo dal fresco e bagnato terrazzino al caldo afoso della cucina, dove l'accoglienza è esattamente come la prima volta, similmente al clima, calda e tempestosa. Per fortuna le parole di Radagast bloccano subito la collera della cuoca, che anzi appare dubbiosa per un momento. Trattengo il fiato quando ci avviciniamo a recuperare la lampada, lo sguardo affascinato e orripilato dalla pelle diafana della collerica cuoca e segretamente tentata di sfiorarla per capire la consistenza di quell'involucro; per fortuna, essere infilata a sandwich fra il vecchio druido mezzo matto e l'iracondo, inflessibile templare che ci fa da leader è garanzia di immunità da certe fesserie. Mi faccio trascinare via mormorando un impercettibile grazie coperto in gran parte dalla striminzita arringa sindacale di Radagast, tanto ermetica e concentrata quanto la fretta gli permetta, ma di sicura valenza.  


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