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Capitolo 3 - Death on the Reik (Parte 2)


AndreaP

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Olf

La visione dello scarafaggio umanoide mi raccapriccia e disgusta ma... Forse qui, siamo davvero al sicuro!
Sì, la ringrazio! Possiamo anche riposare qui? Siamo al sicuro? Chiedo tirando fuori dalla mia borsa bende ed ago e filo. Voglio sfruttare questi momenti preziosi per ricucire i miei alleati. E anche me stesso, possibilmente.

Spoiler

Se è possibile e ce n'è modo, vorrei fare dei test di guarire!

 

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

"Capisco, vi disgusto ed è comprensibile" disse la creatura guardando i compagni, mentre prendeva
un decanter di brandy e 6 bicchieri in cui versa da bere ai compagni. Poi estratto da un cassetto dei sigari e del tabacco da sniffo glieli porse. "Tuttavia anche se magari non li gradirete, è dovere di un padrone di casa offrirli"

"Ma non mi sono presentato: io sono Ludwig von Wittgenstein, e sono o forse dovrei dire ero il Barone di questo castello. Purtroppo dieci anni fa cominciai a sviluppare un paio di braccia nere e sottili e le mandibole iniziarono a spuntare dagli angoli della bocca. La mia pelle divenne gradualmente lucida, nera e chitinosa. E nel giro di un anno si mi trasformai in uno scarafaggio gigante. Non potevo più uscire. Decisi allora di rinchiudermi qui, con i miei amici" disse indicando gli scarafaggi, "lasciando a mia moglie di guidare il castello. Per questo capisco ma mi ferisce molto quando mi trovate disgustoso"

"Tuttavia sono pur sempre il padrone di casa e vedere degli ospiti trattati com vi ho visto trattare, beh lo trovo inaccettabile"


Poi guardando Olf annuì "Certo certo, che scortese sono stato. Fate come a casa vostra" quindi mosse la mano e liberò il letto dagli scarafaggi che si allontanarono rivelando un mobile in legno pregiato ma segnato dal passaggio degli insetti.

Modificato da AndreaP
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Wilhelm

Il templare, udite quelle aprole, si fece dunque avanti:
Io sono Wilhelm Furtwangler, devoto di Ulric. Abbiamo così tante domande senza risposte, che non saprei da dove cominciare. Posso però anticipare che siamo qui per porre termine all'infestante corruzione caotica dilagata nelle vostre terre. Raccontateci la vostra storia, Barone.
Gli riuscì assai difficile intessere un dialogo e si nascose dietro l'usuale muro di schiettezza e formalità.

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Radagast il Verde

"Piacere Barone, io sono Radagast e vengo da un bosco ben lontano. E più che la vostra storia, probabilmente dovremmo essere noi a raccontarle che nel suo villaggio accadono cose disgustose. Ben più disgustose, non me ne voglia, di quello che è capitato a lei. In breve, qualcuno, e noi sospettiamo fortemente chi, sta  attentando alla salute della sua gente. Del suo popolo. Dei suoi protetti. Con gravi scempi, compiuti in nome di non si sa chi..."

Poi si azzittì in attesa delle risposte del Barone.

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Il barone fece un gesto che poteva essere considerato scuotere la testa per un uomo normale.

"Purtroppo la mia famiglia è gravata da una maledizione" disse "tutto iniziò quando il mio bisnonno Dagmar von Wittgenstein costruì un osservatorio sopra Grünburg. Era ossessionato dal trovare una stella cadente e non potè resistere finché non la trovò. Alla fine la recuperò portandola al castello e da allora le cose iniziarono a peggiorare, mentre cose strane accadevano."

"I figli iniziarono a nascere malformati, e la famiglia iniziò a chiudersi in se stessa sposando i propri parenti. Io stesso dieci anni or sono ho iniziato a mutare in questo essere che sono divenuto. Ma il mio spirito è rimasto saldo ed i libri e la musica mi hanno aiutato in questo"

"So che siamo una famiglia strana ma chi non lo è. E alla fine non è colpa nostra se siamo divenuti così: abbiamo subito l'eredità lasciataci dai nostri antenati." aggiunse guardando Wilhelm

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Olf

"Barone, sono molto dispiaciuto per lei, la sua famiglia, e le sue terre." Dico rispettosamente, mentre mi avvicino a Radagast con l'intenzione di medicare anche le sue ferite.
"Ma non avete provato a distruggere la cometa? O ad allontanarla da qui? Dove si trova, al momento? Non è giusto che abbiate subito le conseguenze delle azioni dei vostri padri, ma forse potete provare a correggere i loro errori. Non è forse per questo che ci avete ospitati qui?"

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Wilhelm

Per il momento, il templare decise di sorvolare sull'incredibile ipocrisia del Barone scarrafone.
Invece, dirottò la conversazione sugli ultimi eventi. Avete detto di aver lasciato la gestione delle cose a vostra moglie. Potete spiegarci? Abbiamo anche sentito parlare di vostra figlia Magritte, ma forse avete anche altri discendenti...

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Il barone continuò a rispondere. "La pietra è scomparsa. Dagmar la nascose ma nessuno la trovò mai, seppur i miei antenati la cercarono."

Poi aggiunse "Quanto alla mia famiglia, da quando mi sono accorto di stare diventando così e mi sono rifugiato in questa torre, non ho potuto che lasciare la guida della baronia alla mia Ingrid: ormai sono padrone solo in questa torre. Invece poi ho tre figli: Margritte, la maggiore che aiuta mia moglie a gestire la Baronia, Gottard, che ormai si è trasferito a Middenheim -  per lui la vita qui in questo posto sperduto dalle città dell'impero non era accettabile - e infine Kurt il minore, che invece, appassionato di caccia e tassidermia, non lascerebbe mai la baronia."

"Ecco potreste chiedere a Margritte: lei è la colta fra i miei figli: Lei potrebbe sapere qualcosa in più

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Radagast il Verde

"Barone, mi perdoni se le parlo con impudenza ma, in questo modo, rifugiandosi qui, lei sta abdicando ai suoi doveri. Sua moglie e i suoi figli, come dire... non sono all'altezza del compito. Tutt'altro. La sua gente sta soffrendo. La sua popolazione non ce la fa più. Il villaggio è diventato una baraccopoli di castori. Si stanno facendo tane anziché case. Vivono di espedienti, alla giornata, rubando e ammazzandosi per un tozzo di pane. Barone, forse è il caso, il serio caso, che lei riprenda in mano le redini della gestione. Se ne infischi del suo aspetto, si abitueranno alla sua vista. Ma la fame e il degrado che ci sono in villaggio, a quello non ci si abitua mai."

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

"E cosa potrei fare? In questo stato, chi mi ascolterebbe." rispose a Radagast "E poi non so come potrei cambiare la situazione: non è certo colpa di mia moglie o dei miei figli. Non possono fare nulla. E' quella pietra e bisogna accettare il destino."

"Nel palazzo, certo. Dove potrebbe essere mai se no? Attaccata ai suoi libri" rispose a Will 

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Olf

"Piano, piano!" dico a Radagast, quando dà al barone del pusillanime.
"La capisco benissimo, Barone. Ma siamo qui per aiutare voi e la vostra famiglia, state certi che faremo del nostro meglio per aiutarvi. La causa dei vostri mali è la pietra, non è vero? Non c'è forse un modo per distruggerla?"

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Il barone si zittì alle parole di Radagast "Io cosa vi ho fatto per essere trattato così?" chiese con una voce risentita "Vi ho accolti, vi ho salvati, sono stato sincero con voi. Mi spiace che non capiate, ma accusarmi di pusillanimeria..."

Tornò a sedersi al clavicembalo "Quello che sapevo ve l'ho detto. Se sapessi altro l'avrei aggiunto"

E smise di parlare

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Radagast il Verde

"Barone, le chiedo scusa se ho parlato con avventatezza! L'ho sicuramente giudicata male. Le chiedo ancora scusa. Ma posso giustificarmi, dicendole che quello che ho visto, quello che sta accadendo in questo momento a quei poverazzi che vivono nel vostro villaggio, non è degno di essere chiamato vita. Non è normale vivere così. Le persone sono sotto il livello di vita dei vermi blu del fango marroncino. Una cosa agghiacciante.

La prego, faccia qualcosa. Intervenga!! O quanto meno ci dia a noi la possibilità di fare qualcosa...ci dia un mandato baronale!"

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Wilhelm

Quello che maldestramente il mio compagno ha espresso, Barone, è che la vostra condizione vi ha costretto ad abdicare ai doveri che il vostro titolo nobiliare implica, per quanto la vostra mente sia apparentemente lucida e abbia mantenuto la capacità di conversare.
A questo proposito, potete fare per noi ancora una cosa: consegnarci una lettera che ci consenta di cercare la pietra e autorizza la nostra presenza nel castello.
Così faremo ciò che la vostra condizione vi ha impedito di fare: riaffermare l'autorità della Legge e portare sollievo alle sofferenze di chi ha patito le conseguenze della vostra assenza.
Siete disposto a fare ciò, Barone?

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

"Ed è giusto che io sia ridotto così?" replicò il barone "Che non possa più uscire di qui?"

"E' il mondo che va in questa direzione, e noi tutti ci siamo. Comunque anche se lo volessi io ormai sono solo padrone qui dentro!"

"Voi state dicendomi di fare una cosa non naturale: per aiutare della gente comune agire contro il volere di mia moglie. Contro dei nobili per aiutare dei pezzenti. Questo va contro ogni legge di natura, oltre al fatto che dovrei andare contro i miei cari."

"Io vi ho visto in difficoltà e ho voluto aiutarvi. Mi sembrate brava gente. Dalle cantine che si trovano sotto la sala da pranzo si può scendere fino al porto sotterraneo. Passate di lì ed andatevene: lasciate che le cose vadano come è giusto che vadano"

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Wilhelm

Il cipiglio del templare si fece assai duro
Spiegateci, Barone, in quale modo aiutarci a trovare la pietra che vi ha causato questa trasformazione significa andare contro natura, contro i vostri cari, contro il VOLERE di vostra moglie? Ci state forse dicendo che è lei ad aver voluto tutto questo, a custodire la pietra?

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