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Giocatori vs Avventura?


Messaggio consigliato

2 ore fa, Graham_89 ha scritto:

Questo per dire: secondo me dipende sempre da come viene approcciata la questione al tavolo.. a fine sessione il master ci ha detto chiaro e tondo (ma era evidente comunque) che saremmo dovuti morire, che ha apprezzato comunque come abbiamo giocato e ci ha voluto "graziare".. è anche vero che era la prima volta che incontravamo un avversario del genere.

Ecco, per esempio, questo da master non l'ho mai fatto. Nel momento in cui si va nel combattimento e purtroppo non riescono a stare dietro al nemico, o al party nemico, ho aspettato che si ritirassero magari, trattenendo determinati colpi, piuttosto che dire a fine sessione "vi ho graziati". Il principio Deus Ex Machina non mi piace.

Vi racconto quello che è successo ieri sera invece, e che da giocatore non ho apprezzato.
Siamo pg di 5° livello ed abbiamo trovato la seguente arma:

Arco Lungo +3, +2d8 danni magici da forza, abilità: 1/riposo una freccia può dare pazzia. 
Gli ho risposto: "WoW", non dà nemmeno tiro salvezza? e dopo ci ha pensato ed ha detto: si si, certo, dà il ts al nemico.

Farci trovare questo tipo di armi al 5° livello non è salutare per il party sec me, e risponde alla domanda "master fan dei giocatori", giocatori che ovviamente ne approfitteremo.

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Come sempre si tratta una questioen di bilanciare il tutto e di stili di gioco. Io sono per la narrazione di gruppo e aiuto i PG se se lo meritano o li punisco se fanno cagate (non mi è successo da anni ma non si sa mai.) Ovviamente non si deve fare da babysitter e assicurarsi che tutti si divertano allo stesso tempo e che ci sia sfida. Se si aiuta troppo i PG si perde il senso di sfida (come far arrivare all'ultimo secondo il PNG per salvargli il fondoschiena) e se li si antagonizza troppo perderanno la voglia di giocare e provarci. E non preoccupatevi, gli errori sono utili per imparare!

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3 ore fa, Graham_89 ha scritto:

Sono tendenzialmente d'accordo con tutti voi, però volevo raccontare un eneddoto personale..

Con il mio gruppo, molto recentemente, siamo andati contro ad un Demone enormemente più forte di noi.. per coerenza non potevamo ritirarci (volevamo a tutti i costi salvare delle persone.. quando abbiamo capito che non avremmo avuto possibilità il mio Pg ha provato a fare da scudo, ma fra azioni leggendarie e quant'altro non c'è stato letteralmente tempo per scappare davvero).

Sarebbe stato un TPK.. per farla breve, il master ci ha fatto cadere uno ad uno, ma alla fine non siamo morti. Diciamo che c'è stato un "intervento divino" del master che ci ha messo una pezza, perché di fatto abbiamo seguito quello che effettivamente avrebbero fatto i giocatori. Non per questo ci sentiamo invulnerabili solo perché siamo i protagonisti, piuttosto abbiamo imparto la lezione e la prossima volta non commetteremo lo stesso errore.

Questo per dire: secondo me dipende sempre da come viene approcciata la questione al tavolo.. a fine sessione il master ci ha detto chiaro e tondo (ma era evidente comunque) che saremmo dovuti morire, che ha apprezzato comunque come abbiamo giocato e ci ha voluto "graziare".. è anche vero che era la prima volta che incontravamo un avversario del genere.

Beh però questa è una situazione particolare e unica, non generalizzata. A me è capitato un TPK salvato in extremis grazie al fatto che durante il combattimento uno dei PG ha nominato Alustriel (la quale ha la capacità di sentire tutti quelli che nominano il suo nome e le 10 parole successive). Loro stavano facendo una questione per loro (ma non sapevano la storia del nome) e prima del TPK sono arrivati a salvarli, salvo poi cazziarli malamente per quello che hanno fatto e punirli con una deliquescenza scheletrica si Symbul per aver messo a repentaglio la missione senza motivo (sono stati cazziati i PG non i giocatori eh). Insomma è ovvio che l'obiettivo non possa essere la fine dell'avventura per salvare la coerenza ma quest'ultima può comunque essere salvata. Anche se conosco DM che in un caso particolarmente intricato hanno praticamente farro "caricare un salvataggio" perchè sennò dovevano chiudere la campagna con TPK e ciaone. 

Insomma alla fine tutto deve essere valutato e da qui c'è la quesitone dell'interpretazione delle opzioni e delle richieste dei giocatori e nell'essere fan degli stessi come dicevamo sopra.

33 minuti fa, Talos_Elle ha scritto:

Vi racconto quello che è successo ieri sera invece, e che da giocatore non ho apprezzato.
Siamo pg di 5° livello ed abbiamo trovato la seguente arma:

Arco Lungo +3, +2d8 danni magici da forza, abilità: 1/riposo una freccia può dare pazzia. 
Gli ho risposto: "WoW", non dà nemmeno tiro salvezza? e dopo ci ha pensato ed ha detto: si si, certo, dà il ts al nemico.

Farci trovare questo tipo di armi al 5° livello non è salutare per il party sec me, e risponde alla domanda "master fan dei giocatori", giocatori che ovviamente ne approfitteremo.

Si una cosa del genere poi metterà in difficoltà il DM. Ma sono errori che si fanno sopratutto se si ha un'esperienza non lunga come DM.

Modificato da Lord Danarc
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26 minuti fa, Talos_Elle ha scritto:

Il principio Deus Ex Machina non mi piace.

Neanche a me. Il Demone citato non è morto ..invece ci ha fatto abbondantemente il mazzo.
A fine sessione ne abbiamo parlato e abbiamo esposto i nostri pareri in merito a quanto successo.

Da manuale c'è, più o meno, indicato quando è preferibile far trovare certi armi ai Player.. questo letto mi fa supporre che il master non abbia ben compreso quella parte di regole forse, quindi si è trovato un po' spiazzato.
"Master Fan dei Giocatori" si, continuo a sostenere che sia la cosa migliore, ma come già detto, tenendo la giusta moderazione.

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2 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

Si una cosa del genere poi metterà in difficoltà il DM. Ma sono errori che si fanno sopratutto se si ha un'esperienza non lunga come DM.

Ora tutti i messaggi stanno andando nella direzione dell' "equilibrio"; e non posso che avallare questa soluzione.

Se il gruppo si diverte, bene; se non si diverte, allora, il master e i pg  hanno bisogno di riunirsi per capirne i motivi. Purtroppo a volte si passa un po' allo scontro tra i master rigidi ed i giocatori che "vogliono fare i fenomeni". E qui si torna ad un vecchio thread: DnD non è un obbligo, ma un gioco e, come tale, deve divertire tutti: sia il DM che i giocatori, in quanto lo stesso DM gioca. 

Io sono un master ma anche un pg, rigido sull'interpretazione: voglio che noi ci impegniamo ad essere Gareth Mjala e Berskold in DnD, non Giuseppe Giacomo e Giovanni;
sul comparto regolistico invece sono molto più sciallo: Unearthed Arcana, classi homebrew non sbroccate (anche per il playtest) e così via: in quanto. sostengo, che le meccaniche di gioco non siano il fulcro, ma sono solo una parte.

Spero di non essere uscito off-topic.

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On 5/21/2021 at 9:49 AM, Graham_89 said:

Sono tendenzialmente d'accordo con tutti voi, però volevo raccontare un eneddoto personale..

Con il mio gruppo, molto recentemente, siamo andati contro ad un Demone enormemente più forte di noi.. per coerenza non potevamo ritirarci (volevamo a tutti i costi salvare delle persone.. quando abbiamo capito che non avremmo avuto possibilità il mio Pg ha provato a fare da scudo, ma fra azioni leggendarie e quant'altro non c'è stato letteralmente tempo per scappare davvero).

Il finale della storia non è importante per valutare l'operato del DM, perché la vera scelta del DM non è stata come concludere la scena, ma come impostarla. I personaggi hanno incontrato un Demone enormemente più forte, il Bestio, e bisogna chiedersi perché.

È una campagna Sandbox in cui i personaggi esplorano liberamente e ci si può aspettare di incontrare mostri molto più forti e parte del gioco è capire quando attaccare il Bestio e quando ritirarsi? Il Deus Ex Machina non ha senso in quel caso. Non necessariamente deve essere un TPK, ma deve esserci un costo amaro per la loro sconfitta.

È la storia della campagna che li ha portati invariabilmente in quel punto, ed è quindi una scelta del DM farli affontare il Bestio? Qual era lo scopo della scena? Non si aspettava che i giocatori avrebbero combattuto ma le condizioni erano tali che i personaggi non avrebbero potuto ritirarsi? Se il DM è stato messo alle strette dalla storia che andava in una direzione naturale ma a lui inattesa, l'errore è stato a priori, non nel come risolverla.

Nella maggior parte dei casi siamo in una via di mezzo tra un sandbox e un railroad puro, una qualche coresponsabilità di PG e DM nella situazione di incontrare il Bestio. La punizione per i personaggi deve essere commensurata alla loro parte di responsabilità, dal TPK senza ripensamenti in un sandbox puro al demone che, dopo averli sconfitti, gli offre la vita in cambio della vita degli abitanti del villaggio (una ulteriore possibilità di scegliere in modo esplicito), ad un personaggio a caso ucciso e l'anima divorata (tira un dado all'aperto), al demone che chiede una missione apparentemente non nefasta in cambio della vita di tutti, al puro e semplice Deus Ex Machina se il DM sente che la colpa sia solo sua.

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