Vai al contenuto

Sezione II - Capitolo 2 - Come Semidei


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Aaron Clarke

Ebbene, Shurlat Naral, sappiate che vi è urgenza. Il vostro nemico è anche il nostro. I Guarahl sono tornati nella giungla e continuano a preferire le armi al dialogo. dico scuotendo il capo al rifiuto del comandante Se vi è un tempo per le strette di mano, è questo.

Link al commento
Condividi su altri siti

"Si, ma voi chi siete? Il nuovo collettivo, dite... ma da dove venite? Non siete il popolo della giungla e non siete gurahal, si vede bene. Prima di allearmi con un esercito di demoni o spettri, vorrei proprio capire con chi ho a che fare" risponde l'uomo. Non è minaccioso, ma non è nemmeno bendisposto. Se doveste pensare ad un singolo aggettivo è "diffidente". Chiaramente non sa con chi ha a che fare, e apparite davvero come un gruppo di strani demoni tentatori agli occhi di un guerriero post-posto-apocalittico. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Friedrich Seidel

È una storia complessa e lunga, ma forse Kho Aycan potrebbe spiegarvi meglio quale sia la nostra identità. Ma non siamo esseri sovrannaturali e, soprattutto, non siamo malintenzionati. Concludo, sperando che le parole di una locale possano aiutarci a superare il muro di diffidenza dei soldati. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Aaron Clarke

Quello che possiamo dirvi al momento è... Che siamo uomini e donne venuti da una terra lontana. Per pura necessità ci siamo dovuti spostare qui, nella giungla, ed i membri del Collettivo ci hanno accolti tra loro.

Il nostro rapporto è nato dal bisogno reciproco, ci aiutiamo l'un l'altro per uscire da un periodo buio... Ma purtroppo questo non basta. Vorremmo dirvi veramente di più, ma stiamo già rischiando molto e la fiducia reciproca non si costruisce certo in una chiaccherata, come voi ci state già facendo notare... Non c'è un posto più adatto per proseguire questa conversazione?

Link al commento
Condividi su altri siti

Shurlat non sembra del tutto convinto, ma la proposta/domanda di Clarke lo trova favorevole "Si, certamente. Possiamo parlare nella mia tenda. Seguiteci" 

Venite circondati dai soldati di Shurlat e scortati nell'accampamento.
Qui il livello tecnologico è uno strano miscuglio di alta e bassa tech: armi da fuoco avanzate, ma anche lance e spade e archi. Un paio di uomini con impianti oculari e sensoriali, e qualcuno qui e là con bende che coprono orbite vuote. Qualche antenna radio, ma anche gabbie con strani esseri alati simili a uccelli (ma con quattro ali e una sola zampa, e fin troppi occhietti sul muso).

Chiaramente hanno accesso a quelli che sono reperti o rimasugli di un passato più "moderno", ma non possono farvi affidamento su base quotidiana.

La tenda di Shurlat non fa che enfatizzare tutto ciò: c'è un impianto di comunicazione portatile abbastanza buono, con uno schermo a cristalli e un riconoscitore vocale. Ma poi il resto dell'ambiente è dominato da oggetti per voi arcaici in legno, pelle e cuoio. L'uomo si siede, e un ragazzino gli prende l'arma e la posa su un oggetto in legno costruito appositamente per reggere il fucile. Akai riconosce il senso di una rastrelliera decorativa per katane, ma non la medesima eleganza. 

Per voi non ci sono sedie, ma il pavimento è coperto da tappeti consunti, un po' sporchi, ma comodi. "Prego, ora siamo in un posto molto più adatto a continuare la conversazione"

Link al commento
Condividi su altri siti

Shen Yun-Chow

Seguo in silenzio la piccola processione, incuriosito da questo piccolo mondo sospeso nel suo strano tempo. Alla fine, le loro vite non sono molto diverse dalla mia, dopo il mio arrivo sulla Luna. 

Un po' li comprendo. 

Quando siamo invitati a sedere, mi posiziono subito in un posto che mi consenta di tenere sotto controllo la situazione: d'altronde, non sarò io a parlare. Cerco quindi di non stare in prima fila, sedendomi su un lato, con una buona visuale sull'accesso al luogo. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Aaron Clarke

Ti ringrazio di averci accolti, comandante. Dico sedendomi (finalmente) su uno dei tappeti di fronte il capo di questi uomini Comandante, lei conosce il mito dei semidei caduti dal cielo? Gli chiedo con fare estremamente serio Deve sapere che quel mito nasconde un fondo di verità: noi, uomini e donne del Nuovo Collettivo, siamo i diretti discendenti di quella stirpe di uomini. Continuo solennemente Le sembrerà una presa in giro, ma se sembriamo tanto diversi, quello è il motivo. Millenni fa, il nostro popolo ha dovuto nascondersi e addormentarsi in un lungo sonno millenario, nella speranza di risvegliarsi e trovare un mondo nuovo e diverso: diverso da quello vecchio, che era ormai diventato un posto orribile e destinato a distruggersi. chiudo gli occhi, ripensando alla mia beneamata terra, che forse non avrei mai dovuto lasciare.

Ci siamo svegliati solo da poco, nella giungla. Non abbiamo avuto il tempo di scoprire questo mondo, che abbiamo scoperto della minaccia dei Guarahl... 

Per difenderci, abbiamo chiamato a noi le tribù del collettivo, in modo da proteggerci a vicenda, ma purtroppo non bastano. Abbiamo quindi deciso di prendere un rischio e di chiedervi aiuto, sapendo che un tempo, voi ed i Guarahl siete stati nemici. Questo è quanto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Friedrich Seidel

Seguo Shurlat ed i soldati nell'accampamento, approfittandone per guardarmi intorno. Come avevamo già visto, il luogo è un misto tra moderno e antico, con parte della tecnologia avveniristica (per gli standard locali, almeno) delle Sezioni. Devono essere le "reliquie sacre" di cui parlava il Capitano. Clarke racconta la nostra storia, citando, purtroppo, le sciocchezze sui semidei e le leggende dei Kho. Abbiamo assistito in prima persona alle atrocità commesse dai Gurahal contro le popolazioni del Collettivo, ma ci è stato detto che la Diarchia si era più volte rivelata una loro alleata, avendo terminato i contatti solo in seguito alla situazione recente. Abbiamo lo stesso problema, come può comprendere: siamo entrambi minacciati da un nemico senza nessun genere di scrupoli morali. Dico all'uomo dopo le parole di Aaron. Anche se, purtroppo, abbiamo già attirato l'attenzione su altro: ora il discorso verrà nuovamente attirato dalle sciocchezze sulla nostra natura divina. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Shurat vi ascolta con attenzione, ma il volto è chiaramente atteggiato ad un'espressione di dubbio.
"Una storia molto bella, ma ci sono due grandi problemi che balzano agli occhi anche senza esaminarla con maggior attenzione... primo, chi mi assicura che siate davvero figli delle stelle, e non spie inviate dal nemico, o semplicemente uno dei tanti popoli del mondo? La terra è grande, e sappiamo che ci sono molti angoli dove non siamo mai stati" 
Si gratta la barba sul mento "E in secondo luogo, se anche dite la verità... anche il signore dei Gurahal è un figlio del cielo, o così sostiene. Non è che un tiranno sanguinario e un folle, e dunque non è detto che ci si possa fidare dei figli delle stelle..."

Link al commento
Condividi su altri siti

Harumori "Akai" Ashikaga

Devo ammettere che questo Shurat è la prima persona ragionevole che incontro da quando mi sono svegliato. Veste in modo un po' strano, lo ammetto, ma se non fosse che sono uno dei figli delle stelle, mi avrebbe già convinto.

Faccio un colpo di tosse per attirare l'attenzione di Clarke-sama, facendo un cenno con la testa verso Aycan. Magari di noi non si fida, ma che ragione avrebbe il Collettivo di mentire?

Link al commento
Condividi su altri siti

Aaron Clarke

La risposta dell'uomo non mi stupisce, e ad essere onesti, non saprei nemmeno bene come rispondere se non fosse per il colpo di tosse di Akai, che mi consiglia a chi rivolgermi.

Ti capisco, non è una storia facile da digerire. In fondo, stiamo rivendicando un vostro mito, potremmo sembrare solo un branco di ciarlatani... Sorrido scuotendo la testa Ma non è così. Noi siamo di un'altro tempo. Ed un giorno ve lo proveremo, se ce ne darete la possibilità. E vi diremo di più: posso anche confermarvi che il signore dei Gurahal è un figlio del cielo, proprio come noi... Ma saprai anche che c'è stata una guerra, tra gli dei, e che non siamo tutti dalla stessa parte. mi volto verso Kho Aycan Lei è Kho Aycan. È la sacerdotessa a capo della tribù dei Kho. È stata la prima ad averci accolti dopo il nostro risveglio. Aycan, ti sembra che gli abbiamo raccontato menzogne finora? Cosa ne pensa il Collettivo di noi e della nostra comparsa?

Link al commento
Condividi su altri siti

Friedrich Seidel

La razionalità di quest'uomo mi piace e gioca a suo favore: una persona del genere non può nascere in una società sottoposta a continui trattamenti ipnotici, come abbiamo potuto vedere. Non penso di poter ribattere alla sua prima affermazione, ma credo che il fatto di esserci presentati chiedendo un'alleanza e alzando le mani possa giocare come prova a favore delle nostre buone intenzioni. Dico all'uomo, cogliendo il cenno di Akai: far parlare Kho Aycan a nostro favore potrebbe esserci veramente d'aiuto. 

Master

Spoiler

Provo ad aiutare qualcun altro (Aaron, magari) per provare a convincere Shurlat delle nostre intenzioni. Dovrei dargli un dado, dato che ho Carisma 1

 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...

Kho Aycan si fa avanti e parla in vostra difesa "Loro ci hanno aiutato e hanno salvato molti di noi dal male dei Gurahal. In cambio non hanno chiesto niente, se non di poterci aiutare ancora. Le loro parole sono sincere, lo dico a nome di tutto il collettivo" 

Le frasi oneste dell'Aycan, da sole, forse non scuoterebbero più di tanto il vostro interlocutore, ma sommate a ciò che hanno già detto Clarke e Friedrich riescono a far breccia. 
"Va bene, posso anche pensare che siate nostri alleati. Ma concretamente cosa ci state chiedendo? Cosa volete da noi? E cosa offrite davvero?"

NOTE

Spoiler

Prossimo check-point: 13 gennaio alle 13:00

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Friedrich Seidel

Il fatto che rispettino le parole della Aycan e che siano sospettosi gioca a loro favore. Forse abbiamo trovato degli altri alleati. Protezione reciproca e scambi commerciali, principalmente. In cambio, condivideremo con voi le nostre conoscenze. Dico, lasciando che sia Aaron a spiegare in maniera più precisa i termini di questo accordo. Vorremmo anche avere la possibilità di visitare le vostre città e parlare con i vostri leader. Il nostro sonno non ci ha permesso di rimanere al passo con la storia di questo mondo, che vogliamo comprendere maggiormente. E comprendere se, in qualche modo, esistano altri superstiti delle altre Sezioni. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Aaron Clarke

Come ha detto Friedrich, noi abbiamo un nemico comune e molto da offrirci a vicenda... Non dubito delle vostre forze, ma è ovvio che abbiamo solo da guadagnare da un alleanza, specie se considerate che ci siamo noi nel mezzo di questa guerra. Dico guardando negli occhi il generale Berleighstano.

Voi guadagnate degli alleati conoscitori della giungla, uno stato cuscinetto tra voi e i Guarahl, la nostra conoscenza... E la nostra promessa di fare la nostra parte in questa guerra. Noi, in cambio, vorremmo parlare con i vostri leader. E qualcuno che ci guidi nel vostro regno: senza offesa, generale, ma temo che solo loro siano in posizione di discutere della vostra parte dell'accordo.

Link al commento
Condividi su altri siti

L'uomo resta in silenzio a lungo, forse due o tre minuti interi. Poi annuisce, anche se un po' di controvoglia. 
"Posso farvi avere un lasciapassare che vi permetta di viaggiare nelle nostre terre. Ma ci vorranno molti cicli solari perché possiate raggiungere i nostri re. Badate inoltre che loro sono uomini saggi e onesti, ma non amano perdere tempo e sono impegnati in questa dura guerra da molto tempo. Se le vostre promesse sono vuote... il lasciapassare non vi proteggerà dal loro sdegno. Se così vi piace, possiamo concludere questa discussione e potete prendere la vostra strada" l'uomo dopo tutto non pare molto impressionato. O meglio, non sembra molto interessato "Se non avete modo di aiutarmi qui e ora, non abbiamo altro da dirci. Scegliete in fretta"

Link al commento
Condividi su altri siti

Friedrich Seidel

Il militare arriva infine ad una decisione, offrendo un lasciapassare a tutti noi e la possibilità di parlare con i loro sovrani. Se fossero veramente altri sopravvissuti... Forse possiamo fare qualcosa per aiutarvi nell'immediato, come prova delle nostre buone intenzioni. Nella nostra casa vivono dei medici molto abili: potremmo contattarli e chiedergli di raggiungervi, per poter prestare assistenza ai feriti. Propongo all'uomo, per provare a guadagnarci la sua fiducia: il colloquio non è andato male, ma non è neanche stato positivo come pensavo. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Aaron Clarke

"Ora" avreste bisogno di aiuto? Che è successo? I Guarahl hanno già condotto un'assalto? Chiedo al generale, non aggiungendo niente riguardo la proposta di Friedrich: non sono ancora nostri amici, non mi sento di mettere al loro servizio i nostri preziosi medici, non senza essere sicuro di ottenere alcunché in cambio... Soprattutto se non sappiamo qual'è l'entità del problema di questi uomini.

Link al commento
Condividi su altri siti

"Siamo in guerra. Le battaglie non si contano, e questo dove vi trovate è un fortino avanzato in territorio nemico. Abbiamo già scacciato gli invasori fino a qui, ma sono tornati più volte a fiancheggiarci, e tra non molto ci sarà una battaglia più grande. Di solito agiscono in questo modo. Certo, se voi foste davvero ciò che dite di essere, potreste anche scendere in campo al nostro fianco. Sono certo che i miei sovrani sarebbero molto più propensi ad ascoltarvi"

Link al commento
Condividi su altri siti

×
×
  • Crea nuovo...