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Inviata

Ho voluto leggere questa trilogia su consiglio di un amico, e perché avevo già letto con gran soddisfazione quella del Mare Infranto (anche se pubblicata successivamente). Dopo un poco di delusione nei primissimi capitoli, derivante dall'assistere alla comparsa di personaggi che sembravano piazzati a caso, l'intreccio entra rapidamente nel vivo. I personaggi acquistano rapidamente sia spessore psicologico (anche se non quanto quelli della saga di George Martin, ad eccezione dell'inquisitore Glotka di cui leggiamo anche i pensieri) che ruolo nello svolgimento degli intrighi e guerre che incombono. I colpi di scena si susseguono ma senza mai scadere nell'eccesso, e le scene si tingono di rosso sangue (decisamente più di quanto succeda nella saga di Martin, per fare un ultimo paragone), sia nelle battaglie che nei duelli, resi con grande varietà e nitidezza di dettagli ognuno, sia nelle trame oscure che sottendono alla vita di corte.
Tra i principali meriti dell'opera io ne ho apprezzati principalmente due: senza mai tradire l'ambizione epica, viene costantemente palesato il dubbio di tanti personaggi, molto diversi tra loro, sul senso ultimo delle loro azioni. Su come bene e male siano concetti che si prestano facilmente a intepretazioni relative, mai pienamente sostenibili senza ammantarli con almeno un poco d'ipocrisia, in fin dei conti sempre sostenuta dal nostro ego, dalle piccole ambizioni e meschinità personali. E poi l'opera catartica che svolge la morte, l'unica vera foriera di pace interiore, l'unica in grado di sottrarre gli uomini alla fatica e all'angoscia di vivere, anche di restituirgli un po' di umanità vera o apologetica che sia, mentre chi sopravvive è suo malgrado svelto nel reimmergersi nelle stesse solite abitudine, vizi e debolezze.
Preziosi aforismi sulla bocca dei personaggi, o anche famose citazioni storiche a presentazione delle diverse parti, sintetizzano perfettamente i temi che vanno a svolgersi nei capitoli successivi, e offrono uno spunto di riflessione in più per il lettore.

Voto: 5/5

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Inviato

Concordo in pieno con quanto hai detto! Trilogia splendida e consigliatissima.

Aggiungo, come nota a margine, che dello stesso autore mi sento di consigliare vivamente anche il primo libro della nuova trilogia (Un Piccolo Odio - Trilogia "L' Età della Follia" uscito in Italia a settembre 2020) ambientato una 30ina di anni dopo questa trilogia, ma soprattutto The Heroes che personalmente è forse il libro di Abercrombie che mi è piaciuto di più.

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  • Supermoderatore
Inviato
48 minuti fa, Cuppo ha scritto:

Concordo in pieno con quanto hai detto! Trilogia splendida e consigliatissima.

Aggiungo, come nota a margine, che dello stesso autore mi sento di consigliare vivamente anche il primo libro della nuova trilogia (Un Piccolo Odio - Trilogia "L' Età della Follia" uscito in Italia a settembre 2020) ambientato una 30ina di anni dopo questa trilogia, ma soprattutto The Heroes che personalmente è forse il libro di Abercrombie che mi è piaciuto di più.

Confermo che anche la seconda trilogia (con le sue differenze e similitudini con quella originale) si sta dimostrano un'opera eccezionale (e la certezza che ne esca un libro all'anno pacifica il mio cuore di lettore sovente frustrato).

Anche io ho trovato Heroes il migliore dei libri di quell'ambientazione, anche se ad essere sinceri non ce n'è uno che sia meno che eccellente (Best Served Cold, Red Country). Anche Sharp Ends, una raccolta di storie brevi, ha dei momenti veramente d'eccezione.

 

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Inviato

Ancora ferito nei sentimenti per la definitivamente incompiuta saga de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", leggerò la seconda trilogia solo quando sarà pubblicata interamente in italiano (meglio ancora se in un unico volume).

Quella de "Il mare infranto" l'avete letta? E' un po' una copia de "La prima legge" (stesse "build" ma su background di personaggi scambiati tra loro), stessa macro-trama, ecc., però a me piacque molto.

Inviato
10 ore fa, MadLuke ha scritto:

Ancora ferito nei sentimenti per la definitivamente incompiuta saga de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", leggerò la seconda trilogia solo quando sarà pubblicata interamente in italiano (meglio ancora se in un unico volume).

Quella de "Il mare infranto" l'avete letta? E' un po' una copia de "La prima legge" (stesse "build" ma su background di personaggi scambiati tra loro), stessa macro-trama, ecc., però a me piacque molto.

Capisco, diciamo (piano, che non si sa mai) che in questo caso mi sento molto più tranquillo: l'affidabilità di Abercrombie in questo senso, mi sembra di gran lunga superiore a quella di Martin..ma ripeto..capisco pienamente il tuo discorso!

La trilogia de "Il mare infranto" l'ho letta, ma sinceramente mi ha colpito meno rispetto ad altri suoi libri (pur rimanendo un'ottima opera, sia chiaro). Probabile che, avendola letta praticamente di seguito a quella de "La prima legge", abbia fatto troppi paragoni tra le due o che i personaggi mi siano rimasti meno impressi, ma tant'è.. Ne ho apprezzato però l'ambientazione, quello sì!

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