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Dovrebbe essere da poco uscita la nuova traduzione dei manuali base di D&D 5e ad opera della WotC.

Una delle cose che sta lasciando perplessi molti giocatori, compreso me, è la scelta di tradurre tutto in italiano. Dove per tutto s'intende anche i nomi di citta... e chissà che altro.

Personalmente non ne capisco il motivo. Ormai Waterdeep, Neverwinter e altre sono diventate iconiche e riconosciute da tutti, mentre Acquafonda e Verdinverno (Neverwinter), no.

La domanda che ora sorge spontanea è la seguente: i personaggi dal nome composto tipo Bruenor Battlehammer e i mostri tipo Bugbear saranno stati tradotti?

Vorrei sentire che ne pensate.

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Allora...

E' un discorso abbastanza ragionato che va un poco oltre il "gusto personale".

In realtà, Waterdeep non si chiama "Waterdeep". Questa è la traslitterazione in inglese del nome in Lingua Comune, un metalinguaggio che è per definizione "quello dei Giocatori".. A meno che non si pensi che nei Forgotten si parli formalmente inglese comune. Vedresti indicazioni ed emblemi che riportano letteralmente "WATERDEEP" e non sarebbe così.

Dunque,  proprio come è accaduto pel Signore degli Anelli, in cui lo stesso Tolkien riferiva che i nomi riportati erano la traslitterazione in inglese, e che dunque ogni lingua doveva trovare il suo equivalente, anche qui FINALMENTE il senso filologico è rispettato. Il Capitano che per primo vide la costa disse "Ecco delle acque profonde!" e NON obbligatoriamente "Here's deep waters!".

Questo non è ignoto alla nostra realtà: tutti noi chiamamo Napoli "Napoli", ma vai a vedere come è chiamata in USA o in Francia...

EDIT: c'è da dire però che spesso e volentieri i traduttori non sembrano essere molto abili nella meccanica della lingua italiana stessa. Nessuno avrebbe mai chiamato un luogo 'Gugliaghiacciata'. Casomai 'Mongelo'. Contano anche sonorità e contrazioni utilitarie. 'Battlehammer' non lo traduci con "Guerramaglio", ma più probabilmente 'delMaglio'. Quindi la ratio è giusta, spesso però si potrebbe dibattere sul risultato stesso, che pare googlato invece che realistico.

Modificato da Severance
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37 minuti fa, aza ha scritto:

Una delle cose che sta lasciando perplessi molti giocatori, compreso me, è la scelta di tradurre tutto in italiano. Dove per tutto s'intende anche i nomi di citta... e chissà che altro.

Personalmente non ne capisco il motivo. Ormai Waterdeep, Neverwinter e altre sono diventate iconiche e riconosciute da tutti, mentre Acquafonda e Verdinverno (Neverwinter), no.

La cosa che a me al momento lascia perplesso è che nei file PDF dello Starter Set distribuiti nelle scorse settimane Neverwinter era rimasto tale (sia nel testo che nella mappa). L'immagine della mappa presumo provenga dall'Essentials Kit, il che mi fa pensare ad una discreta mancanza di coerenza interna e comunicazione.

Sulla questione della scelta di tradurre i nomi sarebbe un discorso lungo e complesso su cui vedo sia pro che contro. Posso capire la reazione "ostile" da parte di noi giocatori di vecchio corso, ma potrebbe avere un senso per i nuovi giocatori con una scarsa storia con i Forgotten Realms, generazione a cui d'altronde pare rivolta sia la 5E in generale che in particolare la "5.5" che vedremo a breve.

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Mi perdonerete ma non ne sentivo il bisogno, e non sentivo il bisogno nemmeno di "ricominciare da capo" avrei preferito continuare con nuovi manuali ancora non arrivati in Italia.

Poi ammetto che la trovo una cosa piacevole, ma non ricomprero' i manuali per avere i nomi tradotti ne' per avere le correzioni che gia' ho (o avro') tramite gli errata.

Mi fa piacere per i nuovi giocatori anche se so gia' che mi ritrovero' prima o poi a parlare con uno di loro di qualcosa che e' la stessa ma non ce ne rendiamo conto perche' avra' nomi diversi.

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1 ora fa, Severance ha scritto:

Allora...

E' un discorso abbastanza ragionato che va un poco oltre il "gusto personale".

In realtà, Waterdeep non si chiama "Waterdeep". Questa è la traslitterazione in inglese del nome in Lingua Comune, un metalinguaggio che è per definizione "quello dei Giocatori".. A meno che non si pensi che nei Forgotten si parli formalmente inglese comune. Vedresti indicazioni ed emblemi che riportano letteralmente "WATERDEEP" e non sarebbe così.

Dunque,  proprio come è accaduto pel Signore degli Anelli, in cui lo stesso Tolkien riferiva che i nomi riportati erano la traslitterazione in inglese, e che dunque ogni lingua doveva trovare il suo equivalente, anche qui FINALMENTE il senso filologico è rispettato. Il Capitano che per primo vide la costa disse "Ecco delle acque profonde!" e NON obbligatoriamente "Here's deep waters!".

Questo non è ignoto alla nostra realtà: tutti noi chiamamo Napoli "Napoli", ma vai a vedere come è chiamata in USA o in Francia...

EDIT: c'è da dire però che spesso e volentieri i traduttori non sembrano essere molto abili nella meccanica della lingua italiana stessa. Nessuno avrebbe mai chiamato un luogo 'Gugliaghiacciata'. Casomai 'Mongelo'. Contano anche sonorità e contrazioni utilitarie. 'Battlehammer' non lo traduci con "Guerramaglio", ma più probabilmente 'delMaglio'. Quindi la ratio è giusta, spesso però si potrebbe dibattere sul risultato stesso, che pare googlato invece che realistico.

Con tutto il rispetto per la tua spiegazione, che trovo sensata, è l'implementazione dell'idea base da parte dei traduttori che trovo assurda!
Và bene che alle volte i nomi di città vengono tradotti (London che diventa Londra in italiano, o Napoli che diventa Naples in inglese), ma altre volte no: solo anticamente si traduceva "New York" in "Nuova York", e non ho mai sentito tradurre "Los Angeles" in "Degli Angeli" (per chi non lo sapesse, "Los Angeles" è la contrazione di "El Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Angeles", cioè "la città di nostra signora la regina degli angeli").
Non parliamo poi di nomi di persone... quanti di voi, se improvvisamente parlassi di "Guglielmo Scuotilancia", capirebbero che mi riferisco a William Shakespeare?
Dopo quasi mezzo secolo di nomi inglesi, c'è il rischio di fare confusione, imho.

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L'italiano parlato e scritto è ormai contaminato dall'inglese, che piaccia o meno. Per questo, tradurre totalmente, mi sembra una cosa che avrebbe potuto avere un senso tra gli anni '80 e '90 e non adesso, dove siamo bombardati dall'uso di questa lingua in qualsiasi ambito.

Intervistare i traduttori per conoscere il loro punto di vista e per sapere le direttive ricevute da Wizards of the Coast o Hasbro potrebbe essere decisamente interessante.

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1 ora fa, MattoMatteo ha scritto:

Con tutto il rispetto per la tua spiegazione, che trovo sensata, è l'implementazione dell'idea base da parte dei traduttori che trovo assurda!
Và bene che alle volte i nomi di città vengono tradotti (London che diventa Londra in italiano, o Napoli che diventa Naples in inglese), ma altre volte no: solo anticamente si traduceva "New York" in "Nuova York", e non ho mai sentito tradurre "Los Angeles" in "Degli Angeli" (per chi non lo sapesse, "Los Angeles" è la contrazione di "El Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Angeles", cioè "la città di nostra signora la regina degli angeli").
Non parliamo poi di nomi di persone... quanti di voi, se improvvisamente parlassi di "Guglielmo Scuotilancia", capirebbero che mi riferisco a William Shakespeare?
Dopo quasi mezzo secolo di nomi inglesi, c'è il rischio di fare confusione, imho.

Sulla confusione siamo concordi.

Sulla ragione lo siamo ugualmente, forse non è chiaro.

Non chiamerei mai Shakespeare 'Scuotilancia' (che peraltro non ne è la traduzione). Perché la lingua di riferimento, l'inglese, esiste nel mostro mondo e nella convenzione della lingua.

Ma esiste anche una convenzione del linguaggio, la stessa per la quale tu chiami Londra "Londra" e non London. Per convenzione. Hai chiamato Nuova York così per la convenzione dell'italianizzazione dei lemmi accessori dalle lingue non latine (le "terribili nazioni plutocratiche" e questa robaccia). Dal fatto storico che la lingua anglosassone si separa dal latino, Londinium è diventato London per loro e Londra per noi.

Nel mondo inventato non esiste convenzione sancita, a meno che tu non indichi che il tale linguaggio che ha una convenzione sancita (tipo l'inglese) è in uso nella realtà fittizia. Ovvero se mi specifichi che in tale luogo si parla inglese corrente. Il che spiegherebbe perché Waterdeep si scrive Waterdeep e si pronuncia Uoterdip.

Ecco, questa convenzione non c'è in D&D Forgotten Realms. L'inglese non esiste, assieme a tutte le sue e nostre convenzioni al riguardo.

In assenza di tale convenzione e di storia al riguardo, i nomi derivativi si traducono. E' una regola di lingua (sarai  stupito magari di sapere che è lo stesso per gli acronimi, per cui tu DEVI leggere USA e non UESSEI).

Ciò detto, questo non significa che il lavoro dei traduttori sia eccellente comunque, perché i nomi in italiano tendono a evolversi e astrarsi. 'Firenze' è un esempio. In D&Desco sarebbe stata 'GrowingTown' che un traduttore maldestro avrebbe reso in 'BorgoCrescente'. Ecco perché dico che andare solo a tradurre ha senso, ma è spesso fatto male e suona ridicolo.

(Ah, mi è venuto in mente un esempio calzante in fiction. Secondo l'indicazione di Rowlings, Bumbledore era un nome derivativo e NON di inglese convenzionale. Ecco perché in italiano diventa Silente).

Modificato da Severance
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Bho, a me piace! Non mai giocato nei Forgotten Realms quindi non ho particolari legami con l'ambientazione ma quando gioco avventure pubblicate tendo a tradurre i nomi perché credo sia più coinvolgente per i giocatori. Ad esempio avevo tradotto Sandpoint con "PuntoSabbioso" (forse non sarà la traduzione esatta ma mi piaceva).

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17 ore fa, Alonewolf87 ha scritto:

La cosa che a me al momento lascia perplesso è che nei file PDF dello Starter Set distribuiti nelle scorse settimane Neverwinter era rimasto tale (sia nel testo che nella mappa). L'immagine della mappa presumo provenga dall'Essentials Kit, il che mi fa pensare ad una discreta mancanza di coerenza interna e comunicazione.

Sulla questione della scelta di tradurre i nomi sarebbe un discorso lungo e complesso su cui vedo sia pro che contro. Posso capire la reazione "ostile" da parte di noi giocatori di vecchio corso, ma potrebbe avere un senso per i nuovi giocatori con una scarsa storia con i Forgotten Realms, generazione a cui d'altronde pare rivolta sia la 5E in generale che in particolare la "5.5" che vedremo a breve.

Non è tanto una questione di vekkioh contro nuovoh quanto di una grande incoerenza interna, l'ultima foto fa vedere che la città è stata lasciata Waterdeep nel titolo del modulo Il Dungeon del Mago Folle e poi è stata tradotta come Acquafonda nel teaser. 

In più è qualcosa che disunisce la comunità internazionale dei fan. Ormai grazie a internet un americano, un francese, un italiano, un tedesco e uno spagnolo possono tutti sedersi allo stesso tavolo virtuale o partecipare alle stesse discussioni e traducendo i nomi della lore si crea una barriera linguistica tra di loro. Sarebbe stato molto meglio lasciare tutti i nomi in originale, anche quelli tradotti precedentemente in italiano.

Modificato da Grimorio
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Sul discorso generale di tradurre in Italiano, nessun problema particolare. Lo dico io che personalmente compro solo manuali in Inglese perché non sopporto neanche il nome dei talenti in Italiano, e sono assolutamente contrario al doppiaggio di serie TV o alla traduzione forzata in Italiano di termini tecnici professionali. Ma in questo caso, essendo i manuali in Italiano indirizzati ad un pubblico che gioca in Italiano, è assolutamente ragionevole rientrare negli stilemi della lingua Italiana. Concordo in pieno con @Severance, e credo che alcuni argomenti e paragoni con casi reali siano poco fondati: tradurre i nomi giapponesi in Italiano o tradurre Los Angeles dallo spagnolo vuol dire cancellare la storia e appiattire l'ambientazione, ma non ha niente a che vedere con tradurre dall'Inglese all'Italiano un nome in una terza lingua, che non esiste. Inglese o Italiano pari sono nel rendere una lingua inventata, né l'Inglese suona oramai esotico alle orecchie Italiane.

Sul caso particolare, un primo dubbio viene dalla qualità della trasposizione. Icespire peak suona naturale in Inglese e figo in Italiano, mentre picco gugliaghiacciata non suona assolutamente naturale in Italiano. Non è necessariamente il caso che debba essere così: i nomi di luogo di Martin o Tolkien sono tradotti molto bene in Italiano, abbracciando il senso invece della letterarietà della traduzione (Winterfell -> Grande Inverno, Riverrun -> Delta delle Acque,..) e non sono né meglio né peggio dell'originale Inglese. Altro tema qualitativo è quello sulla omogeneità della traduzione, e quindi sulla capacità di tradurre tutti i prodotti e non lasciare le cose a metà. Su questo tipo di dubbi, e sulla valutazione se avranno fatto un buon lavoro o meno, aspetto che escano i prodotti per farla. Aspetto, ma sembra in effetti un lavoro frettoloso.

Però credo che l'argomento più importante sia un terzo, che non riguarda né il caso generale né eventuali insufficienze della traduzione.  Credo che la maggior parte della reazione a pelle sia dovuta al cambiare qualcosa a cui siamo affezionati, con tutti i suoi costi: Neverwinter ha un suo valore perché risuona immediatamente nella nostra testa con immagini e storie costruiti da libri e videogiochi, valore che Verdinverno (non la traduzione peggiore, ma non la migliore possibile) non ha. Credo cioè che il discorso non sarebbe proprio stato fatto, né quello generale né quello particolare, se fosse un contenuto nuovo da introdurre al mercato italiano. Ovviamente è un costo di adattamento per sua natura temporaneo, che tipicamente va a sfumare dopo qualche anno man mano che ci abituiamo al nuovo standard (a patto che tutti i contenuti nuovi useranno le stesse proprietà intellettuali aggiornate). Ma è indubbiamente un costo. Immagino che avranno valutato sia un costo che valga la pena di pagare nel lungo periodo, anche perché comunque molti dei loro clienti più grandicelli e talebani (come me) comprano comunque in Inglese e ignorano le traduzioni.

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Personalmente apprezzo che tutto venga tradotto in italiano anche perché, come sottolineava Severance, nei Reami Dimenticati gli abitanti non parlano certo inglese, quindi nomi come Waterdeep o Neverwinter sono già la traduzione in lingua inglese di una qualche lingua fittizia.

Avremmo dovuto tradurle in italiano già da molto tempo.

 

Inviato

C'è traduzione e traduzione, sempre nell'ultima immagine si può notare che dungeon è stato tradotto in prigione.

Oltre ad essere uno degli elementi che formano il titolo Dungeons & Dragons è anche stato tradotto male, al massimo si doveva usare la parola sotterraneo.

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13 minuti fa, Grimorio ha scritto:

C'è traduzione e traduzione, sempre nell'ultima immagine si può notare che dungeon è stato tradotto in prigione.

Oltre ad essere uno degli elementi che formano il titolo Dungeons & Dragons è anche stato tradotto male, al massimo si doveva usare la parola sotterraneo.

Su questo sono d'accordo, tradurre "dungeon" in "prigione" se non si tratta di una prigione è proprio errato. Si tratta evidentemente di un lavoro svolto con grande superficialità.

Inviato (modificato)

Oh beh, direi che è l'ennesima trovata di cui si poteva fare a meno... 

Comunque se si vuol "un'anteprima" delle (probabili? Possibili? Sicure?) tragedie a venire basta dar un'occhiata alle vecchie traduzioni dei primi romanzi FR di Armenia:

Bruenor Battlehammer > Bruenor Martello di Guerra 

I bugbear > pulciorsi

Storm Silverhand > Bufera Mano d'Argento

Bane > Dissidio

Shadowdale > Città delle Ombre (non che le valli se la passino meglio)

Mourngrym > Tristomaro 

 

(senza contare che fare una cosa così all'alba del 2021 confonde e basta)

Modificato da Nyxator
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Faccio una piccola precisazione per quel che mi riguarda. La questione non ha a che fare con “vecchio” contro “nuovo” o con questioni di “affetto” verso un termine piuttosto che un altro. La questione riguarda l’opportunità di tradurre termini che si usano da 40 anni e che tutti conosco.

Molto tempo fa l’Armenia in un romanzo di D&D tradusse Bugbear con Pulciorso. Ora la traduzione non è né più né meno sbagliata rispetto a tradurre Neverwinter con Verdinverno. Ma quando degli avventurieri si trovano davanti un gruppo di Pulciorsi, l’unica cosa che possono fare è ridere.

Se quella traduzione è perdonabile in quanto fatta a inizio anni ’90 dove la diffusione di D&D era poca cosa specie se paragonata al periodo post 3e, quelle di oggi per me hanno poco senso proprio perchè entrate nel linguaggio di tutti i giocatori e non solo.

Avrei compreso la scelta per un’ambientazione completamente nuova, ma per qualcosa che è lì da sempre no. Oltre a questo, si avrà metà mappa con città in italiano e metà in inventato anglosassone.
Il villaggio di Phandalin si trova poco distante da Verdinverno… Oddio, si può sempre pronunciarla all’italiana (Pandalin) e tradurla (come suggerisce un utente FB) con qualcosa tipo Borgopanda 😊

Waterdeep, Neverwinter, Baldur’s Gate, sono termini entrati in quella che chiamano cultura pop grazie a D&D, a romanzi, fumetti e videogiochi.

I prossimi videogiochi continueranno ad avere nel loro titolo Waterdeep, Neverwinter, Baldur’s Gate e non di certo Acquafonda, Verdinverno e non oso immaginare cosa… la questione risulta ancora più incomprensibile dato che il manuale Italiano ha in copertina una gigantesca scritta PLAYER’S HANDBOOK che italiano di certo non è.

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Ma infatti è un po' come se alla Marvel si alzassero alla mattina e dicessero "siccome li da voi Spiderman lo chiamate anche l'Uomo Ragno da decenni" (complici anche la sigla di un vecchio cartoon ¹ e una canzone degli 883, giusto per star in tema cultura pop) da oggi farete uguale con Iron Man, Hulk, Venom&Carnage e li chiamerete Uomo di Ferro, Marrabbio (ah, no, quello c'era in Kiss me Licia), Veleno e Carneficina. 

Non sta in piedi sta cosa. 

 

¹

Spoiler

 

 

 

Modificato da Nyxator
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21 ore fa, Severance ha scritto:

Allora...

E' un discorso abbastanza ragionato che va un poco oltre il "gusto personale".

In realtà, Waterdeep non si chiama "Waterdeep". Questa è la traslitterazione in inglese del nome in Lingua Comune, un metalinguaggio che è per definizione "quello dei Giocatori".. A meno che non si pensi che nei Forgotten si parli formalmente inglese comune. Vedresti indicazioni ed emblemi che riportano letteralmente "WATERDEEP" e non sarebbe così.

Dunque,  proprio come è accaduto pel Signore degli Anelli, in cui lo stesso Tolkien riferiva che i nomi riportati erano la traslitterazione in inglese, e che dunque ogni lingua doveva trovare il suo equivalente, anche qui FINALMENTE il senso filologico è rispettato. Il Capitano che per primo vide la costa disse "Ecco delle acque profonde!" e NON obbligatoriamente "Here's deep waters!".

Questo non è ignoto alla nostra realtà: tutti noi chiamamo Napoli "Napoli", ma vai a vedere come è chiamata in USA o in Francia...

EDIT: c'è da dire però che spesso e volentieri i traduttori non sembrano essere molto abili nella meccanica della lingua italiana stessa. Nessuno avrebbe mai chiamato un luogo 'Gugliaghiacciata'. Casomai 'Mongelo'. Contano anche sonorità e contrazioni utilitarie. 'Battlehammer' non lo traduci con "Guerramaglio", ma più probabilmente 'delMaglio'. Quindi la ratio è giusta, spesso però si potrebbe dibattere sul risultato stesso, che pare googlato invece che realistico.

Trovi molto bella questa spiegazione e ti ringrazio.

Ma questa traduzione è assurda comunque. E non per la contrapposizione vecchio nuovo ma perché viene meno una conoscenza e un uso comune. L’ho visto accadere anche su warhammer 40k dove hanno fatto il passaggio inverso. A un certo punto si é passato all’inglese per tutto quello che era nome proprio e si sono viste frasi del tipo “il librarian dei grey knight tornò con i resti del suo chapter sulla fortezza di titan”. Tutti hanno trovato questa cosa ridicola ma è rimasta, anche se ha comportato che, complice anche il copincolla dei codex vecchi nei nuovi con pochissime novità salvo quelle meccaniche, chi comprava i codex per piacere del lore e della lettura (tipo io che non calco i tavoli da qualche anno) non li ha più presi.

Tradurre i nomi rende le località non evocative, e per quanto é vero che l’inglese non è la lingua del gioco, non lo è nemmeno l’italiano. Si dovrebbero usare le parole sutoctone in chondathan, damaran eccetera? Oppure in comune, che guardacaso puó assolutamente essere l’inglese? Insomma la toponomastica in inglese non crea affatto problemi. Shadowdale, Waterdeep, Hell’s gate, Zhentik keep sono quello che sono perché evocano qualcosa. È vero che ai nuovi giocatori non evocano, ma in realtä gli mancherá la connessione a, che so, Baldur’s gate 3?

Insomma per me questa traduzione

 

 

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A me piace il principio per cui dei nomi parlanti in una lingua siano tradotti in modo da continuare ad essere tali. Se invece fossero diventati opachi, avrei preferito una traduzione macaronica.

Waterdeep ---> Profondacque -------> Voterdippa

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1 ora fa, Nyxator ha scritto:

Ma infatti è un po' come se alla Marvel si alzassero alla mattina e dicessero "siccome li da voi Spiderman lo chiamate anche l'Uomo Ragno da decenni" (complici anche la sigla di un vecchio cartoon ¹ e una canzone degli 883, giusto per star in tema cultura pop) da oggi farete uguale con Iron Man, Hulk, Venom&Carnage e li chiamerete Uomo di Ferro, Marrabbio (ah, no, quello c'era in Kiss me Licia), Veleno e Carneficina. 

Non sta in piedi sta cosa. 

 

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  Contenuti nascosti

 

Ma infatti esattamente come è successo con la Marvel dovevano fare l'esatto opposto.

In Italia L'Uomo Ragno è tornato ad essere Spider-Man, i Vendicatori ad essere gli Avengers e la Vedova Nera è tornata Black Widow. Questo per la decisione di unificare il franchise a livello internazionale in modo che i brand fossero immediatamente riconoscibili in tutto il mondo.

Qui invece abbiamo l'esatto opposto, con i nomi che (se hanno fatto la stessa cosa negli altri paesi) diventano irriconoscibili tra un paese e l'altro. E questi non sono solo nomi della lore, sono nomi di brand. Perché se Baldur's Gate me lo chiami Cancello di Baldur poi il brand in Italia non si collega più con quello dei videogame di Baldur's Gate, stessa cosa con Verdeinverno e la saga di Neverwinter's Night o un possibile futuro gioco su Waterdeep che qui è diventato Acquafonda.

Ora, se questo è accettabile in saghe come Harry Potter che sono state date in mano a varie case editrici differenti che hanno fatto le loro scelte in maniera autonoma (come l'italianizzazione di Dumbledore in Silente o la francesizzazione di Hogwarts in Poudlard), in questo caso, dove le redini della traduzione erano in mano alla casa editrice originale, è assolutamente inaccettabile.

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A me va bene, purché si tratti di una localizzazione di qualità.

Poi i gusti son gusti e non si discutono. Per dire, a me Pulciorso alla fine non dispiace (e Phandalin mi è sempre sembrato naturale pronunciarlo Fandalin, forse perché ho studiato il latino).


Avendo poi una conoscenza prossima allo zero del panorama videoludico, non sento neanche distorsioni in tal senso (anche se capisco che possano esserci per una persona appassionata del genere).


Probabilmente, è la tempistica a non essere proprio azzeccata.

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