Vai al contenuto

Capitolo 3 - Death on the Reik (Parte 2)


AndreaP

Messaggio consigliato

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Il compagni scesero la scala entrando di pietra fino a giungere in un corridoio, anch'esso con pareti e pavimento in pietra e soffitto a volta: era tutto molto umido e si udivano squittii.

Dopo un breve tragitto il gruppo giunse ad una nuova scala a chiocciola che conduceva verso l'alto in fondo alla quale una porta di legno chiudeva il passaggio: la porta era ricoperta da centinaia di scarafaggi che ricoprivano anche la maniglia
Ai piedi della porta vi era un tappeto nero che pareva sollevarsi e muoversi, mentre qualcosa scricchiolava e si rompeva sotto i piedi come se il pavimento sotto il tappeto fosse coperto di vetri rotti. Macchie rosso scuro segnano le impronte degli avventurieri.

Hildr e Huan si fermarono ai piedi della scala con una forte ritrosia a salire

Link al commento
Condividi su altri siti

Radagast il Verde

"Oooooo e cosa abbiamo qui...un tappeto di insettacci...brutti di casa!!"

Poi rivolto a Huan

"Cos'è, hai paura di qualche formicone?? Vabene vabene fai la figura del peracottaro!"

Il Druido non insisté con Huan vedendolo terrorizzato, ma avanzò verso la porta. Diede un po' di colpetti con il bastone alla maniglia per ripulirla. Una volta sgombrata tentò di aprire la porta per entrare.

Link al commento
Condividi su altri siti

Eike

Non è solo.. mormoro, guardando con rimpianto i due canidi fermarsi, una stretta al cuore all'idea che forse saremmo stati meglio con loro ai piedi delle scale. Invece accompagno il druido, rimanendo attaccata al retro della sua tunica, trasalendo ad ogni passo ben sottolineato dallo scricchiolio sinistro, lo stomaco che si rivolta alla vista di quello che sembra sangue contornare le nostre impronte, per non parlare della porta brulicante di vita tutt'altro che invitante. Dobbiamo proprio..? mormoro dando un'occhiata fugace indietro, ad Huan e Hildr fermi in basso, allo sguardo d'acciaio di Wil alle mie spalle, ad Olf che arranca dietro al templare a chiudere la fila.  

Link al commento
Condividi su altri siti

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Radagast aprì la porta: al di là vi era un ambiente chiaramente di una torre, con due porte.

Gli scarafaggi ricoprivano ogni superficie di questa stanza, in molti punti fino a una profondità di alcuni centimetri. Al centro vi era una grande vasca di metallo nella quale sciamavano migliaia di insetti neri. Tra gli scarafaggi erano visibili milioni di minuscole uova bianche.
Accanto alla vasca vi era un secchio, ma anche questo brulicava di scarafaggi.

La musica di un clavicembalo pareva provenire dai piani superiori

@all

Spoiler

Mappa
 

Ho riportato solo Radagast ed Eike all'ingresso della stanza. Gli altri sono alle spalle. I due animali non vogliono salire.

 

Modificato da AndreaP
Link al commento
Condividi su altri siti

Radagast il Verde

"Accidenti, una gran bella collezione di scarabocchi!"

Il Druido entrò con passo sicuro. Erano tanti, è vero, ma tranquilli.

Si avvicinò alla vasca per vedere cosa conteneva e nel frattempo

"EHIIIIIII NOI SIAMO QUIIIIII SIGNORE CHE CI VOLEVA PARLAAAAREEEEEEEEEEE"

Link al commento
Condividi su altri siti

Olf

Resto in silenzio, preoccupato, ma ben conscio di non potermi affidare a nessun altro: questo misterioso incontro, in questa disgustosa stanza, è la nostra ultima ed unica speranza. 
Spero che la sfacciataggine di Radagast possa permetterci di ottenere udienza da questa misteriosa figura e, ultimamente, salvarci la pelle.

Spoiler

Da ora in poi dovrei tornare più attivo!

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Radagast entrò e si avvicinò alla vasca: subito si rese conto che in tutta la stanza "piovevano" dal soffitto scarafaggi; cadendo sui vestiti o scivolavano a terra o si infilavano in essi senza tuttavia crede danni se non un fastidio quando si dirigevano verso l'inguine o le ascelle.

La vasca era anch'essa piena di scarafaggi e di minuscole uova.

Nessuno rispose a Radagast ma i compagni ricordavano quanto detto dalla cuoca che il barone fosse al secondo piano: nella stanza non vi erano scale, ma due porte, una verso la parte sud dell'ambiente e 
una affianco a quella da cui erano usciti loro e che probabilmente portava ad un'altra scala

@all

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Radagast il Verde

"huahuahuahuahuhaa usciteee uscite dalle mie pudendaaaa ahahahahahahaahhaa mi fate il solleticoooo ahahahahahahahahahahahaha eddaaaiiiiiiiiiiiiiii"

Il Druido iniziò a ridere e a saltellare e facendo così si diresse verso la porta che dava alle scale.

"EDDAAIIIIIII AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA UHUHUHUHUHUHUHUHUHUHUHU HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA DISGRAZIATI  AHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA"

E così ridendo e saltellando aprì la porta.

Link al commento
Condividi su altri siti

Wilhelm

Come il druido, nemmeno il templare insistette con Hildr. Non aveva mai visto l'animale così ostile a seguirlo e pensò che fosse per il suo bene lasciarla lì, con Huan, a coprire loro le spalle.
Stai attenta e aspettateci qui le disse rifilandole una carezza tra le orecchie prima di imboccare la scala a chiocciola anche lui.

La visione di quel mare di insetti lo disgustò e non trovava niente di più appropriato a rappresentare la corruzione che si annidava in quelle sale.
Indugiò il meno possibile e imbocco al volo la scala successiva, laddove sentiva provenire la musica.

Link al commento
Condividi su altri siti

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Radagast aprì la porta.

La stanza al di là della porta ricopriva l'intera dimensione del piano ed aveva una seconda porta accanto alla prima che, come al piano sottostante, senza dubbio conduceva ad una scala verso il piano superiore.

I mobili qui erano ricoperti dagli onnipresenti scarafaggi, sebbene le pareti e il soffitto fossero in gran parte privi di insetti. Una libreria conteneva libri su piante e fiori, ma anche trattati di arte e architettura.
Sotto gli scarafaggi sulle pareti erano visibili i ritratti di membri della famiglia passati e presenti. Uno mostrava una donna anziana con più di 70 primavere, un'altro una bambina di 10 anni con i lineamenti simili a quelli della nobildonna che avevano incontrato in paese, un terzo un ragazzo quando aveva una dozzina di anni, e un quarto - etichettato "Capofamiglia" un distinto nobiluomo che tuttavia pareva inquietante
Nel ritratto nonostante sembrasse superficialmente normale, vi era qualcosa decisamente innaturale:
 la sua giacca sporgeva da sotto le ascelle, forse nascondendo braccia in più e la sua pelle era molto lucida. Dal bordo della bocca sporgevanono due piccoli denti neri.

La musica era più forte su questo piano ed era accompagnata da una piacevole voce che cantava.

Link al commento
Condividi su altri siti

Radagast il Verde

"Uuuuuh che belloooo, un po' di bel cantooo"

Il Druido si diresse alla porta sul fondo per salire al piano di sopra. Mentre si muoveva, iniziò a fare passi di danza e piroette seguendo la musica.

Passando sotto i quadri iniziò a ridacchiare

"Chissà se parlano anche questi...bietoloni!!"

E intanto volteggiava verso la porta.

Link al commento
Condividi su altri siti

Wilhelm

Il templare fece entrare tutti i compagni nella stanza, quindi richiuse la porta alle loro spalle. Dopo un attenta ispezione attorno, avanzò verso il quadro del Capostipite e restò ad osservarlo da vicino, quasi a volerlo sfidare.
C'è qualcuno qui? disse quindi a voce alta senza distogliere lo sguardo dal nauseabondo dipinto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Nessuno rispose alle parole di Wilhelm e i quadri rimasero immobili: la musica continuava melodiosa e piacevole.

Intanato Radagast, deciso, percorse le scale in salita fino alla porta posta sul fondo, che deciso aprì

Al di là vi era quella che pareva essere stata una camera da letto nobiliare, con un letto a baldacchino, armadi e un tavolo, tutto ovviamente ricoperto da scarafaggi

Ma quello che colpiva era uno scarafaggio, delle dimensioni di un essere umano, appoggiato su uno sgabello che suonava un clavicembalo con le zampe anteriori. La creatura indossava una parrucca bianca incipriata e occhiali sulla sua testa quasi umana. Un orologio da tasca d'oro pendeva dal suo corpo chitinoso e vi era un fazzoletto di pizzo bianco infilato tra due delle piastre del corpo. 

Appena si avvide del gruppo l'essere smise di suonare, si girò verso i compagni e sorrise. Mentre lo faceva, le sue mandibole scattano insieme. "Oh i miei ospiti! Per favore, entrate e mettetevi comodi." disse. Quindi fece scattare ancora le mandibolevo e gli scarafaggi strisciarono rapidamente via dai mobili, rivelando un divano imbottito e tre sedie. "Per favore, non lasciatevi disturbare dal mio aspetto. È da tanto tempo che non ricevo visite. Volete bere qualcosa?" chiese

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Radagast il Verde

"Uuuuuuuuuh ma voi, voi siete uno scarafaggio mannaro?? Oppureee uno Scaramano? Un Umanaggio?? Che belloooo, non ne avevo mai incontrato uno prima. Dovrò sicuramente raccontarlo a Berto!! Quante risate si farà, quel bieco zannuto...

Messere...allora, ci ha mandato a chiamare...per dirci??"

Link al commento
Condividi su altri siti

Wilhelm

A differenza di Radagast, che di fronte alla creatura aveva sciolto la briglia della logorrea, al templare si seccò la lingua in bocca. Restò in silenzio, impegnato a trattenere l'istinto di un'immediata disinfestazione a colpi di martello. Aveva anche il timore che il mostro, altro non sapeva definirlo, avesse un certo controllo sui più minuti suoi simili, e questo lo preoccupava molto più del gigantesco scarabozzo parlante.
Sollevò una mano per rifiutare ogni offerta e si limitò ad attendere una risposta alla domanda del druido.

Link al commento
Condividi su altri siti


×
×
  • Crea nuovo...