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Inviato

Flegias

Madido di sudore e con ancora la sensazione del bruciore sulla pelle mi sollevo, barcollando. Rimetto a fuoco la situazione e non faccio a tempo a parlare che Ihan beve da un calice. Rimango quindi fermo, in attesa, di vedere che succede.

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Inviato

Ihan beve. Sente un sapore strano, dolciastro. Poi... La testa gli brucia e gli gira. Il calice gli cade dalla mano. 

La porta centrale si apre. Vedete un lungo corridoio di fredda pietra grigia. Una nube nera, però, vi copre la vista dell'altra parte. Sentite delle voci, provenire da oltre la nube. Voci di bambini. Bambini che giocano, sembrerebbero. 

 

Inviato

Entrate nella nebbia. Sbucate dall'altra parte.
Siete in una stanza chiusa. C'è un tappeto  rovinato sul pavimento di legno, ai muri sono ammucchiati scaffali semivuoti, e le due finestre a destra e a sinistra sono rotte. Davanti a voi, sulla parete opposta, c'è una porta di legno chiusa. 
Sembrerebbe una stanza di una casa abbandonata.
La cosa più inquietante è che da dietro la porta sentite ancora le voci di bambini.

 

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Inviato

Ihan 

Finiti in chi sa quale abitazione lo stregone non si fece prendere dal panico, Lucius si occupò dell'esterno mentre mentre l'arcanista iniziò a cercare qualche dettaglio in più fra gli scaffali spogli i tappeti e quant'altro. 

Ospite
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