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Mary

Nel magazzino 

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Floki

Fuori

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Elizabeth

fuori 

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Primavera - Giorno 2 Mattina [Sereno]

@Mary

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@Eliz

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@all

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"Cose orrende come te non dovrebbero esistere" gridò Mary quando schivò per un soffio l'attacco del ragno. "Entrate presto!" continuò a gridare verso i suoi amici. Estrasse lo stocco e cercò di infilzare per 2 volte la bestia che le si parava davanti

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Edited by Vortex Surfer

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Guillaume Bastonne

Con Floki

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Floki

Delle urla percepisco dall'interno, quindi il mio sguardo allarmato si porta su Guil, verso cui però non dico una parola, attendeno piuttosto una reazione da parte sua.

Alle parole altrui annuisco una singola volta: "SI!", esclamo, mentre solo la mano destra si libera dalla presa dell'ascia bipenne per dedicarsi all'apertura della porta. Cerco di fiondarmi oltre di questa, ma non vedendo nessuno nelle immediate vicinanze scatto in avanti, fra le casse, alla ricerca di Mary, nel tentativo di raggiungerla.

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Elizabeth

@tetto

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  • Author
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Primavera - Giorno 2 Mattina [Sereno]

@Sul tetto

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@dentro

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@all

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Guillaume Bastonne

Dentro 

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Elizabeth

@tetto 

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  • Author
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Primavera - Giorno 2 Mattina [Sereno]

@Eliz

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Ad un tratto con un grande tonfo dal soffitto spuntò Eliz che andò ad impattare contro le casse che si squarciarono 

Sul soffitto intanto uno strato di ragnatele stava iniziando a bruciare.

@all

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comment_1760366

Floki

Oramai all'interno del magazzino, dopo aver percorso qualche metro la mia attenzione si focalizza sull'enorme aracnide nei pressi di Mary. Stringo con maggior forza la mia ascia, quindi percorro gli ultimi metri che mi separano dalla creatura, affiancandomi ai miei compagni. Solo ora sollevo sopra la mia testa l'arma, emettendo al tempo stesso un forte urlo: "AAAAH!" ..un brivido elettrico percorre il mio corpo, liberandosi effettivamente in una scarica di energia che bersaglierebbe la creatura, prima che la pesante arma si abbatta su di lui, dall'alto in basso.

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Edited by Graham_89

comment_1760454

Elizabeth

Rimango spalmata sui resti della cassa che ha attutito la caduta, i polmoni vuoti, nelle orecchie un ronzio fastidioso. Sbatto le palpebre, cercando di scacciare le stupide lucine che mi abbagliano la vista, mentre pian piano sale il dolore da ogni punto. Mentre la polvere comincia lenta a posarsi, tossisco un grumo di sangue. Cerco di alzarmi ma non ho forze; il corpo mi sembra di piombo, del piombo fortemente contuso e in alcuni punti bollente o bagnato. Cerco di alzare la testa ma l'unica cosa che ottengo è altro dolore che come un fulmine attraversa la mai schiena, dal collo in giù, andando a spegnersi nelle caviglie e lasciandomi senza fiato dal dolore. La testa mi gira, lasciandomi disorientata. Sbatto più volte le palpebre, scacciando le lacrime che contribuiscono a rendere sfocate le immagini. Lentamente, da qualche angolo remoto della mente, un pensiero di urgenza in contrasto con la volontà del mio corpo di star fermo a riposare, sullo sfondo il terrore di altro dolore. Un ricordo assolutamente non voluto scaccia da parte pensieri e sensazioni, riportandomi ad una mattina soleggiata su una spiaggia, rumore di risate e il sapore di sale sulle labbra. Sbatto ancora le palpebre, mettendo a fuoco il buio polveroso del magazzino di fronte a me, il freddo gelido del pavimento contro la guancia, un riflesso rossastro da qualche parte alla mia destra. Mugolo e cerco di muovermi. Piano piano. Le dita prima, quelle dei piedi senza problemi, quelle delle mani con dolore, ma credo si siano mosse: non ho guardato, la testa non collabora al movimento, ora come ora. Va bene penso senza riuscire a trattenere le lacrime, che scivolano sul mio volto senza sosta Ora i piedi. Si muovono le caviglie, nessun problema, anche se il ginocchio sinistro, fa male quando il piede si piega all'insù. Poco male. Faccio forza sulle braccia, delicatamente, a saggiarne la forza e valutare il dolore, sollevando il capo. Un capogiro accompagna la mossa, le forme scure attorno a me che si muovono mentre altro dolore corre lungo la schiena, strappandomi un grido. Mi lascio nuovamente scivolare a terra, il dolore alla mano più vivo che mai. Guardo bene stavolta, mi sforzo di guardare, e noto che il pugnale che ho stretto nella caduta mi ha tradito quando il pavimento e le casse mi son venute incontro. Le dita sono piegate e contorte, il coltello giace abbandonato ad un paio di metri. Non riesco a mettere a fuoco il perché del coltello in mano, mentre è vivido il ricordo del tuffo nel vuoto. Perché? Non riesco a darmi risposta, quando sento un grido da qualche parte attorno a me. Nano casinista penso, eppure non ricordo di essere caduta con un nano. Il puzzle è intricato, le nuove tessere che salgono alla mia coscienza aumentano la confusione. Faccio forza col braccio sinistro e il gomito destro per alzare il busto, stavolta tremo ma il dolore riesco a gestirlo. Sollevo lo sguardo attirata dal riflesso rossastro, scacciando le lacrime dagli occhi. L'immagine surreale delle fiamme contro il soffitto, il buco informe e la massa di un ragno più grande di me che guarda di sotto: lo shock mi riporta alla mente l'intera vicenda, e il terrore vince su l dolore. Con un grido di dolore mi volto a guardare attorno, dove un altro ragno è attaccato da Mary, Floki e  Guil. Mi sforzo di muovermi, trascinandomi tra le casse sfasciate alla volta dei miei amici, finalmente dando fiato alle prime parole con un senso logico Attenti. Ce n'è un altro. 

@dm

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Mary

"Cosa ci fai qui mostro? E perchè ci hai attaccato?" grido al mostro che ho davanti prima di cercare di colpirlo per altre due volte

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  • Author
comment_1760652

Primavera - Giorno 2 Mattina [Sereno]

Mary provò a colpire il ragno ma i suoi due attacchi andarono a vuoto, uno goffamente. 

Floki si gettò sul nemico in ira evocando un fulmine delle tempeste, che l'avversario riuscì solo parzialmente a schivare. L'ascia del nano seguì abbattendosi sul corpo peloso della bestia.
Guil intanto cantava un incanto: la bestia per un momento si fermò poi risalì lungo le pareti verso il tetto fuggendo

Eliz intanto, ripresasi dopo la caduta paurosa, si era mossa verso i compagni.

@all

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comment_1760663

Floki

La fronte rimane imbronciata mentre l'ascia affonda nelle carni dell'aracnide: un po' del suo sangue mi bagna i piedi ma non me ne curo. Forse per l'eccessivo dolore, forse per lo svantaggio numerico, quello comincia ad allontanarsi.. i miei occhi azzurri ne seguono lo spostamento mentre dalla bocca mi esce la più classica delle esclamazioni: "Dove credi di andare?!"

Compiendo qualche passo in avanti cerco di accorciare nuovamente le distanze e, se necessario, risalire a mia volta sulle casse per ridurre anche le distanze in altezza. Rivolgo la pesante arma verso di lui, lasciando che dal mio corpo parta una seconda scarica di energia elettrica, subito seguita dalla parte affilata dell'ascia, con la quale miro il fianco nemico.

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comment_1760900

Elizabeth

Aiutandomi con le casse e le pareti, mi sollevo da terra e sfilo una shuriken da sotto l'abito strappato, guardando in alto dove il ragno è sparito e poi in basso dove un altro è inseguito da Floki, finalmente nel suo elemento: il nano è stato particolarmente taciturno ultimamente, e la mancanza di baldoria in taverna con un fiume di birra non gli ha giovato di certo; in effetti, non ha giovato a nessuno di noi, ma tant'è. Aspetto, reggendomi con difficoltà, aspettando il momento per intervenire.

@dm

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Guillaume Bastonne

Assai poco desideroso di inseguire un osceno ragno gigante e altrettanto poco propenso a voler impiegare altra magia nel tentativo di danneggiarlo, Guillaume estrasse rapidamente un coltello ben bilanciato dalla cintura e lo scagliò in direzione della bestiaccia.

DM

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Primavera - Giorno 2 Mattina [Sereno]

Vista la titubanza di Mary fu Floki a prendere l'iniziativa

Una nuova scarica di energia che il ragno solo parzialmente riuscì ad evitare. Il nano poi saltò sulle casse tentando di colpirlo ma il colpo andò a vuoto

Guil lanciò allora il coltello colpendolo: il pugnale rimase infilato nello scheletro della creatura che raggiunse lo stato di ragnatele sul soffitto 

Eliz lanciò allora lo shuriken attraverso la coltre e dopo un istante il grosso aracnide cadde a terra morto.

@all

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