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Principali partecipanti

Inviato

Koen

Temo che ci sia poco da fare: la ferita che ha subito può essere curata solamente da un entità con poteri paragonabili ad un dio, ammesso che sia curabile. Dico a Valena e Juliano, guardando dispiaciuto la ninfa. Avremo modo di studiare la spada: penso che dovremmo concederle questi ultimi attimi per riposare prima che compia il suo sacrificio. Concludo stringendo il pugno con nervosismo attorno alla mia borsa: ammettere di non poter impedire questo atto estremo è più doloroso di quanto pensassi. 

Inviato

Gadriel

Lancio una occhiata un po' preoccupata alla spada Che modi sono Eptarca? domando sconcertato verso Juliano Questa ninfa sta usando i suoi ultimi istanti per aiutarci, merita la nostra gratitudine, non degli ordini aggiungo per poi avvicinarmi a Valena Prendiamo questo dono...

Inviato

Jasmine Al-Alrae

"Non esitate, Eptarchi, e raccogliete l'arma", incoraggio gli Iomedaeni.

"Sentiamo cos'altro desidera comunicarci: siamo in ascolto, mia signora", aggiungo, con un rispetto che forse lei stessa ritiene di buon meritarsi, ma che è dovuto a chiunque abbia il coraggio di affrontare una morte così orribile con un simile coraggio. 

Inviato (modificato)

Alle imperiose parole di Juliano ben più di uno degli gnomi dal cappello rosso rumoreggia, sbatte con gran fragore di metallo i piedi a terra, digrigna le zampe e sbatte le armi al petto con fare rumoroso. È la ninfa a far un cenno con la mano, dolorante a vedersi, ma che zittisce tutti. 
<<La profezia era un inganno…il re…il re lanterna è una bugia. Una…una maschera. Anzi, una Maschera. La clessidra però era un’arma a doppio taglio anche per lui.>> ansima dolorosamente <<Sul fondo della clessidra c’era l’eco della memoria del primo regno mai fondato…non qui, non sul primo mondo, ma nel Primo Mondo Cardine… io vedo…vedo come arrivare al primo granellò può salvarci tutti dal buio. O condannarci ad una schiavitù eterna.  ameraudur quondam ameraudur futurus.>> le ultime parole sono pronunciate in una lingua che non conosce, eppure il significato vi appare nella mente tradotto nella vostra lingua natia: “Imperatore ed Imperatore in futuro”

Quando Valena tocca l’arma, la ninfa sembra perdere un battito. La lama, nella mano della iomedita si trasforma con velocità in una spada lunga dalla lama leggermente sovradimensionata ( simile ad una spada bastarda) ma incredibilmente leggera. La guardia continua ad avere il motivo floreale simile a petali di rose, l’intera lama viene percorsa da punte simile ai roveti su cui le rose crescono. La lama ha una leggerissima tinta rossastra nel metallo.

<<Un’arma…vi prego…datemi un arma…>> mormora con un filo di voce la ninfa.

Modificato da Zellos
Inviato

Valena Aurica

Stringo l'arma senza ben capire cosa farne. Cosa ci si aspetta da noi? 

La richiesta della ninfa è ben più immediata e comprensibile, d'altra parte. Mi scosto a sufficienza da poter estrarre la mia spada e porgerla alla donna sofferente "Ne siete certa? La mia dea mi permette di cogliere una vita per difesa o per pietà... Posso alleggerivi questi ultimi istanti" poco importa che sia una ninfa o un vecchio nemico dei regni che ci hanno preceduto. Le offro la stessa misericordia che offrirei ad un soldato al di là di ogni salvezza.

Inviato

Koen

Il primo regno? Una Maschera? Le parole della ninfa mi lasciano dubbioso, ma mi riscuoto presto: so che non possiamo permetterci di perderle. Prendo quindi un foglio di pergamena e un pezzo di carboncino per appuntarle, provando intanto ad interpretarne il significato. Forse il Padre delle Parole saprebbe aiutarmi. O forse è venuto il momento. Il comportamento della lama è curioso, ma mi permette di comprendere che la sua magia la renda in grado di adattarsi a chiunque la tenga in mano: la trasformazione non può essere casuale. Ha qualche ultimo desiderio, oltre a quanto ci ha già detto? Non conosco le tradizioni del suo popolo sul trattamento dei defunti, ma sarei lieto di fare tutto il possibile per garantirle una morte serena. 

Inviato

<<non fatevi guidare dall’ego e sfruttate le vostre emozioni: non averle non vi rende provo e giusti, vi toglie la possibilità di comprendere davvero cosa sia…giusto.>> Valena estrae la sua arma, riponendo quella appena ottenuta per dare una morte pietosa alla ninfa. Intaccarne la pelle è assai difficile, cosa che stupisce la iomedita. Alla fine è la ninfa che “aiuta” con un singulto, ad ucciderla, afferrando la mano della sacerdotessa e spingendola a se. Muore col sorriso sulle labbra, disfacendosi in uno sciame di lucciole. La ferita infetta sembra rimanere ancorata alla realtà nel medesimo luogo dove era la ninfa, come se il corpo ci fosse ancora. Qualche istante e svanisce. Si leva un grido di dolore dai vecchi con i cappelli rossi che vi guardano sempre più con sguardo torvo e cupo.

Inviato

Jasmine Al-Alrae

"Andiamocene di qui... prima di doverci trovare a lottare per aver eliminato il dolore da chi soffriva", dico, guardando a mia volta l'assemblea dai cappelli rossi, con un misto di attenzione e calma sicurezza. 

Inviato

Valena Aurica

Resto china ancora qualche istante, osservando la lama della mia spada. Abbiamo compiuto un atto di pietà, ma me ne dispiaccio comunque. La creatura che è morta era antica e potente, e non la si può uccidere senza avvertire un senso di perdita. Capsico l'ira e il dolore dei vecchi folletti, e non desidero restare per vedere come reagiranno "Si, andiamocene. In fretta"

Inviato

Koen

Sfruttare le... Emozioni? Guardo la ninfa con una certa tristezza quando trova finalmente la pace: sono consapevole che non avrei potuto fare nulla per aiutarla, ma avrei voluto avere qualche altro momento per parlare con questa creatura tanto antica quanto spezzata dal tempo. Annuisco agli inviti dei miei compagni, lanciando un ultimo sguardo alla "macchia" mentre svanisce. 

Inviato

Gadriel

Abbasso il capo quando Valena pone fine alle sofferenze della ninfa Quanto dolore in questa terra...e chissà che altro ci aspetta  indietreggio, seguendo i miei compagni, ma senza perdere di vista le creature che ci sorvegliano

Inviato

<<Quanto terribile dolore, amici miei. Quanto inutile dolore…>> dice qualcuno da dietro alcuni alberi, dietro quello che sembra un portale aperto. <<Piccoli amici dai piedi di ferro, figli abbandonati da una madre mal consigliata e mal guidata. Seguite la mia voce: seguitela e rivendicate il Paradiso.>> 

Tutti i Berretti Rossi sembrano ammaliati, già alcuni si allontanano da voi per raggiungere il portale difficilmente distinguibile fra gli alberi.

Inviato

Jasmine Al-Alrae

Sento un brivido scorrermi lungo la schiena, raggelata da questa ennesima sorpresa. 

Ma mi riprendo in fretta, facendo cenno a Rajah di seguirmi in direzione della voce, ma al riparo della vegetazione più vicina. 

DM

Spoiler

Attivo Animale Focalizzato (Tigre) su Rajah. 

Jasmine: Furtività +10, Percezione +16.

Rajah: Furtività +7, Percezione +10.

 

Inviato

Koen

La voce che proviene dagli alberi mi fa scattare in allarme: non so a chi appartenga, ma le sue parole ed il comportamento dei folletti sono a dir poco sospette. Potrebbe semplicemente trattarsi di una fata rivale intesa a prendere il posto di Nyrissa, ma delle promesse del genere non mi convincono. Ho un brutto presentimento: forse il Nemico era più vicino di quanto la ninfa credesse. Dico ai miei compagni prima di pronunciare una formula arcana, cercando la presenza di auree magiche. 

Master

Spoiler

Lancio Individuazione del Magico. 

 

Inviato

Valena Aurica

Alle parole dello sconosciuto mi alzo di scatto, impugnando l'arma della ninfa. Chiunque sia l'intruso, è meglio allontanarsi in fretta. Valuto la sicurezza dei miei compagni, poi la possibilità di affrontare (anche solo a parole) la nuova minaccia. Ma le creature fatate sono così misteriose, così caotiche... non c'è modo di prevedere le loro reazioni. 

"Andiamocene in fretta... qualunque cosa sia non è il caso di affrontarla adesso. Abbiamo cose più importanti da fare"

Inviato

Juliano Demetrios

Non sono interessato al destino di qualche folletto, ma dovremmo quantomeno valutare l'entità del problema, prima di andarcene! Dico agli altri, adesso un pò più calmo rispetto a prima, ma comunque sull'attenti.

E se questo essere, una volta finito qui, andasse a usare questi suoi poteri su delle persone? Che diventi pure il re di questa oasi, ma non voglio che il problema ci si ritorca contro.

Inviato

@Ghal Maraz

Spoiler

Ti avvicini cercando di sfruttare la vegetazione a tuo vantaggio, oltre ad alcune rovine di questa Fortezza distrutta. Il portale da un aspetto traslucido alla figura che appare comunque visibile, anche se la distanza un poco ti blocca dal vederla benissimo.

La parte inferiore del corpo è quella di un’idra, quattro grosse zampe, un corpo muscolare e tondeggiante, sei lunghi colli intorno a un torace che sembrerebbe quello di una figura umanoide: è come se fosse un centauro, col corpo però di una delle bestie più pericolose delle foreste piuttosto che del semplice cavallo. La figura umana è molto magra, senza un filo di grasso e qualche muscolo, ma non eccessivamente allenato. Porta un curioso vestito che gli copre braccia, spalle e pettorali ma lascia scoperto l’addome. Vari e strani gioielli gli coprono il corpo. Il volto è in parte coperto da un cappuccio di quella che è una stoffa leggera, i capelli bianchi simili a sera di ragno fuoriescono ai lati appoggiandosi al corpo fino ad arrivare all’addome.

Nella sinistra porta un nodoso bastone che sarebbe adatto ad un druido, mentre nella sinistra porta uno strano scudo composto da una struttura d’oro ed argento e diverse campanelle. 

@Ian Morgenvelt

Spoiler

A parte l’aura del portale ( che è quella tipica di un portale magico) non c’è nessun’aura a parte quella dei folletti e della foresta.


Al momento, la maggior degli strani gnomi sono andati via. Alcuni si guardano intorno un poco spaesati, mentre uno sembra star cercando di non far andar via gli altri.

Inviato

Jasmine Al-Alrae

Spoiler

Non ho mai nemmeno immaginato nulla di simile... scivolo all'indietro, cercando di essere ancora più silenziosa di prima, per poter avvertire i miei compagni e decidere insieme cosa sia il caso di fare. 

 

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