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Capitolo 3. Terrore in Freeport


AndreaP

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Primavera - Giorno 2 Mezzodì [Sereno]

Mentre Beth e Floki rimanevano all'esterno, Guil raggiunse il nano e Mary all'interno della taverna

@Dentro

Spoiler

Il nano ancora alticcio rispose "A me basta bere" alla domanda di Mery che, mentre Guil si sedeva al tavolo, chiamò il padrone

"Siete ancora qui?" chiese l'uomo "Che volete?"

 

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Primavera - Giorno 2 Mezzodì [Sereno]

L'uomo osservò Mary per poi rispondere "Non so di cosa tu stia parlando, ragazza. Sopra salgono solo quelli che pagano per una stanza"

"Ora guardati intorno. Second te qui ci sono persone che profumano di acqua di rose? Quindi non so di cosa stai parlando. Ora se vuoi ordinare con il tuo amico fallo. Se no libera il tavolo e porta questo qui fuori" concluse indicando il nano

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Elizabeth

Batto i piedi per terra, infreddolita dalla forzata inattività dopo le emozioni del locale. Non voglio rientrare nella locanda, la certezza che il sorrisetto nascosto nello sguardo vuoto del locandiere sia li ad aspettarmi è sufficiente a far prudermi le mani, l'idea di ficcargli un coltello da qualche parte dove faccia molto male molto a lungo aleggiante nella mente. E' strano ritrovarsi scossa da qualcosa che ho fatto regolarmente per anni, prima costretta e poi obbligata, ma sempre per sopravvivere e dar la caccia ai miei aguzzini. La vendetta, dolce e tentatrice: quante cose mi ha costretto a fare, a quali bassezze sono arrivata pur di assaporarne ancora. Scaccio con forza quei pensieri e borbotto a Floki Quanto ci mettono? Dannazione! Avremmo fatto prima a ficcargli un coltello in pancia e fare uscire alcool e parole, invece che dargli una mano a finire ancora più ubriaco! 

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Floki

Gli altri sono oramai spariti da qualche minuto all'interno della locanda.. con le braccia incrociate al petto mi osservo intorno, con non troppa attenzione, cercando di non pensare a niente di specifico. Le parole di Beth fanno si che il mio sguardo ruoti verso di lei: "Aspettare infastidisce anche me." ..non sono mai stato un tipo paziente. "Anche tutti questi sotterfugi mi infastidiscono.." Sospiro rumorosamente, scuotendo il capo da destra a sinistra "..questa è una delle ragioni che mi hanno spinto a prendere il mare." Spiego, sintetico.. lasciando trapelare la mia poca socievolezza. "Facciamo saltare qualche dente?" Propongo, di getto: sono stato pacato e collaborativo fino a questo momento.. è evidente che vorrei fare "a modo mio".

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Mary

"Non hai capito, ti ho detto che avresti avuto pagato da bere fino a stasera. Un numero ragionevole di birra o qualunque cosa allungata col piscio che fanno in questo posto. Se non vuoi da bere, ti darò il suo equivalente in monete. E non credo proprio siano 5 monete d'oro. La tua alternativa è essere preso a calci in cu.o da una donna qui davanti a tutti. E per essere precisi quella donna sarei io." concluse mettendo in bella vista lo stocco che aveva appeso sul fianco sinistro.

Spoiler

L'idea è pagare un equivalente di 12 birre (una all'ora fino a mezzanotte) all'oste e dirgli di portargliene appunto una all'ora. Alternativa do l'equivalente in monete a lui e ci fa quello che vuole.

Se serve intimidire ho +3

 

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Mary

"Vada per un pezzo d'oro e mezzo. Accontentati che non dico al vostro ospite Devlin che qualcuno stamattina, dei tizi alti e magri sono saliti nella sua camera senza che lui ci fosse" dico al proprietario. "Sicuro di non ricordarteli? Sembravano studiosi, non penso ne vediate molti qua attorno normalmente..."

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Elizabeth

Diavolo, ma quanto ci mettono? mi lagno pestando a terra i piedi per scaldarli e sottolineare l'ansia e la rabbia che mi pervadono. Non vedo l'ora di fare un bagno, lavarmi via la sensazione di viscido che ho addosso, e soprattutto lavarmi i denti e poi bere abbastanza da cancellare il sapore e il ricordo di cosa ho appena fatto. Per quanto abbia praticato il lavoro così a lungo da non provare più alcuno scrupolo, ci sono sempre clienti che ti fanno rimpiangere di aver detto di si ai loro soldi. O, come in questo caso, a qualunque cosa abbiamo stabilito come prezzo. Mi volto a guardare la locanda e poi di nuovo verso Floki, e in quel momento mi ricordo di dovergli dire una cosa Floki, adesso che ci penso.. se mai capiterà di nuovo che dovessimo improvvisare una scenetta come quella di oggi, impersonando qualcuno, ricorda di credere nella parte: devi crederci, o la gente capirà che stai mentendo. E' tutto una questione di atteggiamento. Tanto, gli altri non hanno la più pallida idea di chi tu sia, se un brigante o un mercante o il re dei rospi. L'importante è che ci credi tu. Se ti vedono sicuro di te, non faranno storie. Sei andato molto bene oggi. 

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Elizabeth

Alla buon'ora, grida il mio cervello infiammato di rabbia, impazienza e disgusto; la facciata però, esposta al mondo, rimane impassibile, e con fittizia educazione domando I signori gradiscono compagnia? Migliore di quella con cui sono entrati? Il mio nano è pulito, sobrio e puzza la metà di quell'altro. Sfogata la rabbia con la battuta salace, chiede a bruciapelo Che si fa? E soprattutto, cosa ha detto il verme? Non vedo l'ora di darmi una lavata aggiungo rabbrividendo 

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