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Capitolo 1: Pionieri


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Raftal

Spoiler

 

Spendo una settimana nella zona del porto, cercando di fare amicizia con le guardie portuali e con i marinai di passaggio, cercando qualche lavoretto per racimolare monete e, al contempo, cercare reclute per la nave. 

Finalmente, Floim ha pronto l'oggetto che, a ben vedere, supera le mie aspettative. "Lavoro impeccabile, Floim! Questo sparalance è veramente incredibile! Supera di gran lunga quello che avevo io!"  e, soddisfatto, gli do i soldi che aveva richiesto. 

Osservo la mia scarsella ormai praticamente vuota, preoccupato per le finanze personali ormai agli sgoccioli. Finalmente qualcosa si smuove tra i marinai, si fidano abbastanza per suggerirmi un luogo al Porto Vecchio. Anche Barut pare finalmente essersi un po' liberato dai suoi impegni e ha da proporre qualcosa, perciò torno a casa Kydar finalmente con delle notizie.

Anche Seline mi strabilia con le sue conoscenze alchemiche e dei veleni. "E quindi...Questo veleno di serpente posso applicarlo a qualsiasi arma e può danneggiare chi colpisce, giusto?" prendo una fiala in mano e me la rigiro tra le mani, osservando le tonalità di colore del liquido. "Mi piacerebbe imparare meglio l'arte dei veleni da te, Seline...L'allieva prediletta di Kiltus, d'altronde...E continui a dimostrarlo. Spero che partiremo presto..."

 

Spoiler

Mi stavo per dimenticare di chiedertelo, cavolo. E' questo il veleno vero?

"Buone notizie!" esclamo la sera a casa Kydar dopo il mio ennesimo giorno in giro per Capo Ventura, mentre cominciamo a cenare gli ottimi manicaretti di Rhuna. "Non ottime, ma sempre meglio che niente! Per prima cosa, se vogliamo racimolare qualche soldo, pare che ci siano degli incontri di pugilato clandestino al Porto Vecchio! Magari non sono il più adatto, ma potremmo ragionare per guadagnarci qualcosa!"

"Secondo: Barut pare potrebbe aiutarci per il reclutamento, ma vorrebbe un piccolo aiuto in cambio. Dice che ha problemi con alcune guardie moleste che infastidiscono il suo lavoro in locanda...E se e quando vorremo dargli una mano, ci ha chiesto di presentarci sul retro tutti insieme una di queste notti. Che ne dite?"

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Tholin

E' passata una settimana molto impegnativa: entrare in contatto con vari mercanti, vendere la roba trovata sulla Biancospino, studiare il libro delle ombre, e comprare un pò di componenti per un'incantesimo che è apparso sul tomo.
Passo il pomeriggio a controllare e ricontrollare la procedura, per essere certo di non fare sbagli; poi, poco dopo il tramonto, mi chiudo nello studio e comincio il rituale.
Per prima cosa disegno con gessi colorati una serie di simboli mistici per terra, in una precisa configurazione; poi preparo il braciere con le erbe secche e i granuli d'incenso, e li accendo; quando il fumo comincia a spandersi per la stanza, inizio con i gesti e le parole; entrambi sono lenti e complessi, costringendomi a chiudere gli occhi per rimanere concentrato.
Dopo circa un'ora, smetto infine di cantilenare e gesticolare; sono stanco e sudato ma, quando apro gli occhi, sorrido vedendo che l'incantesimo ha avuto successo; la nebbia si è condensata in una specie di "bozzolo", che ora si dissolve, rivelando una bestiolina che si guarda attorno incuriosita.
Sembra una scimmietta, sebbene il suo pelo sia di un colore anormale: iridescente, quasi metallico, che cambia dal blu al verde a seconda dall'angolo da cui lo si osserva. Gli occhi sono dorati, l'iride di un colore più chiaro della pupilla, e la sclera è nera. La lingua, quando apre la bocca per sbadigliare, sembra più lunga del normale, somigliando ad un tentacolo.
La scimmietta è lunga sul mezzo metro, di cui metà solo la coda; si guarda attorno incuriosita, fino a quando fissa lo sguardo su di me, inclinando la testa di lato; istintivamente proietto la mia mente verso la sua, percependo il suo 'Padroncino?' con una vocina simile a quella di una bambina.
Ridacchio divertito, poi allungo le braccia con un gesto invitatorio, dicendole "Vieni?"
Lei non se lo fà ripetere due volte, e in un lampo mi sale sulle gambe e sul petto, e me la ritrovo sulla spalla e sulla testa, mentre mi esamina da vicino la faccia, arrivando persino a leccarmi una guancia e facendo una serie di versetti acuti. Le accarezzo la pelliccia, affascinato dal colore.
"Sembra acqua, acqua di mare... un pezzo di mare che ha preso vita! Mare... Umi, "mare" in elfico... si! d'ora in poi ti chiamerai Umi!" le mormoro entusiasta.

Scendo in cucina con l'animaletto sempre in spalla, giusto in tempo per sentire le ultime da Raftal.
"Se ti vuoi far ammaccare la faccia, fà pure, io non ci tengo!" gli dico in tono scherzoso.
"Preferisco la seconda opzione; l'idea di rimanere in buoni rapporti con Barut non mi dispiace, soprattutto se questo può aiutarci a trovare l'equipaggio per la nave. E, a proposito di soldi, la vendita della roba che avevamo ci ha fruttato la favolosa somma di 47 monete d'oro... ora siamo ricchi sfondati!" ironizzo.
Poi noto che tutti ossservano stupiti la scimmietta sulla mia spalla; prima che possa aprire bocca, però, lei salta sul tavolo e afferra un frutto, cominciando a mangiucchiarlo come se niente fosse.
"D'accordo... come stavo cercando di dire, lei è Umi; è un'essere magico che ho evocato con un'apposito incantesimo che ho imparato da poco; posso parlarle mentalmente, e anche vedere e sentire attraverso di lei, quindi è ottima come spia o esploratrice, anche grazie alla sua agilità e furtività; in caso di emergenza posso farla "sparire" momentaneamente in una... uhm, "sacca dimensionale", vale a dire una bolla della realtà tra il piano materiale e quello etero, creata tramite un'applicazione del teorema..."
Mi interrompo, notando lo sguardo sofferente di alcuni presenti, e il fatto che Umi ha lasciato perdere il frutto per sgraffignare una tartina alla crema.
"No, quella ti fà male... finisci il tuo frutto" le dico in tono paziente; mentre lei mi ubbidisce io continuo il discorso.
"Ok, niente più spiegazioni tecniche, ho capito! Comunque... Umi non è realmente "viva"; se dovesse "morire" potrei farla risorgere con lo stesso incantesimo di prima... che, ci tengo a farvi presente, dura un'ora e necessita di componenti particolari, quindi non è qualcosa che si possa fare nel mezzo di un combattimento. In linea di massima mi ubbidisce, come avete visto, ma è dotata anche di libero arbitrio... quindi, oltre a poter far di testa sua quando non la controllo, potrebbe interpretare le mie istruzioni in modo tutto suo"

Quando ho finito mi siedo a tavola, prendendo distrattamente il dolcetto e portandomelo alla bocca; prima di poterlo mordere, però, vengo interrotto da una serie di versi arrabbiati, mentre Umi mi guarda torva, come per dire "tu si e io no?"
Con un sospiro di rassegnazione le porgo il dolce, che lei prontamente afferra e sgranocchia; mentre mi servo una porzione di pollo e verdure, dico a Rhuna "Sai? Comincio a capire come ti sentivi quando facevo i capricci, da bambino..."

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Deneb

Spoiler

Il tempo speso in questa prima settimana a Capo Ventura, risulta leggermente più fruttuoso. 

Lo è sicuramente per le mie ricerche personali, dato che vengo a scoprire dell'esistenza di un distillatore più altre cosine interessanti nei sotterranei del torrione della Loggia.

Le spiegazione da parte di Miranda del perché quell'oggetto sia relegato li sotto non fanno altro che aumentare la mia curiosità " Magari non adesso, ma una di questa sere voglio conoscere tutta la storia! " 

Ora come ora mi limito a ripulirlo, sistemare le varie parti e liberare un po' di spazio li intorno dalle varie cianfrusaglie che stazionano tutto intorno. Kilash mi mette al corrente del fatto che posso usarlo senza problemi, ma se volessi portarlo con me, ci sarebbe ovviamente un prezzo da pagare. Per il momento il solo fatto di poter usare un'attrezzatura del genere, mi basta e mi avanza, in futuro vedremo.

Mi reco anche nella biblioteca alla ricerca di qualche lettura interessante. In fondo per fare qualche esperimento bisogna sapere cosa si sta cercando di fare. 

Così mentre passo le mie giornate non posso fare a meno di pensare che quei tavoli di Grazia Malevola potrebbero fornirmi qualche moneta per finanziare la mia piccola passione. Conoscendo il proprietario della taverna, chiedo qualche informazione a Barut, onde evitare di fare la figura dello sprovveduto e magari avere anche un'idea su chi siano i giocatori abituali da cui stare in guardia e quelli un po' più polli.

Nonostante i piccoli aggiornamenti fatti durante la settimana negli incontri con il resto del gruppo in giro per la città, è la sera alla residenza Kydar, dopo una prima settimana, che si fa un vero e proprio punto della situazione.

A quanto pare Tholin si è procurato un nuovo amichetto magico. Lo guardo divertito andare alla conquista dei dolcetti sulla tavola, mentre ascolto il resoconto di Raftal " Posso venire a controllare chi tiene le scommesse, ma non mi considererei esattamente il più adatto... Per coprire le nostre spesette giornaliere avrei trovato qualcosa di più adatto alle mie abilità.

Da quel che ho sentito in giro, Al Cigno ci sono delle interessanti partite a Grazia Malevola, un simpatico giochino di dadi " ribatto facendone roteare uno sul tavolo

" A proposito di Barut, ci andrei cauto con un possibile aiuto nei suoi confronti, più che altro perché parliamo di avere a che fare con la guardia cittadina. Guardia che stiamo cercando di farci amica, quindi direi di capire bene di cosa si tratta prima di intervenire "

Mangio ancora qualcosa, quindi ridacchio pensando alle possibile guerre culinarie che si scateneranno tra Rhuna e Miranda, mentre la mente mi regala una scena difficile da definire. Seduto su una specie di trono, dietro il timone di un'imponente nave. Rhuna da una parte e Miranda dall'altra intente a cucinare prelibatezze di ogni genere, mentre delle poco vestite e ammiccanti Elle e Seline mi portano da mangiare, flirtando con me.

Scuoto leggermente la testa, sperando di non dover dare spiegazione della mia strana espressione.
" Ho avuto notizie su un possibile lavoretto per i fratelli Shroud. Dovrebbero essere tornati da poco da un viaggio d'affari a Mensfield e da quanto ne so, avrebbero bisogno di una mano con un nuovo concorrente, arrivato da poco in città che gli sta creando non pochi problemi.
Anche in questo caso ci sarebbe bisogno di tutti quanti... Non è un lavoro da poter fare in solitaria, ci aspetterebbero non appena pronti "

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Raftal

Al sentire del guadagno dalla vendita degli oggetti, rispondo "Beh, io non ci sputerei sopra a quelle monete d'oro, comincio ad essere davvero a secco. A proposito, se ci facessimo una piccola spartizione in modo da avere qualche....liquidità?"

"E...Effettivamente sono d'accordo con te, gatto. Non so di cosa si tratti il lavoretto di Barut, sarebbe meglio evitare di creare nuovi dissidi con le guardie..."

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Elle

Guardo in faccia gatto e mostro con un misto di incaxxo ed esasperazione: non che i miei risultati siano stati migliori dei loro, ma tremo al pensiero di ciò che dietro alle belle parole si cela. Barut galleggia su un limite di legalità traballante allegramente tollerato da Pionieri e Guardia cittadina; il sorriso farabutto di Deneb all'accenno ai dadi è un campanello d'allarme sufficiente a farmi rizzare le antenne; e i fratelli Shroud, nonostante l'aiuto che ci hanno fornito, non sono persone raccomandabili. Sbuffo e mi limito a mormorare Si, qualche spicciolo ci servirebbe... senza sbilanciarmi a prendere posizione.

 

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Deneb

" Non conosco ne Baffogrigio, ne la Cattedrale, ma preoccupatevi del giorno in cui mi rifiuterò di conoscere una locanda nuova! " guardo poi Elle, divertito dalla reazione " Su, su, non fare il broncio... " le do un buffetto su una guancia, quindi recupero un paio di cose e mi alzo dal tavolo " Io sono pronto, possiamo andare quando volete "

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Il 22/11/2020 alle 13:03, Bellerofonte ha scritto:

Ventottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 22:15

Capo Ventura || Vento moderato da sud-est, nuvoloso

Dopo aver cenato e lasciato sia Rhuna che Seline alle loro attività serali (rispettivamente pregare Moradin e stabilire l'outfit del giorno successivo) lasciate la residenza Kydar in direzione sud.

Capo Ventura notturna è un pessimo posto da bazzicare: ubriachi molesti al porto, guardie prepotenti, halfling e goblin che si aggirano furtivi nell'oscurità, strane presenze che infestano la piazza delle esecuzioni...no, queste ultime sono solo leggende popolari. Giusto? Giusto?

[...]

Il 22/11/2020 alle 13:03, Bellerofonte ha scritto:

Ventottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 22:30

Taverna del Cigno || Vento moderato da sud-est, nuvoloso

Qualcuno sta orinando in bella vista due metri più a destra dell'entrata. Dal modo in cui ondeggia, dal borbottio confuso e dal nauseabondo odore di pesce, pare che qualcuno stia sperperando la paga dell'ultimo servizio da mozzo nel peggiore dei modi possibili. Venite prevedibilmente fermati da un paio di ceffi in armatura piastrata, che vi chiedono se avete visto passare certi hin nei paraggi descritti alla meno peggio come un paio di furfantelli di quartiere. Rispondete sinceramente, e con un grugnito si allontanano, importunando i prossimi passanti a tiro.

La taverna è piena, ve ne potete accorgere dalla baraonda che si riversa in strada nonostante le finestre e la porta chiusa; entrare ora significa essere divisi, spintonati, sporcati, forse perfino derubati e inclusi in una rissa qualunque. Barut ha suggerito non a caso di passare per il retro, nella strada che Raftal e Tholin ricordano molto bene. L'ultima volta l'hanno lasciata in compagnia di Radzag, ammanettati.

Non c'è luce se non quella delle stelle a illuminare i vicoli, ma infine riuscite a trovare la porticina. Attraversatela e vi troverete nel magazzino della locanda, uno spazio direttamente dietro al bancone pieno di sacchi e barili ripieni di cibo di infima qualità. Da lì c'è un solo ingresso, un arco coperto da una tendina divisoria fatta di fili intrecciati con piccole conchiglie.

Barut armeggia proprio là dietro, spillando e distribuendo robaccia mentre il suo sacchetto di monete sotto al bancone si riempie di rame e argento.

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Deneb

La distanza che ci separa dalla città non è molta e così arriviamo in breve tempo.
La situazione in città è la stessa di una settimana fa, quella del nostro arrivo, ma se la città non è cambiata e in fondo sarebbe assurdo pensare che lo possa aver fatto in così poco tempo, quelli che sono cambiati siamo noi.
Il nostro atteggiamento e la possibilità di farci sorprendere dalle stranezze del porto e zone limitrofe.

Così superato il solito controllo molesto delle guardie, raggiungiamo la locanda di Barut. Ogni volta che la vedo, continuo a chiedermi come faccia a rimanere aperta, ma sopratutto del perché la gente continui a riempire questo posto. 
Sicuramente non può per la qualità di quello che viene servito, forse per la gentilezza dell'oste? " Magari ci sfugge qualcosa... "

Lascio da parte questi pensieri per rispondere a quelli manifesti di Tholin " Mandagli un messaggio, meno ci facciamo vedere e meglio è... "

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DM

Finalmente un'uscita di notte....Mi mancava la città di notte, poter vagare senza essere disturbato. Andiamo di nuovo alla taverna del Cigno, anzi, meglio: sul retro della taverna del Cigno, nel punto dove avevamo preso sberle da quel maledetto troll. Arrivati lì il tabaxi fa una strana affermazione. "In che senso?"  gli rispondo, dubbioso.

"Non so se è tanto abituato a ricevere messaggi telepatici..."

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Tholin

Mentre penso ad un modo per chiamare Barut senza farmi notare, un'idea mi attraversa la mente.
Non posso fare a meno di fare un ghigno quasi malefico, mentre mi rivolgo alla mia fidata scimmietta.
"Umi, vai da Barut" le ordino sottovoce indicando il massiccio bugbear "e dagli fastidio, per costringerlo a seguirti qui"
'Si! Divertimento!' la sento pensare, mentre saltella eccitata emettendo squittii di eccitazione; poi con un balzo è a terra, e pochi attimi dopo saltella indiavolata sul bancone e sulla schiena e la testa dell'oste.
Guardo gli altri, stringendomi nelle spalle.
"Scusatemi, ma non ho resistito..." l'espressione e il tono della voce fanno capire chiaramente che non sono minimamente pentito del mio gesto.

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Elle

Benché l'abbia visitato solo una volta, il retrobottega dell'osteria non è da meno del resto: sporcizia, disordine, puzza. Chiedendomi come gente sana di mente, me compresa, voglia infilarsi in una topaia del genere a trangugiare roba su cui è più salutare non indagare, mi godo la scena della scimmietta saltare sull'oste: il primate che importuna quel gorilla di Barut mi fa scoppiare a ridere nonostante tutto. Tholin così rischi che la tua nuova amica finisca in pentola, lo sai vero?

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Il 27/11/2020 alle 20:43, Bellerofonte ha scritto:

Ventottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 22:40

Taverna del Cigno || Vento moderato da sud-est, nuvoloso

Il tempo che trascorrete ad aspettare è pochissimo: appena una manciata di minuti più tardi sentite i tonfi pesanti dei passi di Barut e poi la scimmia magica di Tholin fare un volo di qualche metro verso di voi, calciata via dal bugbear. Questi si affaccia dalla porticina attraverso le tendine dopo aver sentito dei rumori nel retrobottega: "Oh, siete giunti, infine. Di grazia, accomodatevi sullo scranno che più vi compiace. Sarò da voi tra pochi attimi, chiedo perdono." La scimmietta torna da Tholin ammaccata, e l'oste si congeda temporaneamente dalla baraonda dopo aver spillato la birra necessaria a sedarne temporaneamente la richiesta.

Nel retrobottega della Taverna del Cigno quattro squattrinati Pionieri e un possente oste si trovano faccia a faccia per l'ennesima volta. "Sono mortificato per non avervi nemmeno salutati: buonasera orsù, e grazie per aver raccolto il mio invito." annuisce verso Deneb, che ha conferito il messaggio. "Non ho molto tempo prima che gli avventori si accaniscano di nuovo verso le botti, perciò lasciate che vi presenti subito il mio cruccio: alcuni messeri d'animo tutt'altro che nobile importunano la mia attività ogni notte, allo scoccare dell'ora delle streghe. Ho saputo che avete sgominato i goblin di Capo Ventura, e spero sappiate quindi aiutarmi anche con quest'altro problema." si accarezza i ciuffi di pelo sotto il volto "Normalmente ogni onesto commerciante capoventurese si rivolgerebbe alla guardia cittadina, ma questo caso è...un'eccezione. I furfanti sono guardie stesse, che finito il turno di guardia bussano a questa porta minacciando e spadroneggiando. Pretendono l'oro che ho giustamente sudato ogni giorno e notte." la domanda è una sola:

"Potete aiutarmi?"

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Deneb

Sorrido voltandomi verso Raftal " Nienten niente... Una riflessione sulle, vogliamo chiamarle, particolarità di questo posto e dei suoi avventori "

Assisto alla scenetta di Umi, ascoltando poi le parole di Barut. La coda frusta l'aria un paio di volte, mentre mi liscio pensieroso i baffi, riflettendo " Potresti darci qualche informazione in più? Come sai non siamo in ottimi rapporti con la guardia cittadina. Ad esempio sono sempre gli stessi a venirti a chiedere quello che non gli spetta? 

Quanto sono sfrontati? Hai testimoni o si premurano almeno di non fare le cose in maniera troppo evidente? " attendo risposte e nel frattempo comincio a riflettere

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23 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 22:45

Taverna del Cigno || Vento moderato da sud-est, nuvoloso

"Centonove pezzi, in soli tre giorni. Arrivano alla mezzanotte precisa, talvolta ubriachi. Non portano uniforme poiché come vi ho già detto, vengono quando sono fuori servizio dalla porta qui sul retro." - quindi nessun testimone - "Ma conosco i volti, e sono sicuramente guardie."

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Raftal

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"Sono un bel po' di soldi...Ma non capisco come fai ad essere certo che siano guardie, se non portano mai l'uniforme. Potremmo parlarne con Herbert magari?" chiedo agli altri "Potremmo portarlo qui prima di mezzanotte...Oppure potremmo vederli in volto e poi...Tholin, puoi fare in modo di mostrare il loro volto? Magari disegnarlo. O con qualche potere. Il fatto che possano essere guardie è davvero...fastidioso."

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