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Floki

Percorro con gli altri il cunicolo, osservandomi intorno palesemente perplesso. Una volta fuori getto una rapida occhiata nella stanza, soffermandomi poi verso la botola sul soffitto. "Dovremmo affrettarci.." ..borbotto tra me.. "..chissà quanta strada ha fatto quello." Sono stati costretti a rallentare il passo, questo senza dubbio ha dato vantaggio al loro aggressore.

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IRA (1 / 2 Volte al Giorno)
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MONETE RACCOLTE = 11 mo

 


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Elizabeth

MI avvicino a passi felpati a Mary, tenendo il pugnale tra i denti e la torcia in mano. Salgo un paio di gradini, fino a poggiare il petto contro le gambe della ragazza, e da un punto imprecisato tra le cosce della pirata sussurro Entriamo. Vai a destra, io a sinistra. 

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Primavera - Giorno 2 Primo pomeriggio [Sereno]

Mary e Beth aprirono la botola. Al di là vi era una casa abbandonata, senza mobili ma con molti detriti ad occupare l'unica stanza. Tutto era spoglio da molto tempo.

Ma l'attenzione delle due ragazze fu attirata da una sporca finestra posta affianco all'unica porta 

Questa dava su un'anonima strada ma dall'altra parte vi era una porta che le ragazze conoscevano bene: era la casa abbandonata vista il giorno prima nel cui sotterraneo vi era il tempio degli uomini serpente

La porta era presidiata da tre soldati.

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Mary

"Diamo un'occhiata e, se serve torniamo la sotto." disse con una strana luce negli occhi.

"Evidentemente hanno ripreso possesso di quel tempio e noi al momento non abbiamo idea di chi dobbiamo cercare. Ma a quanto pare, loro sanno chi siamo, dove andiamo e cosa stiamo facendo dato che è la seconda volta che ci tendono un imboscata" 

Uscì dalla botola e si guardò attorno alla ricerca di eventuali trappole che poteva aver messo l'uomo che stavano inseguendo. Poi rimanendo bassa si appoggiò al muro di fianco alla finestra scrutando fuori i tre uomini armati

"Max dice che è ora di risolvere i problemi come sappiamo fare noi" dico rivolta all'animaletto che nel frattempo era salito sulla sua spalla. Così dicendo estrasse lo stocco e guardò la lama fare riflesso sul soffitto della casa

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Controllo che non ci siano trappole e poi analizzo la situazione all'ingresso dell'altra casa. 

 

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Guillaume Bastonne

"Aaahhh... ancora?", si lamentò, a bassa voce, Guil, che non aveva nessuna voglia di cacciarsi in un nuovo guaio. 

"Va bene, va bene. Ma non a testa bassa! Le mie riserve magiche sono esaurite... mi è rimasto giusto qualche trucchetto. Dite che potremmo provare ad attirarne uno o due qui?, propose poi, in un sussurro. 

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Elizabeth

Di nuovo al punto di partenza, e senza quel piccolo farabutto veloce di gambe. Diamo solo un'occhiata per il momento, è inutile far fuori altri tre scagnozzi se non otteniamo altre informazioni. Abbiamo già una bella collezione di vicoli ciechi. Mugugno seccata, seguendo i passi di Mary

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Guillaume Bastonne

"Possiamo provare a tenerli d'occhio per un po'... vediamo che combinano. Potrebbero essercene molti e allora sarebbe il caso di tornare quando non siamo pesti per via di una delle peggiori giornate della mia vita...", suggerì Guil, in risposta a Mary.

"... se non fosse per le persone qui presenti!", aggiunse poi, sornione.

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Primavera - Giorno 2 Primo pomeriggio [Sereno]

Accertatisi che non vi fossero trappole i compagni uscirono dalla botola studiando la situazione

I soldati erano guardie Cittadine avevano tuttavia un simbolo distintivo rispetto alle altre: una banda sull'avambraccio sinistro con una V

Dalla casa non si vedeva uscire ne entrare alcunchì

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Mary

"Merda! Guardie con il simbolo del culto. Ricordate la V che abbiamo trovato negli scritti nella stanza di Milos? Le cose sono due: o sono talmente radicati in questa società da aver preso le redini del corpo di guardia, oppure sono vestiti da guardie ma non lo sono veramente. La prima possibilità mi spaventa non poco..."

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Elizabeth

.. anche la seconda non è confortante. Significa non poter dare le spalle a nessuno, perché non sai chi è pronto a pugnalarti. Peste e corna! Leviamoci da qui, è inutile rischiare. Torniamo indietro e scopriamo se ci sono altre guardie che girano con quel simbolo.. 

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Guillaume Bastonnea

"Mi sa che ci siamo ficcati davvero in un bel guaio...", Guillaume rimuginò, approvando la scelta più cauta.

"E loro continuano a trovarci... non ne posso più di subire imboscate nei vicoli di questa fogna di città".

Si guardò attorno: "In ogni caso, non ci conviene tanto farci vedere uscire da qui. Evidentemente, è un passaggio a loro ben noto. O ripercorriamo la strada al contrario, o usciamo di soppiatto,  sperando così che nessuno ci scorga".

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Primavera - Giorno 2 Primo pomeriggio [Sereno]

Lo sguardo dei compagni tornò sulle guardie

Non parevano molto impegnate, bensì tediate, tanto da continuare a distrarsi guardando le fanciulle che passavano o chiamando di tanto in tanto un venditore ambulante in transito per ingannare l'attesa guardando la mercanzia. 

Ad un tratto due uomini con dei picconi appoggiati sulla spalla giunsero davanti alla porta e detto qualcosa alle guardie vi entrarono.

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Elizabeth

Mi mordo le labbra per non rischiare di mettermi a urlare. Sono stanca, sporca, ho gli abiti strappati e lividi dappertutto, un sapore schifoso in bocca e un paio di tagli che meriterebbero cerotti, coccole e una bottiglia di qualcosa di forte e parecchio costoso. Ma, ma, ma so che Mary ha ragione. Anche Guil. Eppure dobbiamo scegliere che strada percorrere, o l'una o l'altra. Certo che ci interessa, Mary. Ma come facciamo? 

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Guillaume Bastonnea

"Ci interessa, Marie... ma ci interessa anche non farci ammazzare. Beh, almeno a me!", disse allora Guil. 

"È stata una giornata già parecchio dura. Possiamo limitarci a osservare e, magari, fare qualche domanda. Usciamo di qui senza farci vedere, facciamo un giro lungo e andiamo da loro.

Anzi... andate. Quelle guardie sembrano più interessate a un bel viso, che a fare il loro lavoro. Magari, di fronte a due bei visi, avranno anche voglia di raccontare qualcosa su quello che stanno facendo. 

Basterebbe che vi deste una ripulita e una rassettata, prima... anche se non mi sembrano poi troppo i tipi che si possano fare delle domande sul luogo da cui provenite!

L'unico rischio è che quel maledetto moccioso di prima si faccia rivedere, ma, non so perché, lo dubito".

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Floki

Gli eventi scorrono rapidi e io mi faccio trasportare dal flusso. Me ne rimango nei pressi del buco che ci farebbe tornare all'interno delle fogne, non essendo molto bravo a "fare piano", quindi passo in rassegna i volti degli altri in attesa che venga deciso cosa fare. Nel sentire cosa hanno da dire, una domanda mi sorge spontanea, mentre un'espressione triste mi si dipinge in volto: "Quindi non spacchiamo più la faccia a quel tipo?" ..oramai quasi ci contavo. "Magari c'è un altro ingresso.." ..un'altra opzione plausibile. "..o forse potremmo aspettare che uno di quei tizi con il piccone esca, lo acciuffiamo" ..sospiro.. "e gli spacchiamo la faccia se non ci dice tutto" ..è evidente che oggi ho un pallino fisso in testa: spaccare la faccia a qualcuno! "Non abbiamo nessun'altro modo per far spostare le guardie da li?" ..concludo con questa domanda, con la quale suggerisco - evidentemente - di non dividerci.

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Primavera - Giorno 2 Primo pomeriggio [Sereno]

Mentre gli altri le osservavano della finestra, Beth e Mary lasciarono la casa dirigendosi dai soldati

Vedendole arrivare questi sorrisero apertamente e uno di loro fischiò rivolto alle due "Ciao Bellezze. Venite a farci compagnia?" chiese

E l'altro aggiunse "Noi siamo impegnati adesso ma se volete possiamo chiacchierare e dopo vederci?"

"Io mi chiamo Theo, lui è Greg, e lui Sam" disse un altro "E voi come vi chiamate, fiorellini?"

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Mary

con elizabeth dalle guardie
 

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"Oh finalmente Edith cara, qualcuno di buon gusto e di una certa importanza ci rivolge attenzioni" disse con un risolino prendendo sotto braccio Elizabeth. 

"Buonasera io sono Rose e lei è appunto Edith. Voi sembrate proprio uomini con la U maiuscola. Fate un lavoro pericoloso, siete forti e, sono certa, sapete bene come comportarsi con delle signorine come noi."

Avrebbe voluto tagliare la gola a tutti e tre ma riusciva per il momento a controllare la rabbia che montava dentro di lei.

 

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