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Inviato

Friedrich Seidel

Quanto conoscono bene la giungla? Chiedo pensieroso a Shurat dopo aver ascoltato i suoi pensieri, iniziando a farmi un'idea ben chiara di come abbiano creato questi "Figli di Dio". Non dovrebbero avere troppe difficoltà a creare un uomo che non teme il dolore, visto il condizionamento a cui era stato sottoposto un soldato semplice. Perché le tribù del Collettivo la conoscono molto bene. Complicargli la traversata potrebbe giocare a nostro favore e ridurre il loro vantaggio. 


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Shen Yun-Chow

"Inoltre, non aver paura dalla morte significa anche esserle più vulnerabile. Possiamo sfruttare la nostra conoscenza del territorio e la loro mancanza di consapevolezza per indebolirli progressivamente", rifletto, in aggiunta a Seidel.

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Aaron Clarke

Il nemico, quindi, oltre ad essere più numeroso, dispone anche di una serie di assi nella manica niente male... annuisco alle dichiarazioni di Shurat Ci state chiedendo di prendere un rischio molto grosso, ma non vedo altre alternative oltre questa alleanza. Vi daremo il nostro supporto, in cambio, spero, di un grande riconoscimento da parte vostra e del vostro governo. 

Noi, dalla nostra, abbiamo una grande forza lavoro, un gruppo di uomini ben addestrati e anche un piccolo esercito di supporto. Ma la nostra forza non sta nel combattimento diretto: possiamo sicuramente essere d'aiuto, ma noi diamo del nostro meglio nella guerra indiretta.

Tra poco, noi torneremo nella giungla e mobiliteremo le truppe: cominceremo a sabotare l'esercito nemico in modo da rallentarlo e logorarlo. Per quando inizierà la battaglia vera e propria, si spera che le loro forze saranno diminuite.

Però, adesso, vorrei chiederti: il vostro esercito di quali vantaggi dispone rispetto a loro? Quali sono le vostre forze? Avete idea di quando arriveranno? 

Inviato

"Noi siamo guerrieri, non soldati. Abbiamo armi e uomini più che degni. Possiamo affrontare un esercito molto più grande del nostro, e scacciarlo con poche perdite" risponde orgogliosamente Shurat. Poi per buona misura aggiunge "E siamo in molti. Possiamo far giungere nuove truppe in poco tempo grazie alle nostre strade. Le nostre terre sono ricche di genti e molti sono pronti a prendere le armi per combattere il nostro antico nemico"

Kho Aycan ascolta e segue la discussione come può, per poi rivolgersi a bassa voce ad Akai "Guerra? Ma il nostro popolo non può farcela. Non c'è altra soluzione?"  nonostante tutto l'addestramento del suo popolo, la donna-sciamano non è molto sicura di sé. 

Inviato (modificato)

Aaron Clarke

L'esercito del Berleighstan deve essere veramente impressionante se ciò che dice Shurat è vero. 

Bene, vorrà dire che, mentre daremo il nostro supporto, ci assicureremo che il grosso della pressione ricadrà su di loro: in fondo sono un esercito molto più temprato e addestrato del nostro.

Shurat, devo dire che da come la descrive, la vostra armata deve essere davvero impressionante. mi complimento con il leader Berleighstano per poi riprendere la parola Bene. Da parte mia, non c'è altro da dire. Domattina presto ripartiremo per tornare a casa ed organizzarci, e anche per questo motivo, vi chiederemmo se potreste darci ospitalità per questa notte. Abbiamo bisogno di riposare. e di fare il punto della situazione con gli altri...

Modificato da Plettro
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Friedrich Seidel

Belle parole, ma senza nessun dato non valgono nulla. Per lo meno il loro morale sembra essere alto. Avete a disposizione anche voi delle macchine simili alle Bestie del Tuono? Chiedo a Shurat, incuriosito da come possano affrontare degli arcaici mezzi corazzati con qualche fucile, spade e lance. Annuisco quindi al cenno di Aaron, attendendo che ci sia occasione di congedarci per parlare meglio dei dettagli. 

  • 2 settimane dopo...
Inviato

"Non qui. Abbiamo molti mezzi da guerra, armi impressionanti, ma non amiamo portarle troppo lontano dalle nostre città. Dopo tutto sono utili per tenere lontane quelle del nemico, e lasciarle là dove si trovano è meno dispendioso. Per muoverle serve olio nero, ed è costoso. In queste terre ce n'è parecchio, e anche per questo le difendiamo con tanta audacia" risponde il generale Shurat. 

All'affermazione di Clarke annuisce dignitosamente "Potete riposare qui, e come ospiti onorati"

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Shen Yun-Chow

"Siete voi a onorarci con la vostra accoglienza", dico, istintivamente, chinando il capo. 

"Non cerco la gloria del campo di battaglia, ma, al vostro fianco, sarà più certa la vittoria. Fidatevi delle capacità del Generale: la sua esperienza è incalcolabile".

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Harumori "Akai" Ashikaga

"Grazie, Shurat-dono." mi inchino profondamente, in un atto che mi sembra inaspettatamente familiare. Cosa insolita, che nel bel mezzo del nulla ritrovi vecchie consuetudini che credevo estinte. La Sezione II - eccetto forse Shen e qualcun altro - fa difficoltà a emulare i miei gesti, mentre invece dei barbari qualunque osservano ancora le antiche tradizioni.

Come me, anche loro vivono fuori dal tempo. Accoglienza, scontri rituali, onore. Devo chiedere scusa al generale Clarke di aver dubitato della sua saggezza.

Dopodiché, indipendentemente dagli altri, prenderei posto ovunque mi venga detto e cercherei di mettermi a mio agio per la notte; nel frattempo magari socializzando con i modi di questa nuova civiltà e non perdendo mai d'occhio Aycan; non voglio che qualcuno tra questi soldati ci metta gli occhi sopra.

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Friedrich Seidel

La spiegazione di Shurat rende la situazione più sensata: le ragioni economiche aggiungono un po' razionalità ai sogni di conquista di Perseus (o dei suoi discendenti). Vi ringraziamo per l'ospitalità. Dico prima di salutare formalmente l'uomo e uscire dalla tenda, così da raggiungere Clarke per fare il punto della situazione. 

  • 2 settimane dopo...
Inviato

La "notte" in realtà non trascorre. Il tempo di Kepler vi è ancora alieno, e il periodo di rotazione rende impossibile mantenere un ciclo giorno-notte. La gente del posto è nata e cresciuta qui e non ha problemi, voi si. 

Ma alla fine riuscite a riposare tutti quanti, e venite svegliati da alcune sentinelle. Il cielo è scuro, ma osservando i vostri orologi digitali constatate di aver comunque riposato circa sette ore. L'accampamento non è cambiato nel frattempo. 

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Aaron Clarke

Ormai siamo pronti a partire, bisogna fare il prima possibile per poterci ritrovare preparati per l'imminente battaglia.
Ancora dentro la tenda, mi sento di poter parlare ai miei compagni riguardo gli avvenimenti di ieri sera Mi dispiace avervi trascinato in questa guerra, ma dalle parole di Shurat, era già chiaro che se volevamo avere la possibilità di fare richieste al loro sovrano, avremmo dovuto schierarci apertamente dalla loro parte. Vi prometto che ne varrà la pena. anticipo Ma siamo meglio equipaggiati di quanto possiate credere: agli inizi di questo inferno, quando mi lasciaste da solo per cercare un'uscita dalla nave, io andai insieme ad altri coloni risvegliatisi da poco per fare un check dell'equipaggiamento. faccio una breve pausa, prima di continuare, per dare un poco di pathos alla mia "rivelazione" Negli Hangar della nave, in mezzo ai rottami, abbiamo a disposizione dei veicoli modulari, che potremmo trasformare in vere e proprie macchine da guerra, pure in poco tempo se concentriamo i nostri sforzi in queste ultime. Non stiamo parlando di un vero carro armato moderno, ma sarebbe comunque un discreto veicolo antifanteria, capace di darci un discreto vantaggio se usato saggiamente. Se non mi sbaglio, dovremmo averne due. spiego quindi agli altri Avremo comunque bisogno di adoperare i nostri Kho, ma grazie a queste, le loro vite saranno meno a rischio. 

Modificato da Plettro
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Shen Yun-Chow

Ascolto il discorso del generale ma, ancora una volta, non mostro una significativa reazione: lo scendere in guerra è cosa che reputo sgradevole, anche se davvero necessaria, e, d'altra parte, poco capisco di strategie o tattiche.

Guardo piuttosto il Samurai, interrogandomi su come possa affrontare la cosa: da un lato, mette certamente in campo il suo senso del dovere; dall'altro, coinvolge i Kho, verso i quali non mostra disinteresse. In particolare verso una di loro. 

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Friedrich Seidel

Non mi sono ancora abituato alla rotazione di Kepler e il fatto di aver dormito fino ad ora in una struttura sotterranea non mi ha certo aiutato. Mi sveglio comunque dopo sette ore, pronto a sentire cos'abbia da dirci Clarke. Era anche la nostra guerra, che lo volessimo o meno: siamo esattamente in mezzo tra i due schieramenti e uno di loro sta cercando a tutti costi la nostra nave e ciò che contiene. Dico sollevando le spalle dopo le parole del militare, aggiungendo Potremmo anche provare a creare degli esplosivi portatili. I Kho conoscono la giungla, non avranno difficoltà ad usarli contro una colonna di mezzi o dei plotoni di uomini. 

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Harumori "Akai" Ashikaga

Il mio entusiasmo è del più genuino, e se dormo poco non è tanto per colpa della rotazione di Kepler, ma piuttosto per l'emozione di scendere finalmente in battaglia. La verità è che stiamo addestrando i Kho ad essere guerriglieri per un motivo: la guerra. Ed ora è alle porte. Potrebbero non avere la nostra stessa spinta, o la motivazione, ma se vogliono proteggere il loro territorio prima o poi si sarebbero comunque scontrati con i Gurahal; buon per loro che possono farlo con alleati del nostro calibro al loro fianco.

"Siamo onorati di versare il nostro sangue per una giusta causa, Clarke-sama. Le nostre spade, le nostre lance, le nostre anime sono al vostro servizio."


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