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Inviato (modificato)

Nuadap Dop

Il tecnoprete usòi suoi dendriti che avevano dispositivi ottici, per vedere oltre la solida materia della porta. 

 

Modificato da AndreaP

Inviato

3 609 874.m41  4.95

Dop non perse tempo ed usò i suoi dendriti ottici per spiare la stanza da sotto la porta.

Dentro vi era il giovane Whent seduto su un letto e con la faccia spaventata

Davanti a lui in piedi vi era uno dei monaci dell'abate Tamas, il giovano spesso ubriaco che avevano visto sulla nave spesso ubriaco e che rispondeva al nome di Arko

Aveva in mano una bottiglia e stava dicendo "Allora ti decidi a parlare?"

Inviato

Nuadap Dop

Il tecnoprete usò le sue appendici meccaniche per spiare l'interno della stanza. Sul datapad descrisse quanto vedeva, a favore degli occhi di Victor.

La sensazione che occorresse irrompere nella stanza, precedentemente frenata dalla proposta di un approccio furtivo da parte del compagno, tornò a farsi pressante per Dop. Perciò inviò la descrizione al resto del gruppo.

Nel nuovo testo scrisse una sola parola, ma senza inviarla.

#Irrompiamo.

La mostrò a Victor, invitandolo con un gesto a premere il tasto di invio se intendeva procedere in quel modo.

Inviato

Nuadap Dop

Il tecnoprete spalancò la porta, pronto ad agire per immobilizzare l'ubriacone e afferrare la bottiglia del monaco per ridurre la sua capacità di offesa.

Inviato

3 609 874.m41  4.95

La porta si spalancò di colpo, ma non fu necessario l'intervento di Dop. Il giovane monaco lasciò cadere la bottiglia e terrorizzato cadde a terra.

Anche il giovane Whent emise un urlo stridulo e urlò "non uccideteci, vi prego"

Inviato

Victor

"Non preoccuparti, sei più utile vivo, che morto. Ma sarà meglio che ci racconti tutto ciò che sai. E abbiamo poco tempo", disse Victor, entrando nella stanza, ma gettando un'occhiata preoccupata alle proprie spalle, prima di chiudere la porta. 

"E tu...", aggiunse ľArbitrator verso il monaco inginocchiato: "Che razzo stavi facendo?".

Inviato

3 609 874.m41  4.97

"Io, mi ha chiamato lui. Aveva bisogno di bere e gliel'ho portato" rispose il giovane monaco mentre Whent tremando stava balbettando "non voglio morire, non voglio morire" disperato.

La stanza per il resto era come l'avevano lasciata i compagni in precedenza

Inviato

Nuadap Dop

Il tecnoprete si avvicinò al monaco.

"Non mentire. Ti abbiamo sentito...” avvicinò l'occhio filiforme dei tecnodendrite al viso di Arko "e anche visto. Ma abbiamo tempo, tredici ore, per farti parlare con le cattive. Oppure puoi parlare spontaneamente, ora."

Spoiler

Prova di intimidire

 

Inviato

Victor

Victor prese il ragazzo da parte, allontanandolo dal monaco.

"Ascoltami bene. Il tempo stringe e là fuori sta succedendo un macello. Cerca di calmarti e collabora, perché è l'unico modo per uscirne vivi... hai capito?".

Inviato

3 609 874.m41  4.97

"Gli ho solo chiesto perchè il suo capo fosse stato ucciso e lui no!" disse ARko "Io voglio sopravvivere e se lui sa qualcosa lo dica. Gli avrei dato la mia bottiglia in cambio"

"Io non so niente" intanto stava rispondendo piangendo il giovane Whent sotto la pressione di Victor "Non so niente!!!"

"Vogliamo solo andarcene! Portateci via" riprese Arko più lucido

Inviato (modificato)

Nuadap Dop

"Collaborazione, è indispensabile. Sappiate che abbiamo istruzioni per fermare quanto sta accadendo, dovrete fare quanto vi diciamo."

Si avvicinò al monaco, con il viso questa volta. Indicò Whent con un piccolo cenno, e prese a bisbigliare all'orecchio dell'uomo.

"Arko, lui DEVE restare vivo. È importante per tutti noi. Proteggilo e ne usciamo tutti vivi."

Poi si voltò verso il ragazzo. 

"Whent, hai ricordi dei tuoi genitori? Oggetti che hai con te da sempre? Oppure che ti ha dato lo studioso con cui sei venuto qui? Storie che ti raccontava spesso?"

Spoiler

Nella parte 'medica' dei tecnodendriti, ho la possibilità di effettuare prelievi di sangue con un ago a serbatoio?

 

Modificato da PietroD
Inviato

3 609 874.m41  4.98

Mentre Dop si premuniva per prelevare del sangue dal giovane, questi terrorizzato rispondeva alle domande

"Io sono cresciuto con i miei sei fratelli, eravamo una famiglia numerosa" disse "Per questo sono andato a lavorare per il professor Cisten. Sono sempre stato con loro prima, una vita noiosa. Pensavo di andare a lavorare con i miei fratelli che costruiscono case." poi aggiunse "E oggetti non ne ho che io ricordi...

"Non ho parlato con i Becchini. Dopo la morte di Cisten, l'unica che mi ha parlato era quella donna. Voleva sapere cosa avessero portato via. Ma non hanno portato via nulla"

"Ma cosa centra lui" chiese Arko "Cosa ha fatto? E' colpa sua? Parlate!"

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Nuadap Dop

Il tecnoprete non rispose alla domanda di Arko.

"Il prossimo prelievo lo farò a te. Dobbiamo capire se siamo stati avvelenati... o mutati geneticamente."

Visto che la Vedova chiedeva sangue, e quello di Whent poteva non essere quello giusto, tanto valeva portarsi avanti e prelevare con una scusa qualsiasi. 

"Tu Arko, invece? Famiglia? Come sei finito qui?"

Inviato

3 609 874.m41  4.98

"Io sono orfano" rispose il giovane "Sono stato abbandonato davanti al monastero. Ma cosa centra? Non stiamo parlando di me ma di lui."

"Volete spiegarci cosa succede" disse WHent disperato

Intanto dalle scale si udivano rumori come se venissero percorse di corsa

Inviato

Victor

"Orfano, eh?", fece Victor, pensieroso, poi si spostò verso la porta, con la pistola in mano. 

"C'è che i becchini sono legati agli Haarlock, in qualche maniera, e sono tutti fuori di testa. Perciò state pronti a difendervi: sono stati loro ad ammazzare le persone, finora, evidentemente".

Inviato

Nuadap Dop

"E cercano qualcuno. Appena lo avranno, tutti gli altri saranno inutili e verranno uccisi. Inclusi noi."

Il tecnoprete terminò i prelievi.

"Arko, quale monastero? Avevi con te qualcosa quando ti hanno trovato?"

Fece un cenno a Victor. 

"Cambiamo stanza. Una di quelle vuote, dove l'occupante è già morto. Nonesuch, ad esempio. Avremo qualche istante in più per decidere la prossima mossa."

Inviato

3 609 874.m41  5.00

I compagni si mossero nella stanza accanto dove giacevano i resti di Nonesuch

"Il monastero su Shale" rispose il giovane, per poi aggiungere "In effetti il mio tutore mi aveva detto che mi avevano lasciato con un mazzo di tarocchi dell'Imperatore: fu visto come un segno propizio e l'abate stesso li tenne"

Nel frattempo i passi si udirono più forte e nel corridoio comparve Magyar Marshrek: teneva in pugno una pistola. Era ferito alla gamba destra che strascinava e stava controllando le stanze


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